È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

La psicologia degli adolescenti spiegata alle mamme e ai papà - educazione cristiana

Ultimo Aggiornamento: 01/07/2013 11:03
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
01/07/2013 10:12
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

PARTE PRIMA

LE ORIGINI DELLA NOSTRA PERSONALITÀ

DONDE HA ORIGINE IL NOSTRO CARATTERE?


Ascoltando le lagnanze materne sui difetti dei figli, si può notare come nella maggioranza dei casi esse li ritengono interamente responsabili: “ Mio figlio è un fannullone ”, “ Mia figlia è impertinente ”, “ È una figliola così chiusa! ”, “ È priva di volontà e manca di carattere ”. Se ne deduce che queste mamme ritengono evidentemente che un atto di volontà da parte dei giovani risolverebbe la situazione. Questo atteggiamento mostra che esse non tengono esattamente conto di come sia costituito il carattere di ognuno.

Il carattere è infatti la risultante di tre tipi di influssi: l'eredità, l'ambiente sociale ed educativo, lo sforzo personale. L'eredità fa sentire il suo influsso fin dalla nascita e durante tutta la vita, l'ambiente avrà influenza dopo i primi mesi di vita. Lo sforzo personale autonomo sarà possibile solo nell'adolescenza: questo sforzo tuttavia non riuscirà a modificare l'influsso dell'eredità o a sopprimere radicalmente le impressioni, spesso incoscienti, ricevute nei primi anni di vita.

“ Noi nasciamo vecchi ”, ha scritto Francois Mauriac. Con queste parole lo psicologo voleva sottolineare come una buona parte delle inclinazioni e delle tendenze del carattere le ereditiamo dai nostri avi, nel fisico.

Questa espressione originale è molto vera: noi nasciamo infatti con un insieme di organi e di ghiandole il cui funzionamento fisiologico avrà una notevole importanza e un largo influsso sulle nostre virtù e sui nostri difetti. Nasciamo tra l'altro con un sistema nervoso ben determinato le cui ricchezze, equilibrio o squilibrio, incideranno sul carattere.

Gli adulti sanno per esperienza che molti mali di stomaco, disturbi di fegato, malesseri, incidenti ginecologici hanno una netta ripercussione sull'umore del momento. Non c'è quindi da meravigliarsi se fin dai primi anni cause fisiologiche hanno nette ripercussioni sul carattere dei nostri figli.

Vi sono delle nature calme o nervose, golose o prive di appetito, irascibili o tranquille, ottimiste o pessimiste; queste tendenze si rivelano già nella prima infanzia; non sono quindi adottate deliberatamente, né dovute all'influsso dell'ambiente, bensì a cause fisiche.

La scienza ci dimostra che determinati prodotti chimici influenzano il nostro carattere, le nostre facoltà mentali ed affettive, il nostro comportamento esterno. Noi conosciamo oggi numerosi prodotti il cui ingerimento o iniezione, modifica, almeno temporaneamente, la nostra psiche. Nota è l'azione del pentotal, il “ siero della verità ” che annulla le nostre resistenze o reticenze ad esprimere i nostri pensieri, dell'acido glutannico che procura una certa vivacità, dell'actedron che permette di stare svegli quarantotto ore e che permetteva ai piloti durante la guerra i lunghi voli... E se questo è l'effetto prodotto da minime dosi di sostanze chimiche, si può facilmente comprendere l'influsso del fisico in cui si trovano in permanenza prodotti chimici fabbricati dall'organismo.

Questo complesso chimico esistente nel fisico e il tipo “ personale ” di sistema nervoso differenziano i caratteri dei figlioli nati dagli stessi genitori. Non può essere causa di differenziazione l'ambiente familiare, che è comune; il comportamento della mamma verso i piccoli è comunemente lo stesso. L’unica causa dei caratteri diversi che essi rivelano già nella prima infanzia è da ricercarsi nelle costituzioni fisiche diverse ereditate dai genitori.

La maggior parte delle mamme, quand'erano ragazze, vedendo bambini comportarsi male, pensavano immediatamente: “ Io non educherò certo così i miei figli! ”. L'esperienza della vita le ha rese più modeste: hanno appreso che l'educazione non è onnipotente. E allora perché credono che uno sforzo di volontà da parte di una adolescente o di un bambino possa modificare carattere e comportamento? Educazione e dominio di sé si trovano dinanzi necessariamente una base fornita dall'eredità fisica.

Dunque né l'educazione né il dominio di sé possono tutto. Questo però non significa che non possono nulla. Se l'educazione infatti non può modificare la struttura fondamentale del carattere, essa tuttavia può modificarne certi aspetti: l'esperienza quotidiana ci dice appunto l'influsso che essa può avere sul carattere e il comportamento dei bambini. Dal bambino piccolo, possiamo ottenere, per mezzo di abili sistemi di educazione, atteggiamenti e virtù alle quali egli non sarebbe portato né dall'istinto né dall'ereditarietà. Questo avviene perché il bambino, infatti, non è un essere tutto di un pezzo: egli ha innumerevoli risorse su cui l'educatore può far leva per attenuare o rinforzare particolari tendenze. Tutto ciò non avverrà in pochi giorni, ma dovrà cominciare dalle prime settimane, dai primi mesi o dai primi anni.

Numerose sono le leve di comando di un essere umano; sul piano più basso i vari istinti: desiderio del piacere, paura del dolore; sul piano superiore, invece, esse sono costituite dall'intelligenza, la volontà e la coscienza. Prendiamo per esempio il caso di un bambino goloso: a tre o quattro anni posso insegnargli a dominare i suoi desideri per timore di una privazione; verso i sei anni posso far appello al suo desiderio di un sorriso o di un bacio della mamma, al suo timore di dare un dispiacere. Se è più grande, potrò farlo ragionare, dimostrandogli che certi cibi non sono adatti e gli possono dare fastidio. Sono modi diversi per aiutarlo a dominare la sua golosità. Un lungo sforzo educativo può modificare più o meno sensibilmente un carattere e una condotta: può sempre ottenere un miglioramento se non una trasformazione radicale. Con lo sviluppo dell'intelligenza o col passare degli anni, non si avrà unicamente l'influsso dell'ambiente familiare, ma anche quello della scuola, dei divertimenti, del mondo in generale. In ogni creatura si trovano latenti i germi di tutte le virtù e di tutti i vizi. Sta appunto nell'abilità dell'educatore il saper fare leva sui vari elementi che costituiscono l'essere umano per aiutarlo a realizzare la pienezza del suo essere uomo. Usando intelligentemente premi e castighi d'ordine morale, intellettuale, sentimentale, fisico, l'educatore esperto potrà ottenere nella maggior parte dei casi che il goloso diventi temperante, il pauroso più coraggioso, il collerico relativamente padrone dei suoi nervi, il pigro un po' meno svogliato.

L'ambiente educativo agisce sui caratteri per il clima generale che crea più che per le esortazioni ufficiali: si può infatti non ascoltare queste ultime, non si può invece facilmente sottrarsi all'atmosfera morale che si respira in casa e fuori. Lo spirito religioso e sociale di una famiglia, la mentalità umanistica o giansenista, idee giuste e pregiudizi si riflettono nelle istituzioni e negli ambienti: e questa atmosfera avrà sul fanciullo un influsso maggiore dell'educazione che gli si impartisce. Vivendo per esempio in un ambiente di supremazia maschile e di parziale sottovalutazione della donna, è quasi impossibile che un ragazzo non senta nascere un forte senso di orgoglio per la sua appartenenza al " sesso forte ", e la ragazza non ne risenta un influsso deprimente.

Oltre all'eredità fisica, dunque, notevole importanza hanno gli insegnamenti " ufficiali " e le idee circolanti nell'ambiente in cui il giovane vive.

Il carattere innato può essere modificato da un terzo fattore: lo sforzo personale su se stessi, Questa possibilità non è del bambino, ma propria dell'adolescenza. È questa infatti l'epoca della presa di coscienza di sé, della nascita della possibilità del dominio di sé attraverso la comprensione dei fini che ci si propone di raggiungere.

Il bambino farà uno sforzo per dominarsi, perché gli è suggerito da altri, l'adolescente può deciderlo da sé; questo non vuol dire che lo faccia spesso! Questi sforzi su se stesso possono avere dei risultati più o meno appariscenti.

Essi non sopprimeranno le tendenze profonde dell'essere, dovute all'eredità, ma potranno attenuarne la violenza o accentuarne l'inclinazione. Le variazioni di umore sono frequentemente dovute nella ragazza a stati fisiologici o impressioni ricevute. Ma se si spiega alla adolescente o alla giovane le ragioni di questi mutamenti di umore, ella potrà acquisire consapevolmente e progressivamente una maggiore serenità ed equilibrio.

È chiaro infatti che la passione prenderà maggiore vigore se alimentata e coltivata; un sentimento anche violento può diminuire a poco a poco d'intensità se trascurato abilmente, rifiutandosi di soddisfarlo, indirizzando l'intelligenza e la volontà su altri centri d'interesse. Tutto questo non è lavoro di un giorno; in realtà sono molto pochi coloro che si preoccupano di studiare e di educare il proprio carattere, È però possibile ottenere dei buoni risultati e la prova sta nel fatto che alcuni li hanno realmente ottenuti. In questo caso anche il comportamento esterno potrà venire sensibilmente rettificato. Non si dice forse che san Francesco di Sales, l'uomo più mite e dolce, fosse stato violento nella sua giovinezza?

Accanto alle nostre attitudini pienamente coscienti ve ne sono molte altre adottate in stato di semicoscienza o di incoscienza, conseguenti all'emotività. Questa ha origine nel temperamento fisico, dipende dall'ambiente sociale, soprattutto familiare, e dalle reazioni dell'individuo a questi influssi. L'importanza dell'ambiente familiare è notevole: a seconda se avrà esasperato o calmato questa emotività, specie nella prima infanzia, se avrà determinato dei pericolosi rientri o avrà permesso opportune manifestazioni, si avranno, ad una certa età, individui dotati di una certa capacità affettiva predominantemente conformista o aggressiva, e tendenzialmente ottimista o pessimista, equilibrata o nervosa.

E per poter comprendere, avere in mano il carattere della propria figliola, bisogna tenere presenti tutti questi fattori: il temperamento, la fisiologia, gli influssi dell'ambiente familiare e sociale, le reazioni affettive che essa prova inconsciamente, o dietro suggerimento dei suoi educatori.

È dunque la sintesi degli influssi della nostra costituzione fisiologica, dell'ambiente educativo, delle nostre reazioni coscienti e incoscienti che costituisce il nostro carattere quando stiamo varcando la soglia dell'adolescenza.


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:51. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com