Caro Leonardo, La Pace di Cristo!
Mammmmma mia quanto siamo seriiiiiiiiiii! Quel che soltanto mi dispiace è che, se mi ritieni così gretto, tu poi scenda al mio stesso livello con un post che non si affanna per niente a cercare la verità o a rispondere a quelle domande, comunque ineludibili di cui ho scritto nei miei post precedenti.
Una risposta la tua, tutta tesa a girare la frittata, a discolparti da accuse che comunque ritieni infondate, a parlare di alcune mie pseudo interpretazioni senza tentare però di dire dove sbaglio.
Poi che ti devo dire, la differenza fra amico e fratello si maniete su una scia di puerilità spirituale: vuoi dire che essere ambedue cristiani, ambedue fratelli in Cristo, è meno che essere amici? Umanamente hai ragione, ma io credevo che fossi convinto che essere cristiani voglia dire essere un po' più che semplici uomini...
Vuoi dirmi che, se Dio vorrà, non sarai felice della mia presenza accanto a te in Paradiso, ma la sopporterai, inquanto NON scelta da te?
E si, siamo umani, troppo umani.
Difficile capire quel Dio che se ne sbatte di piccole amicizie, pronto ad amare il nemico, o meglio, a chiamarlo AMICO (vedi Giuda...).
Se sostieni tesi sbagliate, devo dire che hai ragione per poterti essere simpatico, e acquistarmi con la lusinga la tua simpatia, così come mi accusi di fare con gli altri?
Pensi davvero che mi senta più o meno soddisfatto se mi si dia ragione o torto? Se mi si dia dell'amico o del semplice fratello?
Pensi che veramente il mio desiderio non era la correzione fraterna, dal rischio di fondare una "teologia della guerra santa"? Di confondere singoli apostoli prima della risurrezione con la Chiesa sorta dal dono dello Spirito di Pentecoste?
Come disse Gesù ai farisei, il problema non è esser cechi, ma dire di vedere quando invece si è ciechi.
Così, dall'ignoranza, intesa come non-conoscenza, si guarisce solo ammettendo di non sapere.
E a questa riflessione di nuovo mi porta la tua differenza tra dato storico ed esegetico; l'uso che ne fai farebbe sembrare che tu sia molto confuso sul loro senso, infatti, qualunque dato ci venga dalla Scrittura non è automaticamente dato storico, ma solo una corretta esegesi ci può permettere di rintracciare le vestigia dei dati storici. Fai l'errore di chi propugna l'integralismo biblico non rendendoti conto che è impossibile questo appiattimento dei vangeli a semplice e oggettivo resoconto storico.
Un piccolo corso sulla redazione dei Vangeli, sul fatto che siano rilettura della vita di Cristo dopo gli eventi della sua passione e glorificazione, e la consultazione di qualche buon commentario biblico, non farebbe male.
Inoltre, tolte alcune imperfezioni che non nego, perchè comunque so di essere un peccatore come tutti, nel tuo post di risposta, tutto teso a giustificare la tua posizione e a rispondere con insulti ai miei insulti, non hai però risposto ai problemi che aprivo per giungere insieme ad un fondamento stabile su cui poter poi continuare INSIEME e da fratelli (che invece è mooooolto più che amici), in maniera più e sicura e spedita, il dialogo iniziato in questo forum.
Te le riformulo in una maniera che renda ancora più evidente il nocciolo INELUDIBILE del problema:
Dalle fonti ispirate che possediamo, si dice che la Chiesa apostolica usasse armi o permettesse ai cristiani di armarsi?
L'esempio di Cristo è vincolante o no per i Cristiani? E quale è stato questo esempio IN TUTTA la sua predicazione, e davanti alle false accuse mossegli?
Potendo difendersi con un Esecito di angeli dalle false accuse del Sinedrio e dell'Impero, preferì difendere la Verità con le armi, o morire per essa?
Cristo, che non volle essere difeso da Pietro con la spada, sarebbe d'accordo che i suoi difendano la verità con le armi?
Cristo che guarì Malco e si fece ingiustamente picchiare, flagellare e condannare alla croce, sarebbe d'accordo con la difesa della retta dottrina realizzata con la tortura e la morte di chi è nell'errore e lo semina?
Sono queste le domande a cui è necessario dare risposta, e la risposta può venire solo da una lettura euristica, di insieme del Vangelo e non appellandosi a due tre minuscoli versetti.
Cosa poi sia storicamente avvenuto nei secoli successivi, l'incomprensione o l'infedelta della Chiesa su questo punto, la gravità o punibilità di queste sviste è un problema secondo che può esser risolto SOLO dopo aver chiarito la posizione di CRISTO e della Chiesa del primo secolo cristiano, esempi vincolanti per ognuno che voglia dirsi anch'egli cristiano.
In conclusione una considerazione di più vasta portata: il documento sulla Riconciliazione della Memoria, nell'argomentare la possibilità della richiesta di perdono dice chiaramente che la Chiesa, pur non potendo entrare nelle coscienze dei singoli, dopo aver fatto approfondite indagini per capire ciò che già allora poteva esser compreso come una deviazione dalla fedeltà a Cristo e cosa invece era impossibile che la mentalità di allora potesse leggere come infendeltà, avrebbe chiesto perdono solo per il primo caso.
Quando il Papa chiedendo perdono per l'inquisizione, il rogo di eretici e streghe, stando a quanto affermato dal documento, ha con questo stesso atto ammesso che già allora queste cose potevano esser comprese come deviazioni dalla verità, e proprio per questo sono colpe di cui chiedere perdono; di ciò di cui si è inconsapevoli, infatti, non si è neanche colpevoli . Invito ovviamente tutti a rileggere INTEGRALMENTE IL DOCUMENTO prima di darmi addosso. A proposito di documenti, argomentazioni e libri, l'esame è andato benissimo, grazie per chiunque mi sia stasto spiritualmente vicino.
Il bacio della Pace.
Ireneo