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La psicologia degli adolescenti spiegata alle mamme e ai papà - educazione cristiana

Ultimo Aggiornamento: 01/07/2013 11:03
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01/07/2013 10:36
 
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Sorgere del senso materno

Mentre il corpo acquista gradualmente la capacità fisica della maternità, nell'anima della adolescente nasce un sentimento d'interesse affettivo verso la maternità stessa. Già nell'infanzia la bambina gioca con le bambole e mostra dopo i cinque anni un reale interesse per i piccoli. Questi non sono solo indici dell'istinto materno, ma corrispondono in parte all'istinto di imitazione e al suo amore al gioco, gioco in questo caso tanto più interessante in quanto ha in esso un compagno attivo, non più semplicemente passivo, come poteva essere la bambola.

Questa interpretazione è confermata dal fatto che a dodici o tredici anni la adolescente malvolentieri acconsente a prestare le sue cure a un fratellino minore. Uno o due anni dopo la pubertà invece molte ragazze si interessano dei piccoli e accettano volentieri di occuparsene completamente: certo che se saranno loro richiesti gravi sacrifici circa i gusti personali, per adempiere a tale incarico, le fanciulle non lo faranno senza un po' di stretta al cuore. Tuttavia si presteranno a lavorare con garbo maggiore di quello di una adolescente in erba, e, a quanto pare, ne deriveranno una soddisfazione più sincera: il senso materno è maturato. Nella sua psicologia, che si avvicina a poco a poco a quella dell'adulto, e nelle sue crescenti risorse di affetto la giovane prova gioia a darsi ad un'opera concreta, utile, non priva di attrattive e di efficacia e che porta ad un risultato più visibile di quello a cui conducono altre occupazioni alle quali è costretta. Se si tratta di una ragazza piuttosto indolente, che non ha altri interessi all'infuori di quelli seri, il prendersi cura di un bambino le sembrerà un piacevole diversivo.

Le mamme affidano sovente la responsabilità completa di un fratellino minore alle loro figliole giunte quasi al termine dell'adolescenza; alle giovani adolescenti invece affidano solo cure secondarie. Ottima cosa è dare loro fiducia; questa fiducia sollecita l'amor proprio, da loro il desiderio di far bene e aumenta la gioia, naturale in loro, di occuparsi di un bambino. Bisogna naturalmente evitare di sovraccaricarle di lavoro e di dare responsabilità maggiori alle loro possibilità; è saggia diplomazia indirizzare l'esuberanza dell'affettività nascente verso attività sane, come questa verso i bambini piccoli.

Ogni essere umano ha bisogno di provare la gioia di vivere, almeno in un settore. Ora, il bene stesso dell'adolescenza e la sicurezza del suo avvenire obbligano a non poter dare soddisfazione immediata al suo bisogno di tenerezza. Di conseguenza è necessaria certa padronanza di sé e autocontrollo: non è opportuno che l'adolescente sì abbandoni all'amore, bisogna che per un certo tempo rinunci alla tenerezza desiderata. Mentre da una parte non è bene che ricerchi attualmente la soddisfazione del bisogno di essere amata, dall'altra essa dedicandosi ai bambini può trovare la possibilità di soddisfare questo bisogno del cuore femminile. L'occuparsi dei bambini può darle non la soddisfazione completa, ma un appagamento parziale del suo intenso desiderio.

Che questa tattica sia possibile e che essa giunga spesso a risultati felici, è attestato dalla esperienza; e questa è una prova tra le tante di quanto sostenevamo all'inizio di questo capitolo, cioè che al termine dell'adolescenza si risveglia nettamente e rapidamente matura l'istinto materno.



I pericoli del cuore

Le risorse affettive del cuore della adolescente, mentre sono una delle sue grandi ricchezze, specialmente per l'avvenire, sono anche un pericolo: il suo desiderio ardente di amare e di essere amata può spingerla ad assumere atteggiamenti che costituiscono una pericolosa tentazione per il mondo maschile e nello stesso tempo sono pieni di pericoli anche per essa.

La adolescente desidera piacere e attirare su di sé l'attenzione dei ragazzi: Dio ha fatto l'uomo e la donna l'uno per l'altra e ha messo in essi una reciproca attrazione: questa verità vale per tutte le età dall'adolescenza. Non c'è quindi da meravigliarsi che la adolescente senta nascere in sé una viva attrazione per il mondo maschile.

Essendo il ruolo provvidenziale della donna meno di conquistare che di farsi conquistare, la adolescente, per una logica vitale e ineluttabile, tenta di attirare su di sé gli sguardi dei ragazzi. Questo sarà soprattutto compito della moda, che la adolescente, non meno della donna, segue scrupolosamente. La donna ha per natura il gusto del bello, cosi come è desiderosa di affetto. Va soggetta perciò alla vanità, desidera rivaleggiare con le altre o meglio essere loro superiore. Questi sentimenti, assieme all'esempio dell'ambiente, portano la adolescente ad interessarsi quasi con scrupolo del suo fisico e del suo abbigliamento. Non solo il rossetto alle labbra e lo smalto alle unghie indicano il suo desiderio di attirare l'attenzione; il suo fare civettuolo, il voluto ancheggiare, gli scoppi di risa, il gridare eccessivo, i suoi sguardi teneri e provocanti sono altrettanti modi di rendersi interessante.

Grazie a Dio, ci sono ancora molte adolescenti che non cedono a queste tentazioni, ma purtroppo ora, ancor più che in passato, in tutti gli ambienti sociali numerose sono coloro che cedono a questi atteggiamenti.

Quanto alle altre, non osiamo dire che siano proprio esenti dalla tentazione di volere imitare queste " vergini folli ". Comunque, la ragazza (non solo la saggia, ma più di una " folle ") non essendo sensuale consciamente e ignorando quasi sempre l'inclinazione opposta del mondo maschile, rischia di commettere errori di comportamento, dannosi ad ambo le parti. Mentre dovrebbe essere, secondo i piani provvidenziali, la protettrice della purezza maschile, si rende spesso più o meno coscientemente causa di tentazione: o per la leggerezza e la trasparenza dei suoi abiti, o per la scollatura dei medesimi, per la gonna troppo corta o il costume eccessivamente ridotto, per le sue pose, in breve, per la sua docilità alle suggestioni, fondate, ma facilmente eccessive del suo istinto di civetteria.

II pericolo di essere tentazione per il mondo maschile sarà maggiore se la ragazza permette al ragazzo o al giovane di darle delle prove di tenerezza. Se si lascia cingere la vita o abbracciare, vezzeggiare o accarezzare — manifestazioni del suo bisogno di tenerezza e del suo desiderio di lasciarsi conquistare — sarà facilmente occasione per il giovane di terribili tentazioni. Il passo è breve dalla semplice simpatia alle manifestazioni esteriori di affetto e quindi a quelle sensuali, e molte adolescenti, che non desideravano giungere a questo punto, seguono tuttavia docilmente il ragazzo o il giovane che le trascina. Senza dubbio questo non accade senza esitazione e lotta: vi sono ancora molte adolescenti che, grazie a Dio, sanno evitare questo cammino o fermarsi in tempo. Ma se la adolescente non è stata avvertita della psicologia dell'altro sesso e non le si è dato la coscienza di dover essere, nel quadro provvidenziale, l’educatrice della purezza del giovane, se è stata lasciata esposta in balia delle tentazioni, della vita, grande è il pericolo.

La tenerezza iniziale diventa spesso sensualità pericolosa; le più imprevidenti e imprudenti non sanno rifiutarsi all'altro e la cosa è molto grave in se stessa e nelle sue conseguenze, quando ha luogo in queste circostanze.

Ma anche senza giungere a questi estremi, i danni sono notevoli: se non altro perché la giovane cosi manca di adempiere il suo compito di educatrice.

Pur curando di essere graziose nel fisico e nell'abito — “ bisogna, diceva San Francesco di Sales, che le ragazze siano carine ” — pur avendo grazia, gentilezza, sensibilità esse possono essere delle importanti educatrici del giovane, facendogli intuire la concezione femminile dell'amore, concezione essenzialmente sentimentale e affettiva. Il giovane ha bisogno di questo insegnamento: il suo valore di uomo guadagna notevolmente; imparandola dalla giovane la sua concezione dell'amore si perfeziona, la sua rudezza si addolcisce, la sua sensibilità si disciplina. L'amore, nel mondo maschile, nasce su basi fisiche: a poco a poco l'uomo deve scoprire gli altri aspetti più umani, la tenerezza e il dono. La adolescente e la giovane possono aiutare molto il ragazzo o il giovane a fare questa scoperta, mostrandogli semplicemente il loro modo di concepire l'amore: non occorre un insegnamento sistematico: il migliore insegnamento sarà anzi quello che ricaveranno da osservazioni fatte chiacchierando insieme. Ma per realizzare questo suo compito di educatrice dell'altro sesso, la giovane deve saper rifiutare ad ogni costo al giovane le manifestazioni sensibili e sensuali dell'amore. Nessuna adolescente e nessuna ragazza dovrebbe lasciarsi abbracciare da un giovane, ne permettere intimità anche extra sessuali: per il loro fidanzato devono riservare il primo bacio e il primo abbandono affettuoso.

Le madri devono dunque con molta franchezza e chiarezza informare le loro adolescenti e le loro ragazze della psicologia maschile in questo campo e del ruolo della donna accanto all'uomo. Questo ruolo non è difficile: basta lasciare capire al giovane quel che essa pensa dell'amore e del matrimonio. E questo “ lasciare capire ” che trapelerà dalle riflessioni e giudizi delle ragazze avrà sul giovane un effetto più grande e migliore di molte prediche. Stando così le cose, spetta alle mamme educare le loro figliole a vestirsi e a comportarsi come si deve: non è necessario combattere il naturale desiderio di piacere: bisogna aiutarle a vestirsi con decenza e grazia; spiegare la mentalità più sensuale del ragazzo. Pur lasciandole apprezzare i valori del fisico e dell'eleganza, in sé buoni, le si insegnerà a dare più importanza ai valori della cultura, della morale e della religione. Senza combattere la preoccupazione di una certa eleganza, la mamma deve aiutarla a moderarla e cercare di portare le figliole verso la ricerca del valore morale.



Gli egoismi del flirt

Un altro pericolo che minaccia l'adolescente è quello di lasciarsi trascinare ad amoreggiare.

Questa tentazione si ritrova all'inizio dell'adolescenza (tredici-quattordici anni) negli ambienti popolari, verso la fine dell'adolescenza negli altri ambienti. La vanità della adolescente, il suo desiderio di avere successo, il suo bisogno di affetto, gli esempi che vede, la portano a cercare incontri col mondo maschile. A seconda del carattere ancora superficiale o già formato e delle possibilità, essa si presta più o meno volentieri ad amoreggiare o desidera un vero amore: verso la fine dell'adolescenza il più delle volte avrà quest'ultimo. Quindi, mentre per le adolescenti il flirt si presenta come un gioco vanitoso, pretesa di imitare le più grandi e nello stesso tempo soddisfazione dei bisogni sentimentali nascenti, per le giovani esso implica il più delle volte delle speranze, ingenue ma sincere, di trovare un amore durevole: raramente il loro comportamento è flirt al cento per cento. Questo si può avere in ragazze fondamentalmente vuote, o deluse da esperienze anteriori e che vogliono far ingelosire il ragazzo col quale hanno amoreggiato prima: può anche essere il comportamento di ragazze scontente, acide, che temono di restare sole e che cercano perciò nel flirt un appagamento alla loro vanità e affettività.

Non ci occupiamo di queste ultime, bensì del maggior numero, di quelle cioè che non sono spinte ad amoreggiare da questi moventi particolari e vediamo i pericoli del flirt per esse.

La sentimentalità “ della ” adolescente è molto più viva ed intensa di quella “ dello ” adolescente: non c'è quindi da meravigliarsi che sia la ragazza a mettervi più fervore e impegno; e facilmente pur cercando in partenza solo la soddisfazione della sua vanità o sentimentalità, il suo cuore si “ attacca ”. Insensibilmente dal sentimentalismo morboso passa al sentimento, dal sentimento all'affetto, dall'affetto all'amore. E poiché il cuore femminile pone la sua ragion d'essere e di vivere nell'amore, questa evoluzione è nella tendenza naturale di molte. Mauriac ha parlato molto bene nel suo libro, “ L’education des filles ”, del “ prodigioso potere di attaccamento ” che è innato nel cuore della donna.

Accade anche a volte che l'adolescente nutra un amore sincero per un giovane che cercava in lei solo un passatempo, una distrazione, un'avventura sentimentale: data la sua natura profondamente affettiva, difficilmente la ragazza riesce a intuire la superficialità del giovane; una bella presenza fisica, una voce grave, un sorriso gentile o un complimento, una prova di interesse nei suoi riguardi, portare la giovane a pensare, seguendo i suoi desideri e i sentimenti personali, che il giovane abbia per lei un affetto sincero e profondo. Su queste fragili basi moltissime adolescenti hanno costruito romanzi d'amore. Il giovane preso dal fascino della ragazza, dall'attrattiva che prova per questo mondo nuovo, che è per lui l'universo femminino, lusingato dall'ammirazione che la adolescente manifesta per lui, si sente attratto verso dì lei prova tutto il fascino di quella personcina più fragile, più misteriosa per luì dei suoi compagni di scuola o di gioco: un poco ingenuamente e un poco malignamente si abbandonerà volentieri a questa esperienza sentimentale.

Alcuni lo fanno con sincerità, convinti di avere per la ragazza un vero amore; i più cedono a moti istintivi e non danno eccessiva importanza a questa avventura sentimentale. Per il ragazzo è una distrazione e un passatempo, una concessione all'abitudine di un ambiente, un'occasione di vanto presso i suoi compagni; è molto facile che dopo alcune settimane o, qualche volta, alcuni mesi, attratto da un'altra ragazza o da altre attività, il giovane “ pianti ” la prima con o senza preavviso.

È un grande dolore per la ragazza, tranne per quella che amoreggia al cento per cento: dal primo incontro aveva sperato uno sviluppo diverso; aveva creduto che le sarebbe stato sempre e fedelmente offerto quel calore di tenerezza profonda, in cui aveva sperato con tutto il suo essere; che non sarebbe più stata una trascurata, perché vi era qualcuno che a lei si interessava; l'essere divenuta l'eletta del cuore di un giovane aveva portato nelle sue giornate nuovi raggi di luce, di sole, di speranza. A un tratto, invece, più o meno brutalmente, si trova a dover abbandonare tutto! Le occorre un poco di tempo per adattarsi alla realtà: una impressione dolorosa di solitudine, una tristezza profonda, uno scoraggiamento intenso si impossessano della sua anima, la vita non le offre più alcuna attrattiva, ormai pensa che sia inutile vivere se non può riversare in un amore le sue risorse di affetto. Per molte settimane il cielo è grigio per lei; la salute ne risente e così gli studi, il morale tende al pessimismo, il carattere inaridisce, la pietà è affievolita; se la prende con Dio come se fosse lui la causa di quella delusione! Intanto il bell'Adone, che ignora la tristezza di cui è causa, continua tranquillamente a vivere!

Stando cosi abitualmente le cose, è bene che le mamme mettano molto presto in guardia le loro figliole da questi affetti precoci; bisogna aiutarle con abilità. A volte saranno necessari divieti assoluti, altre volte occorrerà diplomazia onde evitare il pericolo di una rivolta aperta o segreta.

È inutile far capire alla adolescente che comprende il suo bisogno di affetto, ma che questo bisogno è ancora in via di formazione farle vedere, anche con esempi, che intrecciando rapporti sentimentali col mondo maschile a quell'età, corre il rischio di provare delle serie delusioni e sofferenze dopo una gioia effimera e passeggera.

Inoltre è bene che la mamma mostri alla figliola che prestarsi a tali giochetti sentimentali significa abituare il cuore dell'uomo all'infedeltà nell'amore, e a godere egoisticamente delle ricchezze del cuore della donna. La mamma ammetterà che il giovane a volte può avere serie intenzioni e nutrire un affetto sincero, però di solito ha voglia solo di corteggiare. Ora, il flirt non è amore, ma una contraffazione dell'amore, un coltivare l'egoismo: il corteggiatore non cerca il bene altrui — caratteristica del vero amore — ma invece la gioia personale procuratagli dall'incontro. Usa parole, gesti, atteggiamenti propri dell'amore, ma che non rivelano uno stato d'animo: in una parola, si abitua all'ipocrisia.

Tutti questi svantaggi e danni affettivi del flirt, essenziali alla sua stessa natura, devono essere spiegati alla adolescente per portarla a rifiutare in partenza e per principio di seguire una tale via; e con questa decisione consapevole ella contribuisce alla valorizzazione dell'amore nelle relazioni umane. Vi sono molte adolescenti che non restano insensibili a queste considerazioni e a questi consigli, soprattutto se vengono da una mamma che ha saputo conservare la loro fiducia.



Pericolo di avventure sensuali

E non sempre tutto finisce in semplici delusioni o tristezze: può accadere infatti che la ragazza in una di queste avventure, abbia a che fare con un giovane più sensuale che sentimentale. Abbiamo spiegato nel volume sulla psicologia degli adolescenti come il ragazzo, se non riceve un'educazione affettiva e morale molto buona, ha nell'adolescenza e all'inizio della giovinezza un periodo di sensualismo. E se la ragazza non è stata avvertita di questo si può trovare facilmente esposta a dei seri pericoli di sensualità.

L'isolamento più o meno completo in cui si svolgono le avventure di flirt, se il giovane manca di disciplina morale, può essere propizio a manifestazioni sensibili e sensuali eccessive. La adolescente ha dal canto suo una sensualità più latente: finché non la si stuzzica, la purezza può essere serbata con facilità. Ma la adolescente potrà avere delle gravi difficoltà personali di castità e sarà portata ad allontanarsi imprudentemente da quel riserbo che la morale tradizionale ha sempre suggerito al mondo femminile e che i suoi interessi futuri esigono che essa abbia, se si presta e cede a manifestazioni più o meno sensibili si sensualità.

L'amore, quando si tratta di “ vero ” sentimento, va soggetto ad una evoluzione costante; da un sentimento interiore passa a manifestazioni sensibili di attaccamento e giunge ad un desiderio di intimità totale, affettiva e fisica in cui trova la sua espressione completa. Il flirt non è amore: in quanto mancano gli elementi di attaccamento profondo, conosce invece il “ desiderio ” che imita i gesti dell'amore. E se nel flirt possono esservi elementi puramente sentimentali, non va dimenticato che raramente nel giovane manca sensualità e sessualità.

È noto quanto sia triste e crudele la sorte delle ragazze-madri: spesso devono sostenere sole tutto l'onere finanziario e sempre tutta la responsabilità morale dell'educazione del bambino. Vengono giudicate severamente dalla società; nonostante tutti gli sforzi esse riuscirebbero soltanto a mitigare in piccola parte i lati negativi della situazione, senza poterli completamente sopprimere. E non soltanto la giovane madre risentirà di tutto ciò: il bambino, diventando grande si renderà conto di persona dei gravi inconvenienti della sua falsa posizione sociale.

Grazie a Dio non sempre il flirt arriva a questa conseguenza, ma sempre esso contribuisce a sensualizzare il giovane che non ne aveva certo bisogno, ad aumentare il suo egoismo e a suscitare nella giovane delle difficoltà d'ordine sensuale che avrebbe potuto evitare, a farla spesso soffrire atrocemente. Questo bilancio sembra sufficiente per condannarlo.



Sani contatti tra i due sessi

Non è certo opportuno, per evitare i pericoli degli incontri, usare un regime di segregazione assoluta. Non solo all'età del matrimonio, infatti, l'uomo e la donna hanno, secondo i piani della Provvidenza, un ruolo di sostegno reciproco: una buona educazione familiare non deve tenere separati i due sessi ma permettere agli e alle adolescenti di incontrarsi in un ambiente sano.

Senza dubbio, per i motivi suesposti, bisogna mostrarsi ostili ai flirt e perfino agli amorucci sinceri tra giovani, anche se questi ultimi sono molto meno severamente condannabili dei primi. È inoltre da riprovarsi quanto il flirt la tendenza di alcune madri di far condurre alle figliole di sedici anni una vita da giovani formate e di lanciarle prematuramente nella vita mondana. Ma è un'ottima cosa che ragazzi e ragazze abbiano occasione di incontrarsi in alcune circostanze e feste di famiglia, prudentemente organizzate: avranno cosi modo di imparare a conoscersi. Le ragazze hanno un ruolo importante di equilibrio e di purificazione, di risveglio del sentimento e dell'affetto nella costruzione maschile dell'amore, A contatto coi giovani esse acquisteranno un senso più realistico della vita: si accorgeranno presto che il ragazzo non è il principe azzurro sognato e che mentre alcuni sono generosi e bene intenzionati, altri, la maggioranza, sono rudi ed egoisti. Non è certo il caso di far perdere alla giovanotta, fin dai suoi primi anni, ogni illusione; e, d'altronde, non è neppure un male che le ragazze troppo idealiste ne perdano almeno una parte e rinuncino a sognare un amore fatto di puro sentimentalismo, e di una tenerezza intensa ma esclusiva. Il realismo maschile, realismo facilmente brutale, la mancanza di tatto del sesso forte abitueranno le fanciulle a concepire la vita in modo leggermente diverso; il fatto di frequentare l'altro sesso irrobustirà la sensibilità femminile, che soggiace spesso alla tentazione di restare chiusa e languida, equilibrando così per mezzo del buon senso l'impressionabilità eccessiva del giudizio. D'altra parte il contatto con le ragazze contribuirà a rendere più civili i ragazzi, più umani anche; mentre la vicinanza dei giovani porterà le fanciulle a pensare all'amore e al matrimonio più come ad una missione non priva di difficoltà, che non ad una pura dolcezza.

Quello che noi consigliamo è chiaro: non tenere troppo lontano nella vita quello che Dio ha unito, e mettere ciascuno dei due sessi nelle condizioni, di fronte all'altro, di esercitate quella funzione di mutuo sostegno e di vicendevole arricchimento, che rientra nei piani provvidenziali.

Concludendo, l'educazione sentimentale e affettiva della adolescente consiste non nel lasciarle dare libero corso alla sentimentalità o nel soffocarla, ma piuttosto in un lento e paziente lavoro di equilibrio e di moderazione: equilibrio e moderazione che non saranno mai perfetti in una adolescente. Non bisogna dimenticare infatti che sensibilità e sentimentalità sono dati risultanti dalla sua fisiologia e dall'ambiente in cui vive. Un'educazione abile può e deve pretendere di sviluppare sufficientemente la volontà e l'autodominio affinché la ragazza sia a poco a poco in grado di porre sotto il controllo della ragione le manifestazioni esteriori e la spontaneità inferiore della sua affettività. Questo dominio dell'impressionabilità e della sentimentalità è per noi uno degli scopi principali cui si deve tendere nello sforzo di educare una adolescente.
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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