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La psicologia degli adolescenti spiegata alle mamme e ai papà - educazione cristiana

Ultimo Aggiornamento: 01/07/2013 11:03
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Sesso: Femminile
01/07/2013 10:35
 
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  [SM=g1740758]  La adolescente ha un vivo interesse per l'altro sesso

Circa un anno dopo la sua adolescenza, la ragazza incomincia ad interessarsi di giovani; li vede con altri occhi. Non c'è quasi nessuna ragazza che sfugga a questa legge; può accadere che tenti di sottrarvisi: anche la fuga però è una dimostrazione dei suoi sentimenti.

La adolescente sa ormai che la donna è diversa dall'uomo e ha l'intuizione più o meno cosciente che questi due esseri sono fatti l'uno per l'altra.

Anche le adolescenti dei collegi più riservati hanno un interesse per l'altro sesso; non lo manifestano sempre esteriormente ma lo serbano nei loro pensieri intimi o per le loro fantasticherie. Sono anche capaci di non parlarne tra loro: ciò non toglie però che il ragazzo, l'uomo, si presenti loro come facente parte di un mondo diverso, sconosciuto, misterioso e nello stesso tempo complementare al loro. Questo interesse può avere naturalmente una diversa intensità: ma essendo fondato sulla natura fisiologica si deve avere in tutte, salvo anormalità.

Abbiamo tuttavia visto che l'ambiente familiare, sociale, l'educazione, assieme allo sforzo di autodisciplina, possono avere un notevole influsso per alimentare o frenare lo stimolo fisiologico. Perciò se l'adolescente vive in un ambiente familiare unito, sano, sereno, numeroso, aperto agli amici, il suo interesse per l'altro sesso avrà un carattere calmo, non assumerà una forma acuta.

E questo avviene anche se l'adolescente ha trovato nella sua vita un forte centro di interesse, se lo studio assorbe la maggior parte del suo tempo e le sue migliori energie: abbiamo molte volte constatato che studentesse prese da un notevole lavoro, o dedite a studi che corrispondono realmente ai loro gusti si aprono più tardi ai problemi sentimentali.

Ciò non significa che siano totalmente indifferenti: un gruppo di guide che si incontri con un gruppo di scout in una festa o in comune troverà più interessante e piacevole questa riunione mista, di una festicciola tra sole ragazze. Molti atteggiamenti e propositi vengono modificati per il solo fatto della presenza di elementi maschili; e questo prova che il “ neutralismo ” non è totale!

In generale però, tranne in un ambiente sociale determinato, la percentuale dei casi in cui l'adolescente mantiene un equilibrio assoluto di fronte all'altro sesso, è molto bassa. Quando il tipo di studio interessa poco, quando la ragazza non fa parte di un movimento giovanile cui attivamente partecipa, quando vive in un ambiente in cui numerose sono le possibilità di incontri tra i due sessi, non è solo un interesse platonico e lontano che attira la ragazza verso il giovane.

Una adolescente di scuola professionale diretta da religiose ci diceva come tutte le sue compagne in ricreazione parlassero unicamente di “ ragazzi ” e che all'uscita si precipitassero davanti alla porta della vicina scuola maschile per essere presenti all'uscita dei ragazzi: due o tre sole non partecipavano.

Molti parroci e professori di zone industriali ci informano che la maggioranza delle adolescenti della parrocchia o della scuola amoreggiano con i ragazzini. Bambine e bambini a dieci anni si evitano, si disprezzano, giocano separatamente. Nella adolescenza il fenomeno muta: i propositi possono restare apparentemente ostili, la timidezza può trattenere. Ciò non toglie che, eccetto alcuni casi particolari, l'attrazione dei sessi sia un fatto innegabile e visibile.

Cosa pensare della profondità del sentimento che attira l'una verso l'altro?

Limitiamoci a rispondere per il mondo femminile, che solo ci interessa in questo lavoro. Bisogna distinguere le età. All'inizio dell'adolescenza le ragazze che frequentano ragazzi lo fanno di solito per puerilità, vanità, per imitare le ragazze più “ grandi ”; durante e soprattutto verso il termine dell'adolescenza, invece, molte sono spinte da un sentimento profondo e dal desiderio fondamentale e universale del cuore femminile, di amare ed essere amato.

È difficile che il primo movente sia la ricerca di soddisfazioni sensuali: non si può negare tuttavia che questo motivo esista sotto sotto: di solito è il bisogno di affetto che suggerisce alle ragazze il comportamento.

La adolescente si apre al mondo affettivo, ha in sé la capacità e il desiderio di tenerezza: non c'è dunque da meravigliarsi se la sua psiche la spinge a mettere in opera le sue possibilità e a soddisfare i suoi desideri!

Altri motivi potranno spingere la adolescente a intraprendere con i giovani una relazione i cui risultati saranno più dannosi che proficui. Notevole importanza ha l'influsso dell'ambiente sociale e familiare in cui ella vive; se in questo ambiente è cosa naturale avere relazioni con un ragazzo, si comprende come sarà praticamente molto difficile sottrarsi. all'influsso di esso, eccezione fatta per un carattere particolarmente forte o portato alla solitudine. La grande massa segue la corrente: prendere posizione è sempre difficile, sia di fronte al male, sia di fronte al bene.

La vanità è un altro movente che spinge la adolescente ad avere rapporti con ragazzi, l'evitare di avere relazioni con l'altro sesso può essere una manifestazione di volontà di indipendenza; questo atteggiamento richiede però una notevole risolutezza perché facilmente può essere giudicato come incapacità di attirare l'attenzione su di sé. E quindi ci si può far giudicare prive di fascino e di grazia: un simile giudizio colpisce la vanità della ragazza e la sua preoccupazione di piacere. Se ne deduce facilmente che la proibizione di frequentare i ragazzi, quando la maggior parte delle sue amiche lo fa, diviene una non lieve mortificazione per l'amor proprio di una giovinetta, dato che pochissime hanno il coraggio di non seguire l'esempio della maggioranza.

Una certa curiosità intellettuale, sentimentale e sessuale è latente e si aggiunge ai moventi principali. Nella maggior parte delle relazioni, crediamo che sia il bisogno di affetto, il desiderio di amare e di sentirsi amate che spinge le adolescenti ad assumere una simile linea di condotta nei riguardi dell'altro sesso.

È un desiderio naturale, ingenuo, prematuro ma sincero, di amore autentico che spinge le ragazze di 15 o 16 anni a cercare la compagnia dei ragazzi. Recandosi a scuola o al lavoro incontrano un giovane studente, impiegato o operaio; si sorridono, si parlano. Il ragazzo, delle cui intenzioni non parliamo qui, si dimostra gentile e fa qualche complimento, mostra un certo interesse e affetto per la giovane, le da anche, se lei si presta, qualche bacio; semplicemente, candidamente ella si abbandona a questo delizioso sentimento di una presenza affettuosa e confortante. Dall'affetto poi, nasce l'amore. Quelle che vivono in un ambiente disunito, in cui ricevono poco affetto o tenerezza, quelle che hanno una vita dura e sono sole, sono naturalmente più portate a intrecciare un rapporto di questo genere, nella speranza di trovare l'anima gemella, disposta a popolare la loro solitudine e felici di potersi abbandonare all'emozione di aver vicino chi si interessa a loro e le capisce. Ingenuamente la adolescente crede che i sentimenti del ragazzo siano eterni. Questi può anche essere sincero, ma è uomo e i sentimenti del mondo maschile sono soggetti ad una rapida evoluzione; non sempre l'uomo abbandona la ragazza per un'altra. Tipica caratteristica della psicologia maschile è che l'amore non è tutto: l'uomo adulto si appassiona al suo lavoro, alla politica o ad un'opera di assistenza cui liberamente si è dedicato, l'adolescente può ad un tratto essere attirato e preso completamente da una attività sportiva o artistica. Incomincia allora per i due “ morosetti ” l'indifferenza, almeno da parte maschile, poi l'abbandono più o meno completo, quindi oblio definitivo.

La ragazza prova tutte le pene dell'amore deluso perché aveva messo tutta se stessa in quell'incontro. Quante confidenze abbiamo avuto dì ragazze desolate di quindici, sedici anni! Quante volte le abbiamo viste piangere dirottamente perché colui che esse amavano le aveva abbandonate! Tali avvenimenti accadono ogni giorno: e molti genitori non sono al corrente di queste crisi, come non lo erano stati degli amori. E il silenzio delle adolescenti rispetto ai genitori è tanto più frequente quanto più questi avranno trascurato l'iniziazione sessuale e sentimentale delle loro figliole.

L'adolescenza è l'età della nascita, del sorgere dell'amore: i genitori lo devono sapere; nessuna forza al mondo è in grado di impedire questa evoluzione.

Gli educatori abili devono dare a questo bisogno affettivo della adolescente delle soddisfazioni che, pur non essendo quelle desiderate immediatamente, lo appaghino in parte. È opportuno far capire alla adolescente che è naturale in lei la nascita di questo sentimento, ma bisogna disciplinarlo intelligentemente per evitare dispiaceri poi. Invece di isolarla completamente dal mondo maschile è bene permetterle di avvicinarlo un poco: in amichevoli incontri troverà non una vera e propria soddisfazione amorosa, ma una reale distensione sentimentale. La adolescente deve trovare un'atmosfera di comprensione e di affetto nell'ambiente familiare, bisogna aiutarla nelle sue difficoltà di lavoro o di studio; non esigere sforzi troppo superiori e costringerla a vivere in un ambiente arido e desolante. Si cerchi di interessarla a un movimento giovanile, le cui occupazioni e distrazioni attenueranno l'impazienza della sua attesa.

Questi accorgimenti serviranno da calmanti per ritardare il risveglio troppo precoce della sentimentalità e dell'amore, per evitare crisi o almeno per alleviarle. Tutto questo, però, non impedirà che il sentimento amoroso si manifesti in una delle maniere che abbiamo descritte, né smentirà la nostra affermazione che l'adolescenza è l'età del sorgere dell'amore. Non vi è nessuna figlia sulla terra, neppure, la sua, buona mamma, che sfugga a questo fenomeno. La Provvidenza è più potente di lei! [SM=g1740733]



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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