Niente da fare, non riesco a abituarmi.
Ci si saluta. Io faccio gli auguri di buon Natale. La gente mi guarda un po' stupita e perplessa. Mi si risponde con buone feste, buone vacanze, divértiti. Si è insomma smarrito il senso, la ragione, il nome stesso di quello che si sta facendo.
In una certa maniera è come imbucarsi ad una festa che non ci appartiene. Vediamo che c'è gente allegra, che ci si diverte, e quindi entriamo pure noi anche se non capiamo bene quello che accade.
Sarà un matrimonio? Sarà un compleanno? Così ci manteniamo sul generico, non ci sbilanciamo, per non fare cattiva figura.
Ma non facciamoci illusioni. Colui che dà la festa sa benissimo che ci siamo anche noi. Prima o poi verrà a trovarci e ci chiederà: "Cosa fai qui?".
Noi ammutoliremo, perché in fondo non è che lo conosciamo così bene. Forse tenteremo con un "Auguri!", ma la finzione non reggerà.
Perché lui invece ci conosce benissimo.
Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)