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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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MEDITAZIONI tra Cattolici ed Evangelici

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2012 15:25
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23/12/2011 13:45
 
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Consiglia (6 suggerimenti finora)  Messaggio 1 di 159 nella discussione 
Da: Soprannome MSN_Mariastella_  (Messaggio originale) Inviato: 02/10/2003 22.20
Sia lodato Gesù Cristo:
 
Prendendo suggerimento da fraver che consigliava di trovare cose in comune specialmente con il Gruppo di Cristiani Evangelici, ho pensato io di rompere gli indugi sperando di trovare d'accordo i gestori di questo gruppo DVF  e i gestori di Cristiani Evangelici, inserendo una bellissima meditazione che ho trovato nella bacheca dedicata a questo scopo, comunque metto anche il collegamento al termine del testo.
Io l'ho trovata molto bella e profonda, spero che abbiate anche voi gli stessi sentimenti.
 
 

Il tempio di Dio

L'apostolo Paolo, parlando della chiesa nella sua prima lettera ai Corinzi, afferma: "Non sapete voi che siete il tempio di Dio e che Io Spirito di Dio abita in voi?" (1Cor.3:16). Questo ci mostra come chiunque confessa che Gesù è il Signore e riceve il battesimo nello Spirito Santo vive una verità suscitata in lui dallo Spirito di Dio. Dallo Spirito riceve i doni per adoperarsi nella edificazione della chiesa del Signore. Infatti, l’apostolo Paolo così si esprime riguardo ai doni: "Ora vi è di-versità di doni, ma vi è un medesimo Spirito. E vi è diversità di ministeri, ma non vi è che un medesimo Signore. E vi è varietà di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio il quale opera Tutte le cose in tutti. Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l’utile comune" (1 Cor.12:4-6). La chiesa di Gesù Cristo, ricoperta di doni, quale frutto della Pentecoste, è come un cantiere sempre aperto. Vorrei paragonarla al gioco delle costruzioni che tanto appas-siona i bambini: gli stessi pezzi, diversamente combinati, creano sempre nuove figure. Lo Spirito Santo indica il nuovo, l’inedito. Richiede da noi una continua ginnastica spirituale nel riconoscerLo seguendone le istruzioni. Vi sono però alcune condizioni che permettono di riconoscere l’opera dello Spirito Santo nella chiesa che devono essere visibili. Queste condizioni sono espresse dall’a-postolo Paolo con i concetti di dono, diversità e bene comune. Consideriamole l’una dopo l’altra:

DONI. Sono legati alla grazia di Dio. Non sono attitudini ereditarie, non si trasmettono per via istituzionale perché vengono dall’alto, come le lingue di fuoco che si posarono sul capo dei discepoli che erano radunati nell’alto solaio il giorno della Pentecoste. Senza il battesimo dello Spirito Santo non ci sono doni e senza doni non c’è chiesa. Ma la chiesa non riproduce questi doni, non ne ha la licenza, non ne ha l’imprimitura. Come cristiani di fede pentecostale possiamo soltanto invocare questi doni dicendo: «Vieni, Spirito Creatore!» Non è recitare una preghiera, ma è pre-ghiera vera arrendevole, perché lo Spirito Santo mette a nudo la nostra incredulità, sferza le nostre certezze, mette in crisi la nostra programmazione, ci invita ad altre decisioni che sono da parte dello Spirito Santo, alla disciplina biblica, ad una nuova agenda con nuovi appuntamenti: invita ad uscire dalla paura e dal sospetto e ad entrare nella gioia della comunione. L’istituzione della chiesa può funzionare apparentemente lo stesso anche senza doni: ogni religione ha i suoi professionisti. Però, là dove non si riconosce più il dono nasce il potere, si restringe lo spazio della libertà del Signore. Tutto si assomiglia ma, non è la vera chiesa. Tutto diventa sospetto perché manca la realtà. Non è forse questa l’idea che molti si fanno oggi della chiesa? Troppa programmazione, scarsa passione, crisi della credibilità. Ai Corinzi che hanno innalzato solo la capacità di parlare altre lingue a criterio di ammissione nella comunità, tralasciando la carità, Paolo ricorda che ciò che deve animare la chiesa è la comuninione fra i suoi membri, la piena comprensione di tutto ciò che avviene nell’espletare il culto al Signore, la condivisione dei diversi doni: solo così si può combattere la carnalità nella vita e adoperarsi al progresso della chiesa.

DIVERSITÀ O VARIETÀ. Vi è una diversità di doni, di ministeri, di operazioni da compiere perché la chiesa cresca. Se tutti i pezzi fossero uguali come potremmo pensare di costruire? Ma questa diversità di doni, di ministeri, di operazioni che ci è data per costruire la chiesa ha una sola ed unica sorgente: lo Spirito Santo, il Signore della chiesa, Dio il Padre di tutti i membri. Quando si perde di vista questo orizzonte, questa unica sorgente, nascono i dissensi ed i conflitti si fanno insanabili. Trionfa l’io a danno del bene comune. La costruzione cresce soltanto quando si individua il giusto pezzo per il giusto posto. Vuol dire che ciascuno di noi non soltanto deve sapersi accettare come creatura di Dio, ma anche deve riconoscere che è una piccola parte del tutto e non è il tutto. Diversità di doni significa accogliere il principio di unità della chiesa nella sua necessaria diversità. Rifiutare questo principio significa mettersi fuori gioco, vuol dire rivendicare una centralità ed unicità che contraddicono l’opera creatrice dell’unico Spirito che si dà nella varietà e nella diversità. L’idea di una chiesa che smussa gli angoli o che vuole trasformare i triangoli in quadrati e i quadrati in cerchi non è la chiesa in cui si confessa che Gesù è il Signore. L’unità della chiesa sta nell’unità dello Spirito Santo che crea e mantiene la diversità e la varietà dei doni.

BENE COMUNE. Costruire la chiesa significa riconoscere la diversità di doni, di ministeri, di operazioni, in vista del bene comune. La chiesa di Gesù Cristo è uno spazio grande, in cui ognuno può trovare una sua collocazione senza sentirsi soffocato, impedito, senza soffocare ed ostacolare gli altri. Questo bene comune non posso costruirlo da solo. L’apostolo Paolo parla di un bene comune da costruire e spendere nella relazione e comunione con l’altro, un bene comune riconoscibile unicamente nell’incontro e nel confronto con la diversità degli altri da me. In ogni tem-po vi è chi cerca la propria strada in una religiosità individuale a danno degli altri, nel misticismo e nella trance in forme sempre nuove, ma che spesso sono riedizioni del vecchio. Così si appaga il proprio desiderio, ma non si costruisce la chiesa; è la via che va e viene dentro al proprio egoismo come in un campo magnetico da cui non esce. La via dell’egoismo è la tomba della guida dello Spirito Santo. L’egoismo soffoca lo Spirito perché ritiene di poter fare a meno della diversità e della varietà che è nell’altro da me. La diversità dei doni che lo Spirito crea nella chiesa è in vista del loro incontro e non dell’isolamento: l’incontro crea il bene comune. È nell’incontro dei diversi che nasce la testimonianza della chiesa che confessa: Gesù è il Signore! Concludo dicendo a me e ai miei fratelli nella medesima fede: «Viviamo nella pace di Dio, costruiamo il bene comune nella chiesa» Lo Spirito Santo ci sostiene, ci aiuta a rialzarci quando cadiamo, ci indica il sentiero da percorrere quando ci smarriamo. Il Signore è vivente, ci ama, ci protegge. Benedetto sia il Nome del Signore.

Giovanni Scribano

Da " RISVEGLIO PENTECOSTALE LUGLIO/AGOSTO 2003

Dalla Comunità di Cristiani Evangelici: Il tempio di Dio

 

 



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Consiglia  Messaggio 2 di 159 nella discussione 
Da: Soprannome MSN_Mariastella_ Inviato: 02/10/2003 22.28
Vorrei rispondere a questa meditazione dei fratelli evangelici con queste preghiere che noi usiamo per tentare di mantenere salda in noi quella fede donataci dallo Spirito Santo.
 
Atto di fede
Mio Dio, perché sei verità infallibile, credo fermamente tutto quello che voi avete rivelato e la Santa Chiesa ci propone a credere. Credo in Te, unico vero Dio in tre Persone uguali e distinte, Padre, Figlioe Spirito Santo. Credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio, incarnato e morto per noi, il quale darà a ciascuno, secondo i meriti, il premio o la pena eterna. Conforme a questa Fede voglio sempre vivere. Signore, accresci la mia fede.


Atto di speranza
Mio Dio, spero dalla tua bontà vostra, per le tue promesse e per i meriti di Gesù Cristo, nostro Salvatore, la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla con le buone opere, che io debbo e voglio fare. Signore, che io possa goderti in eterno.

Atto di carità
Mio Dio, ti amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, perché sei Bene infinito e nostra eterna felicità; e per amor tuo amo il prossimo mio come me stesso, e perdono le offese ricevute. Signore, fa' ch'io vi ami sempre più.

Atto di adorazione
Ti adoro mio Dio in tutte le tue bellezze e perfezioni. Adoro il tuo splendore, la tua maestà, più bella mille volte di quella del sole. Adoro il tuo fulgore infinitamente più ammirabile di quello che appare negli astri. Adoro la tua vita, infinitamente più deliziosa di quella dei fiori. Adoro la tua attività, infinitamente più operosa di quella che appare nel fuoco. Adoro la tua stabilità, ferma e solida infinitamente più di quella della terra. Adoro la tua trasparenza, infinitamente più delicata di quella dell'aria. Adoro la tua dolcezza e la tua calma, mille volte più placida di quella dei nostri grandi fiumi. Adoro la tua immensità, mille volte più vasta dell'estensione dell'oceano e dei mari che circondano la terra. Adoro la tua sublimità, mille e mille volte più elevata di quella delle montagne e dei cieli. Dio mio, ti adoro in tutte le tue creature! Dio mio, nelle tue opere, nulla è paragonabile a te stesso! (Olier)

Atto di amor puro
Tu lo sai bene, o Signore. Se io ti amo, non ti amo per il Cielo che mi hai promesso. Se temo di offenderti, non è per l'inferno che mi minaccia. Quel che mi attira a te, o Signore, sei tu stesso, tu solo: è di vederti, o mio Signore Gesù, inchiodato sulla croce, col corpo coperto di piaghe, in preda alle angosce della morte. E il tuo amore si è talmente impadronito del mio cuore che anche se il Paradiso non esistesse, ti amerei lo stesso; se non esistesse l'inferno ti temerei ugualmente. Tu nulla hai da promettermi, nulla da darmi per provocare il mio amore, perché anche non sperando affatto quel che spero, ti amerei come ti amo. (s. Teresa di Gesù)

 

PREGHIERE DI OGNI GIORNO

 

 


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Consiglia  Messaggio 3 di 159 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 04/10/2003 12.19
Buona idea...............speravo che altri si accodassero a questo forum......
 
Fraternamente C.
 
Dalla "Lettera a tutti i fedeli" di san Francesco d'Assisi
(Opuscoli, ed. Quaracchi 1949,87-94)
Dobbiamo essere semplici, umili e puri

Il Padre altissimo fece annunziare dal suo arcangelo Gabriele alla santa e gloriosa Vergine Maria che il Verbo del Padre, così degno, così santo e così glorioso, sarebbe disceso dal cielo, e dal suo seno avrebbe ricevuto la vera carne della nostra umanità e fragilità. Egli, essendo oltremodo ricco, volle tuttavia scegliere, per sé e per la sua santissima Madre, la povertà.
All'approssimarsi della sua passione, celebrò la Pasqua con i suoi discepoli. Poi pregò il Padre dicendo: "Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice" (Mt 26,39).
Pose tuttavia la sua volontà nella volontà del Padre. E la volontà del Padre fu che il suo Figlio benedetto e glorioso, dato a noi e nato per noi, offrisse se stesso nel proprio sangue come sacrificio e vittima sull'altare della croce. Non si offrì per se stesso, non ne aveva infatti bisogno lui, che aveva creato tutte le cose. Si offrì invece per i nostri peccati, lasciandoci l'esempio perché seguissimo le sue orme (cfr. 1Pt 2,21). E il Padre vuole che tutti ci salviamo per mezzo di lui e lo riceviamo con puro cuore e casto corpo.
O come sono beati e benedetti coloro che amano il Signore e ubbidiscono al suo Vangelo! È detto infatti: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore e con tutta la tua anima, e il prossimo tuo come te stesso" (Lc 10,27), Amiamo dunque Dio e adoriamolo con cuore puro e pura mente, perché egli stesso questo ricerca sopra ogni cosa quando dice "I veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità"(Gv 4,23). Dunque tutti quelli che l'adorano devono adorarlo in spirito e verità. Rivolgiamo a lui giorno e notte lodi e preghiere, perché dobbiamo sempre pregare e non stancarci mai (cfr. Lc 18,1), e diciamogli: "Padre nostro, che sei nei cieli" (Mt 6,9).
Facciamo inoltre "frutti degni di conversione"(Mt 3,8) e amiamo il prossimo come noi stessi. Siamo caritatevoli, siamo umili, facciamo elemosine perché esse lavano le nostre anime dalle sozzure del peccato.
Gli uomini perdono tutto quello che lasciano in questo mondo. Portano con sé solo la mercede della carità e delle elemosine che hanno fatto.
È il Signore che da loro il premio e la ricompensa.
Non dobbiamo essere sapienti e. prudenti secondo la carne, ma piuttosto semplici, umili e casti. Non dobbiamo mai desiderare. di essere al di sopra degli altri, ma piuttosto servi e sottomessi a ogni umana creatura per amore del Signore, E su tutti coloro che avranno fatte tali cose e perseverato fino alla fine, riposerà lo Spirito del Signore
. Egli porrà in essi la sua dimora ed abitazione. Saranno figli del Padre celeste perché ne compiono le opere.
Saranno considerati come fossero per il Signore o sposa o fratello o madre.
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