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27/09/2011 11:32 | |
apro una parentesi per invitare il CATTOLICO PROVVEDUTO A DIFFIDARE DI CERTI INSEGNAMENTI MODERNISTI DELLA RIVISTA "FAMIGLIA CRISTIANA" DA ANNI ALLA DERIVA DI UN SINCRETISMO E QUALUNQUISMO VERGOGNOSI....
Un nostro attento lettore (e paziente, che legge ancora Famiglia Cristiana) ci segnala e invia questo articolo di don Silvano Sirboni intitolato “Quando si sta in piedi a Messa?” apparso sul n. 35, Anno LXXXI del 28 agosto 2011, pag. 11 di Famiglia Cristiana. Si tratta della rubrica “Chiedi al teologo” in cui i lettori pongono domande, a cui teologi e liturgisti, più o meno competente, più o meno faziosi, danno risposta. Questa volta una lettrice domandava "Quali sono i momenti in cui si deve stare in piedi a Messa?". Don Silvano si cimenta in una dotta argomentazione che ha dell'incredibile (in difetto). Nel rispondere, il liturgista si produce in tutta una serie di frasi (arcinote, arcibanali e a nostro dire, arcibizzarre ) che già nell'incipit fanno saltare sulla sedia per poi far cadere direttamente in terra se si scorre nel prosieguo del testo. In rosso, infratestuali, alcuni nostri commenti, che non siamo stati in grado di non inserire.
"La difficoltà di partecipare attivamente e consapevolmente alla Messa, soprattutto a causa della lingua, costrinse in passato ad "assistervi" sovrapponendo ad essa devozioni private [molto più pie, devote e partecipate di certi atteggiamenti annoiati e distratti di molti fedeli contemporanei durante le Messe di oggi] e assumento l'attengiamento più consono a questo tipo di preghiera, cioè in ginocchio [già, perché infatti il fedele che "per caso" si recava in chiesa la domenica alle 10.00, forse non sapendo cos'altro fare, faceva ragionamenti del seguente tenore: "Tò ma guarda, son in una chiesa, e stranamente si sta celebrando una Messa -di cui, io cattolico, non so proprio nulla-! Allora vediamo un po' in che posizione potrei mettermi... ma sì, dai, mettiamoci in ginocchio, sì, va"] quando invece l'originario atteggiamento dell'assemblea nella preghiera liturgica è in piedi. Infatti [tenetevi forte, perchè qui arriva la solita solfa] attraverso il Battesimo i cristiani sono diventati figli nel Figlio e come tali stanno in piedi davanti al Padre [ma stare in ginocchio, difronte al compiersi del Sacrificio che lo stesso Figlio offre allo stesso Padre è così strano?] Eccettuati alcuni momenti in cui i fedeli stanno seduti o possono mettersi in ginocchio [si noti dice "possono"] nel rispetto di una prassi secolare [assurdo!! il rispetto dello stare inginocchiati sarebbe tributato alla prassi, e non al mistero sublime che si realizz sull'altare, alla Divina presenza di tutta la SS.ma Trinità nelle sacre specie, al sacrificio Eucaristico di Redenzione!!! Le vecchiette che ancora nonostante i dolori artosici si mettono in ginocchio, lo fanno solo per "abitudine" o antica usanza] durante le orazioni presidenziali [che orrendo termine!!] stanno in piedi poichè il sacerdote che presiede [e ridaiie!] non fa che prestare la sua voce al soggetto celebrante che è l'assemblea [qui il buon don Silvano è in odore di eresia, visto che omette di specificare che il vero, unico, indispensabile e solo "celebrante" è il Sacerdote-ministro, in persona Christi, mentre i fedeli non godono del "sacerdozio ministeriale!] corpo sacramentale di Cristo [qui forse l'eresia c'è veramente. Io sapevo che il corpo sacramentale di Cristo fossero solo e veramente l'Ostia e il Vino Consacrati. La Chiesa, o l'assemblea, sono, caso mai, il "corpo mistico" di Cristo. E c'è una bella differenza!!!!! ] "
Insomma la risposta di don Silvano è po' confuso e ingannevole. E l'autore sa di esserlo, perchè pur citando la preghiera "Pregate fratelli..." non continua la frase che, forse unica traccia dell'essenza vera della Messa Cattolica, indica il ruolo del sacerdote, la natura e lo scopo della stessa: "e sorelle, affinchè il mio e vostro sacrificio sia gradito a Dio Padre Onnipotente" - E maggior mente omette la risposta, a cui allude solo di sfuggita: "Il Signore riceva dalla TUE MANI questo sacrificio a lode e gloria del suo santo nome, per il bene nostro e per tutta la Sua Santa Chiesa."
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Vi segnalo tre file di Padre Riccardo Barile O.P. che spiega per altro, proprio le questioni trattate in argomento e le cui risposte sono davvero diverse, soprattutto anche il terzo file, pregandovi di non estrapolare solo le singole parole che in alcuni casi potrebbero non essere comprese dal mondo tradizionale presente nel blog , ma ascoltate tutto il contesto....e dove condanna molti abusi della riforma e quel parlare di PRESIDENTE dell'assemblea, e quant'altro.... CLICCATE QUI Caro Don Silvano, lei dice: La difficoltà di partecipare attivamente e consapevolmente alla Messa, soprattutto a causa della lingua, costrinse in passato ad "assistervi" sovrapponendo ad essa devozioni private e assumento l'attengiamento più consono a questo tipo di preghiera, cioè in ginocchio quando invece l'originario atteggiamento dell'assemblea nella preghiera liturgica è in piedi. ********** non ho mai letto tante corbellerie in sole tre righe.... io spero che lei si penta e si confessi per aver ingannato le centinaia di lettori che vi sono rimasti.... e le spiego il perchè:
1) è FALSO dire che "soprattutto a causa della lingua" siano subentrate le difficoltà che lei ha sottointeso descrivere....conservo i Breviari con la Messa alcuni datati nel 1850, breviari e libretti PER IL POPOLO, in tutti vi è la traduzione a fianco della lingua del posto....inoltre, il fatto che uno nascendo frequentava fin da bambino la Liturgia, essendo sempre stata in latino, non faceva affatto i suoi calcoli con la lingua del posto.... 2) è FALSO dire che "soprattutto a causa della lingua" si siano SOVRAPPOSTE LE DEVOZIONI POPOLARI.... mi pare di leggervi un astio ed un rigetto verso LA DEVOZIONE DEL ROSARIO, l'unica vera devozione popolare che soprattutto gli anziani usavano dire durante la Messa... ma questo non giunse per la noia, ma perchè GLI ANZIANI FACEVA A GARA PER DIRE TUTTO IL ROSARIO INTEGRALMENTE e questo comportava che per sbrigarsi molti lo dicessero durante la Messa, ma non perchè si annoiassero o per la lingua, INFATTI LA DEVOZIONE VENIVA DETTA IN LATINO.... inoltre molti Confessori DAVANO PER PENITENZA IL ROSARIO di conseguenza moltissimi penitenti non potendosi trattenere dopo la Messa (sa, molti zappavano la terra, non stavano comodamente dietro una scrivania a scrivere corbellerie) APPROFITTAVANO DELLA MESSA PER UNIRVI LA PENITENZA: IL ROSARIO.... Le suggerisco di leggersi il libro sul Rosario e le Confraternite del beato Alano del Rupe (Rochè) che già dal 1500 le chiarisce come si sviluppò l'unire la DEVOZIONE DURANTE LA MESSA.... 3) è FALSO descrivere la piegatura delle ginocchia nella Messa allo sviluppo delle devozioni o del perchè "non si sapeva che atteggiamento assumere" è ridicola la sua spiegazione! L'atteggiamento, la postura dell'inginocchiarsi durante la Messa prende corpo con l'ufficialità della FESTA DEL CORPUS DOMINI e con la marcata SENSIBILITA' ACCRESCIUTA dei fedeli verso la Divina Presenza nel Tabernacolo e durante la Messa... Santa Caterina da Siena prendeva la Messa IN GINOCCHIO DALL'INIZIO ALLA FINE..... e al suo tempo NON esistevano i banchi con gli inginocchiatoi, si stava sul nudo pavimento.... e le potrei citare molti altri santi e beati... Giusto per dirle brevemente un sunto di storia: nelle grandi Basiliche o Duomi non c'erano neppure le panche per sedersi, NON C'ERA NULLA..solo la ricchezza del PRESBITERIO e la centralità del Tabernacolo.. si stava o in piedi o in ginocchio.... poi arrivarono le PANCHE e con la Riforma Protestante arrivarono LE PANCHE CON GLI INGINOCCHIATOI per far fronte al dileggio protestante che negava la Divina Presenza e negava la potenza salvifica della Messa e del sacerdozio.... da qui si svilupperà anche un crescente atteggiamento DI VENERAZIONE VERSO I SACERDOTI.... sottolineato per primo da san Francesco d'Assisi e poi dilagato nella Chiesa: l'atteggiamento di baciare con riverenza quelle mani E PERSINO DI INGINOCCHIARSI davanti a lui in quanto Alter Christi.... Caro Don Silvano...si deve essere davvero essere ALLERGICI ALLA RIFORMA TRIDENTINA per avanzare con le sue teorie distorte....attribuendo così, ma falsamente, all'ultimo Concilio la grazia di aver CANCELLATO IL RICORSO ALLA DEVOZIONE POPOLARE, LA LINGUA DELLA CHIESA, GLI INGINOCCHIATOI..... Immagino quanto gli sia indigesto Benedetto XVI e il come stia dando la Santissima Eucaristia! n'è vero? Complimento alla rivista, collaboratrice della SCRISTIANIZZAZIONE dei fedei e delle FAMIGLIE.... collaboratrice del qualunquismo e del sincretismo....
Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine) |