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dal dialogo: SPIEGHIAMO IL PURGATORIO AGLI EVANGELICI

Ultimo Aggiornamento: 11/09/2009 07:54
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11/09/2009 07:38
 
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Da: Soprannome MSN°Teofilo Inviato: 15/05/2004 12.00

Caro Stefano, rispondo alla tua mail mettendo in blu il tuo testo.

 

I versetti in Mt 5 e Mt 18 che parlano dell'essere dati in mano agli aguzzini, o messi in carcere, trovo che riguardino il fatto che il credente in Cristo deve perdonare gli altri per essere perdonato.

Certo che occorre perdonare per essere perdonati: ma se non si perdona tutto e solo in parte? Se si mantengono piccoli o grandi rancori al momento della morte?

Resta ugualmente valido il principio espresso da Cristo che dice: Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello", oppure questo principio viene dissolto nel nulla e l’anima entra nella gloria e nella visione di Dio all’istante? Io sono convinto che questo principio valga sia prima che dopo la morte.

La presenza di peccati non confessati o risentimento, può portare ad una prigione interiore (carcere) o adirittura all'oppressione spiritica.

Certo che  può portare e porta già in questa vita ad una prigione. E se la vita non basta, nella prigione vi rimane finchè non abbia restituito tutto il dovuto. Nota bene il "FARA' a ciascuno di voi", è un verbo al futuro e può estendersi oltre la vita presente, giacchè per Dio siamo tutti viventi.

 

Non è un caso, se come sai meglio di me nel RnS, prima di fare la preghiera di effusione, si insiste affinchè il neofito perdoni chi lo ha offeso.

Lo so benissimo, appunto perché la misericordia avrà la meglio nel giudizio, ma "con la misura con cui misuriamo sarà anche rimisurato a noi. Quindi se avremo perdonato poco ci sarà perdonato poco, se avremo perdonato molto ci sarà perdonato molto. Questi sono i concetti che traggo dalle parole di Cristo.

 

Se non lo possiedi, ti consiglio di consultare in una biblioteca (come faccio io) un buon commentario biblico cattolico, e vedrai che il carcere e gli aguzzini di Mt 5 e 18 non si riferiscono al purgatorio.

Ho diversi commentari, ma non sempre rispondono a tutte le mie legittime domande. Tieni presente che gli esegeti devono mantenersi entro termini molto angusti e soprattutto senza porsi molte domande.

Perciò alle domande occorre rispondere con deduzioni logiche facendo combaciare e mettendo a confronto altri versetti, come si fa in un puzzle.

 

Riguardo a 1Pt 1,7 si tratta delle difficoltòà che affronta il cristiano nel mondo.

Su questo versetto ho dato un’ampia spiegazione nel mio post precedente.

 

NO, questa purificazione non continuerà dopo la morte, ma il credente in Cristo anche se con ancora dei difetti più o meno gravi, sarà trasformato in un istante e incontrerà il Signore nel cielo.

Mi dispiace ma non sono assolutamente d’accordo perché la Scrittura non mi consente di essere d’accordo con questa conclusione.

Ti ricordo brevemente i principi scritturali:

EBREI 12,14 …SENZA LA SANTIFICAZIONE NESSUNO VEDRA’ MAI IL SIGNORE …

1 COR.3,14 …SE L’OPERA FINIRA’ BRUCIATA, SARA’ PUNITO: TUTTAVIA EGLI SI SALVERA’, PERO’ COME ATTRAVERSO IL FUOCO.

MARCO 9,49 …PERCHE’ CIASCUNO SARA’ SALATO CON IL FUOCO.

MATT.12,36 …DI OGNI PAROLA OZIOSA GLI UOMINI RENDERANNO CONTO NEL GIORNO DEL GIUDIZIO.

LUCA 12,47-48 QUEL SERVO CHE HA CONOSCIUTO LA VOLONTA’ DEL PADRONE E NON HA FATTO NULLA…RICEVERA’ MOLTE PERCOSSE…MA CHI NON L’HA CONOSCIUTA E

AVRA’ FATTO COSE DEGNE DI CASTIGO, NE RICEVERA’ POCHE.

 

 

Pensa come paragone al ritorno di Cristo (1Ts 4,16-17) i credenti vivi in quel giorno verranno trasformati in un istante, ed avranno corpi glorificati come quello di Cristo risorto.

La trasformazione dei corpi riguarda il giorno del ritorno di Cristo. Visto che i corpi risorgeranno in modo da presentarsi in parte destinati alla gloria eterna e in parte all’infamia e alla vergogna eterna (come dice Daniele), è logico pensare che i corpi trasformati avranno caratteristiche differenti.

Se tieni presente che immediamtamente prima del ritorno di Cristo vi sarà stata la grande tribolazione è legittimo pensare che gli uomini si saranno purificati passando attraverso tale fuoco di purificazione prima di essere trasformati in gloria.

Ma quelli morti nel corso dei secoli cristiani sono passati attraverso il fuoco della grande tribolazione?

Io penso che tutti ci dobbiamo passare, come afferma pure Giovanni nell’apocalisse riferendosi alle folle di ogni nazione popolo e lingua: chi sono costoro e donde vengono? Vengono dalla grande tribolazione.

E penso che non si debba riferire solo agli uomini degli ultimissimi tempi della storia ma a tutti indistintamente.

 

Il credente che muore oggi invece va in cielo (senza corpo, il corpo lo otterrà al Giudizio finale) e incontra direttamente Dio: pensa al ladrone sulla croce, a Stefano mentre viene lapidato, a Paolo in 2Cor 5, tutti esprimono certezza di incontrare Cristo in cielo, alla destra del Padre sul Trono.

Questi sono santi che hanno combattutto fino alla fine la buona battaglia, hanno conservato la fede e hanno conquistato la corona della vita. Vogliamo paragonarci a questi eroi della fede?

Il ladrone pentito, ha scontato la pena della stessa crocifissione e ha ottenuto la grazia di un pentimento e dolore perfetto. Possiamo dire che tutti ottengono tale grazia?

La Scrittura non ci autorizza a pensarlo. Né i testi da te citati dicono che lo stesso premio di Paolo, Stefano e del ladrone sia riservato a tutti in generale.

Infine, quello che fa la differenza è lo Spirito Santo...pensa a quanto materiale c'è su dvf..... no, quello che fa la differenza è essere una nuova creatura in Cristo, e tu che sei nel RnS da più di 20 anni sai bene che intendo

Lo Spirito Santo deve essere assecondato se vogliamo che la grazia e i talenti portino frutto. Mentre vi è anche un altro grosso pericolo: quello di CONTRISTARE LO SPIRITO SANTO, chi più e chi meno. E di questo dovremo purtroppo rendere conto. Possiamo dire noi di aver sempre operato frutti secondo la Sua volontà?

Ripensa ai frutti buoni e a quelli cattivi :

Gal 5,16 Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne; 17 la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. 18 Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge. 19 Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, 20 idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, 21 invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio. 22 Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; 23 contro queste cose non c'è legge. 24 Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. 25 Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. 26 Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri.

Anche i semplici dissensi e divisioni fanno parte delle opere della carne. Perfino le semplici ubriachezze: possiamo dire che chi soltanto si ubriaca non vedrà il regno di Dio ed è condannato all’inferno eterno? Ognuna di queste opere ha un grado di gravità e per ognuno ci sarà un giusto giudizio. Tuttavia Paolo dice che non "vedrà il regno di Dio". Allora possiamo argomentare che tutte le opere della carne meritano la proporzionale pena. Quelli gravi e consapevolmente avversi a Dio, non saranno perdonati, ma vi sono dei peccati che NON CONDUCONO ALLA MORTE, come afferma s. Giovanni.

 

Con Affetto, Stefano.

Se lo desideri pubblica pure questa email su dvf o girala a chi ritieni di fare.

P.S. Infine che mi dici di Mt 12,32?

so che è difficile ammetterlo, ma San Gregorio nel commentarlo ha fatto un errore madornale.

Dicendo che il peccato contro lo Spirito Santo non verrà perdonato nel nel presente secolo né in quello futuro, Gesù distingue diversi tipi di peccato. Quelli remissibili e quelli irremissibili . Non solo. Ma precisando che tale peccato non sarà perdonato neanche nel secolo futuro, implicitamente fa capire che vi sono dei peccati che possono essere rimessi in tale tempo. La comprensione di questo testo a me appare chiara. Gli esegeti possono anche non sbilanciarsi, ma se la chiesa mi indica il senso che io stesso vi ritrovo, perché dovrei rifiutarlo vista la convergenza di tutti gli altri testi, con questo versetto?

 

Il credente non deve avere timore di mettere in discussione le tradizioni ecclesiastiche, ma fidarsi della Parola di Dio....

Abbiamo ripetuto spesso che la Parola che interpreti tu è diversa da quella delle altre 34000 denominazioni (già perché ogni anno aumentano circa 1000 denominazioni). Perciò ritengo che sia molto più logico, e saggio costruire utilizzando tutti i preziosi materiali con cui i tanti buoni costruttori hanno innalzato l’edificio spirituale sul fondamento che è Cristo, e non con materiali scadenti arrabattati qua e là nei luoghi di fazioni e dissensi.

non hai mai pensato quanto ti avrebbe benedetto in più il Signore, se avessi fatto una scelta diversa?

Ho anche pensato quanto avrei perso se non avessi incontrato l’immenso tesoro di fede racchiuso nel deposito che la Chiesa, malgrado tutto, conserva. E ho anche pensato che chi non raccoglie con Cristo, nella Chiesa che è la sua vigna, disperde inutilmente forze, risorse e mette in serio rischio la sua anima con una delle opere della carne menzionata da Paolo che è la divisione contro l’unità.

 

perchè la Chiesa non indica a tutti l'importanza assoluta dell'effusione?

Ma scusa, il battesimo e la Cresima non sono i sacramenti della effusione dello Spirito? Tocca ai credenti far fruttare i sacramenti. Il Rinnovare l’imposizione delle mani è facoltativo non assoluto.

perchè Maria nelle apparizioni non insiste sull'importanza di ricevere questa presenza di Dio incommensurabile?

Non devo dire io a Maria cosa deve raccomandare nelle apparizioni, sempre ammesso che siano vere, e mi sembra una bella pretesa quella di voler insegnare alla madonna, maestra di umiltà, prima e più perfetta discepola del Maestro.

 

A te le risposte....

Ho risposto a tutto

Ora dimmi tu, come interpreti il testo di luca 12,41 e seguenti, di cui non abbiamo ancora parlato, soprattutto focalizzando l’attenzione sulle MOLTE O POCHE PERCOSSE.

Con affetto


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Da: Soprannome MSN°Teofilo Inviato: 15/05/2004 12.01
Già, il Sabato santo che tutti vediamo come silenzio e senza uno straccio di liturgia, in realtà sorge all'alba con un grande cartello trinitario: "Stiamo lavorando per voi". E' il giorno in cui noi uomini godiamo dell'attesa della domenica mentre Cristo va a riallacciare i fili con lo sheol senza luce. E' il giorno in cui le anime al buio aspettano il collegamento con la tensione pasquale, quella che permetterà ai purganti di vedersi in volto, scrutare la reciproca nostalgia, vedere le proprie lacrime che fino a quel momento avevano solo sentito scorrere.
Ecco, tra quelle lacrime, le anime non credono ai loro occhi mentre il loro sabato si llumina: scorgono i lineamenti del Dio che, morto nella carne, scende a solidarizzare con loro, a dare loro la sveglia. E allora pensano a quel Gesù di cui avevano udito le parabole, come quella del pastore che lascia il gregge per salvare la pecora smarrita.
Ecco, il Pastore ha lasciato il gregge dei viventi per un sabato interminabile solo per loro, per metterseli sulle spalle e condurli a quell'ovile verso il quale avevano nutrito gli stessi dubbi che si nutrono verso una favola.
 
 
Pensiamo, meditando, a questo ingresso di Gesù nel regno dei morti che Pietro in parte ci svela dicendo che Gesù  "in spirito andò ad annunziare la salvezza anche agli spiriti che attendevano in prigione;" 1Pt 3,19
Quale e quanta attesa da parte di quegli spiriti che attendevano la loro liberazione. Mettiamoci per un attimo nei loro panni. Non fermiamoci alla scarna descrizione della Scrittura, che appunto come dice Chisolm è solo un incipit fondamentale. Dobbiamo imparare a far risorgere la Parola in noi, non a farla rimanere crocifissa.
Essi erano consapevoli della loro condizione di attesa altrimenti non avrebbero potuto ascoltare l'annunzio della salvezza portato a loro direttamente da Cristo, che visita i prigionieri. Egli stesso che aveva detto: ero carcerato e mi avete visitato, ha voluto mostrare a noi questo atto di estrema misericordia verso chi attende e desidera la libertà.
 
Cantino ora che si sono alzate le antiche porte della prigione, anch'essi,   con il salmista:
 

Sal 23,3 Chi salirà il monte del Signore, chi starà nel suo luogo santo? 4 Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non pronunzia menzogna, chi non giura a danno del suo prossimo. 5 Otterrà benedizione dal Signore, giustizia da Dio sua salvezza. 6 Ecco la generazione che lo cerca, che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. 7 Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria. 8 Chi è questo re della gloria? Il Signore forte e potente, il Signore potente in battaglia. 9 Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria. 10 Chi è questo re della gloria? Il Signore degli eserciti è il re della gloria.

 
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