Il faldistorio è uno speciale tipo di sedia usato nella liturgia cattolica dai vescovi.
La sedia è pieghevole, provvista di braccioli (ma sprovvista di schienale) ed è tradizionalmente rivestita di seta rossa.
Indubbiamente direte: ma a cosa ci serve saperlo?
Probabilmente a nulla, ma chi ama la propria casa....solitamente si interessa anche di come viene arredata...
Solitamente,è coperta di stoffa del colore liturgico del giorno.
Viene adoperata quando non è possibile servirsi del trono,seppur col Concilio Vaticano II l' uso di tale sedia si è andato via via perdendo ma non scomparendo del tutto.
Il termine deriva dal tedesco Faltstuhl, che significa "sedia piegata", all'occorenza viene usato dal Pontefice per appoggiarsi quando è in ginocchio per l'adorazione.
Pontificale al faldistorio
Non sempre, come si è visto, i prelati possono pontificare al trono: in questo caso la messa in canto avviene sempre in forma pontificale ma con minore solennità. Il vescovo residenziale fuori del proprio territorio, così il vescovo titolare, coadiutore, ausiliare (e oggi pensiamo anche emerito) celebra pontificalmente al faldistorio, l'antica sella curulis. In questo caso non può recare il pastorale [11], è ministrato dal diacono e dal suddiacono della messa, e dal sacerdote assistente in piviale. Il faldistorio trova la sua collocazione in plano al lato dell'Epistola (parte destra del presbiterio per chi guarda l'altare), il vescovo vi siede rivolto al popolo, mentre quando sta in piedi (per esempio quando deve cantare le orazioni), si rivolge all'altare. Anche nel pontificale al faldistorio il vescovo indossa tutti i paramenti e le insegne elencati per il pontificale al trono. L'unica insegna che in questo caso, di regola, non si adopera è il pastorale che può portare solo il vescovo nel proprio territorio, altrimenti per concessione dell'ordinario del luogo. Poiché, come si è detto, ormai al vescovo estraneo può essere concesso anche il trono, nella prassi si tende a mettere insieme l'uso (o il non uso) del pastorale con quello del trono stesso.
Seguono ora le immagini, che di solito spiegano meglio delle parole...da queste potrete osservare l'uso del Faldistorio...
Pio XI e il giovane Schuster 1929
Beatificazioni in san Pietro 30.4.2006
Prefetto della Congregazione dei Santi card. Saraiva Martins
il card. Bertone a Genova
Anche Papa Benedetto XVI ci sta riabituando al suo uso.
per il Te Deum del 31.12.2007
Domenica delle Palme 2008
e Giovedì Santo 2008
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ma anche Giovanni Paolo II ebbe modo di usarlo nel primo periodo del suo Pontificato:
Una bellissima immagine di Pio XII
chiusura del Concilio con Paolo VI
il b. Giovanni XXIII
bellissima e rara immagine con Leone XIII
qui una bellissima immagine del card. Martini e davanti Gesù Bambino sul Faldistorio
per la consulenza ringrazio l'amico chierichetto....
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Vogliamo essere veramente segno di contraddizione?
“Altro non vi dico (…) Non vorrei più parole, ma trovarmi nel campo della battaglia, sostenendo le pene, e combattendo con voi insieme per la verità infino alla morte, per gloria e lode del nome di Dio, e reformazione della Santa Chiesa…”
(Santa Caterina da Siena, Lettera 305 al Papa Urbano VI ove lottò fino alla morte per difendere l’autorità del Pontefice)
Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)