La Pace di Cristo!
Inizio dalla breve e lucida risposta di Leonardo.
Ammetto che non è stato il miglior modo per esordire; ma avendo lottato una vita con persone che si accontentano di leggere la Bibbia e poi pensano che basta questo a conoscerla e a dare giudizi storici impeccabili, mi viene subito un prurito alle dita che partono da sole sulla tastiera... Mi chiedi se ho da obiettare alle affermazioni scritte nel tuo messaggio numero 37. Bene, l'hai voluta tu. 1) Gesù non era seguito da uomini armati.
Dire questo infatti vuol dire estendere a tutta la predicazione di Gesù un avvenimento limitato (due sole spade...) e che inoltre accade negli ultimi momenti di vita del Maestro.
E' inutile qui voler utilizzare questo passo per considerazioni teologiche. La spiegazione è tutta umana.
Più di una volta Gesù aveva fatto capire che arrivati a Gerusalemme per lui sarebbe stata la fine; inoltre ormai era palese a tutti che i capi giudei stavano cercando il modo di arrestare Gesù (e non era la prima volta che tentavano il colpo).
La paura per la propria incolumità fisica è una paura umana: è quella che coglie sia Gesù che i discepoli nell'Orto degli ulivi. Ovviamente, con una grande differenza; lui la supera, gli altri no!
Alcuni discepoli hanno paura, o credono vicina una rivoluzione e comprano, forse li a Gerusalemme stesso, due spade.
Gesù è colto da grande sconforto, e cade in un urlo del tutto parallelo alla richiesta al Padre di allontanare il calice della sofferenza da lui. E, in questo caso come nell'altro, da tutti e due si riprende pronto ad affrontare "come pecora mandata al macello" il suo destino.
La domanda veramente teologica e che ci può in qualche modo aiutare in questo tema e che ora dobbiamo porci è: i Vangeli dicono che il gruppo era armato prima dell'ingresso a Gerusalemme? Dopo la Pentecoste, si afferma che i cristiani portassero armi?
Solo una risposta affermativa ad ambedue queste domande, che non puoi eludere, caro Leonardo, possono dare ragione della tua tesi.
Per quanto riguarda Simone "Lo zelota"; beh, è un soprannome; vuol dire che probabilmente lo era stato, o magari che era tra i dodici il più scalmanato... non vuol dire che era ancora appartenente al movimento politico degli zeloti e che girava armato con Cristo.
Se così fosse veramente stato, non ci sarebbe stato bisogno di inventare nessun genere di menzogna per arrestare e far condannare a morte Gesù: essere capo di uno zelota sarebbe stata una verità più che sufficiente per essere crocifisso.
2) Gesù non era al corrente di avere uomini armati con lui, ma, sencondo il racconto dei vangeli, ne viene messo al corrente negli ultimi giorni della sua esistenza terrena.
E qual è la sua risposta, un chiaro "Basta" eco di quel "E non avete capito ancora?" che ci fa chiaramente capire come i discepoli, fino all'ultimo, non avevano ancora compreso il messaggio spirituale del Maestro, messaggio che gli sarà chiaro solo con la Risurrezione ed il dono dello Spirito.
3) Il gruppo che seguiva Gesù non brillava certo per coraggio o fiducia nel maestro...
Su quanto il gruppo fosse imbelle dalle Scritture non ci è dato dire... certo che persone dalle passioni infuocate c'erano, non per nulla Giacomo e Giovanni erano stati soprannominati da Gesù "I figli del Tuono", e Simone "Lo Zelota", per non parlare di quel monellaccio di Giuda Iscariota. Ma certo, non è un gruppo che brillava per coraggio o per fiducia nel maestro! Basta leggere il vangelo di Marco per capirlo: non c'è un capitolo in cui Cristo non rimproveri gli apostoli perchè timorosi, incostanti, duri di comprendonio...
Lasciamo al lettore attento di ritrovare quanti esempi vorrà nel Vangelo.
4) In tutto l'Impero romano, e non solo in palestina, vigeva il divieto a chi non era cittadino romano, di indossare armi.
Questo è chiaro, ma quali conseguenze possa avere sul pensiero di Gesù o sul suo comportamento non lo si capisce, visto che lui ha sempre rispettato questa legge di Cesare (e qualcuno si ricorderà il famoso Date a Cesare quel che è di Cesare ...).
Avrebbe permesso Gesù che qualcuno dei suoi andasse esplicitamente contro la legge? Lui, che addirittura, pur essendo Figlio di Dio e non tenuto dunque alla tassa del tempio, la pago? Lui che non soggetto al peccato si assoggetto al battesimo di Giovanni? Lui che per natura immortale si sottopose alla morte?
Ancora domande che meritano una risposta... perchè se si ammette che Gesù se ne fregasse che alcuni dei suoi non rispettassero le leggi di Roma, allora occorre spiegare perchè invece annunci a tutti che occorre sottostare alle norme dello stato, e quale norma è più giusta del fatto che le armi son degli eserciti e non dei civili?
Penso di aver scritto le mie obiezioni principali al messaggio 37 di Leonardo, che nuovamente, da amico e fratello, invito a leggere la Scrittura con lo stesso Spirito con cui è stata ispirata.
Ora, dulcis in fundo, passo alla mia cara Caterina, ancui rinnovo il bentornata!
1) Ho chiesto già scusa per l'assurdo, e spero che sia tu che Leonardo possiate accettarle. 2) Non mi cadere anche tu ai cavilli dell'interpretazione letterale : rimettere la spada nel fodero è un'espressione idiomatica, come sfoderare la spada signfiica attaccare qualcuno... Non trarrei considerazioni telogiche e uno schema generale su come intendere la possibilità di armarsi per i cristiani di tutte le epoche da una frase come questa che trova semplicissima spiegazione nel linguaggio e non nella teologia.
3) Come ho già scritto a Leonardo, mi trovo d'accordo con te che la scena dell'Orto degli Ulivi non è conclusiva in alcun modo.
4) Tu mi rivolgi una domanda: Perchè usare il termine esercito sapendo benissimo che in quella circostanza sarebbe stato messo in paragone con l'esercito romano?
Ottimo Caterina: io sostengo che Gesù l'abbia usata proprio per instaurare questo paragone.
Gesù dice a Pilato, che se solo lui volesse, sarebbe il condottiero con la più forte armata mai vista. Ma il quid del discorso non è su questo, ma su quello che è successo, e cioè:
Perchè avendo potuto NON HA CHIAMATO l'esercito celeste?
Già sottolineavo questo avvenimento nel post numero 36. La scelta di Gesù è chiara: meglio morire per la verità che colpire per la verità.
La sua scelta è chiara, limpida e rappresenta l'ideale sommo dell'Amore: perdere la propria vita per non spezzare quella del fratello.
5) "Si hanno idee diverse". Come sai, Caterina, io sono campione di tolleranza e libertà teologica e di pensiero. Ma questa libertà non deve essere scusa per dire falsità.
Affrontando la storia dal II secolo cristiano al VI possiamo parlare di diverse correnti per quanto riguarda l'impugnare le armi da parte dei Cristiani, e ti posso citare vari autori di ambedue gli schieramenti, rigoristi e possibilisti.
E questo vuol dire avere le sue idee, e cioè ammettere che su una questione come questa la Chiesa ha lasciato libertà di coscienza ai suoi fedeli.
Ma Cristo è uno, e unica la fonte su di lui: il Vangelo Quadriforme.
Dire che era un possibilista sull'uso della spada è una tesi che non ha fondamento nè scirtturistico nè su fonti extra-bibliche. E, come ogni cosa senza fondamento, è falsa fno a prova contraria!
Su questo non si possono avere idee diverse, perchè Cristo è uno!
6) Sostenere che Cristo possa ammettere l'uso delle armi per difenderlo e difendere la sua verità, si, per me resta una bestemmia.
Una bestemmia contro il Figlio dell'Uomo e non contro lo Spirito, e dunque una bestemmia perdonabile, ma sempre bestemmia rimane.... Attendo spunti nuovi di riflessione (e magari l'opinione di Yivan)
Il bacio della pace,
Ireneo