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APPELLO AI VESCOVI ED AI SACERDOTI SU QUESTIONI INERENTI LA LITURGIA

Ultimo Aggiornamento: 23/05/2011 10:42
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14/04/2010 19:52
 
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IMITIAMO IL SANTO PADRE EGLI E' IL NOSTRO MAESTRO, VICARIO DI CRISTO:

La riforma di Benedetto XVI è ora scritta sul sito vatican.va


Segnaliamo una felicissima iniziativa dell'Ufficio delle Celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice, la cui pagina web ha aperto due nuove sezioni: Approfondimenti e Studi.

Nella prima viene spiegato il significato di alcuni degli elementi ormai acquisti nelle liturgie pontificie - con riferimento anche al magistero dei papi più recenti -, quali:
 - il crocifisso al centro dell'altare,
- l'uso del latino,
- la comunione in ginocchio ecc.
 
Insomma, un implicito appello ai parroci   MA ANCHE AI VESCOVI di buona volontà, affinché comprendano e seguano l'esempio del Papa. La riforma della riforma si fa anche così...

La seconda sezione invece contiene Studi dei consultori dell'Ufficio sulle varie parti della Messa (dalla vestizione, al Canone, ai riti di comunione). Ciascuno di questi studi affronta l'argomento con riferimento a entrambe le forme del rito romano, sia quella ordinaria sia quella straordinaria. Così nel sito ufficiale della Santa Sede si parla anche di manipolo, di cornu epistolae e cornu evangelii...
Un segnale decisamente positivo!

Ora, cosa significa dire "IO STO CON IL PAPA" se non proprio a partire dalla Liturgia?

Sono giorni che ascoltiamo molti Vescovi dichiarare la loro solidarietà al Sommo Pontefice, ebbene, come fedeli vogliamo anche vedere le parole trasformarsi in fatti autentici.... vogliamo vedere la Messa della Domenica celebrata in diretta sulla Rai, specialmente se celebrata dai Vescovi, SEGUENDO LE INDICAZIONI DEL PONTEFICE: Crocifisso sull'Altare; opportunità di un inginocchiatoio per la Comunione ai fedeli...desideriamo udire il Canone della Consacrazione in latino, magari anche qualche Canto gregoriano...

Chiediamo troppo?

Per la Comunione alla bocca, leggiamo nel sito ufficiale del Vaticano:

Giovanni Paolo II nella sua ultima enciclica, Ecclesia de Eucharistia, ha scritto al n. 61:

«Dando all’Eucaristia tutto il rilievo che essa merita, e badando con ogni premura a non attenuarne alcuna dimensione o esigenza, ci dimostriamo veramente consapevoli della grandezza di questo dono. Ci invita a questo una tradizione ininterrotta, che fin dai primi secoli ha visto la comunità cristiana vigile nella custodia di questo “tesoro”. [...] Non c’è pericolo di esagerare nella cura di questo Mistero, perché “in questo Sacramento si riassume tutto il mistero della nostra salvezza”».

In continuità con l’insegnamento del suo Predecessore, a partire dalla solennità del Corpus Domini del 2008, il Santo Padre Benedetto XVI ha iniziato a distribuire ai fedeli il Corpo del Signore, direttamente sulla lingua e stando inginocchiati.


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Non dovremo essere TUTTI in continuità con L'INTERPRETAZIONE DEL SANTO PADRE sulla prassi migliore da seguire per rimediare alla crisi nella Chiesa?


Per la presenza del Crocefisso sull'Altare leggiamo:


Da molti secoli, il segno scelto dalla Chiesa per l’orientamento del cuore e del corpo durante la liturgia è la raffigurazione di Gesù crocifisso.

La centralità del crocifisso nella celebrazione del culto divino risaltava maggiormente in passato, quando vigeva la consuetudine che sia il sacerdote che i fedeli si rivolgessero durante la celebrazione eucaristica verso il crocifisso, posto al centro, al di sopra dell’altare, che di norma era addossato alla parete. Per l’attuale consuetudine di celebrare «verso il popolo», spesso il crocifisso viene oggi collocato al lato dell’altare, perdendo così la posizione centrale.

L’allora teologo e cardinale Joseph Ratzinger aveva più volte sottolineato che, anche durante la celebrazione «verso il popolo», il crocifisso dovrebbe mantenere la sua posizione centrale, essendo peraltro impossibile pensare che la raffigurazione del Signore crocifisso – che esprime il suo sacrificio e quindi il significato più importante dell’Eucaristia – possa in qualche maniera essere di disturbo. Divenuto Papa, Benedetto XVI, nella prefazione al primo volume delle sue Gesammelte Schriften, si è detto felice del fatto che si stia facendo sempre più strada la proposta che egli aveva avanzato nel suo celebre saggio Introduzione allo spirito della liturgia. Tale proposta consisteva nel suggerimento di «non procedere a nuove trasformazioni, ma porre semplicemente la croce al centro dell’altare, verso la quale possano guardare insieme sacerdote e fedeli, per lasciarsi guidare in tal modo verso il Signore, che tutti insieme preghiamo».



*****************************

E' possibile allora per noi fedeli VEDERE questa continuità anche nelle nostre Parrocchie e quando celebra un Vescovo?



Riguardo al Canone in lingua latina leggiamo:


Al celebre n. 36, la Sacrosanctum Concilium stabilisce come principio:

«L’uso della lingua latina, salvo diritti particolari, sia conservato nei riti latini» (§ 1).

In questo senso, il Codice afferma innanzitutto: «La celebrazione eucaristica venga compiuta in lingua latina».


(..)

Non a caso, il servo di Dio Giovanni Paolo II ha ricordato che:

«La Chiesa romana ha particolari obblighi verso il latino, la splendida lingua dell’antica Roma e deve manifestarli ogniqualvolta se ne presenti l’occasione» (Dominicae cenae, n. 10).

In continuità con il Magistero del suo Predecessore, Benedetto XVI, oltre ad auspicare un maggior utilizzo della lingua tradizionale nella celebrazione liturgica, in particolare in occasione di celebrazioni che avvengono durante incontri internazionali, ha scritto:

«Più in generale, chiedo che i futuri sacerdoti, fin dal tempo del seminario, siano preparati a comprendere e a celebrare la santa Messa in latino, nonché ad utilizzare testi latini e a eseguire il canto gregoriano; non si trascuri la possibilità che gli stessi fedeli siano educati a conoscere le più comuni preghiere in latino, come anche a cantare in gregoriano certe parti della liturgia» (Sacramentum Caritatis, n. 62).


 
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Allora, cari Sacerdoti e amati Vescovi, cosa significa: IO STO CON IL PAPA se non cominciando da qui, dal cuore della Chiesa, da ciò che la anima e la rende Santa ed una ?

Vi supplichiamo, dateci l'esempio di come si sta davvero con il Pontefice per non rischiare l'idolatria e il culto della Persona...
Il Papa infatti è votato, come voi e noi tutti Battezzati, al martirio, non ha bisogno di noi per difendere la sua Persona, c'è già chi ha questo compito e c'è Gesù Cristo a proteggerlo "secondo il Disegno da Lui stabilito", noi invece dobbiamo difenderlo CONSERVANDO IL DEPOSITO DELLA FEDE E TRASMETTENDO CIO' CHE DA LUI RICEVIAMO....vivendo ogni giorno con la testimonianza sul territorio di cosa è davvero l'unità nella Chiesa e ben sappiamo che perfino l'immoralità dilagante all'interno della Chiesa dipende dalla trascuratezza della Liturgia, dalla poca Preghiera, dalla poca sacralità...
In un mondo in cui tutto viene dissacralizzato, ecco l'occasione che il Signore ci offre di ritornare alla vera e pura sacralità, a partire proprio dai SEGNI E DAI GESTI perchè, quando sono sacralizzati questi, allora anche nella vita quotidiana sapremo riconoscere il sacro dal profano ed educare le coscienze a ciò che più sano da ciò che è sviato!

Altro non vi dico (…) Non vorrei più parole, ma trovarmi nel campo della battaglia, sostenendo le pene, e combattendo con voi insieme per la verità infino alla morte, per gloria e lode del nome di Dio, e reformazione della Santa Chiesa…”

(Santa Caterina da Siena, Lettera 305 al Papa Urbano VI ove lottò fino alla morte per difendere l’autorità del Pontefice)

Naturalmente ringraziamo già i Vescovi, Sacerdoti (nonchè Ordini Religiosi come i Frati dell'Immacolata, la FSSP ed anche molti Laici impegnati) ed anche i Cardinali che da tempo si stanno prodigando per questa Riforma andando anche ben oltre impegnandosi a rendere sempre più vivo il ritorno della Messa Antica liberalizzata da Benedetto XVI, come ben dimostra la raccolta di informazioni qui:

Il successo della riscoperta della Messa Antica (3)




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Cosa veste il Papa per la Liturgia?

Potrebbe ritornare l'uso della SEDIA GESTATORIA?
[Modificato da Caterina63 24/03/2011 11:23]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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