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Abbiamo un solo Cristo

Ultimo Aggiornamento: 14/10/2009 15:39
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14/10/2009 15:39
 
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 16/05/2003 14.54
Dunque rausman.......per insegnare una cosa falsa.......dicendo che s.Agostino NON credeva nella reale Presenza Eucaristica....ci porta un testo che.....è dubbio....almeno fino a quando non porterà il testo intero......un testo che dice "FIGURA"...estrapolato dal suo contesto...e quindi solo da questa parola......il dado è tratto......Agostino è Pentecostale Evangelico, Protestante.......
Ora inserisco un altra Omelia di Agostino...così ne abbiamo già due...più quelle inserite nel forum sull'Eucarestia, il quadro si completa....Il testo è intero....a voi la meditazione......

DAI "SERMONI"DI SANT’AGOSTINO, VESCOVO  (Serm. 228/B, 2-5)

"O sacramento di pietà, o segno di unità, o vincolo di carità!" (In Io. Ev. tr. 26, 6, 13)

Cristo Signore nostro dunque, che nel patire offrì per noi quel che nel nascere aveva preso da noi, divenuto in eterno il più grande dei sacerdoti, dispose che si offrisse il sacrificio che voi vedete, cioè il suo corpo e il suo sangue. Infatti il suo corpo, squarciato dalla lancia, effuse acqua e sangue, con cui rimise i nostri peccati. Ricordando questa grazia, operando la vostra salute, che poi è Dio che la opera in voi (cf. Fil 2, 12-13), con timore e tremore accostatevi a partecipare di quest'altare. Riconoscete nel pane quello stesso corpo che pendette sulla croce, e nel calice quello stesso sangue che sgorgò dal suo fianco.

Prendete dunque e mangiate il corpo di Cristo, ora che anche voi siete diventati membra di Cristo nel corpo di Cristo; prendete e abbeveratevi col sangue di Cristo. Per non distaccarvi, mangiate quel che vi unisce; per non considerarvi da poco, bevete il vostro prezzo. Come questo, quando ne mangiate e bevete, si trasforma in voi, così anche voi vi trasformate nel corpo di Cristo, se vivete obbedienti e devoti. Egli infatti, già vicino alla sua passione, facendo la Pasqua con i suoi discepoli, preso il pane, lo benedisse dicendo: Questo è il mio corpo che sarà dato per voi (1 Cor 11, 24). Allo stesso modo, dopo averlo benedetto, diede il calice, dicendo: Questo è il mio sangue della nuova alleanza, che sarà versato per molti in remissione d ei peccati (Mt 26, 28). Questo già voi lo leggevate o lo ascoltavate dal Vangelo, ma non sapevate che questa Eucarestia è il Figlio stesso; ma adesso, col cuore purificato in una coscienza senza macchia e col corpo lavato con acqua monda (cf. Ebr 10, 22), avvicinatevi a lui e sarete illuminati, e i vostri volti non arrossiranno (Sal 33, 6). Perché se voi ricevete degnamente questa cosa che appartiene a quella nuova alleanza mediante la quale sperate l'eterna eredità, osservando il comandamento nuovo di amarvi scambievolmente (cf. Gv 13, 34), avrete in voi la vita. Vi cibate infatti di quella carne di cui la Vita stessa dichiara: Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo (Gv 6, 51), e ancora: Se uno non mangia la mia carne e non beve il mio sangue, non avrà la vita in se stesso (Gv 6, 53).

Se dunque avrete in lui la vita, sarete con lui in una sola carne. Non è infatti che questo sacramento dia il corpo di Cristo per poi lasciarvene separati. E l'Apostolo ricorda che questo era già stato predetto nella santa Scrittura: I due formeranno una carne sola. Questo mistero è grande, soggiunge, lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa (Ef 5, 31-32). E in un altro passo, riguardo a questa medesima Eucarestia, dice: Uno solo è il pane, e noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo (1 Cor 10, 17). Voi quindi cominciate a ricevere quel che già avete cominciato ad essere, purché non lo riceviate indegnamente, mangiando e bevendo la vostra condanna.

IN BREVE...
Ti sei seduto ad una grande tavola; sta’ bene attento a ciò che ti è messo davanti, perché bisogna che anche tu prepari altrettanto (Pro 23,1). La grande mensa è quella dove è cibo lo stesso padrone della mensa. Nessuno ciba i convitati di se stesso: lo fa solo Cristo Signore; Egli è colui che invita, ed Egli stesso è cibo e bevanda. (Serm. 329)

Caro rausman....ti basta sull'Eucarestia??

tranquillo...non mi spaventi nel dirmi che sono "esaurita"......mi spaventerebbe seminare zizzania.....ed essere giudicata da Dio per le menzogne....ora hai la verità in questi scritti di cosa diceva Agostino...attento tu...a non andare ancora in giro a dire il falso......


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 16/05/2003 15.23
Messaggio 27 di rausman...dove sostiene che avrei male interpretato l'imposizione delle mani......partendo dalla questione di Saulo......
allora Rausman..o ci sei o ci fai...ed è ovvio che come ci si aspettava difendi le dottrine pentecostali protestanti....intanto ti rammento che anche i Luterani, benchè in forma diversa....sostengono l'imposizione delle mani quali prassi SACRAMENTALE....per dare il mandato......mi citi Martini, il cardinale, estrapolando una frase dal suo contesto.....dimenticando che egli stesso impone le mani quale atto sacramentale per dare un mandato......è egli stesso sacerdote e VESCOVO DELLA CHIESA....assurdo il tuo modo di usare le sue frasi estrapolate per fargli dire il contrario di ciò che egli stesso VIVE........
Tanto per darti un'idea di cosa scrive il card.Martini....leggiti questo ai sacerdoti....e non citare più testi che non conosci.....

Dunque insieme con la gratitudine per tutto quanto hai fatto per il bene di questa Chiesa, ti chiedo di continuare a diffondere la gioia di essere prete, a proporre con coraggio e chiarezza, a ogni giovane che ti sembra adatto, di condividere l'amore per la Chiesa e di interrogarsi sulla vocazione presbiterale, ti chiedo di non stancarti di pregare e di far pregare soprattutto i giovani per le vocazioni.

Condivido con te la gioia di aver dedicato la mia vita al Signore, la riconoscenza per il bene che ho ricevuto dalla Chiesa  e la fiducia che il Signore, se saremo docili allo Spirito, ci aiuterà sempre perché non manchino operai nella sua messe.

Invoco l'intercessione di san Carlo e dei nostri santi Vescovi, e prego la Vergine Maria nel desiderio che la benedizione di Dio scenda con ogni consolazione nel tuo cuore, sulle nostre comunità, sul nostro Seminario.

(Carlo Maria card. Martini, Lettera ai Sacerdoti)

..............
Riprendiamo Atti.....SENZA ESTRAPOLARLO......
" Il Signore disse: < Và, poichè egli è uno strumento che io mi sono scelto per portare il mio nome davanti ai pagani, ai re e ai figli d'Israele. Io poi gli mostrerò quanto dovrà patire a causa del mio nome >. Anania partì, entrò nella casa e imponendogli le mani disse: < Saulo, fratello! E' il Signore che mi ha mandato: quel Gesù che ti è apparso sulla strada per cui tu venivi. Mi ha mandato perchè tu recuperi la vista e sia riempito di Spirito Santo >.
(Atti 9, 14-19)
........
Mi ha mandato perchè tu recuperi la vista e sia riempito di Spirito Santo ...........rausman...leggi attentamente....non recupererà soltanto la vista.....ma sarà anche arricchito dallo Spirito......sei tu che non sai leggere la Bibbia......
RECUPERARE LA VISTA......nel significato evangelico ha anche un altro significato...........è la vista dell'anima per le cose di Dio...con il sostegno, appunto dello Spirito Santo......
Per oggi mi sembra sufficiente........sei proprio all'ABC......e bisognerà correggere un passo alla volta di quello che hai scritto....se per confutare quanto ti porti...mi scrivi menzogne (se pur penso involontariamente...), mi spieghi come si fa a procedere??
Fraternamente C.

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 16/05/2003 15.58
Esempio di come la Chiesa Cattolica...agiva contro gli eretici alla fine dell'anno 300.......leggiamo un tratto di Agostino, al termine come sempre, avrete il collegamento per il testo INTEGRO.......
Questo per far comprendere che cosa era la Chiesa......come agiva.......come serviva...come scriveva (qui a nome di Agostino)...e di come i Pentecostali nati nel 1900....siano lontani anni luce dalla vara Chiesa......
Buona meditazione....

LETTERA 43

Scritta tra il 396 e l'inizio del 397.

L'impudenza con cui i Donatìsti persistono nel loro scisma è indicata da molteplici condanne, in particolare dei Concili di Roma e di Arles (n. 1-4). Si sofferma a lungo sul conciliabolo di Cartagine, sull'ostinazione dei Donatisti e sul loro appello all'imperatore (n. 5-14): equanimità di papa Melchiade e nefandezze di Lucilla e dei Circoncellioni (n. 15-27).

AGOSTINO AI DILETTISSIMI E STIMATISSIMI FRATELLI GLORIO, ELEUSIO, AI FELICI, A GRAMMATICO E A TUTTI GLI ALTRI CHE GRADISCONO QUESTA LETTERA

I destinatari sono stimati più ragionevoli degli altri Donatisti.

1. 1. Disse bensì l'apostolo Paolo: L'eretico, dopo una prima ammonizione scansalo, sapendo che una persona siffatta è pervertita ed è condannata da se stessa 1. Non sono però da iscrivere tra gli eretici coloro che difendono la loro opinione, per quanto falsa e perversa, senza ostinata animosità, specialmente quando essa non è frutto della loro audace presunzione, ma eredità ricevuta dai loro genitori sedotti e caduti nell'errore, mentre d'altra parte cercano, sia pure con cauta premura, la verità e son pronti a correggersi appena la trovino. Se dunque non vi ritenessi così disposti, forse non vi invierei nessuna lettera. Ma anche lo stesso eretico, per quanto gonfio della superbìa più odiosa e forsennato per l'ostinata mania di questionare, da una parte siamo ammoniti di scansarlo, affìnché non tragga in inganno i deboli e i piccoli, ma d'altra parte non rifiutiamo di correggerlo con ogni mezzo a nostra disposizione. Ecco perché abbiamo inviato ad alcuni capi Donatisti non lettere di comunione, che essi da tempo si rifiutano di ricevere a causa del loro traviamento dalla unità cattolica sparsa su tutta la terra, ma solo lettere private, quali ci è lecito inviare pure ai pagani: anche se i capi qualche volta le hanno lette, tuttavia non han voluto o, come piuttosto crediamo, non han potuto rispondere. Noi però pensiamo d'avere in tal modo adempiuto il nostro dovere di carità, che lo Spirito Santo ci insegna essere obbligati ad usare non solo verso i nostri, ma verso tutti. Egli infatti per mezzo dell'Apostolo ci dice: Il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nella carità vicendevole e verso tutti 2. In un altro passo esorta a riprendere con dolcezza quelli che la pensano diversamente da noi: caso mai - dice - Dio conceda loro di convertirsi alla conoscenza della verità e rinsaviscano dai lacci del demonio, da lui tenuti schiavi dei suo capriccio 3.

(....)

2. 3. Abbiate dunque la bontà di ricordarvi che, mentre mi trovavo nella vostra città e m'occupavo di alcune questioni relative alla comunione dell'unità cristiana, da esponenti del vostro partito furono esibiti i verbali degli Atti, da cui risultava che circa settanta vescovi avevano condannato Ceciliano, già vescovo cattolico della Chiesa di Cartagine, insieme coi suoi colleghi e quanti l'avevano consacrato.Lì pure fu discussa la causa di Felice di Aptungi come se la sua condotta fosse molto più odiosa e criminale di quella di tutti gli altri. Dopo la lettura di tutti gli Atti, rispondemmo che non c'era da meravigliarsi se gli autori di quello scisma avessero compilato degli Atti e reputato doveroso condannare, senza alcuna valida ragione e senza istruire regolare processo, persone contro le quali erano stati aizzati da persone gelose e scellerate. Tenete bene a mente che noi abbiamo altri Atti ecclesiastici, dai quali risulta che Secondo, vescovo di Tigisi, il quale allora esercitava le funzioni di primate della Numidia, lasciò a Dio il giudizio dei "traditori" lì presenti e rei confessi, e permise che rimanessero nelle sedi vescovili da essi occupate. I nomi di essi sono registrati nella lista di quelli che condannarono Ceciliano, in un altro concilio presieduto dallo stesso Secondo. Egli fu costretto a condannare come "traditori" alcuni vescovi assenti sulla base dei pareri espressi dagli stessi presenti, rei confessi e da lui perdonati.

Leggiamo ora.....un particolare.....gli atti vengono trasmessi a Roma...al vescovo di Roma...per determinare una risoluzione.....

I Donatisti condannati dai concili di Roma e di Arles.

2. 4. Noi poi dicemmo che poco dopo l'ordinazione di Maggiorino (Donatista), che essi avevano elevato alla cattedra con nefanda scelleratezza contro Ceciliano, erigendo altare contro altare e portando la divisione nell'unità cristiana con furiose discordie, chiesero all'imperatore di quel tempo, Costantino, come giudici della vertenza altri vescovi, i quali, interponendosi come arbitri, decidessero con il loro verdetto le questioni sorte in Africa che spezzavano il vincolo della pace. Tale richiesta fu esaudita. Con sentenza di Melchiade (6-a), allora vescovo della città di Roma, e dei suoi colleghi di episcopato, mandati dall'Imperatore dietro preghiera dei Donatisti, non risultò alcuna prova a carico di Ceciliano presente al dibattito con tutti quelli che avevano passato il mare per accusarlo e perciò venne confermato nella sua sede vescovile, mentre fu riprovato Donato, suo avversario, anche lui presente.

3. 7. (...) Cartagine era pure vicina ai paesi d'oltremare e celeberrima per la sua chiara fama: aveva quindi un vescovo di sì grande autorità, che poteva pure non considerare affatto la moltitudine dei nemici che avrebbero potuto cospirare contro di lui, dal momento che si vedeva unito per mezzo di lettere di comunione non solo alla Chiesa di Roma, in cui fu sempre in vigore il primato della cattedra apostolica, ma anche alle Chiese di tutte le altre regioni dalle quali il Vangelo è arrivato alla stessa Africa; bastava ch'egli fosse pronto a parlare in propria difesa, qualora i suoi avversari avessero tentato di alienargli quelle Chiese....

CLICCATE QUI .....per il testo integro....

Allora rausman...ti basta?? non dico per credere....ma almeno per non andare in giro a cointinuare a dire che Agostino era contrario al primato della Chiesa di Roma.....o Chiesa Cattolica......


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 16/05/2003 17.37
Infine....ma solo per completare il quadro con s.Agostino che altri presentano come PENTECOSTALE EVANGELICO.....
vi è un passo interessante tratto dalla dispunta contro il manicheismo......
e leggiamo:
 
Senza alcun dubbio bisogna cominciare dalla Chiesa cattolica.

7. 19. Stando così le cose, supponi che, come ti ho detto, ora, per la prima volta, cerchiamo a quale religione affidare la purificazione e il rinnovamento delle nostre anime. Senza alcun dubbio bisogna cominciare dalla Chiesa cattolica. I cristiani infatti sono ormai più numerosi dei Giudei uniti agli adoratori di idoli. D'altro canto, come tutti riconoscono, una sola è la Chiesa degli stessi cristiani, sebbene vi siano tra loro parecchi eretici e tutti vogliano presentarsi come cattolici chiamando eretici gli altri. Questa Chiesa, se consideri il mondo intero, ha non solo più seguito di tutte quanto a moltitudine di persone, ma è anche, come affermano coloro che la conoscono, più pura di tutte quanto a verità. Senza dubbio, in merito alla verità, la questione è un'altra; invece, ai fini della nostra ricerca, è sufficiente sapere che una sola è la Chiesa cattolica. Le diverse sette eretiche le impongono nomi diversi, mentre esse hanno ciascuna una propria denominazione che non osano rifiutare. Da ciò si può capire, se a giudicare sono uomini liberi da qualsiasi influenza, a chi sia da attribuire il nome di " cattolica ", al quale tutti ricorrono. Ma perché nessuno ritenga che se ne debba discutere molto a lungo o inutilmente, di certo ne esiste una sola, nella quale le leggi stesse in qualche modo anche umane sono cristiane. Da ciò non voglio che scaturisca alcun pregiudizio; ritengo però che sia un punto di partenza assai opportuno per la ricerca. Non si deve, infatti, temere che il vero culto di Dio, del tutto sprovvisto di forza propria, appaia bisognoso del sostegno di coloro che esso deve sostenere. Indubbiamente, la soluzione migliore sarebbe di poter trovare la verità lì dove la sua ricerca e il suo possesso sono assolutamente sicuri; ma se ciò non è possibile, allora ci si dovrà rivolgere altrove e cercarla a prezzo di qualsiasi rischio.

Segue l'esperienza personale di s.Agostino....

...Una volta stabilitomi in Italia, mi misi a riflettere dentro di me e ad esaminare seriamente non già se restare in quella setta nella quale mi pentivo di essere capitato, ma in quale modo si dovesse cercare il vero, per il cui amore i miei sospiri a nessuno meglio che a te sono noti. Spesso mi sembrava che fosse impossibile trovarlo e le grandi onde dei miei pensieri mi inducevano a favorire gli accademici. Spesso invece, vedendo, per quanto potevo, la mente umana così vivace, così sagace, così perspicace, ritenevo che la verità le rimaneva nascosta soltanto perché non conosceva il modo secondo cui cercarla e che questo stesso modo doveva riceverlo da qualche autorità divina. Restava da cercare quale mai fosse questa autorità, dal momento che, pur tra tanti dissensi, ciascuno prometteva di darla. Dinanzi a me, dunque, si apriva un'inestricabile selva in cui appunto mi dispiaceva molto di essermi cacciato; e la mia anima si agitava senza alcuna quiete in mezzo a queste cose, spinta dal desiderio di trovare il vero. Tuttavia, mi distaccavo sempre più da costoro che mi ero ormai proposto di abbandonare. In mezzo a tanti pericoli non mi restava altro che implorare l'aiuto della divina Provvidenza con parole accompagnate da lacrime e lamenti, e lo facevo assiduamente. Già alcune prediche del vescovo di Milano mi avevano indotto a desiderare, con qualche speranza, di fare ricerche su molte cose dello stesso Vecchio Testamento, nei confronti delle quali, come sai, avevamo forte avversione, essendoci state male presentate. Avevo deciso di restare catecumeno nella Chiesa a cui i miei genitori mi avevano affidato fino a che non avessi trovato ciò che desideravo oppure non mi fossi convinto che non andava cercato. Se ci fosse stato qualcuno capace di insegnarmi, allora mi avrebbe potuto trovare assai ben disposto e molto docile. Se, dunque, scopri che anche tu da tempo ti trovi in questa condizione e provi la stessa sollecitudine per la tua anima, e se ti sembra di essere stato ormai abbastanza sbattuto qua e là e vuoi porre fine a questo genere di fatiche, segui la via dell'insegnamento cattolico, che da Cristo stesso, per mezzo degli Apostoli, si è diffusa fino a noi e da qui si estenderà alle generazioni future.

Qui per il testo integrale:

UTILITÀ DEL CREDERE

Fraternamente C.


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Consiglia Elimina    Messaggio 37 di 38 nella discussione 
Da: AlexInviato: 21/05/2003 14.26
Credo che il problema sia il seguente.
Il cattolicesimo (de facto) non richiede ai suoi membri una piena conversione morale ed intellettuale, ma più che altro ubbidienza e conformità alle regole stabilite dall'istituzione ecclesiastica.
Nelle chiese pentecostali Gesù e il messaggio di salvezza sono al centro della predicazione, cosa che non avviene a messa.
A riguardo di questo è assolutamente inutile citare i documenti ufficiali del vaticano II che asseriscono che la chiesa romana è cristocentrica e che è efficace nel presentare il messaggio di salvezza.
Sono solo parole, smentite nella pratica dai fatti.
Alex

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Consiglia Elimina    Messaggio 38 di 38 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 21/05/2003 14.34
Alex.....è evidente che questa è la TUA esperienza.......e non la MIA.....e non è l'esperienza che narri tu.....la testimonianza che ci ha offerto una Madre Teresa di Calcutta......tanto per fare un esempio.....
Perciò....grazie per la tua condivisione.....e per averci comunicato il senso del tuo dolore...
Fraternamente C.
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