La Pace di Cristo!
Rispondo brevemente (che devo studia') al post di Caterina, perchè forse ho aperto una discussione nella discussione.
Non era mia intenzione entrare nel merito della faccenda catara e non voglio prendere le difese di nessuno.
Il mio non era un problema di, diciamo così, Storia della Chiesa, ma di esegesi della Scrittura. E si limitava a quello.
Quello che Leo sintetizza nel post. n. 37 non è vero. Punto, questo era il mio obiettivo; e se non fosse chiaro, sintetizzo quanto sostengo e spero di aver provato con la spiegazione dei testi scritturistici portata.
Non è vero che Gesù girava con gente armata;
Non è vero che fosse a conoscenza o permettesse il possesso di armi nel suo gruppo prima del monte degli ulivi;
Non è vero che Simone lo zelota fosse armato nel seguire Gesù;
Non è vero che gli apostoli erano un gruppo pronto a dar battaglia;
Gesù non avrebbe mai permesso armi tra i suoi discepoli anche perchè era vietato dalla legge, che lui (seppur in quanto Dio non tenuto) rispettava scrupolosamete.
Il mio discorso era esegetico e mirava a chiarire i fraintendimenti sull'insegnamento e la prassi di Gesù quando era in terra, e nulla voleva avere a che fare con problemi di colpe o non colpe per le follie e gli omicidi compiuti in nome di Cristo nel tempo della Chiesa, questione più delicata e che forse tratterò in un post a parte.
Il fatto poi che la libertà teologica e di pensiero non sia parte dell'insegnamento apostolico francamente mi stupisce, perchè è affermata dalla Dei Verbum e dalla Gaudium et Spes, nonchè dalla Dignitatis humane, tutti testi di un Concilio Ecumenico approvati dal Sommo Pontefice Romano, e quindi interpreti autentici dell'insegnamento apostolico.
Se invece tu volevi dire che non fa parte dell'insegnamento apostolico arroccarsi su posizioni contrarie a quanto stabilito in maniera definitiva dalla Chiesa, ovviamente condivido... ma non era questo che volevo dire.
La mia era una continuazione del tuo pensiero, quando dici che "si hanno idee diverse".
Così io ti dicevo che è vero che si possono avere idee diverse nel valutare, magari, la vicenda dei catari, oppure se dei cristiani debbano impugnare le armi o no; ed infatti su queste cose la Chiesa lascia libertà alle coscienze umane e agli storici.
Ma dire che si possano avere idee diverse sull'opzione di Cristo a non difendersi con le armi, facendo di lui un possibilista, non è questione di opinione, ma di Verità o Falsità. E non si possono avere posizioni diverse. Sarò emotivo nel dir questo, ma credo fermamente che pensare ad un Cristo possibilista mi sa di blasfemia... non sono infallibile, è ovvio, ma è quello che penso e sarei falso a negarlo!
Per quanto riguarda il punto 6, la domanda è mal posta, e non c'è bisogno di dimostrare nulla.
La scrittura è chiarissima al riguardo e non ammette nessuna delle due possibilità che tu elenchi.
Esistono solo due spade nel gruppo degli apostoli, e solo nel giorno della cattura di Gesù; quando gli vengono presentate Gesù dice agli apostoli che non capiscono nulla, e quando Pietro la usa, lo blocca e pone rimedio a quanto da lui fatto.
Inoltre, può usare le schiere di Dio, e invece preferisce non usarle.
Inoltre quello che tu dici, è un problema che Gesù non poteva porsi, ed infatti neanche la Chiesa se l'è posto nei primi secoli.
Il problema dell'uso delle armi da parte dei cristiani sorge solo col diventare l'Impero cristiano e i cristiani la maggioranza dei cittadini.
Solo in quel frangente storico si pone per la prima volta nella sua gravità il problema della difesa dello stato terreno.
Pensare che gli evangelisti tenessero in mente una tale possibilità nel redigere i loro scritti, è veramente anacronistico e fuori da ogni norma ermeneutica ed esegentica.
Il problema dunque esiste ed è pressante, ma non possiamo trovare soluzione nella vita di Gesù, e in quei pochi passi su armi in mano agli apostoli.
Le domande che pongo nel punto 1 e 4 dedicati a Leonardo sono la chiave di volta per capire il pensiero di Gesù e il comportamento assunto dalla Chiesa del primo secolo.
Ma quella è la chiesa che vive in un mondo ed uno stato pagano in situazione di minoranza.
Sarebbe da stupidi sostenere che la Chiesa ha deviato quando ha mutato la prassi dei primi due secoli e mezzo: era mutato il mondo, e dunque occorreva trovare nuove forme di espressione della stessa verità in riferimento alla pace e alle armi.
(Con questi ultimi capoversi non sostengo alcuna tesi, li scrivo così, in modo problematico... penso che ognuno di noi debba approfondirli e trovare una risposta dentro di se).
Per Leonardo, quando vorra rispondermi: Mi raccomando, non sto difendendo i catari o accusando il comportamento della Chiesa, ma sto cercando di ricostruire, sulla base della scrittura, il pensiero dell'Uomo Gesù Cristo sull'argomento per mezzo del suo comportamento, così come fuoriesce dai racconti evangelici.
L'assimilazione da parte della Chiesa degli atteggiamenti e dei pensieri del Figlio è faccenda altra, improntata alla gradualità, fino a gingere tutti alla Pienezza e alla Maturità di Cristo.
Pace!
Ireneo