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Abbiamo un solo Cristo

Ultimo Aggiornamento: 14/10/2009 15:39
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14/10/2009 15:23
 
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Da: saledellaterraInviato: 08/04/2003 9.50

Salmi - Capitolo 2

Il dramma messianico

[1]Perché le genti congiurano
perché invano cospirano i popoli?
[2]Insorgono i re della terra
e i principi congiurano insieme
contro il Signore e contro il suo Messia:
[3]«Spezziamo le loro catene,
gettiamo via i loro legami».
[4]Se ne ride chi abita i cieli,
li schernisce dall'alto il Signore.
[5]Egli parla loro con ira,
li spaventa nel suo sdegno:
[6]«Io l'ho costituito mio sovrano
sul Sion mio santo monte».

[7]Annunzierò il decreto del Signore.
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato.
[8]Chiedi a me, ti darò in possesso le genti
e in dominio i confini della terra.
[9]Le spezzerai con scettro di ferro,
come vasi di argilla le frantumerai».

[10]E ora, sovrani, siate saggi
istruitevi, giudici della terra;
[11]servite Dio con timore
e con tremore esultate;
[12]che non si sdegni e voi perdiate la via.
Improvvisa divampa la sua ira.
Beato chi in lui si rifugia.

****

La Grazia di Gesù è veramente una forza dell'Amore misericordioso di Dio Padre. Ogni nostro approccio con Dio è puro dono, è immensa grazia, e immenso amore.

Grazie anche ai vostri interventi che leggo con fraterno affetto, è la prima Quaresima che faccio con tanto ardente desiderio di migliorarmi e di essere come piace a Gesù. E' grazia divina e immenso amore la sua scelta di avermi fatto cristiano-cattolico. Non posso darmi nessun merito se non restare affascinato e a testa chinata, ringraziare Dio per il dono della fede nella Chiesa, accanto a tutti gli altri cristiani nella fede del Suo Unico Figlio, Gesù Cristo.

Siamo una immensa e sconfinata folla di amici di Gesù, se soltanto imparassimo a camminare insieme, anche se faremo ogni tanto delle spallate e tra fratelli è facile bisticciare. Non ci scoraggiamo perchè il pericolo dello spirito cattivo del mondo ci prova a tenerci staccati, perchè temerebbe questo esercito di cristiani sparsi nel mondo se fossero uniti!

Buona santa Quaresima a tutti che ci stiamo avvicinando alla Settimana più forte della storia di questa Grazia della salvezza.

Sia lodato Gesù Cristo

e a te, Maria, Benedetta che tu sia fra tutte le donne, perchè ci hai dato il Redentore del mondo.

Preghiamo insieme

da un piccolo ed insignificante granellino di

saledellaterra


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Consiglia Elimina    Messaggio 15 di 38 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 08/04/2003 21.19
Si discute se l'immagine del Crocifisso sia simbolo universalmente accettato o invece sia un'ostentazione illiberale che ricorda solo una parte della formazione della coscienza europea. Così posta, la questione è destinata solo a radicalizzarsi, suscitando inopportuni patriottismi laici o cattolici, e curiosi interventi di minoranze religiose.
All'inizio del cristianesimo il crocifisso non era tra i simboli cristiani. Come patibolo degli schiavi, crudelissimo per terrorizzare ogni tentativo di rivolta, appariva infame e vergognoso. La prima raffigurazione del crocifisso è insultante: deride un cristiano che adora il suo Dio sulla croce, con una testa d'asino. C'era solo disprezzo per i crocefissi ed è significativo che nessuna raffigurazione di questo atroce e frequente supplizio ci sia pervenuta dall'antichità.
I cristiani avevano come simboli il pesce ed il buon pastore. Anche nei labari di Costantino la croce era criptata ed attenuata nella X (chi greco) e nella P (rota, cioè erre greco), le iniziali di Christos.
Quando il Mediterraneo romano e cristiano si sbriciola per l'assalto dei germanici a nord e degli arabi a sud, ridotto ad un piccolo isolotto, sempre in pericolo di essere sommerso dai flutti, negli eremi degli anacoreti, nei rifugi dei monaci, nelle penitenze dei mistici, ma soprattutto nelle sofferenze delle popolazioni civili deportate, sacrificate, martirizzate, si fissa la meditazione sul supplizio di Cristo. Nasce una parola che prima non esisteva: compassione

Cum-Passione, dove Passio, parola liturgica significa in maniera diretta ed esclusiva la passione di Cristo. Entra nella lingua parlata un termine nuovo che indica la partecipazione al dolore del supplizio, la comprensione del dolore della Madre, la cui raffigurazione verrà chiamata Pietà. Compassione sarà il lievito dei secoli bui, la fratellanza degli oppressi, l'eguaglianza nel dolore, la libertà di chi non ha più nulla da perdere.
Il Crocifisso che insegna la pazienza (anche questa "parola venuta tardi per via ecclesiastica", dice il Prati) non è più un segno di infamia e di scandalo. Diventa invece simbolo del comune destino, della misericordia finale, dell'estrema consolazione, della pacificazione e del reciproco perdono.
La compassione è stato il cilicio dell'Europa violenta e combattiva, l'impulso che ha costruito le sue chiese e le sue opere di carità, il gene della sua cultura, il riscatto delle sue ingiustizie, il dubbio della sua coscienza, l'impeto delle sue ribellioni e delle sue riforme, il motore della sua, e soltanto sua, idea di progresso. Non c'è progresso senza compassione. Questo significa il crocefisso nella nostra civiltà.

Appartiene solo ai cristiani? Se lo dicessero i cristiani sarebbe una bestemmia: essi sanno per fede che il Crocifisso è morto per tutti gli uomini
. Anche la compassione appartiene a tutti i giusti compassionevoli. Noi europei, d'oriente e d'occidente, possiamo - se vogliamo - rallegrarci, ricordarci e gloriarci soltanto di averla custodita e nascosta quando era debole e cagione di vergogna, di averla idealizzata nelle nostre città e nei nostri monumenti, di averla conservata per l'eredità per tutti. E questo non é poco.
Se non diamo al crocifisso significati arroganti e strumentali che non ha, allora conserva quello che è, l'immagine di un Innocente sacrificato dal potere, la fonte, la causa ed il simbolo della nostra compassione, antica, contemporanea e futura. Guardare poi al Crocifisso non sarà - non potrà mai essere - un atto ideologico, soggetto a interpretazioni o strattoni di parte. Non ha senso appellarsi al Crocifisso e ignorare o disprezzare le persone crocifisse nella storia di ieri e di oggi, dimenticare le vittime dei campi di sterminio come dei gulag siberiani, scalciare sui disperati che arrivano ai nostri lidi. Così induce a sospetto dichiararsi con gli ultimi e nel contempo rimuovere l'Ultimo.
Discutiamo pure se proprio lo vogliamo, ma non immiseriamo la faccenda per civetteria culturale o forzoso pretesto politico. Il Crocifisso non lo merita. La nostra dignità civile non ce lo consente.
Bartolo Ciccardini 
(Da -Avvenire- del  22 settembre 2002)
[Modificato da (Teofilo) 14/10/2009 15:24]
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