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La psicologia degli adolescenti spiegata alle mamme e ai papà - educazione cristiana

Ultimo Aggiornamento: 01/07/2013 11:03
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01/07/2013 10:48
 
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Risveglio sensuale

La formazione puberale della ragazza, dato il suo tenore, ha in genere la conseguenza di suscitare in lei piuttosto il disgusto che l'attrattiva del mondo sessuale.


È senza entusiasmo che la adolescente prende coscienza di ciò che significa essere donna. Quanto più, con poco accorgimento, sarà stata lasciata all'oscuro di quelle che sono le manifestazioni della sua formazione tanto più avrà dovuto subirne da sola l'emozione delle sorprese, l'incertezza, una certa vergogna e tanto più nel suo subcosciente come nel cosciente avrà la tendenza a registrare una sorda ostilità alla sua condizione di donna. Pertanto sopporta malvolentieri che in forma diretta o indiretta si faccia allusione alle noie fisiche che le sono inerenti. Bisogna nasconderle, fare come se non ci fossero. L'esperienza della pubertà col suo carattere sempre oneroso e noioso, spesso più o meno doloroso avrà come conseguenza naturale il farle venire in uggia non solo la sua condizione sessuale, ma anche indirettamente tutto ciò che riguarda la sensualità.

Certi stimoli dell'istinto, la curiosità intellettuale, l'influenza dell'ambiente, una educazione intelligente potranno controbilanciare parzialmente l'effetto raffreddante delle conclusioni spontanee che la adolescente ricava dalla esperienza della sua femminilità fisica. Ma in complesso è senza un grande interesse che essa la giudica al presente e se la prospetta per l'avvenire. Soltanto l'attrattiva della maternità interviene ad attenuare questa psicologia fondamentale ostile. Molto diversamente si manifestano le conseguenze della evoluzione fisica puberale dell'adolescente: elemento assai importante per saper cogliere bene la psicologia del ragazzo, del giovane e dell'uomo nei confronti della sensualità.

Le sensazioni che l'adolescente prova inevitabilmente e di cui a poco a poco diventa cosciente, anche se il loro verificarsi abituale durante il sonno in principio fa si che gli passino inosservate, sono di natura piacevole. I lievi inconvenienti che ne può subire — il corpo o la biancheria bagnati — sono di poco peso in confronto alle gradevoli sensazioni che ne prova. Queste sono fondamentalmente dello stesso tipo di quelle che l'organismo procura al marito durante le sue relazioni coniugali. Senza dubbio il completamento affettivo manca all'esperienza che l'adolescente fa spontaneamente del piacere sensuale in conseguenza dei soli ritmi fisiologici. Ma si potrà immaginare a poco a poco: ed egli progressivamente si renderà conto sempre meglio della natura e del senso di questo piacere.

In mancanza di una intelligente formazione morale ricevuta dai suoi educatori od anche nonostante questa, l'iniziazione sessuale dei compagni, delle letture, dei fìlms o semplicemente il suo sviluppo intellettuale e sentimentale, lo porteranno ad abbellire il tema puramente fisico delle sue sensazioni spontanee con tutta una atmosfera passionale appropriata. Le sue esperienze sessuali individuali, all'inizio esenti da ogni responsabilità morale in quanto puri fenomeni fisici spontanei, potranno essere progressivamente più consentite e quindi più peccaminose, mentre andranno acquistando un calore di emozione sensibilmente vicino all'intensità dell'emozione dell'organismo, pur senza mai raggiungere la pienezza.

Si capisce facilmente come in questa situazione l'adolescente sia molto portato a desiderare di sentire il più spesso possibile quel piacere intenso che dapprima ha provato solo per caso ed a cercare di procurarselo ancora. In qualche occasione avrà imparato il modo fortuitamente; in altre avrà notato che certe attività sportive, certe immaginazioni vive del corpo femminile gli procurano la soddisfazione. In non pochi casi finalmente dei compagni già al corrente gli avranno con crudezza, in confidenza, insegnato gli atti che procurano il piacere. Quanto meno l'adolescente sarà stato messo in guardia, in maniera precisa, dai suoi educatori contro simili pratiche tanto più subirà l'influenza delle cattive compagnie o delle cattive letture e tanto più sarà portato a fare di quello che era un fatto naturale e occasionale una abitudine provocata e accettata deliberatamente. È così che un gran numero di adolescenti si lascia trascinare a vivere nell'atmosfera sensuale del piacere solitario: purtroppo è questo il risultato pratico cui arriva “ l'adolescente al naturale ” cioè quel ragazzo che o per il silenzio degli educatori poco avveduti o addirittura per la mancanza di una formazione morale è lasciato in balia degli stimoli istintivi.

L'uomo è cosi fatto che è naturalmente portato a fuggire quello che gli è pesante ed a cercare quello che gli fa piacere. Quanto abbiamo detto sulle esperienze sensuali individuali fatte fatalmente dall'adolescente durante la pubertà, come conseguenza della sua formazione fisica, farà capire facilmente alle mamme una delle grandi difficoltà della adolescenza maschile: la tentazione della sensualità.

Questa tentazione poi sarà tanto più viva e frequente quanto meno l'adolescente troverà altrove un campo di evasione a se stesso, un settore di comprensione dove possa trovare la gioia di vivere ed un centro di interesse che lo appassioni. Più troverà difficoltà nello studio e farà una cattiva riuscita, più triste e senza gioia sarà il suo ambiente di famiglia o di lavoro, più subirà scosse e delusioni nella vita, e più avrà la tendenza a cercare un compenso dei suoi dispiaceri in un godimento vivo ed a portata di mano. Per un adolescente il fatto di essere costretto a degli studi superiori alle sue forze o che non gli piacciono, di dover esercitare un mestiere antipatico, di esser privo di amici coi quali sfogarsi o divertirsi o di non avere occupazioni o distrazioni che l'interessano renderà più acuta l'intensità delle tentazioni e la frequenza delle sue cadute.

Da questo punto di vista bisogna riconoscere che l'organizzazione degli studi nei paesi latini è deplorevole per l'equilibrio nervoso e morale dell'adolescente. Il ragazzo di quindici, sedici anni viene chiuso in scuole che gli prendono — salvo pochi momenti di ricreazione — la mattinata e quasi tutti i pomeriggi. Poi è costretto ad un lavoro intellettuale per le lezioni ed i compiti che gli assorbono tutta la sera. Di distensione fisica poco o niente: uno o due pomeriggi la settimana, più la domenica.

La condizione del lavoratore manuale da questo punto di vista è migliore: il suo lavoro gli permette una certa distensione fisica: ma c'è il pericolo che ecceda o che gli sembri senza attrattiva: nel quale caso il beneficio della distensione fisica viene annullato da un eccesso di fatica o dal disagio affettivo. Appena i discorsi dell'ambiente di lavoro — come avviene nella maggior parte dei casi — sono a sfondo erotico, il vantaggio di una sana attività fisica è completamente perduto.

Per gli studenti delle scuole professionali dove lavoro e studio si alternano con più equilibrio, la situazione è migliore: ma anche per loro la parte dello sport è troppo poca nell'orario scolastico.

Negli Stati Uniti il genere di vita dell'adolescente è concepito più intelligentemente. Non a vantaggio dei suoi studi, ma a vantaggio del suo equilibrio nervoso e morale. Le sere dello studente sono sempre libere da ogni corso o studio scolastico: la pratica degli sports è generale e quotidiana. Questa è una delle ragioni per cui tra gli adolescenti cattolici nell'America del Nord la percentuale delle cadute sessuali individuali è sensibilmente inferiore a quella delle nostre regioni.

Qui parliamo di benefici della pratica di qualche sport o di qualche gioco, non delle gare sportive o dei campionati propriamente detti. Infatti l'esperienza prova che quando l'esercizio è troppo violento o supera il limite di resistenza fisica dell'adolescente anche la capacità di dominio di se stesso diminuisce. Bisogna trovare il giusto mezzo. La mancanza di una sana educazione sessuale verrà ad aumentare le difficoltà morali dell'adolescenza.

Certo neppure una sana educazione le sopprimerà radicalmente, ma le semplificherà e faciliterà la vittoria. Spesso degli adolescenti hanno contratto, senza esattamente rendersi conto della loro natura né della loro portata morale, delle abitudini sessuali solitarie; le hanno iniziate con una semi-incoscienza del loro carattere riprovevole e poi se ne sono fatti una abitudine più o meno radicata. Quando si rendono conto della vera portata delle cose e capiscono il carattere di peccato che le riveste” per loro è divenuto molto meno facile sbarazzarsi delle abitudini prese di quanto lo sarebbe stato il non contrarie all'inizio.

L'assenza di una sana educazione produce anche una esasperazione dell'immaginazione: il mistero disturba l'animo umano che vuoi penetrarlo. È una caratteristica che si verifica in ogni campo: lo prova la moda dei libri gialli. Con frequenza vedremo che l'adolescente, verso i quindici, sedici anni, per il solo fatto del suo sviluppo intellettuale e della osservazione del mondo che lo circonda, — manifesti visti, discorsi uditi — per influenza di letture o di colloqui tra compagni, vorrà indagare sul mistero del mondo sessuale di cui comincia ad intravedere l'esistenza e al quale porta spontaneamente interesse in conseguenza della sua formazione fisica. Gli si affacciano dei problemi che vorrebbe risolvere, ma di cui non osa parlare con alcuno, soprattutto con un adulto; è difficile che accetti di farne cenno anche ad un coetaneo o con un compagno un po' maggiore. Se resta da solo a cercare luce allora ecco le ricerche nei romanzi, nei libri di medicina, nelle riviste: sono ipotesi, immaginazioni con le quali cerca di scoprite la verità e che lo mantengono in una atmosfera di sensualità aperta o larvata. Questi sogni si portano più o meno su quei punti in cui si trova per lui il nodo del problema: il corpo della donna, l'unione dei sessi. Una sana educazione non metterebbe un termine definitivo alle sue ricerche: sapere non è ancora vedere, toccare, provare, ma almeno attenuerebbe l'ansia e la insistenza: scoprirebbe una parte notevole dell'attrattiva.

Resta sempre però il fatto che anche una spiegazione intelligente ed esauriente non sopprime totalmente ogni mistero e quindi ogni curiosità: l'adolescente conosce per esperienza personale il modo di comportarsi fisiologico del corpo maschile; ma non conosce ancora come si comporta il corpo femminile. Soltanto il matrimonio risolverà un giorno il problema.

Che il mistero del corpo contemporaneamente a quello di un'anima stia alla base del sentimento amoroso è una cosa innegabile per uno psicologo. Sopprimere ogni mistero vuoi dire sopprimere ogni ricerca ed ogni interesse.

Una cosa nota non ha attrattive, una cosa da scoprire ne è piena. In una sana pedagogia della educazione affettiva ed amorosa dell'adolescente c'è modo di dare abbastanza luce per non lasciare l'istinto sovraeccitato ed esasperato e di mantenere abbastanza il mistero per salvaguardare un'attrattiva reciproca sufficiente a conservare il desiderio del matrimonio.

Se poi l'adolescente non è rimasto solo a risolvere il mistero del sesso, ma ha ricevuto la collaborazione compiacente dei compagni più informati, la soluzione è ugualmente infelice. Una simile iniziazione infatti non ha potuto portare l'attenzione che sugli elementi fisici del matrimonio.

A quindici o sedici anni ed anche diciotto com'è possibile supporre non solo le ricchezze sentimentali, ma i valori meravigliosi del dono di sé, del parziale disinteresse, della consacrazione ad altri che sono sempre presenti in ogni autentico amore umano? Del resto le informazioni sgorgate da una sorgente cosi male informata non potranno che accentuare, anziché mitigare, lo squilibrio sessuale dell'adolescenza. Insistendo solo sull'aspetto fisico delle cose, quello che l'adolescente “ allo stato di natura ” vede già fin troppo esclusivamente, questo apporto esterno, anche se fornisce dati anatomici esatti — e non sempre è così — non farà altro che esasperare la passione sensuale.

Queste riflessioni elementari mostrano l'estrema importanza di una educazione completa non solamente sessuale, ma affettiva, dell'adolescente all'amore. La sua mancanza, oggi pressoché ancora universale, spiega l'estrema frequenza delle crisi di sensualità negli adolescenti.

Se egli non è aiutato dai suoi educatori naturali e provvidenziali si può dire che praticamente è fatale che l'adolescente conosca delle gravi difficoltà per la purezza e cadute frequenti.

Una intelligente educazione all'amore avrebbe potuto invece — anziché fargli attribuire alla sensualità un posto di primo piano e quasi esclusivo nell'amore — aiutarlo a collocare questo elemento nella sua vera posizione ed a cominciare a scoprire che l'amore autentico ha proporzioni ben diverse da quelle fisiche, e cioè quelle del cuore. Il danno umano e cristiano della mancanza di educazione amorosa dell'adolescente consiste essenzialmente nel far si che egli coltivi il suo egoismo. La gioia sessuale è fatta per un atto di amore reciproco. Qui è invece provata, vissuta e coltivata come un godimento individuale. In luogo di un amore aperto agli altri è un amore chiuso su se stessi. Dopo questo bel risultato gli educatori possono rallegrarsi del loro silenzio.



Risveglio sentimentale

Salvo i casi di anormalità e quelli in cui l'adolescente'' ricorre da forsennato alle pratiche sessuali, arrestando cosi per un tempo più o meno lungo ogni superamento sentimentale, un altro risveglio si opera nella sua anima: quello del sentimento amoroso.


L'adolescente sente nascere in lui delle forze affettive: comincia ad amare altri esseri. Se nel cerchio delle sue amicizie ha delle giovinette della sua età questa affettività si porterà verso di loro. Altre volte si dirigerà verso un compagno e ne nascerà una calda amicizia. Questo sarà il caso più frequente quando l'ambiente di famiglia, per principio o per un seguito di circostanze, sarà chiuso ad ogni personaggio femminile: famiglie in cui ci sono solo maschi, adolescenti fanatici dello scoutismo che fanno parte di un gruppo delle cui attività sono appassionati.

Certe amicizie fra ragazzi tuttavia non sono che il surrogato di un altro affetto che le circostanze impediscono di veder nascere. Così per esempio nei collegi dove l'adolescente non ha la possibilità di incontrare ragazze, le sue possibilità di amore si porteranno facilmente verso un ragazzo minore di lui di due o tre anni, dalle forme gracili, dall'aspetto delicato, dal carattere dolce e conciliante, verso il quale nutre una viva amicizia.

Si tratti di amicizie sincere tra ragazzi o di amicizie come surrogato, entrambe di fatto assumono gli atteggiamenti comuni ad ogni amore: ci si apparta in due, ci si confida dei segreti, ci si vede spesso, ci si lascia con dispiacere, ci si fa dei piaceri reciproci, ci si spalleggia nei giochi o nelle organizzazioni per raggiungere delle cariche, si studia insieme, ci si accompagna instancabilmente dalla casa dell'uno a quella dell'altro, si fanno passeggiate insieme, ci si prestano libri, si condividono gli stessi entusiasmi e le stesse ammirazioni. Può capitare che queste amicizie — più facilmente nel caso delle amicizie surrogato che delle altre — prendano forme sensuali e che tra i due amici sopravvengano turpi intimità. Non meno spesso capita che essi si aiutino vicendevolmente a comportarsi bene, che si comunichino la passione per un ideale e che nel perseguirlo in due si sentano veramente raddoppiare le forze.

Tale amicizia profonda era sconosciuta all'età infantile. È una caratteristica dell'adolescenza ed una delle manifestazioni più evidenti di questo risveglio alla sentimentalità di cui parlavamo. Essa nasce da uno stimolo ardente come la linfa nella natura in una bella primavera: ne ha tutto l'ardore e la forza di germinazione. Come essa produrrà i fiori freschi e delicati di un primo amore.

Se l'adolescente ha l'occasione e la facilità di incontrare delle adolescenti, la sua evoluzione affettiva acquisterà facilmente maggior sensibilità dalle attrattive dei rapporti con le ragazze. Dapprima spesso si inizierà con una certa timidità nel frequentarle, con della goffaggine nel modo di comportarsi, con un certo imbarazzo nei modi: istintivamente egli si rende conto di avere a che fare con un mondo parzialmente o totalmente sconosciuto di cui non sa cogliere il clima. Si può avanzare solo con prudenza, nell'oscurità, per un sentiero ignoto: all'inizio il ragazzo non sa come comportarsi con le ragazze. Questo atteggiamento di timidità lo si troverà tanto più in quelli che non hanno sorelle e che precedentemente non hanno mai avuto l'occasione di accostare il mondo femminile. Nell’ipotesi contraria potrà anche non esistere. Esista o no questa timidità in certi momenti si alternerà con un atteggiamento di spavalderia.

Istintivamente l'adolescente “ farà la ruota ” per cercare di rendersi interessante. Se è solo e non c'è alcuno che possa controbattere le sue affermazioni, facilmente si vanterà delle sue avventure più o meno reali in cui fa una bella parte: successi sportivi, scolastici, elenco di conoscenze, dimostrazioni della forza dei suoi muscoli... La presenza di una ragazza lo stimolerà: proprio lui, che un'ora fa era privo di ogni entusiasmo, ecco che adesso, come avesse ricevuto una frustata, ritrova l'eloquenza e l'energia.

Gli può anche capitare di trovare carina qualche ragazza e di attaccarsi a lei, di solito superficialmente. La troverà amabile, bella, graziosa, delicata e la vedrà ingenuamente piena di ammirazione per lui.

Il vedersi cosi apprezzato susciterà in lui della simpatia per lei, dell'affezione, il desiderio di proteggerla. Si lascerà andare alla dolcezza dell'amare e dell'essere amato. Tutte cose che esteriormente possono rimanere molto platoniche e non manifestarsi che con la ricerca di un incontro — salvo poi a dirsi ben poco — o con l'incrociare degli sguardi, dei sorrisi, delle strette di mano. Questa evoluzione è la più frequente negli adolescenti bene educati e riservati.

Ma se il tono generale lo consente potrà presentarsi diversamente all'esterno e dar luogo a testimonianze autentiche di tenerezza: agli appuntamenti dove scambievolmente ci si apre l'animo, ci si rivela l'affetto, ci si stringe l'uno all'altro, ci si abbraccia, si promette di fidanzarsi e ci si giura eterno amore. Non sempre le cose arrivano fino a questo punto. Spesso la parte maschile è meno conquistata fino in fondo: sente dell'attrattiva, la gioia di rivedersi, di parlare, di provare un sentimento nuovo, ma non pensa ad un impegno totale, non fa progetti per l'avvenire: le basta solo essere l'uno per l'altra. Da parte del ragazzo questo attaccamento spesso non durerà molto: talvolta pochi giorni, tutt'al più qualche settimana, qualche mese nella migliore delle ipotesi. Sono rari i casi di fedeltà durati più a lungo: l'adolescente ha trovato un altro volto simpatico o è stato preso da un'attività intensa — campionati sportivi, campo scout, esami — che ha dato una nuova direzione ai suoi pensieri.

La adolescente in genere si sarà attaccata più profondamente. Spesso egli passerà ad altri interessi o ad altri amori, altrettanto fragili, senza malizia: ma è raro che ella si veda trascurata ed abbandonata senza delusioni e senza lagrime segrete. I sentimenti che abbiamo analizzato non si devono considerare come flirt, ma come amori sinceri e superficiali: delle passioncelle. Il flirt non è amore degli altri, è amore di sé; queste piccole passioni giovanili ed ingenue sono vero amore, ma superficiale, come può essere fatalmente in un ragazzo di quindici, sedici anni. Cominciano senza un deliberato proposito, per un abbandono spontaneo all'attrattiva indiscutibile di un comune rapporto: vengono continuate senza riflessione sull'avvenire seguendo docilmente solo il gusto del piacere di stare insieme, la inclinazione reciproca: terminano senza rimorsi maschili perché il nuovo continente è stato esplorato e per il momento non si vede altro che si possa scoprire o sentire di nuovo.

È raro che negli adolescenti buoni, allevati in un ambiente morale e sano, i primi amori siano dei flirt decisivi, consentiti e praticati come tali. Abitualmente sono attaccamenti sinceri, accettati e vissuti ingenuamente, ma che non possono portare frutti duraturi “ perché la terra manca ancora di humus ”. È vero che alcuni di questi amori di adolescenti furono definitivi: ma la specie pur esistendo è rara.

Di tutti questi sentimenti — amicizie sincere tra ragazzi della stessa età, amicizie meno buone di un ragazzo per uno più giovane, amori ingenui di un adolescente per una ragazza — l'effetto psicologico sulla evoluzione affettiva è grande, benefico da una parte, ma non senza pericolo dall'altra. All'adolescente, la cui concezione dell'amore aveva la tendenza a concentrarsi esageratamente sugli elementi sessuali, l'esperienza vissuta fa scoprire una parte nuova dell'amore, quella del sentimento e del cuore. Particolarmente le confidenze ricevute dalla adolescente, il suo modo di comportarsi in genere, i suoi discorsi gli fanno, secondo i casi, soltanto intravedere o registrare (anche se molto superficialmente ancora, ma già più profondamente) la concezione dell'amore del mondo femminile onesto che è soprattutto od anche esclusivamente sentimentale. Se a sua volta egli non è già tutto preso dalla materia e, per così dire, brutalizzato dalla sensualità fa in sé l'esperienza vissuta di elementi nuovi che intervengono nel suo modo di guardare la donna: ieri solo un interesse di desiderio, una attenzione solo al corpo femminile: oggi attaccamento affettivo, interesse per il cuore e l'anima della donna.

Queste scoperte non si fanno in un giorno ne mettono fine di punto in bianco alle lotte della sensualità: ma sono l'alba di una evasione e di un superamento del proprio egoismo fisico, l'accostamento ad un mondo più elevato e più ricco di affettività, i primi passi su una strada che va in alto, verso una redenzione. Queste piccole passioni, anche se restano puramente platoniche, gli fanno vivere una forma di attaccamento ad altri, una vera tenerezza per qualcun altro, l'inizio di un senso di protezione, il desiderio di una devozione verso altri il cui centro di gravità è ben più umano ed affettivo. Per ottenere questo risultato non è necessario di solito che ci sia una vera affezione del cuore.

Per molti ragazzi il fatto solo di aver incontrato l'ambiente femminile, di avervi chiacchierato, intravisto la sua concezione affettiva dell'amore, capito che la parte fisica maschile non presentava alcun interesse ai suoi occhi, ha costituito la scossa emotiva che ha profondamente cambiato la loro concezione sensualistica dell'amore. Ha procurato loro i benefici dell'amore senza far loro correrne i pericoli ne causarne i danni. Non è stato sufficiente a strapparli dalle cattive abitudini contratte precedentemente, ma è stato sufficiente per scuoterne l'assoluto dispotismo: e la visuale dell'adolescente si è allargata: siamo nella possibilità di salvarlo dalla sensualità.

Per poco che un educatore intelligente sappia aiutarlo in questo momento con discrezione, senza forzare la sua vita inferiore, ma con opportune riflessioni, il nostro paralitico morale riprenderà a camminare nella via della sua liberazione sensuale. Ha capito di dover rendere più umano, più ricco e più nobile il suo concetto dell'amore. Da quanti adolescenti, in questi momenti importanti, abbiamo personalmente ricevuto questa confidenza: “ Le ragazze hanno un concetto dell'amore molto più bello di noi! ”. L'aver capito questo è sempre un progresso, anche se non si può ancora parlare di guarigione definitiva.

Questi sono casi fortunati, ancora abbastanza frequenti. Ma è assolutamente importante il far notare che presuppongono un adolescente che viva in un ambiente abbastanza onesto e che non sia già totalmente vittima della sensualità. Presuppongono pure l'incontro con fanciulle che a loro volta siano rimaste pure e non siano state rovinate dal loro ambiente. In tal caso — ma soltanto in tal caso — la donna avrà adempiuto nei confronti dell'uomo la sua funzione di redentrice: avrà cioè adempiuto in parte quel compito di aiuto reciproco che, secondo i piani della Provvidenza, il mondo maschile e quello femminile devono prestarsi vicendevolmente.

A questo punto non si può fare a meno di citare le pagine di Guy De Larigaudie sulle “ fanciulle ”, là dove riporta le sue esperienze personali. Esse illustrano in modo decisivo la verità delle nostre affermazioni.

“ Piccole o grandi, bionde o brune le ragazze sono limpide, schiette e sane e Dio stesso deve sorridere quando le vede passare.

Una falsa educazione troppo spesso ci ha insegnato a vedere nella donna solo una occasione di peccato, invece di scorgervi una fonte di ricchezza. Ma sorelle, cugine, amiche o guide, le giovani sono le compagne della nostra vita dal momento che nel nostro mondo cristiano viviamo l'uno a fianco dell'altro, sullo stesso piano. Indubbiamente il cameratismo tra ragazzi e ragazze è una cosa infinitamente delicata che bisogna guidare con prudenza e regolare ciascuno per se stesso secondo le proprie misure. Ma è la perdita di un guadagno sicuro il trascurare quel dono di Dio che sono le vere ragazze.

Esse hanno una purezza il cui raggio è salutare per noi che dobbiamo lottare senza tregua per mantenerci in questa purezza. Se sanno stare al loro posto — e il comportamento dei ragazzi in loro presenza dipende unicamente da loro — la loro influenza può essere profonda. Basta osservare su una spiaggia, in una piscina i giovani che cercano di far colpo sulle ragazze. Uno sguardo di ammirazione, un sorriso, sono sufficienti per dare al ragazzo quella frustata al suo amor proprio che lo farà saltare nonostante la paura, dall'alto del trampolino.

Perché, su un piano diverso, quello stesso sguardo e quello stesso sorriso non potrebbero dare a quel ragazzo più luce e più sicurezza nella vita?

Il canto dell'acqua zampillante trascina lontano dalla palude. La presenza di ragazze allontana volgarità e rozzezze. Qualcuno di loro, incontrata nelle ore buie, ha letteralmente illuminato l'anima. Noi siamo ragazzacci goffi e sgraziati; le ragazze ci costringono ad essere educati e cortesi. La loro grazia ci rende più fini e ristabilisce l'equilibrio. Noi siamo troppo cerebrali; le ragazze con il loro cuore capiscono in un istante ciò che noi sezioniamo a fatica con la ragione. La loro presenza porta la calma; esse sono un sorriso od una dolcezza nell'ambito della nostra lotta.

O Dio, fate che le nostre sorelle, le ragazze, siano armoniose nel corpo, serene e vestite con gusto. Fate che siano sane e con l'anima limpida. Che siano la purezza e la grazia delle nostre vite future. Che siano con noi semplici e materne, senza infingimenti o civetterie. Fate che niente di male s'infiltri tra noi. E che, ragazzi e ragazze, siano gli uni per le altre non una sorgente di errori, ma di ricchezze ”.

Questo arricchimento reciproco qui così bene disegnato non è sempre, purtroppo, la storia delle anime. L'adolescente può, o per la sua debolezza personale o per l'influenza deleteria dei discorsi e degli esempi del suo ambiente, essere già sprofondato nella sensualità. Può avere incontrato una ragazza facile, a sua volta iniziata prematuramente alla sensualità o portata segretamente verso di essa, più spesso ancora una ragazza che cerca avidamente, senza arrivare agli estremi, di soddisfare la sua sete di tenerezza e di affezione, ma pronta per questo, sia pure contro voglia, a molte concessioni. La passioncella sentimentale allora degenera in una passione sensuale. L'adolescente dopo un primo periodo di riserbo cede ai suoi istinti carnali, cerca di soddisfare la sua curiosità e di portare a termine le sue esperienze. Dai baci sfiorati ai baci passionali, dalle strette di mano all'abbraccio sensuale, dalla carezza leggera ai toccamenti del corpo c'è una distanza che non può essere percorsa in un giorno. La ragazza d'altra parte non lo permetterebbe. Ma di concessione in concessione in lei, di audacia in audacia in lui, la strada finisce per condurre alla fine o vicino alla fine. Alcuni e, più spesso, alcune si asterranno dall'unione sessuale integrale — e neppure sempre, come lo provano certi fatti — ma si permetteranno tutto ciò che la precede. Molte volte, all'inizio non sarà senza lotte né rimorsi che avranno sceso lentamente e progressivamente la china, ma l'esca è così seducente per il ragazzo, il desiderio di tenerezza e la paura di essere abbandonata così forte nella ragazza che con un cammino più o meno veloce, alternato ogni tanto da qualche fermata o ritorno, arriveranno ugualmente alla fine.

Non parliamo ora della ragazza, ma certo questo svolgimento dei fatti non si verifica senza danno anche per l'avvenire del giovane. Fa cedere la coscienza alla passione. Fa prevalere e dominare gli elementi fisici dell'amore sugli altri.

Senza dubbio cammin facendo la concezione dell'amore potrà arricchirsi di qualcuna di quelle note di tenerezza descritte sopra. Ma quando sarà richiesto imperiosamente, perché un uomo possa vivere un bell'amore umano, ch'egli sappia moderare la vivacità del suo desiderio fisico ed intensificare gli elementi affettivi dell'amore, la sua condotta l'avrà ormai portato non solo in teoria, ma con una esperienza intensamente vissuta, a mettere in primo piano il predominio fisico nel suo comportamento amoroso.

Per il bene stesso del ragazzo bisogna togliergli, nel quadro generale della disciplina impostagli, la possibilità di fare questo genere di esperienze, disastrose per il suo avvenire. Non bisogna trascurare di mettere in guardia le adolescenti più di quanto lo si fa abitualmente, del pericolo che esse corrono e dei danni che provocano imprudentemente cedendo alla loro sete di tenerezza. Sì farà così capire loro quale parte meravigliosa possono sostenere restando giovani avvedute ed oneste insieme, nell'aiutare l'adolescente a vivere nella purezza e ad acquistare un concetto più nobile dell'amore.





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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