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......sugli Atti degli Apostoli

Ultimo Aggiornamento: 15/10/2009 23:05
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Da: Poeta cantastorie  (Messaggio originale)Inviato: 13/03/2003 18.39
Girovagando quà e là, e visto che cristianocattolico dice di farle le domande, innanzitutto mi scuso se non sono tanto presente ai vari forum ma vi assicuro che leggo i vostri messaggi.
Oggi su un'altra comunità (quella degli evangelici) ho letto questo messaggio di un certo pastore Luca che mi sembra è o era iscritto anche qui' e mi chiedevo alla fine, che facciamo allora conserviamo dalla Bibbia solo gli Atti degli Apostoli e bruciamo il resto???
Mah, comunque vi metto il messaggio: vedete un po' voi :-((((
Molti cattolici affermano che la Chiesa Cattolica Romana sia quella originale, istituita da Gesù, per il fatto che tale sistema religioso è sempre stato presente sin dal tempo degli apostoli.
Non che sia così, naturalmente, ma questo è ciò che costoro affermano.
Gran parte di essi, per non dire tutti, lo dicono in buona fede e non ho motivo per dubitare che non siano sinceri... naturalmente, facendo purtroppo sempre le dovute eccezioni che tutti conosciamo...
Ma perchè la Chiesa Romana afferma di essere stata sempre presente?
Perchè ha fatto di Pietro, l'apostolo, il suo primo esponente.
La Chiesa di Roma, elevando Pietro a suo principale esponente terreno, si è impropriamente impossessata della figura di un personaggio come l'apostolo, "arruolandolo" tra le proprie file e facendone quella "pietra" su cui ha fondato poi il suo impero.
Ma la verità è che l'apostolo Pietro non appartiene affatto alla Chiesa Romana, come essi dicono e cercano di far credere.
L'apostolo Pietro nulla aveva di cattolico-romano, nè nulla ha insegnato di cattolico-romano.
A motivo di ciò, quindi, gli amici cattolici-romani affermano che la loro chiesa giunge fino agli apostoli... ma volendo guardare con occhio critico e onesto, ad un certo punto si perdono letteralmente le tracce della Chiesa Cattolica Romana!
O, certo, in molti documenti (cattolici) si trovano testimonianze di questo e di quello... ma lo stesso potremmo dire dei documenti evangelici... in Italia ne girano pochi, ma credetemi se vi dico che in America ce ne sono tanti quanti sono quelli cattolici... ma non è su quello che si può risolvere la questione.
Se proprio vogliamo andare a vedere qualche documento storico dei rituali della Chiesa, andiamo a quello più antico: il libro degli Atti.
Mi sembra che il libro degli Atti, come documento, non sia niente male, che ne dite?
E quello che scopriamo è che negli Atti e nelle epistole non troviamo nessun rituale che ricorda il cattolicesimo-romano. Nemmeno degli accenni!
Vediamone alcuni, tanto per fare qualche esempio e chiarire subito come molti studi cattolici non sono altro che fumo negli occhi.
I documenti, le "prove" che contano, sono il libro degli Atti, amici!
Se qualcosa non è nemmeno accennata qui, allora significa che è nata dopo... e se è nata dopo, beh... parliamone...
La dottrina della Trinità, per esempio, pur non trovando tale termine, è evidente che è sempre esistita nella Chiesa degli Atti... ma non troviamo invece molti rituali cari ai cattolici-romani... e non dico che pretendo di trovarli con il loro nome... non troviamo proprio che i credenti praticavano tali cose... quindi significa che sono rituali nati dopo...
Andiamo quindi a vedere la Chiesa che tutti - Evangelici, Cattolici, TdG, Avventisti, Mormoni... - ritengono sia quella originale, cioè la Chiesa degli Atti.
Ecco qualche prova che ci offre il documento degli Atti:
1. La struttura papale della Chiesa di Roma non la troviamo presente negli Atti degli Apostoli, mentre troviamo invece la tipica struttura evangelicale, composta sì da ruoli ministeriali, ma senza un capo globale.
Infatti, non per fare infelici paragoni, ma non troviamo nemmeno la struttura gerarchica globale dei TdG.
2. Nella Chiesa originale non troviamo l'eucarestia... capisco tutte le spiegazioni filosofiche... ma rimane il fatto che l'eucarestia non la troviamo... troviamo invece il pane e il vino, come nella Chiesa Evangelica. Se l'eucarestia fosse stato Gesù in Persona, allora la vera Chiesa di Gesù l'avrebbe praticata, non trovate? Possono portare tutti gli studi del mondo.. rimane il fatto che non la troviamo nell'unica Chiesa che tutti riteniamo essere quella originale, ossia gli Atti.
3. Non troviamo venerazione mariana... troviamo invece che i credenti si rivolgevano esclusivamente e direttamente a Cristo, senza nessuna intercessione di Maria, senza il bisogno e/o la volontà di passare per Maria, come fanno tutti gli evangelicali del mondo.
4. Non troviamo la confessione auricolare, ne qualche insegnamento o esortazione a praticarla... mentre troviamo invece come i credenti vengono insegnati a rivolgersi direttamente al Padre per il perdono dei loro peccati, e a chiedere perdono alle persone che hanno eventualmente offeso, proprio come viene insegnato nella Chiesa Evangelica.
5. Non troviamo purgatori... ma vediamo che nella Chiesa degli Atti viene invece insegnato che esistono solo due destinazioni eterne... due chiare destinazioni... senza velate allusioni, ma con chiare affermazioni... guarda caso, proprio la stessa cosa che viene insegnata nella Chiesa Evangelica.
6. Non troviamo "messe"... no, queste proprio non le troviamo... non vediamo che negli Atti la Chiesa "ripeteva" il sacrificio di Cristo con la messa... vediamo invece che facevano il "Culto", un servizio sacro che ancor oggi la Chiesa Evangelica porta avanti da secoli.
7. Non troviamo preghiere per i morti... eppure non che mancassero i defunti bisognosi per i quali pregare, almeno da un punto di vista umano... no, negli Atti la Chiesa non ha mai pregato per un solo morto nè si è mai rivolta ad essi... proprio come gli evangelicali insegnano a non fare.
8. Non troviamo preghiere rivolte ai santi, nella Chiesa degli Atti (eppure ne avevano di martiri da pregare, se solo avessero voluto farlo...)... ed ancor oggi la Chiesa Evangelica è irreprensibile su questo punto.
9. Non troviamo che alle persone veniva insegnato che la Salvezza si raggiungeva mediante le opere, come è accaduto alla Chiesa di Roma fino all'altro ieri... e come "di fatto" succede ancor oggi... mentre veniva insegnato che si era salvati per grazia e non per opere a scopo meritorio... proprio quello che la Chiesa Evangelica insegna e che anzi enfatizza da secoli!
10. Non troviamo che i credenti degli Atti partecipavano a processioni e manifestazioni varie... anzi, troviamo che in quel periodo questi rituali erano (e sono) tipici del paganesimo... e sono gli stessi rituali che anche la Chiesa Evangelica odierna condanna.
11. Non troviamo che la Chiesa degli Atti tollerava visioni di Maria o di qualche altra persona morta... nessuna visione mariana è registrata negli Atti, nè altrove... e gli evangelicali sono coloro che insegnano ancor oggi che le visioni di Maria (e quindi di ogni persona morta, che non sia naturalmente Gesù... che è risorto) non vengono da Dio.
12. Non troviamo che i credenti degli Atti dovevano pagare per meritarsi il Cielo... cosa che la Chiesa Romana ha invece insegnato per secoli interi... e che la Chiesa Evangelica ha invece sempre condannato, sin dai tempi più antichi, pagando spesso tale condotta con il rogo, con la tortura e con la vita dei martiri.
13. Non troviamo nessuna prova che nella Chiesa degli Atti chiamasse Maria col titolo di Madre di Dio... posso capire che non vi era piena luce su tutti i particolari... ma un dogma simile, se permettete, non mi sembra un particolare... cioè, parliamo di una presunta madre dell'Eterno Iddio, non so se mi spiego... penso che se una cosa simile fosse stata da parte di Dio, allora la vera Chiesa l'avrebbe accennata e certamente pregata, non trovate? E invece niente di niente, nella Chiesa degli Atti non se ne parla affatto... proprio come fa la Chiesa Evangelica odierna.
14. Non troviamo che la Chiesa degli Atti praticava la penitenza... cosa che anche la Chiesa Evangelica respinge con fermezza.
Ci sono religioni che hanno questi punti in comune con gli evangelici, certo, ma allo stesso tempo non hanno in comune però la dottrina della Trinità, dello Spirito Santo, della centralità di Cristo, ecc... squalificandosi quindi dall'essere uno dei rami  dell'albero della Chiesa di Gesù.
La Chiesa di Roma, invece, pur avendo la dottrina della Trinità e dello Spirito Santo, diverge però dalla Chiesa degli Atti nei 14 (e più) punti sopra elencati, squalificandosi anch'essa dall'essere uno dei rami dell'albero di Dio.
Non ho nulla contro gli amici cattolici-romani... ho rispetto per la loro persona... qua stiamo solo facendo un punto della situazione e spiegando ai fratelli come molti loro studi sono in realtà fondati su tutto tranne che sul libro degli Atti e sulle epistole, ossia il Nuovo Testamento... ossia la Bibbia!
Insomma, non per fare i perfetti perchè qui nessuno lo è, ma dai "documenti", quelli che contano davvero, risulta che la Chiesa ad essere più vicina a quella degli Atti è proprio la vecchia e sgangherata Chiesa Evangelica!
I rituali, il Credo e il sistema evangelicale concordano con quello della Chiesa degli Atti degli Apostoli.
Insomma, solo un cieco potrebbe negarlo!
Alla luce di questi semplici punti, cose evidenti e semplici... mi sembra che il documento del libro degli Atti testimoni come della Chiesa Romana non ci sia traccia alcuna nella Chiesa degli Apostoli.
Ci sono invece tracce di rituali che anche la Chiesa Romana pratica... ma che praticano però anche altre religioni - carità, missione, ruoli ministeriali - e che non sono quindi "prova" esclusiva dell'esistenza di una particolare Chiesa.
No, dal libro degli Atti e dalle epistole, è la Chiesa Evangelica ad essere come la Chiesa del tempo degli apostoli.
Questo è un fatto.
Oh, certo, il diavolo non è stato con le mani in mano... ha cercato di "cancellare le tracce" degli evangelicali... non ha mai smesso di provarci nè di offrire surrogati...
Eravamo un piccolo popolo all'inizio, e anche oggi non siamo poi così potenti agli occhi del mondo.
Ma così come Dio ha portato avanti la discendenza di uno sparuto gruppo di esuli nel deserto, così il diavolo non ha potuto fermare l'avanzamento della Chiesa di Cristo, anche se piccola e non organizzatissima e potente come quella degli amici cattolici-romani.
Ci ha provato, il diavolo, a farci sparire... certo che ci ha provato.
Ma purtroppo per lui, noi evangelici siamo ancora qua!
E godiamo ottima salute.
pastore Luca



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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 13/03/2003 18.45
Bè......poeta....ti confesso che mi ha fatto piacere consatatare che un altro iscritto si sia accorto di quanto ho avvertito io......mal comune mezzo gaudio no?........^__^
e avevo dato notizia aggiornandola qui:
comunque per completezza di forum lo inserisco nuovamente.....
 
Ci risiamo.........da una parte si nega il dialogo al confronto sulla Bibbia, sul Canone, sulle radici comuni, e così via....ma poi boom.....si spara a zero.....tanto nessuno interverrà, così il pastore ha detto intanto la sua......
egli scrive:
Molti cattolici affermano che la Chiesa Cattolica Romana sia quella originale, istituita da Gesù, per il fatto che tale sistema religioso è sempre stato presente sin dal tempo degli apostoli.
Non che sia così, naturalmente, ma questo è ciò che costoro affermano.
Gran parte di essi, per non dire tutti, lo dicono in buona fede e non ho motivo per dubitare che non siano sinceri... naturalmente, facendo purtroppo sempre le dovute eccezioni che tutti conosciamo... (...)
Ma perchè la Chiesa Romana afferma di essere stata sempre presente?
Perchè ha fatto di Pietro, l'apostolo, il suo primo esponente.
La Chiesa di Roma, elevando Pietro a suo principale esponente terreno, si è impropriamente impossessata della figura di un personaggio come l'apostolo, "arruolandolo" tra le proprie file e facendone quella "pietra" su cui ha fondato poi il suo impero.
Ma la verità è che l'apostolo Pietro non appartiene affatto alla Chiesa Romana, come essi dicono e cercano di far credere.
L'apostolo Pietro nulla aveva di cattolico-romano, nè nulla ha insegnato di cattolico-romano.
A motivo di ciò, quindi, gli amici cattolici-romani affermano che la loro chiesa giunge fino agli apostoli... ma volendo guardare con occhio critico e onesto, ad un certo punto si perdono letteralmente le tracce della Chiesa Cattolica Romana!
........

Allora......

siamo in Quaresima ed ho fatto un fioretto.....quindi mi limterò ad una sola osservazione:

L'apostolo Pietro nulla aveva di cattolico-romano, nè nulla ha insegnato di cattolico-romano.

.....

l'ignoranza è proprio una gran brutta cosa......Pietro..se è per questo......NON HA MAI INSEGNATO NEANCHE LA TRINITA'........nè ha mai parlato dell'INFERNO......nè ha mai citato gli "evangelici Pentecostali".......e si spera che tra non molto tale pastore ci segnelarà dove si sono perse queste tracce.....

ma il pastore dice:

La dottrina della Trinità, per esempio, pur non trovando tale termine, è evidente che è sempre esistita nella Chiesa degli Atti... ma non troviamo invece molti rituali cari ai cattolici-romani... ........

"è evidente"??? e da dove...dal momento che ci sono voluti quasi 60 anni per decretare la dottrina trinitaria?? e come mai Ario NON l'aveva capita se dalla Bibbia è cpsì facilmente comprensibile?? e come mai non c'erano li i Pentecostali a difendere questa VERITA', ma fu la Chiesa con i VESCOVI CATTOLICI (all'epoca anche l'Oriente una cosa sola...)?? però il pastore taglia corto...è meglio non approfondire tale storia....

Poichè questo pastore vorrebbe tagliare duemila anni di storia....gli si potrebbe chiedere se lui volesse ritornare a vivere come l'uomo delle caverne.....dal momento che il progresso dell'uomo ha anche portato guerra e distruzione....ed anche la bomba atomica....che facciamo cancelliamo tutto con un colpo di spugna?....e lo so......loro lo vorrebbero fare un colpo di spugna, cancellando tutta la storia della Chiesa....ma questo non è possibile nel bene come nel male.....

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Da: albertoInviato: 13/03/2003 21.13
Buona santa Quaresima, ma che mi debbo leggere!!! Quanta tristezza Signore mio, e quanto Tu devi ancora patire per persone che insegnano queste cose!!!
Non ti accorare Caterina, Gesù sta soffrendo per persone come queste, prega perchè Egli possa illuminare questi mente e d ammorbidire questi cuori induriti dall'aridità.
dice il libro santo dei Proverbi che io amo molto, al capitolo quattro,
Ascoltate, o figli, l'istruzione di un padre
e fate attenzione per conoscere la verità,
poiché io vi do una buona dottrina;
non abbandonate il mio insegnamento.
Anch'io sono stato un figlio per mio padre,
tenero e caro agli occhi di mia madre.

Egli mi istruiva dicendomi:
«Il tuo cuore ritenga le mie parole;
custodisci i miei precetti e vivrai.
Acquista la sapienza, acquista l'intelligenza;
non dimenticare le parole della mia bocca
e non allontanartene mai.
Non abbandonarla ed essa ti custodirà,
amala e veglierà su di te.
Principio della sapienza: acquista la sapienza;
a costo di tutto ciò che possiedi
acquista l'intelligenza.
Stimala ed essa ti esalterà,
sarà la tua gloria, se l'abbraccerai.
Una corona di grazia porrà sul tuo capo,
con un diadema di gloria ti cingerà».
Acquistare vuole dire uscire fuori dalla Bibbia e camminare per il mondo secolo dopo secolo, e Dio tanto ci ama e ci rispetta che ci è venuto incontro facendo sempre cose nuove attraverso la sua santa Chiesa.
Non si può stare fermi nel tempo degli apostoli, il mondo è andato avanti e avanti e incontro ci è venuta la Parola di Dio non che sia stata aggiunto di nuovo, ma ci ha rivelato cose che giacevano nella Bibbia e tante altro ci sarà ancora svelato.
Che il Signore perdoni questa persona, la benedica e gli dia il lume.
Sia Lodato Gesù Cristo, Signore Nostro, Pastore Universale

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 14/03/2003 9.48
Ma perchè la Chiesa Romana afferma di essere stata sempre presente?
 
Perchè ha fatto di Pietro, l'apostolo, il suo primo esponente.
Rispondo con:
Gv 21, 15-17 “Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». 16Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle». 17Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle.”
“A motivo di ciò, quindi, gli amici cattolici-romani affermano che la loro chiesa giunge fino agli apostoli... ma volendo guardare con occhio critico e onesto, ad un certo punto si perdono letteralmente le tracce della Chiesa Cattolica Romana!”
Sarebbe opportuno che questo fratello protestante fornisse pure le prove di questa perdita di tracce, ma è abitudine ormai consolidata di molti fratelli protestanti che affermano delle cose senza mai provarle, accusano senza portare prova alcuna.
Il fratello in questione sa benissimo che se si azzarderebbe a portare qualche prova storica, la verità gli si ritorcerebbe contro.
In effetti l’ignoranza gioca un ruolo primario nelle convinzioni di molti fratelli pentecostali, perché basterebbe guardare ad esempio l’opera “Contro le Eresie”
di S. Ireneo che fu diretto dicepolo di S. Policarpo diretto discepolo dell’apostolo Giovanni, per accorgersi come Ireneo menzioni proprio l’autorità della Chiesa di Roma, in virtù del mandato ricevuto da Pietro, e del suo primato.
Gesù disse a Pietro “conferma i tuoi fratelli” non lo disse a qualcun altro.
E confermare i fratelli, nella fede, significa affidargli una certa autorità, una certa responsabilità, un certo primato.
Ecco cosa dice Ireneo nella sua opera: “Ireneo (vissuto intorno al 170 d.C.) infatti nel libro terzo dell’opera sopra citata ed esattamente a pag. 234 dell’edizione Cantagalli Siena (terza edizione) difendendo l’autorità della vera Chiesa di Cristo contro gli gnostici dice:
“Ma poiché sarebbe lungo enumerare in un volume come questo le successioni di tutte le chiese, ci limiteremo alla chiesa più grande e antica, a tutti nota, fondata e costituita in Roma dai gloriosissimi Apostoli Pietro e Paolo e, indicando la sua tradizione, ricevuta dagli Apostoli e giunta fino a noi attraverso la successione dei suoi vescovi, confondiamo tutti quelli che per compiacenza di sé o vanagloria, per cecità o errore si allontanano dall’unità della Chiesa. Con questa Chiesa infatti, in ragione della sua autorità superiore, deve accordarsi ogni chiesa, cioè i fedeli di tutto il mondo, poiché in essa è stata conservata la tradizione apostolica attraverso i suoi capi.
I beati Apostoli, che fondarono la Chiesa romana ne trasmisero il governo episcopale a Lino, ricordato da Paolo nella lettera a Timoteo. Lino ebbe come successore Anacleto e dopo Anacleto fu Clemente, terzo a partire dagli apostoli. Clemente aveva visto i beati Apostoli, era stato in relazione con essi, aveva ancora negli orecchi la loro predicazione e davanti agli occhi la loro tradizione.
Al suo tempo poi vivevano ancora molti di quelli che erano stati ammaestrati dagli apostoli.”
Continua poi raccontando un episodio successo a Corinto e per il quale la Chiesa di Roma inviò una lettera invitandoli alla pace.
Poi continua a elencare i vescovi vi Roma che si succedettero nella cattedra di Pietro: “a Clemente succedette Evaristo, a Evaristo Alessandro; sesto poi dagli Apostoli fu Sisto; a questi seguì Telesforo che chiuse la vita con glorioso martirio; poi Iginio, poi Pio e quindi Aniceto. Ad Aniceto succedette Sotere e al presente dell’episcopato è insignito Eleuterio, che occupa il dodicesimo posto nella successione apostolica. Con quest’ordine e successione pervenne fino a noi nella Chiesa la tradizione apostolica e la predicazione della verità.”
Dobbiamo credere a qualche pastore fantasioso, oppure ad un autorevole Padre della Chiesa?
Ireneo indubbiamente è vissuto in un età molto vicina a quella degli apostoli, e quindi chi meglio di lui può avere le idee chiare su questi fatti?
Le affermazioni di questo fratello protestante, perchè non sono supportate da prove storico-cristiane?
Forse perchè lui sa, e cerca di nascondere i fatti ai suoi fratelli?
Per ora mi fermo qui, continuerò a smontare pezzo per pezzo queste fantasie che qualcuno continua a predicare.
Pace
Salvatore

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 14/03/2003 10.38
Questo messaggio è stato eliminato dall'autore.

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 14/03/2003 11.05
Il punto n.1
“La struttura papale della Chiesa di Roma non la troviamo presente negli Atti degli Apostoli, mentre troviamo invece la tipica struttura evangelicale, composta sì da ruoli ministeriali, ma senza un capo globale.
Infatti, non per fare infelici paragoni, ma non troviamo nemmeno la struttura gerarchica globale dei TdG.”
Risposta:
1 Cor 12,28-30 “Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi vengono i miracoli, poi i doni di far guarigioni, i doni di assistenza, di governare, delle lingue. 29Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti operatori di miracoli? 30Tutti possiedono doni di far guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?”
Chi sono gli apostoli di oggi?
Sono i vescovi e i presbiteri!
Se il fratello protestante avrebbe veramente ragione, a quest’ora la Chiesa non esisterebbe più da un bel pezzo, visto l’esempio protestante, con la nascita di una infinità di denominazioni, con dottrine simili, diverse, o diversissime in taluni casi.
Nella Bibbia leggiamo alcune volte che il vescovo era incaricato di vigilare sul comportamento dei fedeli, ne abbiamo esempi in Timoteo, Tito, Filemone ecc.
Che cosa significa vigilare, e nei momenti di bisogno decidere l’eventuale esclusione di qualche fedele peccaminoso reticente?
Vuol dire che c’era un’autorità superiore (quella del vescovo) alla quale nessuno si poteva ribellare, ogni cristiano sapeva che doveva obbedire al vescovo e alle sue decisioni.
Paolo quando diede ordine di allontanare l’incestuoso di Corinto, lo fece con autorità, esercitò proprio in quell’episodio
1 Cor 5, 2-5 “E voi vi gonfiate di orgoglio, piuttosto che esserne afflitti, in modo che si tolga di mezzo a voi chi ha compiuto una tale azione! 3Orbene, io, assente col corpo ma presente con lo spirito, ho già giudicato come se fossi presente colui che ha compiuto tale azione: 4nel nome del Signore nostro Gesù, essendo radunati insieme voi e il mio spirito, con il potere del Signore nostro Gesù, 5questo individuo sia dato in balìa di satana per la rovina della sua carne, affinchè il suo spirito possa ottenere la salvezza nel giorno del Signore.”
E’ lecito pensare che con la morte degli apostoli non ci doveva essere più nessuno che potesse prendere decisioni con auorità superiore rispetto agli altri fedeli?
E’ pensabile che la Chiesa non dovesse avere più nessun governo, dopo la morte degli apostoli?
Se l’incestuoso di Corinto non avesse riconosciuto in Paolo un autorità superiore, probabilmente gli avrebbe riso in faccia, “dicendogli: ma tu chi sei per impormi di allontanarmi dalla comunità?”
Invece l’incestuoso fu allontanato dallla comunità e nessuno si oppose a quella decisione, proprio in virtù dell’autorità riconosciuta a Paolo.
Se nelle Chiesa tutti i fedeli avrebbero pari autorità, le liti e le divisioni sarebbero all’ordine del giorno, e in effetti questo accade spesso nelle chiese protestanti.
Da cosa deriva la nascita delle 21.104 denominazioni protestanti diverse?
Dalla troppa libertà di pensiero, dal non riconoscere un’autorità superiore designata da Cristo.
Chiese dove ognuno può liberamente opporsi al pastore, al presbitero, al vescovo, generano divisioni.
Infatti nelle chiese protestanti si assiste a continue divisioni e formazioni di nuovi gruppi indipendenti.
Quando all’interno della chiesa si trova qualche personalità forte, che vuole imporre i propri punti di vista, assistiamo a scismi incontrollabili, e la causa è proprio la mancanza di disciplina ecclesiastica, mancando i punti di riferimento (come i vescovi, o il papa) ognuno è libero di opporsi a chiunque.
Russel, in un primo tempo era avventista, ma essendo di personalità forte cominciò a convincere alcuni suoi fratelli che in certi punti dottrinali gli avventisti si sbagliavano, così si mise in proprio, e fondò la Società Torre di Guardia.
Smith (Joseph), capo religioso americano (Sharon, Vermont, 1805 - Carthage, Illinois, 1844), fondatore della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi dell'Ultimo giorno  (v. MORMONE)
Anche il sig. Smith si sentì nelle condizioni ideali per poter interpretare la Bibbia, anzi ne scrisse una tutta nuova, dicendo che fu un angelo a dettargliela e purtroppo ancor oggi moltissime persone gli credono e seguono i suoi insegnamenti.
Poi c’è il Reverendo Moon, pseudonimo di san myung mun (Shang-sa-ri, od. Corea del Nord, 1920), fondatore della Chiesa della Unificazione.
Fin dai tempi della sua adesione alla Chiesa Presbiteriana, sostenne di aver ricevuto direttamente da Gesù l’incarico di diffondere il messaggio biblico e di realizzare sulla Terra il regno di Dio.
David Berg- Parecchio successo riscuotono anche i Bambini di Dio (Children of God), movimento religioso americano di ispirazione cristiana, conosciuto anche come Famiglia dell’Amore (Family of Love), fondato nel 1969 a Huntington Beach (California) dal pastore metodista David Berg.
Parham - Le origini prossime del pentecostalismo si perdono nella leggenda: risalgono a tre revival, inizialmente circoscritti ad aree geografiche determinate ma in seguito capaci di acquisire in pochi anni una risonanza internazionale tanto ampia da apparire miracolosa: gli episodi di Topeka, nel Kansas, nel 1901; di Azusa Street, a Los Angeles nel 1906; e del Galles tra il 1904 e il 1908.
Charles F. Parham (1873-1929) – un ex metodista che si colloca nella vasta “area libera” del movimento holiness – può essere considerato il padre del pentecostalismo, anche se questa qualifica non è rivendicata volentieri dai pentecostali contemporanei, a causa delle polemiche legate alla carriera successiva di Parham, che è accusato di immoralità e di razzismo.
Come vedete da questi semplici e sintetici esempi, possiamo capire il meccanismo di formazione dei nuovi gruppi.
Nella storia di ognuno dei singoli fondatori dei nuovi gruppi, leggiamo era un ex avventista, era un ex metodista, era un ex presbiteriano, ecc.
Una persona seria e veramente interessata alla verità dovrebbe chiedersi, che cos ha spinto questi ex a formare questi nuovi gruppi, con diverse dottrine?
L’assenza di disciplina e di regole precise, e soprattutto l’assenza di un’autorità riconosciuta, e non scavalcabile.
Quindi le chiacchiere che qualche pentecostale racconta sulle origini della Chiesa, restano solo chiacchiere. Noi cattolici proviamo la discendenza apostolica dei nostri vescovi con la patristica, loro non avendo nessuna discendenza provabile, si esibiscono in voli pindarici nella speranza di convincere gli ignoranti, e la gente che in buona fede crede ai loro discorsi.
Ogni nuovo gruppo ritiene di essere nella verità, esso ed esso solo, rifiutando le origini e le dottrine di altri gruppi più antichi (anche fra gli stessi protestanti), e per ora è il periodo dei pentecostali.
Pace
Salvatore

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/03/2003 11.12
Dalla Lettera di s.Ignazio di Antiochia.....(dal carcere da dove di li a poco avrebbe subito il martirio)......ai ROMANI...siamo dopo l'anno 100 d.C. sarebbe interessante che altrove venissero forniti altri dati oltre gli Atti...poichè in questo periodo IL CANONE NON ESISTEVA......

Saluto

Ignazio, Teoforo, a colei che ha ricevuto misericordia nella magnificenza del Padre altissimo e di Gesù Cristo suo unico figlio, la Chiesa amata e illuminata nella volontà di chi ha voluto tutte le cose che esistono, nella fede e nella carità di Gesù Cristo Dio nostro, che presiede nella terra di Roma, degna di Dio, di venerazione, di lode, di successo, di candore, che presiede alla carità, che porta la legge di Cristo e il nome del Padre. A quelli che sono uniti nella carne e nello spirito(in essa), ad ogni suo comandamento piene della grazia di Dio in forma salda e liberi da ogni macchia l’augurio migliore e gioia pura in Gesù Cristo, Dio nostro.

Leggiamo il saluto sempre di s.Ignazio....agli EFESINI.....e noteremo la differenza degli appellativi:

Saluto

Ignazio, Teoforo, a colei che e’ stata benedetta in grandiosita’ con la pienezza di Dio Padre, che e’ stata predestinata, prima dei secoli, ad essere per sempre di gloria eterna e di salda unita’, che e’ stata scelta nella passione vera per volonta’ del Padre e di Gesu’ Cristo, Dio nostro, la Chiesa degna di essere beata, che e’ in Efeso dell’Asia, I migliori saluti in Gesu’ Cristo e nella gioia irreprensibile.

Il saluto di Ignazio alla Chiesa in Filadelfia...anche qui la differenza ed un forte intendimento alla Chiesa di Roma....:

Saluto

Ignazio, Teoforo, alla Chiesa di Dio Padre e di Gesù Cristo che è in Filadelfia d’Asia, che ha ottenuto misericordia ed è consolidata nella concordia di Dio e giustamente giuliva nella passione del Signore nostro e nella sua resurrezione e pienamente cosciente della sua misericordia, il mio saluto nel sangue di Cristo. Essa è il mio eterno e continuo giubilo specialmente se i fedeli sono in uno col vescovo e con i suoi presbiteri e con i diaconi scelti nella mente di Gesù Cristo che, secondo la sua volontà, ha confermati col suo Santo Spirito...

Figli della vera luce fuggite la faziosità e le dottrine perverse. Dove è il pastore ivi seguitelo come pecore. Molti lupi degni di fede con lusinghe malvagie seducono chi corre nel Signore. Ma essi non avranno posto nella vostra unità.......

State lontani dalle erbe cattive che Gesù Cristo non coltiva, perché non sono piantagione del Padre. Non ho trovato divisione in mezzo a voi, ma selezione. Quanti sono di Dio e di Gesù Cristo, tanti sono con il vescovo. Quelli che pentiti rientrano nell’unità della Chiesa saranno di Dio perché vivono secondo Gesù Cristo. Non lasciatevi ingannare fratelli miei. Se qualcuno segue lo scismatico non erediterà il regno di Dio. Se qualcuno marcia nella dottrina eretica egli non partecipa della passione di Cristo.(...) Ogni vescovo segue e persegue l'unità con gli altri vescovi, e da Roma si erge il baluardo del martirio degli Apostoli, seguendo quel baluardo non vi perderete!

Preoccupatevi di attendere ad una sola eucarestia. Una è la carne di nostro Signore Gesù Cristo e uno il calice dell’unità del suo sangue, uno è l’altare come uno solo è il vescovo con il presbiterato e i diaconi miei conservi. Se ciò farete, lo farete secondo Dio.


Buona meditazione.......C.


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/03/2003 12.01
Continuiamo a leggere s.Ignazio.....fatto vescovo, fra l'altro da un Apostolo del Cristo.......e che dai suoi scritti si evince....che E' ANDATO BEN OLTRE GLI ATTI....
Questo è il saluto che rivolge a Smirne......

Saluto

Ignazio, Teoforo, a quella che è amata da Dio, il Padre di Gesù Cristo, la chiesa santa che è in Tralli dell’Asia, eletta e degna di Dio, in pace nella carne e nello spirito per la passione di Gesù Cristo, nostra speranza di resurrezione in lui, il saluto nella pienezza del carattere apostolico e l’augurio di ogni bene.

Senza i diaconi, i presbiteri e il vescovo non c’è Chiesa

III,1. Similmente tutti rispettino i diaconi come Gesù Cristo, come anche il vescovo che è l’immagine del Padre, i presbiteri come il sinedrio di Dio e come il collegio degli apostoli. Senza di loro non c’è Chiesa. 2. Sono sicuro che intorno a queste cose la pensate allo stesso modo. Infatti ho accolto e ho presso di me, un esemplare della vostra carità nel vostro vescovo, il cui contegno è una grande lezione, come la sua dolcezza una forza. Credo che anche gli atei lo rispettino. 3. Poiché vi amo mi trattengo, potendo scrivere con più severità sulla cosa. Non arriverei col pensiero a tanto da comandarvi come un apostolo essendo, invece, un condannato...

sottolineamo alcuni voci che sono difficili da digerire per alcuni.....

1) del carattere apostolico .....

2) come anche il vescovo che è l’immagine del Padre.....

3) come il sinedrio di Dio e come il collegio degli apostoli......vi invito a riflettere sull'uso della parola "collegio degli Apostoli"....i quali rammentate....ERANO TUTTI MORTI MENTRE IGNAZIO SCRIVE......

4) Senza di loro non c’è Chiesa.....

Provate ora a chiedere loro....in questi duemila anni.....dove erano i loro vescovi e i loro presbiteri? Gesù stesso ha avuto BISOGNO di una genealogia per risultare credibile la sua discendenza da Davide, NON si è tirato indietro nel censimento attraverso Giuseppe, padre putativo.......non è presuntuoso che per loro dare queste prove di discendenza dagli Apostoli NON è importante??

Dice ancora Ignazio a Smirne:

...Ciò sarà possibile non gonfiandovi e non separandovi da Dio Gesù Cristo, dal vescovo e dai precetti degli apostoli. 2. Chi è all’interno del santuario è puro; chi ne è lontano non è puro. Ciò significa che chiunque operi separatamente dal vescovo, dal presbitero e dai diaconi, non è puro nella coscienza.

Buona meditazione.....C.


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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 14/03/2003 12.19
I fratelli che vedendo la lunghezza di queste risposte, non le leggono, lasciano intendere che non sono realmente interessati a conoscere la verità.
Comunque vado lo stesso avanti nel rispondere a pote cantastorie che riporta le accuse di quel pastore, che fa solo sorridere con le sue affermazioni calunniose, e soprattutto rivelatrici di profonda ignoranza, se non di falsità.
Punto 2
Nella Chiesa originale non troviamo l'eucarestia... capisco tutte le spiegazioni filosofiche... ma rimane il fatto che l'eucarestia non la troviamo... troviamo invece il pane e il vino, come nella Chiesa Evangelica. Se l'eucarestia fosse stato Gesù in Persona, allora la vera Chiesa di Gesù l'avrebbe praticata, non trovate? Possono portare tutti gli studi del mondo.. rimane il fatto che non la troviamo nell'unica Chiesa che tutti riteniamo essere quella originale, ossia gli Atti.
Risposta:
Malachia 1,7 “Voi domandate: «Come abbiamo disprezzato il tuo nome?». 7Offrite sul mio altare un cibo contaminato e dite: «Come ti abbiamo contaminato?». Quando voi dite: «La tavola del Signore è spregevole» 8e offrite un animale cieco in sacrificio, non è forse un male? Quando voi offrite un animale zoppo o malato, non è forse un male? “
Qui assistiamo al cambiamento rispetto al V.T., Dio non gradisce più sacrifici di animali, per giunta malati, e ci avverte che in futuro in tutte le chiese (da oriete a occidente) verrà offerto incenso, e una oblazione pura.
Malachia 1,11 “Poiché dall’oriente all’occidente grande è il mio nome fra le genti e in ogni luogo è offerto incenso al mio nome e una oblazione pura, perché grande è il mio nome fra le genti, dice il Signore degli eserciti.”
A quale oblazione pura si riferisce la profezia di Malachia?
Vogliamo forse considerare puro qualche animale sano?
L’animale anche se sano, non può essere paragonato all’oblazione pura di cui profetizza Michea, l’oblazione pura è l’Eucaristia, perché puro fu Gesù nel suo sacrificio, e il suo sacrificio viene ripetuto in maniera incruenta (senza spargimento di sangue) ogni volta che si celebra l’Eucaristia, che è il sacrificio di nostro signore, un sacrificio puro.
In Malachia 1,11 Dio gradisce che gli si offra incenso, quindi come fanno i pentecostali ad affermare che l’incenso che la Chiesa cattolica usa, durante le celebrazioni solenni, è idolatrico, perché l’incenso in antichità veniva offerto agli dei stranieri?
Infatti è chiaro che l’espressione “dall’Oriente all’Occidente” indichi tutta la terra, tutti i popoli, e nell’Antico Testamento l’unico popolo eletto era quello ebreo, quindi appare chiaro come la profezia si riferisca al Nuovo Testamento, in cui tutti i popoli sono accolti dal Signore.
Se quindi appare chiaro che Malachia si riferisce al Nuovo Testamento, quale sarebbe questa oblazione pura secondo i protestanti?
Se Malachia si riferiva al sacrificio di Gesù sul calvario e basta, doveva indicare una sola persona (Gesù) e non usare l’espressione “dall’Oriente all’Occidente” indicando così tutti i popoli.
Qui appare chiaro il carattere sacrificale della Santa Messa, nella quale viene offerta “l’oblazione pura”
l’Agnello puro, l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo; e come può essere offerto se come dicono molti protestanti la santa cena è solo una commemorazione?
Vero è che l’incenso veniva offerto agli dei stranieri, ma è anche vero che l’incenso offerto all’unico Dio vivente, è gradito a Dio stesso.
Le acrobazie interpretative, di alcuni pastori pentecostali lasciano a bocca aperta.
Certi pentecostali ci accusano pure di non essere biblici nel celebrare ogni giorno l’Eucaristia, quando invece LORO che sono i “giusti” celebrano la santa cena solo una volta ogni tanto, quando ne sentono il bisogno (che poi il bisogno lo sento solo il loro pastore, visto che se un fedele gli dice oggi sentirei il bisogno di  celebrare la sante cena, il pastore non acconsente, decide lui il quando.)
Comunque LORO ritengono di essere biblici nel celebrarla ogni tanto, mentre noi celebrandola ogni giorno andremmo contro gli insegnamenti biblici.
Leggiamo cosa ci dice la Bibbia in merito:
Eppure in Atti 2,46 Luca dice che i primi cristiani “ogni giorno erano assidui nel frequentare insieme il tempio e nella case spezzavano il pane”
Luca qui dice ogni giorno non una volta ogni tanto, i primi cristiani sentivano il bisogno di spezzare il pane ogni giorno, e allora se gli Atti degli Apostoli sono Parola di Dio, chi la travisa ?
Sbaglio o Luca dice proprio ogni giorno?
Tutti i cristiani sanno, (almeno quelli che sono senza paraocchi) che lo spezzare il pane delle prime comunità cristiane significava, celebrare l’Eucaristia.
Solo chi vuole faziosamente insistere nell’alterare la Parola di Dio riduce la celebrazione Eucaristica e un semplice ricordo del sacrificio di nostro Signore, celebrando la santa cena solo come ricordo, e non credendo alla presenza reale di Gesù nel pane e nel vino.
E poi vorrebbero paragonare le opinioni di qualche pastore ignorante-arrogante, che sputa il suo dolce-veleno sulla Chiesa cattolica, con Padri della Chiesa come i seguenti:
san Giustino martire, vissuto molto tempo prima di  re Costantino, in una sua lettera scrive:
Questo alimento noi lo chiamiamo Eucaristia, e non è dato parteciparne se non a chi crede veri gli insegnamenti nostri, ha ricevuto il lavacro per la remissione dei peccati e la rigenerazione e vive secondo le norme di Cristo. Poiché noi non lo prendiamo come un pane comune e una comune bevanda; ma come Gesù Cristo salvatore nostro, incarnatosi per la parola di Dio, prese carne e sangue per la nostra salvezza, così il nutrimento consacrato con la preghiera di ringraziamento formata dalle parole di Cristo e di cui si nutrono per assimilazione il sangue e le carni nostre, è, secondo la nostra dottrina, carne e sangue di Gesù incarnato. Gli apostoli difatti nelle loro Memorie, dette Evangeli, tramandarono che Gesù Cristo lasciò loro tale legato: preso un pane e rese grazie egli disse loro: Fate ciò in memoria di me; questo è il mio corpo (Lc 22,19-20; 1Cor 11,23-25; Mt 25,28); e preso similmente il calice e rese grazie, disse: Questo è il mio sangue; e a loro soli li offerse.”
Nella sua III catechesi mistagogica (parla della cresima) Cirillo dice:
“Attento però a non pensare che quello sia un semplice balsamo. Come il pane dell’eucarestia, dopo l’invocazione dello Spirito Santo non è più semplice pane, ma corpo di Cristo, così anche questo sacro balsamo, dopo l’invocazione, non è più semplice balsamo, o come si potrebbe dire comune, ma crisma di Cristo, divenuto efficace della sua divinità per la presenza dello Spirito Santo. Ti vengono unti simbolicamente di quel balsamo la fronte e tutti gli altri sensi. Il corpo è unto di questo balsamo visibile, ma l’anima è santificata dallo Spirito Santo vivificatore.”
Qui Cirillo sta parlando del crisma della confermazione (cresima) e fa un chiaro parallelo con l’Eucaristia, cosa certa era l’Eucaristia con la trasformazione della sostanza del pane e del vino e cosa certa era la trasformazione dell’olio usato per il crisma.
Nella seconda lettera apologetica inviata al senato di Roma, Giustino dice:
“Che cosa ci impedisce di confessare pubblicamente che anche queste azioni sono oneste, e di dimostrare che sono una filosofia divina, sostenendo che noi celebriamo i misteri di Cronos, se uccidiamo uomini e ci saziamo di sangue (come si dice), esattamente come avviene per l'idolo da voi onorato, che aspergete del sangue non solo di animali, ma anche di uomini, voi che, attraverso la persona più insigne e più nobile, fate l'aspersione del sangue di uomini immolati?
Perché non imitiamo Zeus e gli altri dèi nello stuprare fanciulli e nel congiungerci impunemente con donne, adducendo a giustificazione gli scritti di Epicuro e dei poeti?
Poiché, al contrario, ci sforziamo di persuadere a fuggire simili dottrine e quanti le praticano, insieme con i loro imitatori - come anche adesso abbiamo tentato di fare con questi discorsi -, in tutti i modi ci si fa guerra. Ma noi non ce ne curiamo, poiché sappiamo che Dio è giusto osservatore di tutto.
Oh, se ci fosse anche adesso qualcuno che salisse su un alto palco e gridasse con voce di tragèda: "Vergognatevi, vergognatevi di addossare ad innocenti ciò che voi fate impunemente, e di attribuire le azioni vostre e dei vostri dèi a costoro, che non ne sono nemmeno minimamente partecipi. Pentitevi, rinsavite".
Mi vanto di essere cristiano!”
Qui si vede come i cristiani erano accusati di mangiare la carne di uomini uccisi e bere il loro sangue, perché nella celebrazione eucaristica dicevano di mangiare e bere il corpo e il sangue di Gesù Cristo, questo secondo i pagani era un atto di cannibalismo, se un cristiano sottoposto a interrogatorio ammetteva che mangiava e beveva il corpo e il sangue di Cristo, i giudici lo accusavano di cannibalismo, perché nel loro modo di pensare i cristiani si comportavano come gli adoratori di Cronos.
Ma non era più semplice per i cristiani che venivano interrogati ammettere che in realtà si trattava solo del celebrare il ricordo (come fanno molti protestanti) della Cena del Signore, o del simbolo del suo sacrificio sulla croce? Se era solo un simbolo bastava ammetterlo, e tante vite sarebbero state risparmiate dai carnefici.
Come mai i cristiani in loro difesa non ammettevano che si trattava solo di simboli e di ricordo?
Perché i cristiani preferivano morire, ma non cambiavano una virgola nelle loro dichiarazioni, circa la celebrazione eucaristica?
Ireneo nella sua opera “Contro le eresie” nel suo IV libro dice:
“Stolti ancora quelli che disprezzano tutta l’economia di Dio e negano la salvezza della carne e spregiano la sua resurrezione dicendo che essa non è capace d’incorruttibilità. Ma se questa non ci salva, allora né il Signore ci redense davvero col suo sangue né il calice eucaristico è comunicazione del suo sangue, né il pane che spezziamo è la comunione del corpo.
Non c’è infatti sangue se non dalle vene e dalle carni e dalla rimanente sostanza dell’uomo, quale divenne davvero il Verbo di Dio. Ora col suo sangue ci redense, come dice l’Apostolo: “nel quale abbiamo la redenzione, remissione dei peccati mediante il suo sangue” (Col 1,14). E poiché siamo sue membra egli ci nutre per mezzo delle cose create: egli stesso mette a nostra disposizione le creature facendo sorgere il sole e piovere come vuole (cf Mt 5,45); egli ancora riconobbe come proprio sangue la bevanda presa dalla natura creata e lo versò nel suo sangue ed affermò essere suo proprio corpo il pane preso dalla natura creata e col quale fa crescere i nostri corpi.
Dal momento che la bevanda mista e il pane ricevendo la parola di Dio diventa Eucaristia, sangue e corpo di Cristo e con questi cresce e si compone la sostanza della nostra carne, come possono negare che carne, nutrita con del sangue e del corpo di Cristo e suo membro, sia incapace di ricevere il dono di Dio che è la vita eterna? Anche il beato Apostolo dice nella lettera agli Efesini: “Siamo membra del suo corpo, della sua carne e delle sue ossa” (Ef 5,30): egli non parla di un uomo spirituale e invisibile “che lo spirito non ha ossa né carne” (Lc 24,39), ma della struttura dell’uomo vero che è fatto di carne, nervi ed ossa, che è nutrito della sua bevanda che è il suo sangue e del suo pane che è il suo corpo.”
Vediamo chiaramente che S. Ireneo crede nella presenza reale del corpo e del sangue di Gesù nel pane e nel vino, dopo la consacrazione (preghiera di benedizione), cioè dopo l’invocazione dello Spirito Santo, affinché trasformi in vero corpo e vero sangue di Gesù il pane e il vino, e teniamo presente che Ireneo visse intorno al 170 d.C. quindi aveva bene in mente gli insegnamenti degli apostoli, sicuramente molto più di quanto li possiamo avere noi a distanza di 2000 anni.
Ma come osano certi pastori contraddire la Parola di Dio testimoniata e spiegata da tanti autorevoli Padri?
Definire eretici questi pastori è esagerato?
Pace
Salvatore
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15/10/2009 23:03
 
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/03/2003 18.34
Il testo in questione ad un certo punto dell'arringa dice:
Oh, certo, il diavolo non è stato con le mani in mano... ha cercato di "cancellare le tracce" degli evangelicali... non ha mai smesso di provarci nè di offrire surrogati...
Eravamo un piccolo popolo all'inizio, e anche oggi non siamo poi così potenti agli occhi del mondo.
.......
Rispondiamo.....
se Satana ha tentato di cancellare "queste loro tracce"....è segno evidente che delle tracce dovrebbero averle...non solo....la potenza della Chiesa degli inizi...non era poi tanto impotente come vuol far credere questa persona...dal momento che seppero tenere testa all'impero romano....altro che, poi, "poco conosciuti".....la storia è invece intessuta proprio su questi avvenimenti che ne hanno caratterizato poi gli usi e i costumi....eliminando pian piano le feste pagane.....Ai tempi di Nerone e dell'incendio di Roma....non erano affatto un "piccolo gruppo"....eravo invece numerosi...tanto da preoccupare l'imperatore......ma questo signore.... non solo non porta le prove....ma usa solo i testi delle Lettere Apostoliche....., ma queste, abbiamo notato...che chiunque può interpretarle a proprio tornaconto...ed ogni gruppo che nasce può fare sue quelle informazioni....ma molti "ma" restano senza risposte.......prima fra tutti quella del Canone....chi lo portò alla luce visto che degli evangelisti le tracce NON ce ne sono?, ma leggiamo un commento di s.Agostino....tanto per far capire che NON esistono solo le Lettere Apostoliche.....
Dai "Commenti sui salmi" di Sant'Agostino, vescovo
(Salmo 140,4-6; CCL 40,2028-2029)
La Passione di tutto il Corpo di Cristo

"Signore, a te ho gridato, accorri in mio aiuto" (Sal 140,1) Questo lo possiamo dire tutti. Non lo dico io, bensì il Cristo totale. Ma fu detto da Cristo più specialmente in persona del corpo, perché mentre era quaggiù, pregò portando la nostra umanità, pregò il Padre in persona del corpo. Mentre infatti pregava, da tutto il suo corpo stillavano gocce di sangue, secondo quanto troviamo nel vangelo: "Gesù pregò più intensamente, e sudò sangue" (Lc 22,44). Che cosa significa questa effusione di sangue da tutto il corpo, se non la passione che tutta la Chiesa continua a sopportare nei suoi martiri?
"Signore, a te ho gridato, accorri in mio aiuto; ascolta la mia voce quando ti invoco" (Sal 140,1). Credevi che fosse già terminata la pena del gridare, quando dicevi: "Ho gridato a te". Hai gridato, sì, ma non crederti ormai al sicuro. Se fosse passata definitivamente la tribolazione, non occorrerebbe più gridare; ma, se la tribolazione della Chiesa, cioè del corpo di Cristo, continua sino alla fine del mondo, non dire soltanto: "Ho gridato a te, accorri in mio aiuto", ma aggiungi: "ascolta la mia voce, quando ti invoco".
"Come incenso salga a te la mia preghiera, le mie mani alzate come sacrificio della sera" (Sal140,2).
Ogni cristiano sa che questa espressione viene attribuita al capo stesso. Infatti sul finire della sera il Signore esalò in croce il suo spirito, che poi di nuovo avrebbe ripreso. Non lo esalò infatti contro la sua volontà. Però siamo stati raffigurati anche in questo caso.
Qual parte di lui, infatti, pendeva dalla croce, se non ciò che aveva assunto da noi? Ed allora come potrebbe avvenire che in un dato momento il Padre lasci e abbandoni l'unico suo Figlio, che è con lui un solo Dio? Tuttavia Cristo, crocifiggendo la nostra debolezza sulla croce, in cui, come dice l'Apostolo: "Il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con Lui" (Rm 6,6), gridò con la voce della nostra stessa umanità: "Dio mio Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Sal 21,1).
Questo, dunque, è il sacrificio vespertino: la passione del Signore, la croce del Signore, l'offerta della vittima di salvezza, l'olocausto gradito a Dio. E nella sua risurrezione cambiò quel sacrificio vespertino in offerta mattutina. La preghiera, dunque, che si eleva incontaminata da un cuore fedele, sale come incenso dal santo altare.
Niente è più gradito del profumo del Signore. Di questo soave profumo olezzino tutti i credenti.
"Il nostro uomo vecchio, sono parole dell'Apostolo, è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato" (Rm 6,6).

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/03/2003 18.56
Un altro punto di negazione storica è la seguente:
Insomma, non per fare i perfetti perchè qui nessuno lo è, ma dai "documenti", quelli che contano davvero, risulta che la Chiesa ad essere più vicina a quella degli Atti è proprio la vecchia e sgangherata Chiesa Evangelica!
I rituali, il Credo e il sistema evangelicale concordano con quello della Chiesa degli Atti degli Apostoli.
Insomma, solo un cieco potrebbe negarlo!
..........
Allora......PRENDIAMO LA BIBBIA ALLA MANO......ci siamo? Bene seguiamo che cosa è accaduto....

Come si sviluppa la Chiesa

Gesù ha pienamente realizzato ogni profezia (questa prova, fra l’altro è diretta soprattutto ai Giudei). I Giudei già credono nel Dio vivente tuttavia devono ancora riconoscere in Cristo e nella Chiesa il compimento della promessa fatta ad Abramo e della Legge data a Mosè (At.2, 17). Questo esige una conversione da parte di tutti!

All’inizio della vita della Chiesa, una delle condizioni per essere "Apostolo" era "essere testimone di Cristo risorto"(At. 1, 27), questo infatti è il senso delle apparizioni di Gesù fra la Pasqua e l’Ascensione.

Lo stesso Paolo lo indicherà come uno dei punti essenziali della Tradizione che egli stesso ha ricevuto dagli apostoli. Lui stesso, essendo l’ultimo al quale Cristo risorto appare, sarà aggiunto per ultimo ai Dodici (1Cor.15, 5-9), non soltanto perchè Gesù gli appare, ma mediante l'imposizioni delle mani: Atti cap.9.

Questa premessa è importante perché sarà una salda testimonianza per sempre trasmessa dalla Chiesa, è la "tradizione degli Apostoli" è la base e il riassunto del nostro "CREDO".

In un primo momento i Dodici stessi e i cristiani, venuti dal giudaismo, continuano a partecipare alla vita religiosa del loro popolo tuttavia cominciano a dimostrare una mentalità diversa (At.8, 5-8/27-38; 10, 34-48).

In queste pagine si intravede il seme dell’universalismo cristiano che raggiunge, per la prima volta, al di la del popolo della prima Alleanza, tutti i popoli della terra.

Gesù aveva detto a Pietro: <E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa>(Mt.16, 18) i primi cristiani, radunati nel nome di Gesù, sono consapevoli di essere il nuovo popolo di Dio…di essere la Chiesa! Fin dall’inizio, i primi cristiani sono "assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere…"(At.2, 42).

Queste caratteristiche, se pur attraversate dai contrasti umani, da lotte per gelosie e da pericoli d’ogni genere, si ritroveranno sempre operanti in tutte le comunità veramente cristiane e nel corso dei secoli fino ancora ai giorni nostri.

Mentre gli uomini ascoltano e si convertono, lo Spirito Santo continua a manifestare la Sua presenza. Le Sue manifestazioni diventano altrettanti servizi messi in opera per il bene della comunità: siamo ai "doni spirituali" o "carismi", che danno vita a "molteplici ministeri", sotto il controllo e la guida degli Apostoli e dei loro cooperatori e successori. E’ Paolo stesso a darne notizia: <Alcuni sono stati posti da Dio nella Chiesa al primo grado come apostoli, al secondo come profeti, al terzo come dottori; poi vengono i prodigi, poi i doni di guarigione, quelli che hanno il dono dell’assistenza, del governo, delle lingue.>(1Cor.12, 28 – vi consiglio la lettura dell’intero capitolo, che riguarda l’uso dei "carismi", parla del Corpo mistico della Chiesa terminando, nel capitolo 13, con il capolavoro dell’Inno alla Carità - ).

Alle origini della Chiesa troviamo già le celebrazioni dei grandi riti comunitari, munitevi della Bibbia se non l'avete ancora fatto:

  • il Battesimo, gesto di incorporazione a Cristo e al suo Corpo mistico, la Chiesa (Mt.28, 19-20; 1Cor.1, 13/ 10, 2);

  • l’imposizione delle mani, quale culmine dell’iniziazione cristiana che trasmette ai battezzati i doni dello Spirito Santo (Atti 9, 17);

  • l’Ordine Sacro, che conferisce doni specifici, spirituali ad alcuni battezzati perché possano continuare a trasmettere tra i fratelli l’opera di Cristo. Questo Sacramento comporta tre gradi: Diacono, Presbitero e Vescovo. Lo stesso Paolo e Timoteo associano a sé i "vescovi" e i "diaconi" (Fil.1, 1). <Li presentarono agli Apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani.>(At.6, 6). Il "presbitero" (dal greco "presbyteros", adattato dopo a "prete") che vuol dire "anziano", nel suo significato più specifico indica individui che sono in rapporto con gli "apostoli e con i vescovi e che – mediante l’imposizione delle mani – svolgono uffici di rilievo nella comunità: <Chi è malato, chiami a se i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore (…) Confessate, dunque, i peccati a vicenda e pregate gli uni per gli altri, perché possiate essere guariti>(Gc.5, 14-16). Il "vescovo" (dal greco "episkopos") vuol dire "sorvegliante – ispettore", ha un ruolo decisamente importante. Dice l’apostolo Paolo: <Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come sorveglianti per pascere la Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del suo proprio Figlio. Io so che dopo la mia partenza (= la sua morte) si introdurranno in mezzo a voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge. Tra voi stessi sorgeranno individui che terranno discorsi perversi, per trascinare i discepoli dietro a loro. Perciò vegliate…>(At.20, 28-30). Sarà sempre Paolo a tracciare i requisiti fondamentali del "vescovo", proprio in vista della cura che deve avere per la comunità: <E’ degno di fede quanto vi dichiaro: se qualcuno aspira all’episcopato (qui già si parla di vocazione), desidera un nobile lavoro> (1Tim.3, 1-7). Anche Pietro, che chiama se stesso "anziano" (vescovo), ricorda i doveri dei capi della comunità: <Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipi della gloria che si manifesterà: - pascete il gregge di Dio che vi è stato affidato, sorvegliandolo non per costrizione, ma di cuore secondo Dio>(1Pt.5, 1-5);

  • la frazione del Pane, cioè la celebrazione della Eucarestia: termine, questo, che deriva dal greco "eucharistia"; nome composto di "eu" – bene – e di un derivato da "charis" – grazia – . Paolo ricorda e vive personalmente questo momento importante: <Io ho ricevuto dal Signore quello che vi ho trasmesso: che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane e, rese grazie, lo spezzò e disse: "Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me". Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, tutte le volte che ne berrete, in memoria di me". Quindi, tutte le volte che voi mangiate questo pane e bevete a questo calice, annunziate la morte del Signore, finchè egli venga.>(1cor.11, 23-34);

  • l’Unzione dei malati, lo abbiamo già visto in Gc.5, 14). che è invece altamente SNOBBATA dai Pentecostali....

Come possiamo vedere, negli incontri descritti dalle prime comunità, abbiamo un quadro e un’idea generale della Chiesa che anche noi, sulla scia di queste testimonianze, continuiamo a vivere ancora oggi. I primi cristiani, per poter vivere spiritualmente l’incontro con Gesù avvertono fin dall’inizio la necessità di riunirsi in un luogo:

  1. l’incontro inizia con l’insegnamento degli apostoli, una specie di esortazione familiare destinata a fortificare la fede e l’amore dei cristiani, il racconto delle gesta e degli insegnamenti di Gesù che, come potete vedere, ricordano l’attuale "Liturgia della Parola con l’omelia".

  2. Segno di unione fraterna è la raccolta dei doni (cibo, denaro, stoffe…), portati da ciascuno per essere messi a disposizione dei meno fortunati.

  3. Segue la "frazione del Pane", cioè l’eucarestia, la cena in cui si fa memoria della morte e risurrezione di Gesù. Notare come sin dalle origini, quel pane spezzato e il vino, assumono subito quell’importanza che è alla base dell’assemblea stessa, da subito vengono riconosciuti come il "Corpo e il Sangue" vero.

  4. L’Eucarestia è conclusa da preghiere dette dagli Apostoli o dagli Anziani che presiedono l’assemblea, o da quelli che ne hanno ricevuto il mandato…

  5. L’effusione dello Spirito Santo viene invocato nel corso dell’assemblea perché Essa è il vero Tempio dove abita il Dio vivente.

Il frutto di questa semente è presto riconoscibile: è la Messa e tante sono le conversioni per cui la comunità si espande sempre di più:

<Intanto la Parola di Dio si diffondeva e si moltiplicava grandemente il numero dei discepoli>(At.6, 7).

Queste novità sono sotto gli occhi di tutti!

Prima dei pagani, i cristiani, dovranno vedersela con i Giudei increduli che perseguiteranno la Chiesa anche con atti cruenti…I sommi sacerdoti sono gelosi del successo e dell’influenza che gli Apostoli hanno sul popolo, perciò si oppongono, come pure i sadducei, sempre ostili a nuove innovazioni: saranno le loro accuse a far arrestare Pietro e Giovanni. In un'altra simile persecuzione Giacomo, fratello di Giovanni è ucciso e Pietro nuovamente arrestato. I Farisei vivono in un contesto più ambiguo: molti fra loro si convertono tuttavia, troviamo Saulo (Paolo dopo la conversione) che prima approva la lapidazione di Stefano (34 d.C.), dopo diventa l’apostolo più convinto e…convincente! La meravigliosa storia della sua conversione ci viene narrata, con accurate notizie, in Atti 9, 1-19.

In questo modo da Gerusalemme il Vangelo si diffonde "per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria"(At.9, 31). E’ interessante vedere come dal gruppo, disperso a causa delle persecuzioni (34 d.C.), nascono i primi missionari della Chiesa; Gesù aveva detto: <Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra…>(Mt.10, 23).

E’ la Croce che mette nuove ali alla Chiesa; è lo Spirito Santo che infervora i cuori più generosi!

Il centro di espansione del cristianesimo nei primi quindici anni è la Siria con le grandi città di Damasco e di Antiochia frutto, questo, del martirio di Stefano… Ad Antiochia, terza città per importanza dell’impero romano, esiste già (grazie appunto a Stefano) una delle più importanti comunità cristiane venuti dal giudaesimo e dal paganesimo. In questa città, per la prima volta, il nome "cristiani" viene dato ai membri della comunità di Cristo ed è questa la prima importante testimonianza dell’esistenza della Chiesa agli occhi del mondo romano. NON troviamo invece...l'uso del termine "evangelicali o pentecostali".......

Il periodo che va dall’anno 40 al 70 è segnato da due eventi importanti per la Chiesa: da una parte c’è il nazionalismo giudaico che esasperato causa la rivolta contro i romani e alla conseguente distruzione di Gerusalemme ad opera delle truppe di Tito (66-70); dall’altra sotto lo straordinario impulso di Paolo, il cristianesimo si espande e si afferma in ambienti pagani. Ma questa è un altra storia.....

Continua.....

(NON scappate.....mo arriva la parte più interessante.....)

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15/10/2009 23:05
 
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/03/2003 19.08
Ora proseguiremo.....ma NON AVREMO PIU' CON NOI GLI ATTI E LE LETTERE APOSTOLICHE.......poichè alcune cose sarà la storia a riportarcele.......e questo perchè...la vita NON si è fermata con gli Apostoli ma è andata avanti.....ed anche la Chiesa cresceva.....seguiamo le vicissitudini.....

Dal 60 in poi gli eventi assumono toni sempre più drammatici.

Paolo giunge a Roma dove resta in "libertà vigilata" dal 61 al 63, dopo aver subito l’arresto a Gerusalemme e il carcere per due anni (At.24, 27). Anche in Palestina le cose non vanno meglio per i cristiani: nel 62 Giacomo, vescovo di Gerusalemme (sostituisce Pietro che nel frattempo ha cominciato a viaggiare), viene lapidato. La comunità cristiana, dopo la distruzione di Gerusalemme e del Tempio, si ritira a Pella, in Transgiordania e rompe ogni rapporto con il destino nazionale di Israele, questo segnerà il distacco definitivo della Chiesa dal giudaismo. Questa comunità ha cercato fino alla fine di mantenere il contatto con i Giudei e di lavorare per una graduale loro adesione a Cristo tuttavia ne ha ricevuto soltanto persecuzione, il rifiuto da parte loro per una eventuale apertura non lascia spazio alla speranza…i risultati sono sotto gli occhi della storia!

Intanto Pietro rimaneva ancora in Palestina come "capo della chiesa – Madre". Poi si trasferisce a Roma dove, nel frattempo, l’Imperatore Nerone incendia Roma incolpando i cristiani (anno 64).

Pietro e Paolo stanno per condividere l’estremo sacrificio per l’amorosa e determinata testimonianza a Cristo. Pietro scrive ai cristiani, forse è l’ultima possibilità che ha per poter ancora una volta spronare la comunità ad essere fedele nonostante i sacrifici e le persecuzioni: < Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per una eredità che non si corrompe, non si macchia, non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi (…). Perciò siate ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere per un po’ di tempo afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell’oro che, pur destinato a perire tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo…> (1 Pt.1, 3-9). Anche Paolo scrive la sua ultima lettera, consapevole di quanto sta per accadere, non si preoccupa del suo martirio, quanto della fede che vuole resti viva nonostante le dure persecuzioni. Scrive al suo diletto figlio in Cristo, Timoteo: < Quanto a me il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione >(2 Tim.4, 6-8). Paolo ha terminato la SUA corsa, ma NON certo la Chiesa......

Tra l’anno 64-67, Pietro e Paolo subiscono a Roma il martirio.

Sì! La Croce ha messo le ali alla Chiesa; lo Spirito Santo infuoca i cuori generosi!

Ma che cosa è accaduto dopo la morte degli Apostoli? Se dovessimo dare retta al pastore che ha scritto queste assurdità in apertura di questo forum...NON DOVREMO AVERE PIU' NOTIZIE FINO AL 1800/1900.....QUANDO NASCONO I PENTECOSTALI......eppure qualcosa è accaduto...leggiamo:

I primi successori sono Lino, Anacleto e Clemente Romano. ECCO, GLI APOSTOLI, LE COLONNE DELLA CHIESA ERANO MORTI, cosa fare ora? fermarsi? attendere che cosa? No amici, la Chiesa è andata avanti....e ne abbiamo le prove.....

E’ importante notare come i primi "vescovi" di Roma sono consapevoli della "loro autorità su tutte le altre comunità cristiane sparse".

Una lettera di Clemente Romano, presso la comunità di Corinto (molto cara a Paolo), richiamata da lui a non disperdersi e a mantenersi unita, è una testimonianza preziosa (Clemente R. "Lettera ai Corinti" 59,1 e 63, 2-3) poiché, questo intervento, non viene contestato da nessuno, nemmeno dall’apostolo Giovanni ancora vivente!

Nell’anno 110 ca. Ignazio d’Antiochia difenderà il "primato della Chiesa di Roma su tutte le altre comunità" e, l’espressione "Papa" (già in uso per alcuni vescovi nel sec. IV), verrà riservata al vescovo di Roma a partire dal sec. VI.

< Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato >(Mt.29, 19).

I Dodici non hanno dimenticato l’ordine del Maestro! Di alcuni abbiamo notizie certe, di altri sono frammentarie e di provenienza incerta, di altri ancora non si hanno più notizie.

Le gesta di Pietro, Paolo e Giacomo restano custodite con il Nuovo Testamento, anche per Giovanni ci sono notizie attendibili come anche per aver scritto "l’Apocalisse" o "Rivelazione", atto finale del Progetto di Dio: ad Andrea fu affidata la Scizia (sul Mar Nero al nord del Danubio); l’India (attuale Afganistan, Pakistan e nord India) a Bartolomeo; i Parti (attuale Iran) a Tommaso; l’Etiopia a Matteo…altro non sappiamo!

La vita esemplare dei primi cristiani attraeva uomini in modo silenzioso, ad uno ad uno, con una adesione cosciente e consapevole, nel più ampio rispetto della libertà personale. Così la "buona novella" del Vangelo di Cristo veniva trasmessa spontaneamente dall’uno all’altro: dai parenti, dagli amici, dai mercanti, dai viaggiatori, dai più semplici fin dalle persone sapienti…

Infine, liberatosi dai legami con il mondo giudaico, il cristianesimo era ormai pronto per fondersi nel mondo greco – romano. Operazione, questa, non meno dolorosa della precedente, tutt’altro! In questo ambiente non c’era alcuna possibilità di conciliazione fra l’ideale cristiano e il paganesimo il quale asseriva l’idolatria, l’incredulità e l’immoralità (Rom.1, 16-32).

Le radici della Chiesa continuavano ad essere irrigate per mezzo del sangue dei suoi martiri, che fondendosi al sangue del suo Fondatore Gesù Cristo, ne garantiva il successo e il continuo espandersi fino ai giorni nostri…e per i secoli a venire!

(cfr."Storia della Chiesa" ed.isg. – Fr.Michel Lemonnier O.P. – 1981)


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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 14/03/2003 19.31
Attenti alle sottili parole che evidenziano l'astuto modo di scrivere di qualcuno:
"I rituali, il Credo e il sistema evangelicale concordano con quello della Chiesa degli Atti degli Apostoli.
Insomma, solo un cieco potrebbe negarlo!"
A prima vista leggendo questa frase sembrerebbe che il protestante che l'ha scritta stia parlando di tutti i protestanti, invece la parola "evangelicali" sta ad indicare il terzo-quarto protestantesimo, cioè quello rappresentato dai pentecostali.
Quindi in parole povere, per questo fratello protestante, nemmeno il primo e secondo protestantesimo (Valdesi, Luterani, Anglicani, metodisti, avventisti ecc.)
sarebbero credibili (in effetti lo sono più dei pentecostali, almeno in molti punti dottrinali, non in tutti).
Ed ecco balzare fuori, ancora una volta la tesi secondo la quale "la verità"  risiederebbe nei nuovi gruppi protestanti, come ad esempio nei pentecostali.
Ma i pentecostali, tra di loro, sono uniti e compatti?
No, assolutamente no, infatti assistiamo alle predicazioni dei pentecostali modalisti, le comunità dei segni, l'esercito della salvezza, i telepredicatori americano, brasiliani, che manifestano evidenti differenze dottrinali.
Quindi l'astuto fratello, usando il termine evangelicali, ha voluto escludere (a suo modo) i primi protestanti, come Luterani, ecc.
Alcuni pentecostali, non trovano appigli storici che dimostrano la loro antichità storica, addirittura mi vanno a citare i catari, identificandosi con loro, sconoscendo che proprio i catari erano pericolosi eretici, che proibivano il matrimonio a TUTTI i loro fedeli.
Pace
Salvatore

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/03/2003 19.34
Dunque.....abbiamo visto, con la Bibbia alla mano......che la Chiesa Cattolica vanta delle origini riconosciute dagli stessi Ortodossi con i quali la divisione ha origine UMANE......e tensioni storiche le porteremo a tempo debito.......
Ora ci interessa proseguire per poter corrispondere a tutti i punti numerati......all'inizio del forum.....e dare una risposta sommaria......
leggiamo che altro è avvenuto:

La testimonianza di "Ireneo di Lione", possa tornare assai più utile e di gran lunga più efficace!

Ireneo era originario dell’Asia Minore e in gioventù era stato in contatto con Policarpo, famoso vescovo di Smirne, discepolo dell’Apostolo Giovanni. Ma naturalmente questo NON lo troveremo in Atti...dal momento che Luca, l'evangelista....era MORTO.....

Lo troviamo in Gallia durante la grave persecuzione dell’anno 117 che provocò numerosi martiri fra i cristiani, anche questo NON troverete nella Bibbia.....ma non per questo è falso. In seguito al martirio del vescovo Potino, che non troverete citato nelle Lettere Apostoliche..... Ireneo da presbitero diventò vescovo e così potè contrastare più direttamente e più efficacemente le infiltrazioni eretiche gnostiche che, provenienti dall’Oriente, si facevano sempre più minacciose. Naturalmente Ireneo NON è citato nelle Lettere Apostoliche...che facciamo lo scartiamo?

Lo "gnosticismo", dal greco "gnosis" che significa "conoscenza", pretendeva di poter sostituire alla semplice fede una conoscenza del divino più elevata e perfetta, accessibile soltanto a pochi…e non era certo questo ciò che Gesù voleva!

Tuttavia, Ireneo, proprio perché colto e di animo sensibile, profondamente cristiano e Pastore di una comunità respinge senza mezzi termini l’errore dottrinale; con intuizione amorevole sa distinguere l’errore stesso dall’errante e tenta, così, di recuperare l’uomo alla verità.

Compone un opera in cinque volumi per proteggere e testimoniare l’autenticità e il valore indiscutibile della "Tradizione degli Apostoli" per la quale, egli stesso, si sente indegno erede e interprete. Cominciano i grandi testi scritti che chiamiamo "Patristica".....e "Tradizione dei Padri della Chiesa"....naturalmente NON li troveremo nelle Lettere Apostoliche...che facciamo li scartiamo?

E’ il primo ad esporre la dottrina ortodossa basata sul riconoscimento di alcune verità fondamentali:

  1. I due Testamenti (Antico e Nuovo), provengono dal medesimo Dio. In questa Rivelazione Dio, progressivamente, conduce l’uomo decaduto, all’accettazione della salvezza portata da Gesù Cristo.

  2. L’Uomo è dotato di "libero arbitrio" e, quindi, la predicazione cristiana non conosce "predestinatari", ma si rivolge indistintamente a tutti gli uomini di buona volontà purchè siano disposti ad accogliere il messaggio di salvezza.

  3. I garanti dell’autenticità della predicazione evangelica sono soltanto i "vescovi", eredi e continuatori della missione degli apostoli e custodi della Tradizione da essi insegnata.

Scrive Ireneo:

<Avendo ricevuto, come dissi, tale messaggio (la fede in Gesù Cristo), la Chiesa li custodisce con estrema cura, tutta compatta come abitasse in un'unica casa, benchè ovunque disseminata. Vi aderisce unanimemente quasi avesse una sola "anima e un solo cuore". Li proclama, li insegna e li trasmette all’unisono, come possedesse una sola bocca. Benchè, infatti, nel mondo diverse sono le lingue, unica e identica è la forza della Tradizione. Per cui le Chiese fondate in Germania non credono o trasmettono una dottrina diversa da quelle che si trovano in Spagna o nella terra dei Celti, o in Oriente, o in Egitto, o in Libia, o al centro del mondo. Se c'erano....dunque gli "evangelicali".....ci dicano pure i nomi di qualche loro vescovo......

Come il sole, creatura di Dio, è unico in tutto l’universo, così la predicazione della Verità brilla ovunque e illumina tutti gli uomini che vogliono giungere alla conoscenza della verità. E così tra coloro che presiedono le chiese nessuno annunzia una dottrina diversa da questa, perché nessuno è al di sopra del Maestro. Si tratti di un grande oratore o di un misero parlatore, tutti insegnano la medesima verità. Nessuno sminuisce il contenuto della "Tradizione"; unica e identica è la fede. Perciò ne il facondo può arricchirla, ne il balbuziente impoverirla >(Iraneo "Contro le eresie" I, 10, 1-3 – Liturgia delle Ore)

< Agli Apostoli il Signore disse: "Chi ascolta voi ascolta me e chi disprezza voi, disprezza me e colui che mi ha inviato (Lc.10, 16)>. (…) Dunque la "Tradizione degli apostoli", manifestata in tutto quanto il mondo, possono vederla in ogni chiesa tutti coloro che vogliono vedere la Verità e noi possiamo enumerare i vescovi stabiliti dagli Apostoli nelle chiese e i loro successori fino a noi…Ma poiché sarebbe troppo lungo in quest’opera enumerare le successioni di tutte le chiese, prenderemo ad esempio la Chiesa fondata e stabilita a Roma dai due gloriosissimi apostoli Pietro e Paolo. (…) con questa Chiesa, in ragione della sua origine più eccellente, deve necessariamente essere d’accordo ogni chiesa, cioè, i fedeli che vengono da ogni parte – essa, nella quale per tutti gli uomini, sempre è stata conservata la "tradizione" che viene dagli Apostoli >

Qui segue la lista dei vescovi di Roma a partire da Pietro fino a Elutero, anno 174-179, ultimo successore nel momento in cui Ireneo scrive…e conclude:

< Con questo ordine di successioni è giunta fino a noi la "Tradizione" che è nella Chiesa a partire dagli Apostoli e la predicazione della Verità. E questa è la prova più completa: che una e medesima è la fede vivificante degli Apostoli, che è stata conservata e trasmessa nella verità >.

(Ireneo "Contro le eresie" III, 1-3)

Vorrei proporvi, infine, anche Cipriano, vescovo di Cartagine (200-258) in un periodo particolare e drammatico della sua storia. Viene definito "il campione dell’unità della Chiesa"…

Convertitosi dal paganesimo dove si sentiva "forestiero alla verità e alla luce", come egli stesso racconta nel "A Donato", appena eletto vescovo, vendette i suoi beni in favore dei poveri, prodigandosi in una interrotta e fruttuosa attività pastorale. In lui emerge una nobile figura, un buon "pastore" della comunità, vescovo sollecito alle necessità della vita morale e religiosa dei credenti. In questo campo saprà dare grandi prove della sua alta spiritualità, tutta imbevuta di motivi biblici e caratterizzata da una forte tensione pedagogica. La Chiesa fioriva e si moltiplicavano le conversioni, aumentavano i fedeli tuttavia, questo incremento, non era seguito dal miglioramento della vita cristiana; così, quando si scatenò la persecuzione ordinata da Decio, si produssero vaste e profonde lacerazioni nel tessuto della comunità cristiana. Molti avevano abiurato, cedendo all’imposizione di adorare la statua dell’imperatore per non dover affrontare il martirio…Una volta "passata" la tempesta, si pose in tutta la sua gravità il problema della riammissione di tutte queste persone nella Chiesa; cominciarono le prime spaccature nei confronti di chi non voleva la reintegrazione degli "apostati" e quella di chi, più morbidamente, chiedeva l’intervento dei "confessori della fede" come credibile intercessione. I "Confessori della fede" erano cristiani che avevano affrontato con coraggio i tormenti del martirio, senza abiurare. Essendo sopravvissuti, godevano nella comunità grande prestigio morale e spirituale degno di essere imitato, poteva (in casi gravi) talora rivaleggiare con quello del vescovo. Fra tanta confusione, Cipriano, tenta la soluzione per salvare e ristabilire l’autorità indiscutibile del vescovo: una penitenza che avrebbe consentito agli apostati di rientrare in seno alla comunità perché, soleva ricordare, "fuori di essa non si dà salvezza per nessuno". Scrive due opere importanti illustrando la "teologia della Chiesa": il trattato "Sui lapsi" e quello su "L’unità della Chiesa cattolica"…nel quale spiega come l’unità della Chiesa sia fondata sull’unità del corpo episcopale in comunione con la Sede romana. Questo "trattato", che verrà letto dai vescovi nel concilio del 251, sarà di grande utilità contro due gravi insidie che stavano lacerando la Chiesa: da una parte per le persecuzioni che stavano provocando numerosi abbandoni, dall’altra lo scisma e l’eresia sempre più invadenti minacciavano l’unità della chiesa, allora disse: "NESSUNO PUO’ AVERE DIO PER PADRE SE NON HA LA CHIESA PER MADRE"

< La sposa di Cristo non sarà mai adultera: essa è incorruttibile e pura…Lei ci conserva per Dio, lei destina al regno i figli che ha generato (= per mezzo del Battesimo). Chiunque separandosi dalla Chiesa, ne sceglie una adultera, viene a tagliarsi fuori dalle promesse della Chiesa: chi abbandona la Chiesa di Cristo, non perviene certo alle ricompense di Cristo. Costui sarà un estraneo, non può avere Dio per Padre chi non ha la Chiesa per Madre…Ecco quanto il Signore ci dice ammonendoci: "Chi non è con me è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde"(Mt.12, 30). Colui che spezza la concordia, la pace di Cristo è contro Cristo; e colui che raccoglie fuori dalla Chiesa disperde la Chiesa di Cristo. Il Signore dice: "Io e il Padre siamo uno"(Gv.10, 30). E ancora sta scritto del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo: "e i tre sono uno" (1 Gv.5, 7). Ebbene, può forse esserci qualcuno che creda si possa dividere l’unità della Chiesa, questa unità che viene dalla stabilità divina e che è legata ai misteri celesti, e penserà che si possa dissolvere per le divergenze di opposte volontà? Chi non tiene a questa unità, non si tiene alla Legge di Dio, non si tiene alla fede del Padre e del Figlio, non si tiene nella vita e nella salvezza. Questo mistero dell’unità, questo vincolo di concordia stretto alla perfezione, ci viene indicato nel vangelo, la dove si parla della tunica del Signore Gesù Cristo: essa non viene affatto divisa, né strappata; ma si gettano le sorti sulla veste di Cristo; sicchè chi dovrà rivestirsi di Cristo riceve la veste intatta e possiede indivisa e integra quella tunica. Così leggiamo nella Divina Scrittura: "Quanto poi alla tunica, poiché era senza cuciture dall’alto al basso e tessuta d’un pezzo, si dissero a vicenda: Non stracciamola, ma tiriamola a sorte a chi tocchi…"(Gv.19, 23s.) Lui portava l’unità che viene dall’alto, che viene dal cielo e dal Padre: tale unità non poteva essere affatto divisa da chi la ricevesse in possesso, conservandosi tutta intera e assolutamente indissolubile. Non può possedere la veste di Cristo (= non può, cioè ritenersi un autentico cristiano) colui che divide e separa la Chiesa di Cristo…>

(Cipriano "L’unità della Chiesa Cattolica" 6-7 – I Padri della Chiesa, ed. isg di Pier Francesco Beatrice, 1983 - ).

Convocato ad Efeso per la Pentecoste dell’anno 431, il terzo concilio ecumenico proclamò la reale unione delle due nature (umana e divina) in Gesù Cristo e, di conseguenza, la maternità divina di Maria. Maria può legittimamente essere chiamata "Madre di Dio" (in greco, Theotòkos), cioè madre secondo l’umanità, di Uno che è Dio….

Concludo con un brano di quell’omelia (Om.4) su Maria, Madre di Dio, pronunciata al concilio di Efeso e di grande ricchezza spirituale.

< Vedo qui la lieta e alacre assemblea dei santi (= assemblea dei vescovi riuniti in concilio per decretare e stabilire profonde verità di fede e di unicità nella e per la Chiesa) che, invitati dalla beata e sempre vergine Maria Madre di Dio, sono accorsi con prontezza. Perciò, quantunque oppresso da grave tristezza, tuttavia il vedere qui questi santi Padri mi ha recato grande letizia. Ora si è adempiuta presso di noi quella dolce parola del salmista Davide: "Ecco quant’è bello e giocondo che i fratelli vivano insieme"(Sal.132, 1).

Ti salutiamo, perciò, o santa mistica Trinità, che ci hai riuniti tutti in questa Chiesa

Della santa Madre di Dio, Maria.

Ti salutiamo, o Maria, Madre di Dio,

venerabile tesoro di tutta la terra, lampada inestinguibile, corona della verginità,

scettro della retta dottrina, tempio indistruttibile,

abitacolo di Colui che non può essere circoscritto da nessun luogo,

madre e vergine insieme per la quale nei santi vangeli

è chiamato: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore"(Mt.21, 9).

Salve, o tu che hai accolto nel tuo grembo verginale Colui che è immenso e infinito.

Per te la Santa Trinità è glorificata e adorata.

Per Te i cieli esultano.

Per Te gli Angeli e gli Arcangeli si allietano.

Per Te i demoni sono messi in fuga. Per Te il diavolo tentatore è precipitato dal cielo.

Per te tutto il genere umano, schiavo dell’idolatria, è giunto alla conoscenza della Verità.

Per te i credenti arrivano alla grazia del santo Battesimo.

Per te viene l’olio della letizia.

Per te sono state fondate le chiese in tutto l’universo.

Per te le genti sono condotte alla penitenza.

E che dire di più?

Per te l’Unigenito Figlio di Dio risplendette quale luce

"a coloro che giacevano nelle tenebre e nell’ombra della morte"(Lc.1, 79).

Per te i profeti hanno vaticinato.

Per te gli apostoli hanno predicato al mondo la salvezza.

Per te i morti sono risuscitati.

Per te i re regneranno nel nome della santa Trinità.

E qual uomo potrebbe celebrare in modo adeguato Maria, degna di ogni lode?

Ella è Madre e Vergine. O Meraviglia! Questo miracolo mi porta allo stupore!

Chi ha mai sentito che al costruttore sia stato proibito di abitare nel tempio, che Egli stesso ha edificato?

Chi può essere biasimato per il fatto che chiama la propria serva ad essergli Madre?

Ecco dunque, che ogni cosa è nella gioia

Possa toccare a noi di venerare e adorare la divina Unità,

di temere e servire l’indivisa Trinità,

celebrando con lodi la sempre vergine Maria, che è il santo tempio di Dio,

e il suo Figlio e sposo senza macchia

poiché a Lui va la gloria per sempre,

nei secoli dei secoli.

AMEN">

Sarebbe interessante sapere dove fossero gli "evangelicali-pentecostali" e perchè NON si opposero.......

Fraternamente C.


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Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_RaptorInviato: 14/03/2003 21.21
Cara Caterina, vorrei solo fare una precisazione.
Chi ha scritto la frase: risulta che la Chiesa ad essere più vicina a quella degli Atti è proprio la vecchia e sgangherata Chiesa Evangelica!
ha detto una cosa giusta e due sbagliate.
Quella giusta è che la sua chiesa è sgangherata. Su questo non ci sono dubbi e tutti noi concordiamo con lui.
Le due sbagliate sono:
1) "chiesa evangelica". Chi ha scritto questa infelice frase sa perfettamente ( anche se cerca di nasconderlo) che molte chiese evangeliche rifiutano i contatti con i pentecostali ( o almeno con i pentecostali del suo stampo) a causa dell' atteggiamento settario e, in definitiva , anticristiano. Altri movimenti evangelici giudicano i pentecostali come satanici. Se si vuole una conferma, anche se solo per il primo punto, basta leggere quanto scrive dei pentecostali il pastore Castellina. Quindi dovrebbe prima di tutto dimostrare di appartenere alla chiesa evangelica.
2) "Vecchia". la chiesa evangelica è molto giovane, invece, e il movimento pentecostale è ancor più giovane in quanto esiste da poco più di 100 anni. Si possono inventare quello che vogliono, possono girare e rigirare la Bibbia come credono ma non troveranno nessun pentecostale dall' anno 33 d.C. in poi, almeno fino ai giorni nostri. Mi ricordo ancora la patetica ricerca fatta da un gestore di un sito evangelico. Il risultato fu talmente sconfortante, per lui, che smise di porre ulteriormente la domanda.
Io mi fermo qui e in questo forum non interverrò più perchè non appartiene a DIFENDERE.
Invito tutti a non riportare più quanto scrive quello strano personaggio in altri siti.
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