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IL CATTOLICO PROVVEDUTO "pratiche di pietà con analoghe istruzioni" di san Giovanni Bosco

Ultimo Aggiornamento: 27/09/2011 11:32
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Sesso: Femminile
17/11/2010 01:13
 
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Amici....dalla mia biblioteca vorrei condividervi un Breviario particolare e antico, eppure sempre nuovo.... porta la firma di san Giovanni Bosco ed è proprio del 1868, si è antico.... e vi ha contribuito proprio lui, il santo dei giovani, quel san Giovanni Bosco che tutti abbiamo imparato ad amare e che i salesiani ben conoscono...

Vi posto l'immagine di copertina con la prima pagina e la Presentazione, firmata appunto da don Bosco e a Lui vogliamo affidare questa raccolta che vi propongo per la personale edificazione, preparazione alla vera Fede e da condividere anche con altri.....

Invitiamo chiunque volesse ricopiare altrove quanto segue, lo faccia con onestà, citando questa fonte......ed evitando di estrapolare singole parti per usarlo con scopi diversi da questo.....
Grazie!
LDCaterina63



        Il Cattolico provveduto di san Giovanni Bosco

                  Il Cattolico provveduto di san Giovanni Bosco




Della preghiera: che cosa voglia dire pregare.

La prima preoccupazione che san Giovanni Bosco pone all'attenzione del Cattolico è la PREGHIERA, definendola la prima forma della vera pietà....
Così scrive:

"Pregare vuol dire innalzare il proprio cuore a Dio, e intrattenersi con Lui per mezzo di santi pensieri e divoti sentimenti.
Perciò ogni pensiero di Dio e ogni sguardo a Lui è preghiera, quanto maggiormente è congiunto al sentimento di pietà.
Chi pertanto pensa al Signore o alle sue infinite perfezioni, e in questo pensiero prova un affetto di gioia, di venerazione, di amore, di ammirazione, di sacro timore, costui prega, sta pregando.
(...)
Chi finalmente nella contrizione del cuore si volge a Dio e ricorda che ha oltraggiato il proprio Padre, offeso il proprio Giudice, ed ha perduto il più grande Bene, e implora perdono e propone di emendarsi, costui prega.
Il pregare è perciò cosa assai facile.
Ognuno di noi può in ogni luogo, in ogni momento, sollevare il suo cuore a Dio per mezzo di pii sentimenti.
Non sono necessarie parole ricercate e squisite, ma bastano semplici pensieri sinceri accompagnati da divoti interni affetti.

Una preghiera che consista in soli puri pensieri, per esempio in una tranquilla ammirazione della grandezza ed onnipotenza divina - puoi riflettere un pensiero sulla Incarnazione o sulla Eucarestia ove maggiormente l'onnipotenza divina è manifesta -, è una preghiera interna, o meditazione, oppure contemplazione.
E per essere pensieri puri non devi restare li a domandare che il mistero e l'onnipotenza ti vengano disvelati, impara innanzi tutto ad accogliere questa onnipotenza così come Dio ce l'ha donata, e a restarne meravigliato, ricorda che la prima autentica forma di pietà è proprio quello dell'accogliere Dio per come si è voluto donare a noi: come potresti accogliere un povero o un bisognoso se non sei in grado prima di accogliere quel Gesù Mendicante del tuo cuore?

Poi c'è il modo che esterna la preghiera per mezzo di parole e questa si dice "vocale", va bene anche questa, sia l'una che l'altra maniera di pregare deve essere cara al cristiano, che ama davvero Iddio.
Un buon figlio infatti, pensa volentieri e in modo benevole del proprio padre, e sfoga con Lui gli affetti del proprio cuore, gli apre il proprio cuore.

Come mai dunque, un cristiano giunge invece a non pensare volentieri a Dio, suo amorosissimo Padre e a Gesù suo misericordioso Redentore, a negarGli sentimenti di riverenza, di vera pietà, di riconoscenza, di stupore, di amore, e a non confidare pregando per un aiuto e per una grazia?
Il pregare frequente è per tutti e senza eccezione, un dovere indispensabile!

(...)
Ci dice Gesù Cristo: Voi non potete fare nessuna cosa senza di me. Chiedete e riceverete. In verità vi dico, qualunque cosa chiederte al Padre in nome mio, vi sarà concessa; pregate e otterrete, affinchè la vostra gioia resti compita.
Così dalla considerazione delle relazioni dell'uomo verso Dio nasce lo stretto dovere di pregare spesso, anzi, sempre!
Il cristiano che non prega è un uomo senza speranza!
E poichè la vita cristiana è essenzialmente una vita spirituale che ci prepara per la Vita Eterna, la Preghiera è allora una compagna inseparabile, è il primo alimento dello spirito, come il pane è il cibo per il corpo, ma è anche una medicina contro il peccato, così come curi il tuo corpo quando è ammalato.

Considera anche che chi non prega non può perseverare nelle virtù, e così come chi non mangia denutre il corpo e lo porta a deperire, la stessa cura devi avere per lo spirito, devi nutrirlo con la preghiera.
Se ti piace vivere bene, come è giusto che sia e vivere bene è un dovere per ogni uomo, così anche è un dovere intrattenersi con Dio perchè, come dice sant'Agostino: Chi ha imparato a ben pregare, ha imparato a ben vivere!

Sebbene in ogni luogo noi possiamo pregare, tuttavia per quanto è possibile è assai più conveniente che un cristiano preghi in Chiesa, Gesù stesso ci ha insegnato il rispetto del luogo di Culto e maggiormente per noi la Chiesa è un posto privilegiato perchè lì ci attende Gesù personalmente nel Mistero dell'Eucarestia.
La mia casa è casa di preghiera, dice Gesù
!
Così che quando siamo in Chiesa si rispetti il silenzio e il luogo santo, con decoro e compostezza davanti al SS. Sacramento nel Tabernacolo, è come se noi fossimo in cielo innanzi al Suo trono Santo.
Per questo è molto importante per noi pregare in Chiesa: se Dio lo troviamo ovunque, è sempre in Chiesa che siamo certi di trovarlo e Lui è li ad attenderci per ascoltarci ma anche per parlare al nostro cuore.

continua.......



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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