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Croce o Crocifisso ?

Ultimo Aggiornamento: 09/10/2009 18:48
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09/10/2009 18:43
 
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 29/10/2003 23.13
In attesa che Ireneo mi aiuti a comprendere eventuali errori....vorrei proseguire su un altro aspetto sempre inerente alla Croce...IL SEGNO DELLA CROCE.......per il cui gesto i cattolici sono accusati di superstizione o altro......
In questo forum c'è un approfondimento che ci riporta alla questione della Trinità che è strettamente legata al Segno della Croce:

I. «Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo»

232 I cristiani vengono battezzati « nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo » (Mt 28,19). Prima rispondono: « Credo » alla triplice domanda con cui ad essi si chiede di confessare la loro fede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito: « Fides omnium christianorum in Trinitate consistit – La fede di tutti i cristiani si fonda sulla Trinità ». 276

...........
Il gesto della Croce sostanzialmente non ha un giorno o un anno preciso in cui ha inizio, fonti storiche lo danno come un gesto SPONTANEO che si è da subito legato alla formula insegnata dal Cristo.
Ancora oggi in Oriente (Chiesa Ortodossa) più che in Occidente (Chiesa Cattolica) il Segno della Croce ha CONSERVATO un grande valore da esorcismo, mentre si è andato protestantizzando questo uso da noi......

Possiamo tranquillamente dire, senza uscire dal Vangelo che il "Segno della Croce" è nato dalla FORMULA DEL BATTESIMO.....insegnata dalle parole vive di Gesù, il gesto visibile è più semplicemente UN SIMBOLO che accompagna le solenni parole e tracciando il simbolo stesso della Croce sul proprio corpo....sono le parole di Gesù che renderanno sacro quel SEGNO, quel GESTO.....poichè in esso si mette in azione TUTTA la Trinità.....il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo che "vivifica", cioè rende attivo, vivo il gesto.....

In un sito contrario, ovviamente, alla Chiesa, ho letto che
<"la Dottrina del segno della croce" è stata inventata dalla chiesa di Roma AD 300.....>
Facciamoci la domanda: "QUANDO NASCE UNA DOTTRINA, O UN DOGMA?" Certi Evangelici pensano che una dottrina nasce nel momento in cui viene posta ufficialmente dalla Chiesa, ma questo è un errore......quando la Chiesa arriva ad imporre una dottrina o promulga un dogma significa che tale situazione era presente da tempo nell'ambiente della Chiesa e che la si è studiata per anni, seguendone tutto il percorso.....proprio per accettarsi sia dei FRUTTI, sia della verità biblica....la Trinità ad esempio NON è nata quando fu promulgata, ma in quel Concilio si decretò che la Trinità era quella realtà che DA SECOLI la Chiesa in fondo già credeva e predicava, idem per la Croce....innescata nel senso trinitario e nel mistero della formula verbale comandata dal Cristo e sigillata SULLA CROCE, segno visibile....non ha fatto altro che confermare una realtà promulgando una dottrina, cioè, una VERITA' DI FEDE già esistente.....Perciò il segno della Croce NON è nato nell'anno 300......, ma in quegli anni la Chiesa decretò che tale segno era una "verità di fede", avendo maturato appunto il grado di conoscenza sufficiente per dire da quel momento in poi che questa è una dottrina RIVELATA....dalla Bibbia ovviamente....
Gesù del resto dice ai suoi che NON tutto era stato rivelato, ma che lo Spirito Santo li avrebbe aiutati a comprendere, perchè per ora (quando lui era ancora vivo) NON AVREBBERO potuto sopportarne il peso.....
Ora, dell'importanza di questo GESTO ce ne da notizia S.Agostino. Anche qui vale la stessa regola, cioè quando Agostino scrive su un tema, il tema NON nasce in quel momento, la traccia sulla quale egli sviluppa il tema è argomento inerente ALLA CHIESA PRIMITIVA.....ai suoi usi e costumi, proprio per approfondire certe verità che alla sua epoca venivano contrastate da molti gruppi eretici...:
Egli pone il SEGNO DELLA CROCE con il paragone del "segno dell'Angelo" quando gli ebrei dovevano SEGNARE SULLE PORTE CON IL SANGUE DELL'AGNELLO.......Ora essendo quel sangue la profezia del Sangue di Cristo versato sulla Croce, anche il segno ne assume la stessa importanza...
Ma leggiamolo dagli scritti di Agostino:
Pasqua, fratelli, non è, come alcuni ritengono, una parola greca, ma ebraica; ma è sorprendente la coincidenza di significato nelle due lingue. Patire, in greco, si dice , per cui si è creduto che Pasqua volesse dire Passione, come se questa parola derivasse appunto da patire; mentre nella sua lingua, l'ebraico, Pasqua vuol dire "passaggio", per la ragione che il popolo di Dio celebrò la Pasqua per la prima volta allorché, fuggendo dall'Egitto, passò il Mar Rosso (cf. Es 14, 29).
Ora però quella figura profetica ha trovato il suo reale compimento, quando il Cristo come pecora viene immolato (cf. Is 3, 7), e noi, segnate le nostre porte col suo sangue, segnate cioè le nostre fronti col segno della croce, veniamo liberati dalla perdizione di questo mondo come lo furono gli Ebrei dalla schiavitù e dall'eccidio in Egitto (cf. Es 12, 23); e celebriamo un passaggio sommamente salutare, quando passiamo dal diavolo a Cristo, dall'instabilità di questo mondo al solidissimo suo regno. E per non passare con questo mondo transitorio, passiamo a Dio che permane in eterno. Innalzando lodi a Dio per questa grazia che ci è stata concessa, l'Apostolo dice: Egli ci ha strappati al potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio dell'amor suo (Col 1, 13). Sicché, interpretando la parola Pasqua, che, come si è detto, in latino si traduce "passaggio", il santo evangelista dice: Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre. Ecco la Pasqua, ecco il passaggio! Passaggio da che, e a che cosa? Da questo mondo al Padre.

OMELIA 55 clicca qui per l'intero testo.

 


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 29/10/2003 23.50

Ma che senso ha fare il Segno della Croce?

Partiamo da un altro aspetto.....cioè, esiste anche una preghiera che “si dice” senza parlare

Il Cristiano (sia cattolico che ortodosso) non prega solo con la bocca, ma anche con tutto il suo corpo perché il corpo è il tempio dove abita lo Spirito, infatti l’uomo è creatura di Dio in corpo ed anima e quindi anche il corpo viene da Dio e deve “abbracciare” Dio nella preghiera. Pregare "con il corpo" sin da piccoli, cioè abituare i bambini ai segni esteriori, è utile per portarsi nella vita in modo corretto sia nei costumi, sia nel ocdice della moralità del Vangelo..... a questo servono i "gesti esteriori" che Gesù stesso ci ha insegnato sia quando "si appartava per pregare DA SOLO", sia quando si recava al Tempio, cioè, in Chiesa, per comportarsi come tutti gli altri. Naturalmente Lui non faceva il Segno della Croce, perchè ancora non aveva insegnato la formula Tinitaria "Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo" e perchè ancora non era morto sulla Croce, dovevano essere i suoi Apostoli e chi dopo di loro a dover capire l'importanza dei segni e di insegnarli a noi.

Le preghiere che “si dicono” senza parlare si chiamano “Segni”. Due di questi segni sono l’inchino ed il segno della Croce.

“Inchinarsi” significa piegare la testa e la schiena in avanti  ( in altre occasioni ci si può inginocchiare, come per l'adorazione Eucaristica), ed è il segno del ringraziamento, del rispetto e della sottomissione a Dio. E' come quando ci si incontra fra amici e ci si da la mano in segno di gratitudine o di riconoscenza o per dire un grazie, ecco, poichè non abbiamo fisicamente davanti Gesù, questi segni ci invitano a ricordarci che Egli c'è sempre in mezzo a noi "in spirito e verità", specialmente quando preghiamo, o usiamo compiere gesti di profonda carità.

Il segno della Croce è una cosa bellissima perché simboleggia in modo essenziale la nostra Fede di credenti. E' come un incontro fra AMICI.....Nel momento in cui pronunciamo quelle parole nel mistero della Trinità, Gesù CI VIENE INCONTRO e nel Segno della Croce è come se ci stringessimo la mano, ma nel modo più sacro, più bello e più profondo che possiamo immaginare.

Ecco come si fa questo segno: con la mano destra: si mettono tre dita unite (pollice, indice e medio nella Chiesa Ortodossa, ma possiamo farlo anche noi). Queste tre dita unite rappresentano la TRI-UNITA’ di Dio. Le altre due dita della mano destra si uniscono contro il palmo. Queste due dita unite contro il palmo della mano significano che la Persona di Gesù Figlio di Dio è contemporaneamente vero Dio e anche vero Uomo, cioè ha due nature “insieme” (ecco perché si uniscono “insieme” queste due dita): la natura Divina e quella umana.

Con le dita della mano in questa posizione noi possiamo iniziare a fare il segno della Croce: esso è composto di 4 movimenti. Noi facciamo sempre questo segno

“nel Nome del Padre, del Figlio e del Santo Spirito”

quindi il primo movimento è offerto in onore del Padre e consiste nel portare la mano sulla fronte, perché il centro dei nostri pensieri e della nostra intelligenza è Dio che ci ha creati e ha creato tutto, e perchè si desidera che Egli sia al centro dei nostri pensieri.

Il secondo movimento consiste nel portare la mano sull’addome, cioè nel centro del nostro corpo dove è anche racchiuso il cuore, usato spesse volte nella catechesi di Gesù come centro del nostro scrigno che deve riempirsi di amore. Il centro del nostro corpo rappresenta tutto il nostro essere umano. Questo movimento quindi è offerto in onore del Figlio che si è incarnato, è divenuto umano per salvarci, cioè si è fatto come noi per farci ritornare a Lui, e quindi anche tutto il nostro corpo è degno di Dio (ecco perché mai e poi mai bisogna trattare male il nostro corpo!).

Il terzo e quarto movimento è offerto all’onore dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo si muove nello spazio e nella storia, nel finito e nell’infinito, è presente ovunque e tutto riempie. Lo Spirito Santo “procede” da Dio Padre e dal Figlio e abbraccia l’uomo e tutto il mondo e noi testimoniamo questo portando la mano dalla spalla sinistra alla spalla destra (il contrario per gli Ortodossi). La spalla indica anche il Cristo che porta la sua Croce verso il Calvario, ci ricorda che egli si è caricato dei nostri peccati e che per seguirlo dobbiamo portare anche noi la nostra Croce, con l'aiuto e il sostegno dello Spirito Santo.

Con il segno della Croce noi testimoniamo la nostra Fede, una Fede che ci è donata per Amore e noi dobbiamo essere sempre riconoscenti e commossi di fronte a Dio per questo grande Dono e dobbiamo sempre ringraziarlo. Il segno del ringraziamento è l’inchino, ecco perché noi Cristiani (cattolici ed ortodossi), dopo aver fatto il segno della Croce, facciamo subito un inchino.

Fai sempre il segno della Croce prima di iniziare la tua preghiera e dopo averla finita. Il mondo di oggi specialmente ci ha abituati ai segni, ad una marca per distinguere la qualità di un prodotto, il Cristiano ha un MARCHIO INESTINGUIBILE, INDELEBILE E GRATUITO, è il Segno della Croce, attraverso la quale "Annunciamo la tua morte o Signore e proclamiamo la tua risurrezione, nell'attesa della tua venuta"

Fraternamente.....


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Da: Soprannome MSN°63CaterinaInviato: 31/10/2003 12.23
"Lo scorso anno, primo amministratore in Italia - ci scrive Gabriele Parravicini, Assessore alla Cultura del Comune di Albavilla (Como) - ho applicato le normative vigenti in materia di esposizione dei crocifissi nei locali pubblici".
     Nelle disposizioni emanate il 18 settembre 2002 l'Assessore, infatti, ribadiva - secondo il parere già espresso dal Consiglio di Stato nel 1988 - che "la Croce "non lede alcun diritto costituzionalmente garantito" perché è da considerarsi un valore universale indipendentemente dalle specifiche confessioni religiose". "Per ribadire il rispetto della Legge - rivela - ho avuto non poche difficoltà, tanto da dover comperare ed esporre personalmente le croci. Convinto che le leggi dello Stato condivisibili o meno vanno applicate e non discusse. L'iniziativa non passò inosservata, fu ripresa a livello nazionale proprio nel momento in cui sull'argomento infuriava la bufera. C'era molta confusione e strumentalizzazione, malgrado la Legge fosse chiara. Si era arrivati addirittura a discutere l'argomento in Sedi non idonee o a presentare nuove proposte di legge. Tutto questo quando bastava applicare quella ancora in vigore, non essendo mai stata abrogata e confermata anche dal Consiglio di Stato nel 1988. Al di là della legge e di quello che rappresenta per la nostra civiltà, la croce è un simbolo universale di carità e di tolleranza. Gesù Cristo è morto sulla croce per tutti, non solo per i cristiani".

(©L'Osservatore Romano - 31 Ottobre 2003)
Riflettevo su questo aspetto ripreso anche in un altra fonte che dice:
"Il significato del Crocifisso ha un valore ormai UNIVERSALE, dove per <Crocifisso > intendiamo appunto quell'uomo di nome Gesù Cristo. Del resto se la logica che deve prevalere scaturisce dal non volere il Crocifisso perchè "non ci si crede", tanto vale che cominciamo ad eliminare dalle nostre piazze tutte le statue di eroi che nel corso dei secoli hanno fatto grande il nome del nostro Paese. Un non credente infatto a questo punto potrebbe iniziare a far prevalere ogni fastidio che prova verso il busto di qualche poeta sparso qua e la per le strade cittadine e non solo, poniamo il caso (come sicuramente esiste) qualche Musulmano o ateo abita in una strada chiamata ad esempio S.Teresa del Bambin Gesù, o "Via della Croce", che facciamo, inizieremo a cancellare e riformulare la toponomastica per evitare che essi debbano farsi scrivere in "Via della Croce?"
Il Crocifisso è l' "eroe" di un popolo che si chiama "popolo cristiano" sparso su tutta la faccia della Terra, nessuno si sognerebbe di andare in India e far distruggere il monumento di Gandhi, oppure di eliminare la montagna con i volti dei presidenti Americani. Diciamo che è invece ridicolo e oltremodo preoccupante che ci si sia accaniti così contro un personaggio storico che ha cambiato la storiA DELL'UOMO".

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Da: Soprannome MSN°63CaterinaInviato: 31/10/2003 22.23
Prima..........    
...................
solo dopo..............
....................
La sacra immagine, l'Icona liturgica, rappresenta soprattutto Cristo. Essa non può rappresentare il Dio invisibile e incomprensibile; è stata l'Incarnazione del Figlio di Dio ad inaugurare una nuova 'economia' delle immagini: Un tempo Dio, non avendo né corpo, né figura, non poteva in alcun modo essere rappresentato da una immagine. Ma ora che si è fatto vedere nella carne e che ha vissuto con gli uomini, posso fare una immagine di ciò che ho visto di Dio. . . A viso scoperto, noi contempliamo la gloria del Signore [San Giovanni Damasceno, De sacris imaginibus orationes, 1, 16: PG 96, 1245A]. L'iconografia cristiana trascrive attraverso l'immagine il messaggio evangelico che la Sacra Scrittura trasmette attraverso la Parola. Immagine e Parola si illuminano a vicenda: In poche parole, noi intendiamo custodire gelosamente intatte tutte le tradizioni della Chiesa, sia scritte che orali. Una di queste riguarda la raffigurazione del modello mediante una immagine, in quanto si accordi con la lettera del messaggio evangelico, in quanto serva a confermare la vera e non fantomatica Incarnazione del Verbo di Dio e procuri a noi analogo vantaggio, perché le cose rinviano l'una all'altra in ciò che raffigurano come in ciò che senza ambiguità esse significano [Concilio di Nicea II: Conciliorum oecumenicorum decreta, 111].
Tutti i segni della celebrazione liturgica sono riferiti a Cristo: lo sono anche le sacre immagini della santa Madre di Dio e dei santi, poiché significano Cristo che in loro è glorificato. Esse manifestano « il gran numero di testimoni » (Eb 12,1) che continuano a partecipare alla salvezza del mondo e ai quali noi siamo uniti, soprattutto nella celebrazione sacramentale.
Fraternamente Caterina
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