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02/02/2013 11:18 | |
2. “Capitale famiglia” e lavoroProprio a partire da questa visione di fondo, i Vescovi si sono soffermati sulla difficilesituazione economica, ribadendo che le iniziative introdotte a caro prezzo dal Governo perridare affidabilità e autorevolezza al Paese devono costituire la base di un rilancioindifferibile. Il dramma della disoccupazione, specialmente giovanile, come l’incertezza el’instabilità causate dal precariato hanno portato i membri del Consiglio Permanente aspendere parole di apprezzamento e di incoraggiamento per quanti – aziende e dipendenti– accettano forme di solidarietà volte ad aiutarsi reciprocamente. Tale generosità,avvertono, non può però distogliere chi ha precise responsabilità – a partire dall’entepubblico – in termini di spreco di denaro e di risorse, di insolvenza dei propri debiti,quando non anche di speculazione.In ordine all’uscita dalla crisi i Vescovi hanno, quindi, additato il valore insostituibiledella famiglia. In essa, hanno evidenziato, si ritrova un impagabile capitale di stima e difiducia, che precede lo stesso capitale economico; la sua tenuta è di carattere affettivo ericorda come la stessa economia necessiti non solo di regole, ma anche delle risorse disenso che le vengono dalla centralità della persona, dal “fare famiglia” e dal generare. Sitratta di realtà primarie del bene comune per la tutela e la promozione delle quali la Chiesanon sarà mai stanca di spendersi e di richiamare tutte le forze politiche.In quest’ottica si colloca l’appello, in occasione del prossimo appuntamento elettorale,alla partecipazione al voto da parte di tutti i cittadini.3. Se oratorio fa rima con laboratorioMemoria e attualità, fondamenti e dinamiche, impegno e responsabilità ecclesiale: siarticola attorno a questi tre ambiti la Nota pastorale sul valore e la missione degli oratori,approvata dal Consiglio Episcopale Permanente e ora affidata alla Segreteria Generale perla pubblicazione.Il testo, frutto del lavoro congiunto di due Commissioni Episcopali – quella per lacultura e le comunicazioni sociali e quella per la famiglia e la vita – si inserisce nel quadrodegli Orientamenti pastorali per il decennio; costituisce un segno di riconoscimento per ilservizio educativo che viene assicurato da tanti oratori e un incoraggiamento per un loroulteriore sviluppo nelle diocesi italiane.In particolare, la Nota evidenzia il profilo identitario di tale presenza, il suo legameinscindibile con la missione educativa della Chiesa, la necessità della formazione deglianimatori e di una rinnovata collaborazione con la famiglia.Infatti, “il laboratorio dei talenti” – come, fin dal titolo del documento, l’oratorio vienedefinito – è avvertito quale percorso privilegiato per la trasmissione della fede: di quil’apertura a tutti, senza che questa accoglienza vada a scapito della chiarezza dellaproposta.
4. Sull’educare
La proposta della Presidenza di convocare un’Assemblea Generale straordinaria, dedicata alla verifica e alla riflessione circa la preparazione dei candidati al presbiterato e la formazione permanente del clero, è stata occasione per un ampio confronto, a testimonianza di come il tema stia a cuore ai Vescovi. Il Consiglio Permanente ha fissato l’assise per il novembre 2014, riservandosi così un congruo periodo di preparazione, che consenta di coinvolgere anche le Conferenze Episcopali Regionali. Ad analoga conclusione il Consiglio Permanente è giunto anche in merito alla proposta di Indice circa un testo di orientamenti per la catechesi. Partendo dalla trasmissione della fede in un cammino di incontro con Cristo nella comunità ecclesiale, i Vescovi guardano alla catechesi quale momento irrinunciabile, di cui avvertono la necessità di chiarire termini, contenuti e collegamenti: solo allora il “sapere” della fede coglie la centralità della dimensione celebrativa, che a sua volta apre alla carità.
Conclusa la stagione delle sperimentazioni, l’attesa diffusa concerne indicazioni precise, anche riguardo all’utilizzo dei Catechismi. Nel contesto odierno si tratta di aiutare le Chiese a un comune impegno nell’annuncio della fede, con una più incisiva azione pastorale in quest’ambito e una condivisa formazione dei catechisti. Per la rilevanza del tema, si è stabilito che l’Indice – arricchito dal confronto franco e fraterno all’interno del Consiglio Permanente – sia inviato alle Conferenze Episcopali Regionali per integrarlo con eventuali ulteriori suggerimenti.
I Vescovi si sono, quindi, confrontati sul tema principale dell’Assemblea Generale del prossimo maggio. Le scansioni annuali con cui vengono declinati contenuti e funzioni degli Orientamenti pastorali del decennio prevedono l’approfondimento sugli educatori nella comunità cristiana. Su tale argomento, una relazione fondativa presenterà il quadro di riferimento, nel quale si svolgerà il lavoro dei gruppi di studio. È stato proposto di valorizzare un approccio esperienziale, nonché di delineare le figure educative e di collocarne identità e responsabilità nel contesto della comunità ecclesiale: quest’ultima rimane il soggetto centrale, il luogo in cui – attraverso percorsi di formazione e di accompagnamento – prende forma ogni vocazione educativa.
Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine) |