Allora
vorrei aggiungere il mio contributo alla discussione. Le certezze sull'aldila', al tempo dell'Antico Testamento, non erano così vivide come quelle d'oggi. Cioè, a quei tempi quando si moriva si andava tutti nello sceol, e ci si considerava tutti in stato d'incoscenza, cioè senza poter far niente. Ne' parlare, ne' pregare, ne' altro. La speranza in un futuro migliore la si ha in Giobbe, dove quest'ultimo esprime un desiderio neanche troppo poco umano. Essere tratto dallo sceol, seppure per poco, e poter lodare ancora Dio.
Questa è la speranza del Paradiso, che verrà riaffermata più tardi. Ora, è vero che in vita dobbiamo scontare il peccato originale (dal quale è possibile rinascere grazie al battesimo; n.b. chi non ha avuto in vita la possibilità di battezzarsi ma ha aderito di cuore, senza saperlo [ci si ricordi "non sappia la tua sinistra quel che fa la tua destra"], al progetto di Dio, verrà di fatto purificato da questo peccato).
Ebbene
Gesù stesso dice di accumulare tesori nel cielo, perché quelli di questa terra non hanno continuità e non giovano all'uomo.
E dice anche che la carne (intesa come eccessivo attaccamento terreno) non giova. Queste sono cose che Dio cerca di farci capire mentre siamo in vita, in modo che, espiati i nostri peccati e condotta una vita di fede e opere di carità, possiamo godere del Suo volto.
Chi, non irrimediabilmente perduto ma che ha aderito comunque a Dio, dovrà giocoforza passare per l'espiazione; ciò richiede di portare su di se' la croce che Cristo portò per noi, come ci disse. E non portarla con volto abbattuto, ma con gioia, come sempre Cristo disse.
Ovvero
Chi portò la croce con gioia gode già del Paradiso
chi la portò ma con volto sofferente sconterà
se non scontasse non potrebbe capire l'immensa gioia che da' sopportare il peso apparentemente insopportabile della croce.
La stessa puricazione del purgatorio è un insegnamento a chi non ha partecipato con tutto il suo cuore alla vita cristiana.
Lo possiamo ben vedere dalla parabola dei talenti
Gesù non illustra solo o una o l'altra possibilità, ma varie possibilità.
Certo, chi confida in lui si salverà, ma se ha ancora delle cose di cui liberarsi (il fardello prefigurato dai beni terreni, che impedisce al ricco di entrare nel Regno di Dio).
E infatti i discepoli gli chiedono "Chi si può dunque salvare?"
e Gesù risponde...