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Chiese o sette ?

Ultimo Aggiornamento: 04/10/2009 21:11
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04/10/2009 21:09
 
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Da: quovadis  (Messaggio originale)Inviato: 19/05/2003 12.45

Secondo voi è lecito fare una separazione tra Chiese e sette? E' possibile fare un pò di chiarezza ? Le sette non sono solo un frutto cattivo della Riforma ed a mio avviso nascono sempre e solo dove ci sono problemi con una Autorità spirituale ( anche psicologici !)

Fraternamente Q.



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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 19/05/2003 15.07
Infatti questo è anche accaduto con Lutero, quando si è opposto a quella abominevole pratica che era la vendita delle indulgenze .. poi ci fu dell'altro ... ma chi può dire se il protestantesimo sarebbe  sorto  se non ci fosse stata quella pratica? 

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Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_RaptorInviato: 19/05/2003 19.24
Credo che sia molto ingenuo pensare che Lutero si sia staccato dalla Chiesa Cattolica solo per le indulgenze. In realtà era fuori dalla Chiesa già da prima, fin da quando provò quello che lui stesso in seguito definì
"L' esperienza della torre".
Allo stesso modo è ingenuo pensare che il protestantesimo si sia affermato con le sue sole forze. In realtà i prìncipi tedeschi, che volevano contrastare il potere di Roma, usarono il protestantesimo come arma politica.

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 19/05/2003 19.30
I gruppi protestanti sono una miriade, ognuno con le proprie dottrine, tutte “rigorosamente” ispirate e tutte “rigorosamente” diverse.
Sotto il nome di “protestantesimo” sono rubricate un gran numero di denominazioni e comunità. Già nel 1991 lo storico Martin Marty scriveva che nel mondo si contavano 21.104 diverse denominazioni che potevano essere considerate “protestanti” e che il numero si accresceva in ragione di cinque alla settimana. Di fronte al gran numero e alla grande varietà di denominazioni e credenze alcuni negano che sia possibile dare una definizione precisa del protestantesimo. Alcuni ritengono, da un punto di vista storico, che sia possibile definire “protestanti” le denominazioni che hanno nel loro albero genealogico un riferimento almeno remoto alla Riforma protestante “storica”, cioè a Lutero, Calvino, Zwingli e, per chi considera gli anglicani come protestanti, le personalità che si situano alle origini della Chiesa d’Inghilterra. Non a caso le definizioni “storiche” del protestantesimo hanno corso soprattutto in Europa, dove la percentuale di eredi diretti  della Riforma “storica” sul totale dei “protestanti” è più importante, mentre negli Stati Uniti e in America Latina la prevalenza numerica di altre tradizioni (battisti, pentecostali) per cui la ricostruzione di un albero genealogico è comunque più problematica rischia di mettere in crisi le definizioni che fanno riferimento alla storia. Il modo di elaborazione della verità religiosa (in altre parole il principio epistemologico del protestantesimo) è diverso da quello cattolico, in quanto insiste sulla sola Scriptura, “sulla Bibbia come sola autorità”  in materia di fede e di vita ecclesiale A causa del principio solo Scriptura il protestantesimo è un fondamentalismo, ma nello stesso tempo, per la sua insistenza sul libero esame e il rifiuto di ogni magistero ecclesiastico, è un liberalismo.
Dal punto di vista dell’esperienza religiosa (cioè del principio antropologico) il protestantesimo – sulla base, del resto, del suo principio epistemologico – privilegia l’esperienza individuale del credente rispetto all’inserimento in una comunità strutturata e gerarchica. Anche questo elemento secondo Paul Willaime è precario perché può condurre alternativamente (e qualche volta insieme) “all’emozionalismo” e “all’intellettualismo”. Infine, dal punto di vista del modo di costruzione dell’autorità (cioè del suo principio sociologico), il luogo della verità non è più nell’istituzione (Chiesa) in quanto tale, ma nel messaggio proclamato da questa istituzione.  Per giudicare se il messaggio è proclamato “correttamente”, è costruita socialmente la figura del “pastore” come specialista della Bibbia, persona che conosce meglio la Bibbia di quanto non la conoscano i singoli fedeli, o in virtù della sua esperienza di fede particolarmente intensa e del suo carisma. Anche qui sono possibili sviluppi in direzioni molto diverse: se il principio epistemologico può portare al liberalismo o al fondamentalismo, le comunità liberali, finiranno per essere dominate dai teologi (pastori) e quelle fondamentaliste da predicatori di tipo carismatico. (cf Enciclopedia delle religioni a cura di Massimo Introvigne). Quindi l’autorità dei molti pastori protestanti non deriva da quella istituzionale, ma è personale, non deriva dalla gerarchia ma dalla competenza (teologica o carismatica).
Che si debba parlare di protestantesimi, al plurale, è chiaro da molti anni a quanti studiano il mosaico protestante. Alcune distinzioni antiche, tra i vari gruppi protestanti sono troppo semplici per ben descrivere l’estrema varietà di denominazioni e dottrine, così è per la distinzione fra un protestantesimo sacramentale o liturgico e un protestantesimo non sacramentale e anti-liturgico. La prima categoria comprenderebbe infatti soltanto la Comunione anglicana (e neppure tutte le sue componenti) e alcune denominazioni luterane. Insufficiente è anche la distinzione tra un protestantesimo calvinista –legato a una rigorosa interpretazione della dottrina della predestinazione – e un protestantesimo arminiano che –attraverso le teorie del teologo olandese Jacob Arminus (1560-1609) – sfugge al rigorismo in tema di predestinazione, affermando – contro il calvinismo classico – che Gesù Cristo è morto per tutti (non solo per i predestinati), che Dio – prima della predestinazione – prevede chi accetterà la grazia salvifica di Gesù Cristo e chi la respingerà, che alla grazia di Dio si può resistere e, dopo averla accettata, la si può rifiutare di nuovo e cadere. Per quanto la distinzione sia utile e importante, la problematica della predestinazione non è al centro di tutto il protestantesimo ma soltanto di un suo segmento, per quanto ampio.
Tutte le comunità protestanti nella storia nascono come movimento di protesta, alla periferia della scena religiosa, ma – non appena si dotano di un’organizzazione stabile – iniziano un processo di istituzionalizzazione. Talora abbandonano alcune dottrine e pratiche controverse; e quasi sempre perdono i tratti utopistici (e spesso anche millenaristici) che avevano caratterizzato la prima generazione, consolidano i rapporti con la politica e gli Stati (o li instaurano dove in precedenza non esistevano), migliorano il livello sociale medio dei loro aderenti: in una parola si muovono dalla periferia verso il centro “religioso”. E così succede ad ogni nuovo gruppo protestante che nasce come protesta, e proclamano il loro desiderio di tenersi fuori da Babilonia, e di ritornare alla purezza originaria, dove Babilonia è il sistema religioso organizzato, Chiesa cattolica in testa, ma riferito anche ad altri gruppi protestanti organizzati e istituzionalizzati. Ma i buoni propositi di purezza e di stare fuori dal sistema religioso organizzato non dureranno a lungo, a poco a poco la nuova denominazione protestante diventerà rispettabile, si istituzionalizzerà, avrà necessità di avere rapporti con lo Stato, quindi si muoverà anche lei verso il centro (mainline).

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 19/05/2003 19.31
Il primo protestantesimo “storico” è costituito dalle comunità nate direttamente dalla riforma storica – anche se in seguito frammentate da numerosi scismi –: luterani e calvinisti (presbiteriani), cui si possono per molti versi avvicinare le comunità della Comunione anglicana (chiamate “episcopaliane” negli Stati Uniti), anche se non mancano storici che considerano il mondo anglicano uno strato intermedio tra protestantesimo e mondo cattolico.
Nel primo protestantesimo rientrano, con caratteristiche proprie, anche i valdesi, eredi di una tradizione protestante pre-riformata passata attraverso diverse trasformazioni.
Il secondo protestantesimo (chiamato originariamente “evangelico” – aggettivo che ha peraltro diversi significati – e in seguito “di risveglio”) è costituito da movimenti di risveglio o revival che protestano contro la mancanza di fervore (in particolare di fervore missionario) – non di rado attribuita al legame troppo stretto con gli Stati europei del protestantesimo storico, insistendo sull’incontro con Gesù Cristo come esperienza personale che spinge alla missione. La protesta nel mondo luterano produce il pietismo; nel mondo anglicano, il metodismo; e nel mondo presbiteriano, il battiamo.
La storiografia più recente insiste sulla derivazione dei battisti principalmente dal calvinismo, ripudiando le tesi più antiche che secondo cui il movimento battista deriverebbe invece anzitutto dalla Riforma radicale e dall’anabattismo (anche se un’influenza anabattista rimane evidente su certi aspetti di tutto il mondo battista).
Il tentativo di unifica i risvegli – e le comunità protestanti in genere – produce le denominazioni che derivano dal movimento detto Movimento di Restaurazione o “campbellista” (Discepoli di Cristo, Chiese di Cristo, “Chiese cristiane”), che hanno tuttavia caratteristiche così originali da meritare una trattazione a parte.
Il terzo protestantesimo è costituito dai movimenti che considerano ormai troppo “istituzionalizzate” e fredde le stesse comunità nate dai risvegli del secondo protestantesimo.
Rientrano in questa terza ondata protestante vari tipi di “Chiese libere”, i movimenti “di santità”, le correnti perfezioniste, e anche il fondamentalismo (che è per altri versi una tendenza che attraversa tutte le comunità protestanti, più antiche o più recenti) quando non rimane all’interno delle denominazioni già esistenti ma si organizza in denominazioni autonome che protestano contro il “liberalismo” insieme teologico e morale delle comunità protestanti di origine più antica.
La corrente pentecostale-carismatica nasce nel XX secolo. Diversi storici la considerano come una semplice variante del terzo protestantesimo, anche molti esponenti del mondo pentecostale si considerano parte del terzo protestantesimo. La questione è complessa. Peraltro, il terzo protestantesimo – in molte delle sue denominazioni più importanti e dei suoi predicatori più prestigiosi – non ha accettato la corrente pentecostale carismatica come sua parte.
Il protestantesimo avventista nasce nel secolo scorso dall’interesse per le speculazioni sulla fine del mondo, trasversale ai primi due protestantesimo, che genera però una serie di denominazioni separate dopo la crisi seguita alla diffusa attesa di avvenimenti apocalittici dell’anno 1844.
Vi è anche un protestantesimo metafisico, nato con la Christian Science, con riferimenti a realtà che una parte della ricerca sociologica inquadra anche nella categoria più generale delle “religioni di guarigione”.
Distinte dalle chiese, comunità e denominazioni sono le parachiese, strutture di servizio (missionario, evangelistico o caritativo) che si pongono al servizio di una pluralità di realtà protestanti diverse e che operano per l’animazione cristiano-evangelica della società senza cercare di avviare chi entra in contatto con loro a una denominazione particolare.

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 19/05/2003 19.34
Le origini della chiesa Valdese sono avvolte nella leggenda. Del fondatore Valdo o Valdesio (e non “Pietro Valdo”: il nome Pietro fu aggiunto per ragioni apologetiche parecchi decenni, se non secoli, dopo la sua morte) si sa con certezza che era un mercante di Lione. Ha un’esperienza radicale di conversione incentrata sulla povertà e sul desiderio di predicare il Vangelo verso il 1170, e muore probabilmente nel 1206. Il contrasto con l’istituzione ecclesiastica di Valdo e dei suoi seguaci (chiamati poveri di Lione) e solo più tardi “valdesi”) è, con ogni verosimiglianza, più subito che cercato. Nonostante le condanne ecclesiastiche, dopo la morte di Valdo la separazione dei suoi seguaci da Roma non sembra ineluttabile: un gruppo di “poveri di Lione” sotto la guida di Durando d’Osca (1160-?), di cui pure poco si sa) si riconcilia con il papa Innocenzo III (1160-1216) nel 1208. Altri “poveri” non “riconciliati” rimangono ai margini della Chiesa di Roma, in una posizione ambigua, o intraprendono decisamente il cammino della rottura, pur tra dissensi interni.
Nel 1532 con il sinodo di Chaforan le comunità valdesi della Francia meridionale e del Piemonte – fiaccate dalle persecuzioni del tardo Quattrocento – aderiscono alla Riforma Calvinista.
Nel Seicento la comunità valdese deve patire nuove persecuzioni, particolarmente sanguinose nel 1655 (“Pasque piemontesi”) e nel 1686, dopo che un editto emanato in Piemonte su pressioni francesi aveva offerto ai valdesi l’alternativa fra l’abiura e l’esilio. Dopo aver tentato una resistenza armata, la comunità – ridotta a circa tremila fedeli – trova ospitalità nei cantoni protestanti svizzeri.
L’organizzazione della Chiesa valdese è di tipo presbiteriano e sinodale: la guida della comunità locale è affidata a consigli di “anziani” eletti dai fedeli; le assemblee locali, inoltre, mandano i loro deputati al sinodo annuale. Alcuni presbiteri –uomini e donne- cui è affidato il ministero della predicazione hanno il titolo di pastori; essi non possono superare il cinquanta percento dei membri del sinodo. Quest’ultimo elegge, per l’attuazione delle sue deliberazioni e l’amministrazione ordinaria della Chiesa, la Tavola Valdese composta da sette membri e presieduta da un moderatore.
La chiesa valdese ha adottato –nel corso della sua storia e in particolare dopo il sinodo di Chanforan- una teologia riformata: sola Scriptura, Gesù Cristo unico mediatore, giustificazione tramite la sola fede. La chiesa valdese rifiuta le immagini nelle chiese e il principio episcopale; celebra la comunione con il pane e il vino e ammette il matrimonio dei pastori.
Un gruppo di lavoro sui problemi etici posti dalla scienza, nominato dalla Tavola Valdese, si è espresso in modo possibilista nel 1996 sull’aborto e nel 1998 sull’eutanasia.

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 19/05/2003 19.34
Le chiese luterane.
Martin Lutero (1483-1546) è alle origini della Riforma. L’itinerario di questo monaco agostiniano tedesco e dei suoi seguaci ha come momenti salienti “l’esperienza della torre” (1513-1514) – in cui Lutero comprende che l’uomo non ha, dal punto di vista naturale, alcuna speranza ma è salvato gratuitamente dalla grazia di Dio in virtù della sola fede-; l’affissione di novantacinque tesi, alla porta della chiesa del castello di Wittenberg nel 1517; e la Confessione di Augusta del 1530. Tutte e tre queste date sono talora citate come momenti di fondazione della Chiesa luterana.
Con le novantacinque tesi del 1517 Lutero denuncia la pratica cattolica delle indulgenze e la teologia “delle opere” che, a suo avviso, la sostiene. Dopo la condanna papale (1518) Lutero si allea –contro l’imperatore Carlo V (1500-1558)- con un certo numero di principi e di città tedesche, che vedono in questo movimento di riforma religiosa anche l’occasione per contestare l’egemonia imperiale.
I luterani sono orgogliosi del loro contributo alla tradizione protestante (salvezza tramite sola fede, Bibbia come sola regola delle fede, Cristo come solo mediatore), ma insieme mantengono caratteristiche che li differenziano dalle altre comunità (importanza della liturgia, battesimo dei bambini, perpetua verginità di Maria, “ndr” dottrina dell’eucaristia che conserva alcuni elementi essenziali della tradizione cattolica, pur sostituendo alla dottrina della transustanziazione cattolica quella di consustanziazione, secondo cui Cristo è presente nell’eucaristia insieme alla sostanza del pane e del vino). Il 31 ottobre 1999 la Chiesa cattolica e la Federazione Luterana Mondiale hanno sottoscritto ad Augusta una Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione, che –se non risolve tutti i problemi aperti fra le due comunità- costituisce certamente un evento storico sul piano ecumenico.
La seconda grande corrente del primo protestantesimo ha le sue origini in Svizzera. Qui dapprima Ulrich Zwingli (1484-1531) convince nel 1523 i magistrati di Zurigo ad adottare sessantasette tesi che superano in radicalismo Lutero, negando in particolare qualunque forma di presenza reale nell’eucaristia e promuovendo un culto più spoglio e austero, (da qui si nota come l’ispirazione e la guida divina su cui si fondano le teorie protestanti comincia a fare acqua, non è possibile che lo Spirito di Dio guidi Lutero e Zwingli in modi così diversi, soprattutto riguardo all’Eucaristia,ndr).
Altre città svizzere (fra cui Berna e Basilea) seguono Zurigo nella Riforma, ma la reazione cattolica si traduce in una guerra in cui Zwingli trova la morte nel 1531. Zurigo rimane protestante sotto la guida di Heinrich Bullinger (1504-1575), e la Riforma si estende ai cantoni di lingua francese grazie a Guillaume Farel (1489-1565) e Giovanni Calvino (Jean Calvin, 1509-1564), entrambi di origine francese. A Ginevra, riformata dal 1535, Calvino esercita dal 1541 all’anno della sua morte, il 1564, un’autorità – almeno morale- senza precedenti. L’espansione in Francia è arrestata da una violenta e talora sanguinosa reazione cattolica, ma nel paese si radica comunque una minoranza riformata (detta “ugonotta”), presente ancora oggi.
Calvino e Bullinger si accordano su una dottrina della presenza spirituale del Signore nella Cena eucaristica, un consenso –peraltro- che li mantiene separati dai luterani. E qui notiamo ancora una volta che non fu lo Spirito Santo a ispirarli e guidarli, perché partiamo dalla consustanziazione di Lutero, passiamo alla totale assenza di Zwingli e arriviamo alla presenza spirituale di Calvino e Bullinger, (ndr).
L’enfasi sulla dottrina della predestinazione conferisce anche alle comunità riformate una caratteristica distintiva. In Svizzera i riformati elaborano un modello di chiesa dove l’autorità non risiede nei vescovi ma nel collegio dei pastori o in collegi misti di pastori e laici (presbitéri).
In Gran Bretagna la corrente riformata si divide in un’ala “presbiteriana” e in una “congregazionalista” (dove l’autorità ultima risiede nella congregazione locale, in una situazione di uguaglianza radicale tra pastori e laici), e questa distinzione si trasferisce negli Stati Uniti. John Knox (1505-1572), che era stato allievo di Calvino a Ginevra, conquista al calvinismo la Scozia. In Inghilterra di fronte alla riforma anglicana –i calvinisti propugnano una chiesa ulteriormente “purificata” dai residui cattolici, e sono perciò chiamati – originariamente in senso dispregiativo- “puritani”. Perseguitati in patria, i puritani emigrano i massa nelle colonie americane, a partire dai famosi “Padri pellegrini” che nel 1620 partono a bordo del Mayflower. Non tutti peraltro erano partiti. La minoranza riformata rimasta in Inghilterra costituirà la spina dorsale di un movimento di opposizione all’assolutismo reale sanzionato dalla chiesa anglicana.
Questo movimento porta nel 1643 all’abolizione dell’episcopato in Inghilterra e nel 1645 alla vittoria di Oliver Cromwell (1599-1658) che, alla testa di una coalizione composta da diversi gruppi di dissidenti religiosi, si impadronisce del potere, fa giustiziare nel 1649 il re Carlo I (1600-1649) e di fatto abolisce la monarchia. Dopo la morte di Cromwell (1658) i presbiteriani, più moderati dei congregazionalisti, favoriscono il ritorno della monarchia (1660). Presbiteriani e congregazionalisti sono “tollerati” in Inghilterra a partire dal 1689 (Act of Toleration), ma la chiesa anglicana rimane la chiesa nazionale.

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 19/05/2003 19.35
La Comunione anglicana
Enrico VIII (1491-1547), re d’Inghilterra all’epoca della Riforma, si segnala come oppositore di Lutero e riceve dal Papa Leone X (1475-1521) il titolo di “difensore della fede”. Nel 1527, tuttavia, chiede al Papa Clemente VII (1478-1534) l’annullamento del suo matrimonio con Caterina d’Aragona (1485-1536), zia dell’imperatore di Spagna Carlo V (che Enrico aveva potuto sposare solo grazie a una dispensa papale, trattandosi della vedova di suo fratello). Complesse vicende politiche si intrecciano con questa vicenda matrimoniale, e si collegano al rifiuto del Papa di concedere quello che egli considera un divorzio. Nel 1531 la Camera dei Lord proclama Enrico “Capo supremo della chiesa e de clero d’Inghilterra”. E’ lo scisma, consacrato dall’instaurazione del filo –luterano Thomas Cranmer (1489-1556) – che nel 1533 si affretterà ad annullare il matrimonio fra Enrico e Caterina – come arcivescovo di Canterbury. L’Atto di supremazia del 1534, che fa seguito alla scomunica romana, consacra la nascita di una chiesa nazionale.
John Henry Newman (1801-1890) teologo anglicano, fervido oppositore anticattolico, che scrisse diversi testi contro la dottrina cattolica, passa nel 1845 alla Chiesa cattolica (dove diventerà cardinale).
Oggi all’interno della chiesa anglicana ci sono divisioni su questioni come l’ordinazione sacerdotale delle donne e il ruolo delle persone omosessuali.
L’elencare tutti i gruppi protestanti che fanno parte del primo, secondo, terzo e quarto protestantesimo sarebbe lungo e dispersivo, perché esistono migliaia di denominazioni che differiscono la loro dottrina in diversi punti, tra esse ci sono le chiese battiste, le anabattiste, i metodisti di John Wesley  (1703-1791) e George Whitefield (1714- 1770), nel mondo metodista sono sorti nell’Ottocento, numerosi scismi, spesso intorno a questioni morali o pratiche tra cui, negli Stati Uniti, il problema della schiavitù, c’erano gruppi che la approvavano, e gruppi che erano contrari, anche da questo si capisce che in fin dei conti non erano proprio loro i cristiani superiori, i puri di cuore, che dicevano di essere.

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 19/05/2003 19.37
Le origini pentecostali
Il pentecostalismo rappresenta il maggiore movimento di risveglio nella storia del cristianesimo: in meno di un secolo dalla sua origine –anche se dalla corrente pentecostale-carismatica nel suo insieme si escludono i carismatici cattolici, che presentano indubbiamente caratteristiche specifiche e diverse- ha superato la cifra di quattrocento milioni di fedeli, più di un quinto dei cristiani presenti oggi nel mondo. Secondo la leggenda aurea – su cui torneremo- delle origini del movimento pentecostale, tutto inizia improvvisamente fra il 31 dicembre 1900 e il 1° gennaio 1091 quando un’allieva di una scuola biblica di Topeka, nel Kansas, comincia a “parlare in lingue”. In realtà pochi fenomeni religiosi cominciano all’improvviso. Anche per quanto riguarda la corrente pentecostale possiamo identificare quattro radici remote e due prossime che ne spiegano la nascita e, insieme, il rapido successo. Per quanto riguarda le radici remote, si tratta di quattro temi: il “battesimo dello Spirito Santo”, le guarigioni, il premillenarismo e l’oralità. Per quanto riguarda le radici prossime dovremo dare riferimento all’anti-denominazionalismo e all’interesse per il “dono delle lingue”, la glossolalia.
Per il battesimo dello Spirito Santo, l’antecedente immediato –di cui si è il movimento holiness, con cui il pentecostalismo conserva un legame cruciale. La seconda radice consiste nell’interesse per le guarigioni e per altri segni della presenza dello Spirito Santo (profezie, estasi e così via, fino all’esperienza di essere letteralmente “gettati a terra” dallo Spirito –slain in the Spirit- che aveva già precedenti nel mondo metodista con influssi pietisti e giansenisti. Mentre il primo protestantesimo era rimasto piuttosto riservato nei suoi anni di formazione a proposito di questi fenomeni – considerandoli semmai caratteristici del mondo cattolico o della Riforma radicale-, fra il Settecento e l’Ottocento un rinnovato interesse per le guarigioni e i miracoli si manifesta nei grandi movimenti di risveglio, in ambiente presbiteriano con Charles Finney e perfino fra gli episcopaliane di tradizione anglicana. Benché nel movimento holiness le posizioni al proposito siano piuttosto diverse, l’interesse popolare per le guarigioni e i fenomeni estatici è molto forte. Particolarmente interessati alla guarigioni erano A.B. Simpson e John Alexander Dowie, un predicatore di origine scozzese che aveva passato molti anni in Australia e che riesce a fondare nel 1896 una denominazione, la Christian Catholic Church, e nel 1901 addirittura una città –Zion City nell’Illinois- che giunge (prima di essere pressoché distrutta da vari conflitti e controversie interne) a radunare seimila fedeli intorno a una spiritualità incentrata sulla guarigione.
I fenomeni estatici giocano, da parte loro, un ruolo centrale in un’altra comunità –Shiloh, nel Maine- fondata nel 1895 da Frank Sandford (1862-1948), un pastore battista che aveva frequentato ambienti holiness e che aveva fatto celebrare il proprio matrimonio da A.B. Simpson. Più tardi Sandford avrebbe rivendicato per se stesso il ruolo profetico di “Elia il Restauratore”, creando notevoli controversie: ma la sua influenza sul pentecostalismo non deve essere sottovalutata.
La terza radice del pentecostalismo è costituita dal premillenarismo, cioè dalla teoria secondo cui Gesù Cristo verrà presto sulla Terra – nel mezzo di catastrofi apocalittiche, causate dalla malvagità degli uomini – per inaugurare un regno di mille anni precedente al Giudizio Universale. Dal punto di vista sociologico il premillenarismo era una dottrina pessimistica, popolare in periodi di crisi e fra le classi più povere.

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Da: quovadisInviato: 19/05/2003 19.38

Vedi io ho sempre pensato che Lutero aveva il carisma per essere un Gigante della Chiesa ,un altro Francesco d'Assisi , che avrebbe riparato crepe e scismi.Ma è difficile dire io obbedisco , io sono un servo inutile , io accetto le persecuzioni...

Veniamo all'Italia oggi ,lasciando perdere gli Stati Uniti...quanti ne troviamo che dicono io sono un servo? Quanti ne troviamo disposti a dire si ha ragione la Chiesa a non far comunicare i divorziati risposati ?Quanti umili troviamo che dicono è facile ammettere davanti a Dio i propri peccati è difficile confessarli ad un prete semplice, magari in peccato mortale o comunque pieno di difetti?...appena si sente sentore di Croce...perdonatemi l'amarezza.

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 19/05/2003 19.39
La quarta radice remota del pentecostalismo – su cui insiste la storiografia più recente, dopo che per lungo tempo era stata trascurata – è costituita dalla religiosità afro-americana. I neri d’America avevano aderito a una grande varietà di denominazioni protestanti, e ne avevano create di proprie.
La loro spiritualità era caratterizzata soprattutto dall’oralità, cioè da modi espressivi che si affidavano alla predicazione, alle tradizioni orali, al canto, alla danza, al corpo più che alla parola scritta e alla teologia. Questa specifica radice del pentecostalismo non deve essere ignorata, se si considera la grande importanza di alcuni predicatori afro-americani nella prima generazione pentecostale.
Se per il mondo afro-americano dei primi decenni dell’Ottocento – dove era largamente presente l’analfabetismo – si può parlare di un residuo di oralità primaria, l’attenzione particolare a modi espressivi che prescindono dalla parola scritta spiega il successo del pentecostalismo nel mondo contemporaneo (dove radio e televisione confinano nuovamente lo scritto in una dimensione subordinata) e anche nei paesi del Terzo Mondo, dove l’oralità primaria è ancora diffusa.
Accanto a queste quattro radici remote – la dottrina del battesimo dello Spirito Santo, l’insistenza sulle guarigioni e sui miracoli, il premillenarismo e l’oralità di origine afro-americana – la corrente pentecostale ha pure due radici prossime.
La prima è l’anti-denominazionalismo, cioè la crescente consapevolezza – all’interno del terzo protestantesimo – che molte correnti protestanti precedenti erano nate per costituire qualche cosa di diverso dalle denominazioni, ma avevano finito per diventare esse stesse nuove denominazioni.
La seconda premessa immediata del pentecostalismo è l’interesse per la glossolalia, cioè per l’esperienza religiosa che consiste nell’emettere una serie di suoni o di parole che non corrispondono ad alcuna lingua conosciuta. Benché entrambi i fenomeni siano definiti “parlare in lingue” la glossolalia non va confusa con xenoglossia, che consiste nell’esprimersi correttamente in una delle lingue umane conosciute, che però sconosciuta a chi comincia a parlarla. Se qualcuno, senza mai avere studiato o appreso in altro modo il cinese, incomincia a parlare correttamente in cinese si è di fronte a un fenomeno di xenoglossia, fenomeno che – se genuino- non può che essere di origine preternaturale o miracolosa. Se invece ci si limita a esprimersi con parole e suoni che, messi insieme, non corrispondono ad alcuna lingua conosciuta, l’esperienza spirituale può essere – oltre che assai più comune – molto profonda, ma si tratta di glossolalia e non di xenoglossia. Non è certo esatto affermare – come è frequente in una certa mitologia sulle origini del pentecostalismo – che la glossolalia (inizialmente scambiata per xenoglossia) abbia improvvisamente fatto irruzione nel mondo protestante con le esperienze del 1901 a Topeka, nel Kansas. La glossolalia si era affacciata occasionalmente in revival di predicatori come Dwight L. Moody e aveva avuto un ruolo in determinate fasi storiche (non proseguite – è vero – fino al XX secolo)  di movimenti profetici o restaurazionisti di origine cristiana come gli shakers, i mormoni o la chiesa cattolica apostolica (impropriamente detta “irvingita”). (cf Enciclopedia delle religione - Massimo Introvigne)

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 19/05/2003 19.41
Le origini prossime del pentecostalismo si perdono nella leggenda: risalgono a tre revival, inizialmente circoscritti ad aree geografiche determinate ma in seguito capaci di acquisire in pochi anni una risonanza internazionale tanto ampia da apparire miracolosa: gli episodi di Topeka, nel Kansas, nel 1901; di Azusa Street, a Los Angeles nel 1906; e del Galles tra il 1904 e il 1908.
Charles F. Parham (1873-1929) – un ex metodista che si colloca nella vasta “area libera” del movimento holiness – può essere considerato il padre del pentecostalismo, anche se questa qualifica non è rivendicata volentieri dai pentecostali contemporanei, a causa delle polemiche legate alla carriera successiva di Parham, che è accusato di immoralità e di razzismo.
Originario di Muscatine, nell’Iowa, Parham aveva iniziato – ma non completato – gli studi teologici in un seminario metodista ed era stato un pastore metodista di Eudora, nel Kansas, fino al 1895.
In quell’anno si convince della tesi di una parte del movimento holiness secondo cui occorre lottare contro le denominazioni e costituire comunità cristiane indipendenti, mantenendo solo tenui legami con altre comunità. Più tardi la famiglia di sua moglie, quacchera, lo converte ad alcune dottrine considerate eterodosse dal movimento holiness, fra cui il condizionalismo, o teoria dell’immortalità condizionata dell’anima “dorme” nella tomba insieme col corpo mentre alla seconda venuta di Cristo i buoni risorgeranno per la vita eterna mentre i cattivi saranno semplicemente “posti nel nulla” (una dottrina condivisa anche dagli avventi del Settimo Giorno e dai Testimoni di Geova).
Si rimane impressionati dalla sicurezza mostrano molti fratelli protestanti nell’affermare e nell’assicurare che loro (e solo loro) sono nella verità, e poi leggendo queste loro diversità dottrinali viene da pensare al modo migliore per aiutarlo, pregando per la loro enorme cecità rivestiva di orgoglio settario. Gli avventisti del Settimo Giorno affermano di essere guidati divinamente, quindi garantiscono ai loro fedeli e ad eventuali nuovi ascoltatori di essere nella verità, quindi garantiscono che la loro dottrina è la sola ad essere giusta e vera. Peccato che quando si comincia a studiare e confrontare le varie dottrine cristiane ci si accorge che non rispecchiano la vera dottrina cristiana che è contenuta nella Bibbia, e che è stata sempre difesa dalla Chiesa cattolica romana.
Quindi per gli avventisti l’inferno non esiste, e l’anima dorme assieme al corpo nella tomba, lo stesso vale per i Testimoni di Geova che derivano proprio dagli avventisti, ma quale spirito gli suggerisce queste eresie? Sicuramente non è lo Spirito Santo a guidarli!  “ndr”
L’interesse principale di Parham si situa peraltro sul versante delle guarigioni miracolose, a proposito delle quali nel 1900 inizia quella che diventerà una lunga e violenta controversia con John Alexander Dowie. Nello stesso anno Parham con un pugno di seguaci riuniti in un gruppo chiamato Apostolic Faith apre una scuola biblica a Topeka, la Betel Bible School, con alcune caratteristiche riprese dalle esperienze di Frank Sandford a Shiloh, che Parham aveva visitato e da cui era rimasto notevolmente impressionato. All’interno della corrente holiness, Parham insegna il battesimo dello Spirito Santo come terza esperienza dopo la giustificazione e la santificazione.
Secondo Parham è necessario che i suoi studenti si preparino nella meditazione e nella preghiera, chiedendo incessantemente il battesimo dello Spirito Santo, che si mostrerà con segni inequivocabili.

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 19/05/2003 19.43

Secondo una certa mitologia sulle origini pentecostali, la prima studentessa della Betel Bible School di Topeka a ricevere il “dono delle lingue” come prova del “battesimo dello Spirito Santo” – Agnes Ozman (1870-1937), che avrebbe iniziato a parlare in lingue nella prima notte di Capodanno del nuovo secolo, fra il 31 dicembre 1900 e il 1° gennaio 1901. Con un equivoco caratteristico dei primi anni del pentecostalismo, la glossolalia di Agnes Ozman è scambiata per xenoglossia, e Parham annuncia alla stampa che la sua allieva parla in un perfetto cinese. Quando in seguito altri allievi di Parham – che interpretano il loro dono delle lingue cono xenoglossia – cercano di svolgere un’attività missionaria tra popolazioni asiatiche ed europee utilizzando le “lingue” che hanno miracolosamente ricevuto, l’equivoco è chiarito e nella sua grande maggioranza la corrente pentecostale riconosce le proprie esperienze come glossolalia e non come xenoglossia.

Nei suoi primi anni, la storia della Bethel Bible School dopo l’evento del 1901 non è la storia di un successo.

La polemiche che portano anzi alla chiusura della Bethel Bible School (Agnes Ozman si trasferisce a Shiloh, dove rimane per qualche tempo, e il gruppo di Parham, la Apostolic Faith, diventa una piccola “banda” itinerante come molte altre che esistono all’interno del movimento holiness.

I fenomeni di glossolalia occasionalmente si ripetono, ma il successo è modesto e confinato ad alcune comunità rurali del Kansas (fra cui Keelville, dove nel 1904 è costruita la prima cappella pentecostale), dell’Oklahoma e del Missouri.

Benché Parham non sia di idee particolarmente liberali in materia di segregazione razziale – e anzi utilizzi spesso toni francamente razzisti – permette al alcuni afro-americani di assistere alle sue lezioni bibliche a Houston, confidando che possano “portare il Vangelo a quelli del loro colore”.

Uno di questi afro-americani, il battista William J. Seymour (1870-1922) – che secondo la storia (e la leggenda) del primo pentecostalismo assiste alle lezioni di Parham a Houston, per non turbare le convenzioni sulla segregazione razziale, nascosto dietro una tenda -, è invitato da un suo amico a predicare a Los Angeles. Accetta, benché non abbia ricevuto ancora il “battesimo dello
Spirito Santo”, nonostante l’avviso contrario di Parham, che non perdonerà mai la disobbedienza del discepolo e più tardi ne descriverà le attività sul suo giornale (“Free Love”, Apostolic Faith, dicembre 1912, p.4) – con caratteristici accenti razzisti – come “negrismo” ed esempi

dell’”animalismo tipico dei negri”.


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 19/05/2003 19.51
E' vero Q.
.......non sono poche le persone illuminate che sostengono che Lutero poteva essre....."un santo".....non so se hai letto altri forum.....ma facevo il paragone di s.Caterina da Siena...che 200 anni prima di Lutero, ha scritto lettere appassionate alla Chiesa, ai vescovi e papi e imperatori....per scongiurarli......ad una RIFORMA DELLA CHIESA....anche ad abbandonare il potere temporale se questo era di SCANDALO......ha riportato, come sappiamo, la Sede di Pietro a Roma dopo 70 anni di "tradimenti- sedizioni- incomprensioni- poteri....." La Chiesa ha resistito anche all'epoca...e non era certo meglio, dunque...del periodo di Lutero........
Interessante infatti è il tuo accenno ai Principi Tedeschi.....che USARONO LUTERO, e quindi il Protestantesimo...per i loro giochi politici....NON dimentichiamo le stesse stragi da parte di Calvino........in nome del Protestantesimo.......
Questo accade quando....non si vuole guardare la propria trave nell'occhio.......e si pretende, in nome stesso di Dio, in certi casi ancor più gravemente di come ha fatto la Chiesa.....di togliere la pagliuzza agli altri....alla stessa Chiesa......della quale, se si vuole restare nella vera VITE evangelica.....tutti i cristiani.......ne devono far parte....
Bello l'accenno sulla confessione...lo potremmo approfondire......per arricchirci del valore DELL'UMILTA'.....
Fraternamente C.

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Da: burlamacco63Inviato: 20/05/2003 7.46
Riguardo alla distinzione tra "Chiese" e "Sètte", penso possa essere ultile la consultazione della seguente pagina Web curata dall'amico Achille Lorenzi:
Per conoscenza copio qui di seguito un intervento, sempre sul medesimo tema, apparso sul mio Forum:
Anzitutto nel parlare corrente la voce -setta- ha una valenza negativa.
Un gruppo può essere definito setta, usando il termine con questa accezione, quando ottempera ai seguenti punti :

(1) La setta ha una persona che funge da autorità finale.
Solitamente un fondatore miticizzato o un leader che si paragona ad una divinità o un gruppo dirigente la cui autorità viene fatta discendere direttamente dal divino.

(2) La setta utilizza la propria versione della Bibbia oppure ha un altro "libro" per spiegare la Bibbia, e a quel testo viene accordata la stessa autorità della Bibbia.

(3) Si può candidare come nemica della scienza, di cui disconosce ogni autorità o valore oppure strumentalizza parzialmente ai propri fini.

(4) Dà eccessiva enfasi alla Bibbia o a parti di essa, con continue ed assillanti citazioni, ma ne ignora il resto; oppure pretende di disporre, unica tra tutti, della corretta interpretazione del Libro, a cui si richiamerà costantemente estraendone frasi e pensieri che soddisfano i propri fini, ma trascurando tutto il resto dove è in contrasto.

(5) Perverte la Trinità o la natura di Cristo, chiamandolo profeta, arcangelo o un tramite per arrivare a Dio, ma non lo chiamerà mai Dio incarnato. Potrà negare l'umanità di Cristo o comunque distorcerne l' immagine e il senso.

(6)Limita la libertà dell'individuo, nel nome della sottomissione all'autorità, con lo scopo dichiarato di ottenere la "salvezza" dell' individuo

(7) Si introduce nella vita personale dei membri con dei tabù anormali

(8) E, dulcis in fundo, esige i vostri soldi.

Se il gruppo ottempera a questi 8 punti, ma sopratutto gli ultimi quattro, si può definire sicuramente setta, nel senso negativo del termine.
In sostanza, in una setta, l' importante è quello di dominare completamente l' individuo per i propri fini.
Questo non vuol dire che si tratti di turlupinature come i televenditori o il "tubo", ma , anzi, è reale che dietro questi movimenti ci sia una realtà spirituale, ma non certo positiva.

Molti movimenti religiosi non sono definibili come sette, ma piuttosto come culti.

Una buona definizione di culto è la seguente:
- Ogni gruppo religioso che differisca in maniera significativa, per uno o più aspetti, nella teoria o nella pratica, da quei gruppi religiosi che sono considerati espressioni normative -

Caratteristica che distingue i culti dalle sette è quella di non essere coercitivi, ne di esigere sottomissione assoluta, denaro, limitazioni personali e simili.
Spero di essere stato utile a qualcuno!
Saluti cristiani a tutti
Stefano Martella

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 22/05/2003 14.24
 
Lutero e Rita da Cascia
che cosa avevano in comune??
la Regola Agostiniana.......e l'obbedienza, attraverso i Voti..alla Chiesa.......(ovviamente il Cristo.....)
Com'è finita?.....o una si è illusa e l'altro era nella verità.....o l'altro si è illuso ed una era nella verità.........
Tuttavia c'è una terza possibilità......
entrambi erano nella Verità......ma uno dei due si è lasciato ingannare......
Mettiamo anche una quarta possibilità.......
entrambi erano nella Verità....ma ad uno lo Spirito Santo ha suscitato un compito.......Lutero......del resto è accaduto molte volte che persone claustrali siano uscite dai loro monasteri per fondare Ordini Religiosi...Madre Teresa di Calcutta per esempio......Madre Antonia Lalia......ecc......
Ma la domanda rimane......lo Spirito Santo ha suscitato il compito a Lutero per distruggere la Chiesa...o per AIUTARE....a Riformarla?....e se Gesù ha promesso che le porte degli inferi non prevarranno........possiamo dedurre che sia Lutero che Rita da Cascia erano antrambi nella Verità?
E se erano dunque ENTRAMBI nella Verità.......possiamo dire che Lutero si è lasciato anch'egli travolgere dagli eventi e che.....essendogli venuto a mancare l'appoggio della Chiesa.....gli stessi nobili tedeschi che erano contro la Chiesa l'abbiano usato per i loro scopi?
E se erano ENTRAMBI nella Verità essendo UNA sola la Verità......ne possiamo dedurre che fino a quel momento la Chiesa era dunque nella Verità?
E se lo era allora.....essendo Dio fedele......con quale AUTORITA'.....si insegna ad altri cristiani, oggi......, che la Chiesa NON è nella Verità?
Fraternamente C.

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Da: in59RMInviato: 22/05/2003 21.55
Pace,
scusate se intervengo poco, ma spesso vi leggo.
Ne approfitto per salutare tutti e tutti i nuovi.
Mi è piaciuto molto questo forum, e l'ultimo mi ha fatto riflettere: o Rita da Cascia non è una santa e si è illusa, o Lutero è santo.
Oppure Lutero si è illuso e invece Rita era nell'errore, come la rigiri queste domande mi hanno veramente sconvolto per la verità che posseggono.
E' stato interessante l'aver intercalato la quarta possibilità:
questa povera Chiesa era allora nel giusto ai tempi di Rita da Cascia e di Lutero? Da quello che predicano certi Gruppi sembrerebbe di no!
Ma qualche fratello protestante potrebbe dirci allora se Gesù è venuto meno alla sua promessa?
Una cosa mi è apparsa oggi strana: io vi leggo e sono colpevole della pigrizia che mi porta a non scrivere molto, ma vedo che è calato il silenzio. Come mai tacciono ora le tastiere dei protestanti?
Naturalmente mi riferisco anche agli altri forum, quelli sulla Chiesa che vi ringrazio perchè tante cose non le conoscevo, ma a chi ha scritto che quelli del Rinnovamento vanno la domenica dai Pentecostali per nutrirsi della Parola di Dio, ha detto una enorme cretinata. Qualcuno ci andrà, non lo metto in dubbio, ma grazie a Dio abbiamo già recepito un dono specifico di Dio, abbiamo l'Eucarestia autentica che forse fa scattare una gelosia nei fratelli non cattolici e di questo ne soffro, ma purtroppo le regole le ha poste Gesù Cristo Signore Dio, noi possiamo solo imparare ad amarci e a rispettarci, ma senza raccontare stupidaggini.
Se questo protestante fosse venuto a Rimini, avrebbe forse imparato qualcosa del Rinnovamento, ma poichè non vuole nemmeno imparare che cosa ha detto e scritto Lutero che invece credeva nella Santa Cena vera e autentica e che credeva nella Madonna, allora queste cose è meglio ignorarle.
Sarei curioso di leggere cosa ne pensano gli altri di queste domande che, ripeto, mi hanno sconvolto in senso produttivo.
La Pace di Gesù sia con tutte le persone di buona volontà 

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Da: lisaInviato: 29/05/2003 23.21
Scusate se mi intrometto, non vorrei portarvi fuori argomento , ma ho letto del Rinnovamento, e in un altro  dialogo ho letto dei gruppi carismatici cattolici, la mia ignoranza in materia è abissale ma lo è altrettanto la mia voglia di sapere , qualcuno può spiegarmi cosa sono?grazie di cuore
 lisa

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Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_RaptorInviato: 29/05/2003 23.26
Cara Lisa, la domanda che hai fatto scatenerà tante risposte. Io, da parte mia, ti consiglio di visitare il sito del RnS:

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Da: quovadisInviato: 30/05/2003 20.08

Anche Satana parla in lingue , anche Satana guarisce le malattie , anche Satana sa usare le parole di Gesù  è molto bravo in questo .... dategli un testo e vedrai che geometrie costruisce  sopra !!!

C'è solo un modo per riconoscerlo .... dentro ogni frutto colorato c'è il seme dell'Odio.

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