A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

ATTENZIONE: APPELLO AL PAPA e ai Vescovi (serio) PER DIFENDERE L'ARTE NELLE CHIESE

Ultimo Aggiornamento: 09/08/2012 18:15
Autore
Stampa | Notifica email    
ONLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
25/01/2010 11:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

A seguito dell'intervista rilasciata da Francesco Colafemmina, c'è questa risposta illustre che vorrei che tutti meditassimo....
Un grazie a Francesco.....nel titolo il link al suo blog Fides et Forma:


LETTERA DI MARTIN MOSEBACH


Caro Francesco,

è vero, della bellezza non se ne può fare a meno, è irrinunciabile. Però il concetto di bellezza non aiuta oltre. Molto più importante è parlare dell’Ordine. Il concetto di bellezza è centrale teologicamente. Contraddistingue una proprietà di Dio. La creazione, quella indistruttibile, ma anche la nuova creazione è bella; la bellezza è una proprietà della perfezione e come tale questo concetto di bellezza ha sempre giocato un grande ruolo nella liturgia e nell’architettura delle chiese. Tutte le costruzioni che volevano rispecchiare una Gerusalemme celeste volevano erigere questa Gerusalemme celeste anche nella bellezza descritta dall’Apocalisse. Il concetto della bellezza è quindi da una parte del tutto irrinunciabile.

Dall'altra parte è semplicemente un risultato culturale del nostro tempo, cosicchè non possiamo più dire con esattezza che cosa sia la bellezza. É uno sviluppo dell’arte occidentale l’aver trovato la bellezza in diversissimi luoghi e l’aver scoperto, anche con una certa presunzione, il brutto o il brutto in senso convenzionale come bellezza. Ed ora il concetto di bellezza fondamentalmente non è più di nessun aiuto quale criterio nella decisione di come dovrebbe essere arredata una nuova chiesa. Nessun individuo farebbe un passo avanti, se si fermasse solamente al concetto di “bellezza”. Nessuna comunità saprebbe cosa fare per una immagine di Maria, se si dice che deve essere “bella”. Bella può essere una infinità di cose. Manca invece un carattere vincolante.

Non abbiamo nessun ordine classico di bellezza. Invece di parlare della bellezza è perciò molto più importante parlare di ordine. La bellezza non può essere meta dei nostri sforzi liturgico-artistici, perciò non si può pensare di organizzare le messe in maniera che siano “belle”, bensì esse devono soddisfare l’ordine tradito. Secondo la mia convinzione la bellezza nasce nel momento stesso in cui questo ordine viene riconosciuto nella sua essenza e ci si sottomette a questo ordine.

In Europa occidentale abbiamo dimenticato ciò che appartiene a una chiesa, ciò che una chiesa deve contenere urgentemente. Noi nel frattempo abbiamo abbandonato l’idea del Santuario che ha caratterizzato l’architettura ecclesiastica tramite le costruzioni sacre, quindi una struttura dello spazio diviso in una parte della comunità e nella parte del Santissimo, il tabernacolo del tempio di Gerusalemme in cui anche i preti dovevano entrare almeno una volta all’anno. Abbiamo dimenticato che una chiesa deve essere divisa in tal senso, che uno spazio sacro deve essere strutturato in modo tale da essere delimitato da una transenna (balaustra), un altare raggiungibile tramite gradini, corridoi processionali nella chiesa, uno spazio per la cappella battesimale.

Poi viene la questione della luce. Secondo le vecchie prescrizioni del diritto canonico era proibito far brillare in chiesa nient’altro che la luce delle candele. Luci al neon, o raggi puntiformi o altro sarebbero stati completamente impensabili secondo il vecchio diritto canonico. Allora naturalmente non c’erano nemmeno, però nel secolo ventesimo c’erano già le lampade a petrolio o la luce a gas. Era consentita però soltanto la fiamma viva delle candele, perchè incarna il Cristo vivente, la Verità vivente che arde per gli uomini. Così per la costruzione delle chiese ci sono molte necessità derivanti dalla liturgia, che sono molto più importanti che rincorrere un’ideale di bellezza.

Così per esempio la prescrizione in base alla quale un altare deve essere di pietra e non di cemento o di legno. Ciò ha naturalmente anche conseguenze estetiche. Però ha anche un carattere liturgico, dal momento che questo altare di pietra rappresenta il Golgota e non un tavolo da ultima cena. Ciò diventa inequivocabile se l’altare è di pietra. Un altare di pietra sembra anche altro da un tavolo di legno mobile. Se si perseguono tutte le regole tramandate e – ce ne sono molte- allora nasce pian piano da sè la percezione di uno spazio sacro. Così è anche una mia impressione che in questa grande crisi dell’arte ecclesiastica dobbiamo ricordarci prima di tutto dell’ordine che la tradizione ha prescritto per lo spazio chiesastico.

Martin Mosebach

pubblicato su Vatican Magazin di Gennaio 2010 -


Nessun individuo farebbe un passo avanti, se si fermasse solamente al concetto di “bellezza”. Nessuna comunità saprebbe cosa fare per una immagine di Maria, se si dice che deve essere “bella”. Bella può essere una infinità di cose. Manca invece un carattere vincolante.


Non abbiamo nessun ordine classico di bellezza. Invece di parlare della bellezza è perciò molto più importante parlare di ordine. La bellezza non può essere meta dei nostri sforzi liturgico-artistici, perciò non si può pensare di organizzare le messe in maniera che siano “belle”, bensì esse devono soddisfare l’ordine tradito. Secondo la mia convinzione la bellezza nasce nel momento stesso in cui questo ordine viene riconosciuto nella sua essenza e ci si sottomette a questo ordine
.

*********************************

Un punto centrale e fondamentale, direi, per comprendere anche quando dicevo che, secondo me, l'arte nelle nuove Chiese andrà anche sempre peggiorando perchè questo concetto di "bellezza" è semplicemente l'espressione di una "nuova fede" scaturita dopo la ROTTURA con la Tradizione...

l'ordine è la Tradizione attraverso la quale la Fede ha saputo esprime il concetto di bellezza nell'arte di ogni tempo MA DENTRO DEI CANONI IN ARMONIA CON LE VERITA' DI FEDE, oggi non c'è più questa armonia, l'ermeneutica della rottura non poteva non toccare anche l'arte...

Infatti, se il concetto di bellezza, oggi, è inteso esclusivamente a rimandare ad "una" fede in "qualcosa e forse a Qualcuno" è ovvio che essa rispecchierà NON l'ordine, ma una creatività soggettiva, individualista attraverso la quale l'arte stessa diventa soggettiva...NON PIU' DIO, MA "IO"

Molto interessante l'articolo, grazie!


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:47. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com