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La psicologia degli adolescenti spiegata alle mamme e ai papà - educazione cristiana

Ultimo Aggiornamento: 01/07/2013 11:03
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01/07/2013 10:16
 
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[SM=g1740733]  La adolescente pretende godere di una maggiore libertà

Un'altra manifestazione del sorgere della personalità consiste nell'esigenza dell'adolescente di godere di una maggiore libertà di azione e di giudizio. Tale atteggiamento è proprio della fine dell'adolescenza.

La ragazza chiede di uscire sola, di viaggiare sola, A quest'ultima libertà è legata una importanza simbolica notevole. S'intende che non chiede di andarsene per parecchi giorni da sola all'estero, ma vorrebbe solo fare un viaggetto di andata e ritorno per recarsi a trovare parenti o amici. Il viaggio da sola ha, per lei, un valore simbolico, perché è la dimostrazione tangibile che ci si fida di lei e si riconosce che non è più una bambina e la si considera una ragazza fatta.

Così l'andare al cinema sola, vedere un film approvato dai genitori, comprare articoli di abbigliamento o di divertimento secondo il " suo " gusto, da alla adolescente una gioia profonda; in questi piccoli fatti, essa vede il riconoscimento della propria personalità e indipendenza: sono azioni proprie dei " grandi " e quando le viene concesso di compierle, si sente trattata da persona grande.

Altre manifestazioni del sorgere della personalità: la ragazza non ammette più che le si diano degli ordini o le si vieti qualcosa senza giustificazione; pretende avere il diritto di difendere i propri gusti, di esprimere un proprio giudizio su determinati argomenti. Molte mamme, e soprattutto padri, si mostrano intransigenti su questo punto: vogliono che i figli pensino esattamente come loro, desiderano non solo quel che è legittimo, cioè far condividere ai figliuoli il loro modo di pensare, ma imporlo ai ragazzi. E questo non è possibile con le nuove esigenze dell'adolescenza.

Nell'adolescenza infatti il pensiero si fa più personale: la bambina incomincia a riflettere, acquista una maggiore conoscenza della vita sociale, si forma una piccola opinione personale. Il suo campo d'esperienza è ancora molto limitato; ella non vede che una minima parte della realtà. Però questa minima parte ella la vede, la giudica, ne riceve delle impressioni o tira delle conclusioni che crede giuste e fondate.

A quattordici e sedici anni non ha più l'intelligenza da bambina; questa facoltà si è sviluppata: la scuola, i contatti sociali, le conversazioni udite in casa, i libri, i giornali, hanno avuto un notevole influsso e hanno aiutato la adolescente a farsi un'opinione sua su molte cose. Sono giudizi molto legati alla sua sensibilità, alle sue impressioni, però sono giudizi “ personali ”, non più da “ bambina ”.

Molti genitori non si rendono conto di questa evoluzione, non vedono che la “ bambina ” cresce; troppo spesso pretendono imporre le loro decisioni senza giustificarle, E se la adolescente chiede il “ perché ” di un ordine, gli educatori rispondono con un secco “ perché va bene cosi ”, pronunciato con un tono di voce che fa supporre quali sarebbero le conseguenze se l'interessata non obbedisse subito! A volte, eccezionalmente, occorre imporre un ordine senza giustificarlo; ma questo non deve essere il metodo abituale. Tale metodo educativo risulta deteriore per lo sviluppo e l'arricchimento intellettuale della adolescente e poco atto ad ottenere obbedienza. Risultati estremi possono essere fughe, ostilità, odio, come è stato sperimentato nei laboratori medico-pedagogici, sorti in questi ultimi anni. Bisogna aiutare l'adolescente a formarsi una idea precisa e meno parziale della vita; e questo lo si otterrà non imponendo d'autorità dei giudizi, ma dando loro giustificazioni razionali.

Facilmente la ragazza, per una stima esagerata di sé, soprattutto dal punto di vista del cuore, può commettere delle imprudenze; occorre perciò completare la sua educazione morale. Molte volte, soprattutto quando si tratta di pericoli in cui può correre serio rischio l'integrità della giovane, gli educatori o educatrici danno consigli privi di qualsiasi spiegazione: “ Se tu sapessi i pericoli a cui ti esponi ”! È naturale che non lo sappia! Dove deve avere imparato a conoscerli, se nessuno gliene parla? L'unico effetto che producono simili frasi è di far intuire alla giovane l'esistenza di un mondo che le si nasconde e che, da Eva curiosa, desidera scoprire.

Una frase meno ambigua e più precisa giova molto di più!

Le adolescenti pretendono dire la loro opinione, riservarsi la decisione definitiva circa l'abbigliamento o il trucco: usano volentieri un poco di cipria o di rosso nonostante il giusto rincrescimento del papà che preferisce la naturale semplicità. Esse desiderano portare gonne corte se si “ usano ” corte, lunghe se la moda lo impone: i papà, specialmente, troveranno che tutto ciò è poco adatto o ridicolo. Ma esse vogliono i vestiti accollati, o no, i capelli lunghi o corti, aderenti alla testa o soffici, tagliati alla tifo o a colpo di vento o alla bebé, a seconda delle esigenze della moda tiranna.

In questo campo la mamma è spesso complice; il papà assume forse davanti a progetti giudicati ridicoli, un atteggiamento di opposizione... poi, stanco, finisce per arrendersi! È meglio che rifletta prima di iniziare la “ guerriglia ”; faccia qualche concessione, pur rimanendo irremovibile in sede morale e consideri pure con aria divertita le scelte più o meno ridicole che la moda impone alle sue ragazzine. I conflitti in famiglia possono nascere, oltre che per motivi di “ moda ”, anche per i diversi gusti musicali. Papà e mamma hanno raggiunto una età in cui si ama la quiete; la figliola invece ama tutto ciò che eccita: tiene la radio a tutto volume mentre si trasmette musica jazz (salvo poi poco dopo compiacersi di ascoltare musica malinconica). I genitori sostengono che tale musica è stupida, buona per gli squilibrati, e la ragazza ne difenderà con ardore la musicalità!

Occorre un po' di tolleranza da ambo le parti; la salvezza del mondo non è poi legata all'amore o all'odio per il jazz, alla simpatia o al disprezzo per i versi liberi, ai capelli lunghi o corti, lisci o ondulati! Non è certo il caso di suscitare aspre discussioni per questi argomenti o di arrivare a quelle draconiane conclusioni: “ Finché campa tuo padre, non farai niente di tutto questo! ”. Molto meglio stabilire un accordo: ascolti pure il jazz quando è sola, ma lasci che i genitori ascoltino l'aria della loro operetta preferita o di un oratorio!

Invece d'imporsi in maniera dittatoriale, è preferibile che i genitori chiacchierino e discutano con le loro figliole; queste non vedono che una minima parte della realtà e solo un aspetto delle cose. Parlando invece le aiutino a scoprire altri aspetti, inconvenienti o vantaggi a loro ignoti: in tal modo il papà e la mamma contribuiranno a completare nelle figliole la loro visione della vita, a sviluppare l'intelligenza, ad arricchire la propria cultura... e le porteranno a condividere, se non totalmente, in gran parte, le loro opinioni! Concediamo pure che la gioventù è settaria nelle proprie idee e gusti... ma non lo è forse anche l'adulto?

I genitori stiano tranquilli: molti gusti si modificano con l'età, molti giudizi si attenuano, si arricchiscono, subiscono una evoluzione. Verrà un giorno in cui la ragazza sarà in grado di giudicare più saggiamente la vita coi suoi doveri e i suoi pericoli e allora anche i gusti saranno mutati e forse divenuti identici a quelli dei genitori! Se i genitori adottassero di più questa saggia politica della discussione pacifica, raggiungerebbero più facilmente i risultati che desiderano. La adolescente infatti che sembra intransigente nei suoi gusti e nei suoi propositi è in realtà poco sicura di sé: l'adolescenza è infatti l'età oltre che dell'affermazione della personalità, dell'esitazione e della timidezza.



La adolescente è timida e cerca un appoggio

È naturale e comprensibile che la adolescente, rendendosi a poco a poco cosciente della propria personalità fisica, intellettuale, e, lo vedremo più avanti, affettiva e morale, provi il desiderio di manifestarla e di sperimentare le sue forze nascenti. Questo fatto spiega quella volontà di affermarsi, di cui abbiamo già osservato vari aspetti.

Contemporaneamente però la ragazza costata la propria fragilità. Non insistiamo oltre sulle cause fisiche di questa impressione: dalla più viva vitalità la adolescente passa a stati di debolezza che le permettono di rendersi conto della fragilità della sua condizione.

E questo fenomeno si ha non solo nello stato fisico, ma anche in quello intellettuale: la adolescente difende le proprie convinzioni, dà l'impressione di essere testarda e cocciuta. Dentro di sé tuttavia è meno sicura di quello che dice; ha coscienza che la sua visione della vita e le sue esperienze sono molto limitate. Vi sono settori in cui dimostra una grande sicurezza: " Infine, mamma, lo so bene anch'io! "; nel campo affettivo crederà eterne le sue amicizie attuali, perfetta la persona per la quale ha " preso una cotta "; in questi campi non dubita certo di sé, è sicura delle sue affermazioni e dei suoi giudizi.

Si rende tuttavia conto che ha ancora molto da scoprire, che ha colto solo alcuni aspetti anche di cose che cadono sotto la sua esperienza immediata; ecco perché in certi momenti non si fida più di sé. Si rende conto che i suoi giudizi, apparentemente irremovibili, evolvono col passare dei giorni: quello che oggi le sembra grigio, tra una settimana le appare bianco. In una parola, acquista coscienza che le sue convinzioni sono basate su impressioni mutevoli; ne consegue un dubitare di sé. Su molti argomenti, l'apparente sicurezza nasconde un'intima esitazione.

Vi sono d'altronde mondi che ha coscienza di ignorare completamente: si sente a disagio davanti a un gruppo di adolescenti o di ragazzi, gli uomini maturi la intimidiscono. Con i primi assume atteggiamenti apparentemente contraddittori, che tradiscono il suo disagio; ora abbassa gli occhi, o parla con disinvoltura, o ride sguaiatamente, o addirittura li sfugge.

Tutto quello che si riferisce a questo mondo misterioso del sentimento e dell'amore suscita in lei un vivissimo interesse: la ragazza legge col desiderio di capire sempre un poco di più. Purtroppo nei libri trova spesso un mondo falso, idealizzato, romanzato, irreale; anche se si immerge con voluttà in quei racconti e vi costruisce i suoi sogni, in realtà la fanciulla non lo fa senza una certa esitazione e un certo timore di oscuri pericoli, di delusioni; ciò avverrà soprattutto se le letture, che fino a quel momento le sono passate per le mani, sono a tendenza piuttosto realistica e pessimista.

Per strada, gli sguardi insistenti di ragazzi o di uomini facilmente la turbano, pur non comprendendo bene che cosa possano significare: si sente fragile perché giovane, si sente fragile perché donna.

Tutti questi elementi fanno si che sotto questa apparente sicurezza di sé, di autosufficienza in alcuni momenti e in alcuni campi, in realtà si senta debole e timida di fronte alla vita; cerca un appoggio e una protezione, un aiuto sicuro in qualcuno più forte di lei. Con accanimento la giovinetta difende la sua nascente indipendenza e non intende che gliela si sottragga; ma se la mamma o l’educatrice riesce ad adattarsi con abilità alla sua evoluzione, se mostra di avere fiducia nelle sue iniziative; se comincia a trattarla da ragazza “ grande ” e a discutere con lei sia i suoi ordini che i suoi giudizi; se sa rendersi piuttosto una protettrice amica, che una autorità tiranna; se, con il suo metodo intelligente, saprà dare alla fanciulla l'impressione di capirla, guadagnerà, almeno in parte, la sua fiducia: la adolescente è ipersensibile, il minimo passo falso potrebbe rinchiuderla, provvisoriamente o per sempre, in sé. Bisogna ricordare ch'ella cerca non una indagatrice della sua condotta, ma una confidente per esprimere i propri sentimenti e, esprimendoli, spiegarli a se stessa, per scaricarsi di un peso troppo forte, per ricevere consigli utili circa la linea di condotta da tenere, Ecco la ragione della necessità di guadagnarsi la fiducia con la simpatia e dell'inutilità di imporsi su di lei e di sorprenderla nei suoi movimenti.

Una mamma o un'educatrice che si mostra comprensiva, affettuosa, rispettosa della personalità della adolescente, sarebbe da questa accolta come la benvenuta. Questa ha infatti bisogno di confidarsi; se non lo ha fatto con la mamma, con una educatrice o una insegnante, lo farà con delle amiche. Si vedono spesso gruppi di adolescenti che parlano accanitamente tra loro e che non accolgono estranee: sovente hanno tra queste l'amica del cuore, cui confidano i propri segreti.

L'adulto deve rinunciare alla speranza di essere il confidente totale della adolescente: perché vi sia confidenza piena, occorre che vi sia un sentimento di uguaglianza e questo non è mai possibile tra la mamma e la figliola. Tuttavia quanto più le mamme e le educatrici saranno comprensive, tanto più sarà vasto il terreno di intesa e il piano di fiducia. Per questo occorre bontà, simpatia reale, incoraggiamento, e soprattutto far loro sentire che si partecipa alla loro gioia di vivere e alle loro speranze nel futuro.




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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