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La psicologia degli adolescenti spiegata alle mamme e ai papà - educazione cristiana

Ultimo Aggiornamento: 01/07/2013 11:03
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01/07/2013 10:49
 
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Ma, diranno le mamme, se questi amoretti di adolescenti hanno su di loro il benefico influsso di attutire le tentazioni, di elevare la loro concezione dell'amore, come fu detto, non è nostro dovere il favorirli? Invece ci hanno sempre consigliato il contrario.

Che dobbiamo pensare?


Che in ogni campo bisogna fare un bilancio completo. Il mondo è tale che non c'è niente di così buono che non presenti degli inconvenienti, né di cosi cattivo che non se ne possa sperare qualche bene. Se l'adolescente infatti ricava qualche beneficio da un amore innocente ed ingenuo, questo presenta nondimeno dei gravi svantaggi: per la compagna, dato il suo temperamento più affettuoso, il pericolo delle disillusioni crudeli e dolorose; per lui stesso la tentazione di abbandonarsi senza alcuna disciplina di cuore a tutti gli stimoli e di ricorrere al flirt per provocare di nuovo, quando ne abbia voglia, la sensazione e i sentimenti del suo primo amore.

Non è questo il luogo dove sviluppare completamente l'argomento della crudeltà e della frequenza delle delusioni che una adolescente prova nel vedere la rottura di un amore giovanile sincero, decisa un bel giorno dal suo amico nel quale la fiamma si è spenta mentre in lei è ancora tutta ardente. L'esperienza prova che questa è la conclusione abituale degli amori, anche sinceri, dei giovani. Molte mamme potranno richiamare le loro esperienze personali a questo proposito.

Qui non possiamo neppure entrare in particolari nel fare il processo al “ flirt ” e nel ricordarne i danni.

Anti-scuola dell'amore è una lenta coltura dell'egoismo poiché essenzialmente non è amore per gli altri, ma amore di sé, impiego della persona altrui, per il proprio vantaggio e la propria soddisfazione personale.

Questa è la sua grande tara, come pure quella di essere creatore di sofferenza. Poiché il “ flirt ” non è sempre opera di due e se lo è, raramente la percentuale è uguale, poiché la ragazza abitualmente non gioca al cento per cento, e segue invece spesso, un po' ingenuamente, intenzioni più serie, speranze di matrimonio fin dentro ad un “ flirt ” vero o falso che sia.

Che questo poi in moltissimi casi subisca una evoluzione sensuale costituisce un suo ulteriore grave pericolo. Ma se la mamma, facendolo ragionare, sconsiglia l'adolescente dal lasciarsi prendere da un “ flirt ” o dal lasciarsi andare ad un amore precoce, può tuttavia procurargli, per una via migliore, tutti i vantaggi di una maggiore apertura della sua affettività e del suo concetto dell'amore: facendogli confidenze più ampie di quanto non fa dì solito sull'animo femminile, sul modo di considerare il matrimonio, permettendo ed anche favorendo in casa incontri, discussioni amichevoli ed un sano cameratismo con delle ragazze coetanee al suo figliuolo. Se inoltre gli insegna a tenere a freno i suoi sentimenti, se gli spiega chiaramente, con bontà e semplicità, la ragione dei suoi consigli, avrà evitato ai suoi figli i pericoli di amori anche sinceri e ne avrà procurato loro i benefici in misura più che sufficiente.

Che se poi malgrado tutto — perché non sempre si può comandare ai sentimenti e si può essere stati colti di sorpresa — il cuore dell'adolescente si riempie di un amore febbrile, la mamma, sempre rispettando questo sentimento, cercherà di ottenere dal figliolo che non faccia alcuna dichiarazione alla ragazza amata e non le manifesti in alcun modo il suo affetto. Sarebbe il provocare in lei un turbamento profondo, delizioso allo inizio, ma ahimè! spesso, alla fine, destinato all'amarezza!



CAPITOLO III

DUE TIPI DI GIOVANI


I tratti diversi del carattere dipinti fin qui nelle loro linee essenziali si trovano in grado diverso nella maggior parte degli adolescenti. Bisogna tuttavia notare bene alcune differenze notevoli che possono sussistere tra i ragazzi in conseguenza delle influenze, impossibili a cogliersi nei particolari, della loro base fisiologica, del loro ambiente, della loro affettività personale. Potremmo facilmente classificare il mondo maschile in due categorie: quella dei virili e quella dei sentimentali. I virili sono i ragazzi nei quali si verifica maggiormente il disegno che abbiamo fatto dell'adolescenza.

Amano soprattutto l'azione, sono pieni di vita nel gioco e capaci di cavarsela alla svelta nelle birichinate: hanno i piedi molto sulla terra e in genere non si impicciano troppo con considerazioni sentimentali.

Molto positivi sanno il valore del denaro e faranno volentieri del commercio; si dedicano con slancio agli sports; fanno tutto con passione, almeno quello che è gioco o attività scelta liberamente: è più raro che mettano lo stesso ardore nello studio: sanno star bene al mondo, piace loro ridere e scherzare, sono amici dei comodi: sfuggono lo sforzo; non quello che è conquista: scoperte e record, ma quello del servizio umile e senza guadagno.

Perciò in casa sono poco servizievoli e trovano naturale il lasciare i pesi alle loro mamme e sorelle. Sono portati all'azione: la loro vita interiore è ridotta, sono più sensuali che sentimentali, cercano il loro piacere, e gustano le ghiottonerie e i dolci, più tardi le sigarette e i liquori.

Ricchi di vitalità durano fatica a dominare le loro tentazioni: le loro lotte, ammesso che lottino, sono segnate da più di una caduta. Non si può dire che siano molto comprensivi degli altri: non sono cattivi, ma urtano inconsapevolmente: senza saperlo arrecano pena. Del resto avranno i loro momenti di generosità: potrà capitare che, commossi, diano di colpo tutto il contenuto del loro borsellino: sogneranno di darsi al problema sociale: penseranno di diventare missionari. Non hanno una pietà religiosa veramente sentita; in essi tutto è visione intellettuale e convinzione della volontà, risultato dell'influenza dell'ambiente in cui furono educati: non sono mistici, tranne che in brevi momenti.

È tra questi che viene reclutata la maggior parte degli scout. Più tardi diventeranno ingegneri, ufficiali, commercianti, uomini d'affari. Potranno essere buoni mariti, onesti, lavoratori, retti. Raramente saranno mariti teneri: non è tra loro che si dovranno cercare i poeti e gli artisti. Questo tipo di temperamento che è il più frequente tra i giovani richiede una educazione che li ingentilisca, porti loro un po' di sentimento, li renda più civili senza togliere la virilità. Bisogna cercare di dare quello che manca loro, non di togliere ciò che hanno.

Tutt'altro è il mondo dei sentimentali. Certo anche tra loro si troveranno, benché sotto un'altra forma, i tratti principali del carattere che abbiamo descritto nelle pagine precedenti. Ma, ciononostante, il loro stato d'animo sarà diverso. Saranno molto più sognatori che attivi. Li si vedrà spesso ripiegati su se stessi e meditabondi. Facilmente timidi, esiteranno davanti all'azione; si lasciano trascinare dagli altri più che non si diano spontaneamente. Hanno una sensibilità assai viva; risentono molto e presto dei colpi della vita e sopportano gli insuccessi con fatica. Le loro gioie, più rare, sono anche più entusiaste, più graduate e più vibranti: sono per natura più pessimisti che ottimisti.

Essendo molto più sensibili del tipo virile si renderanno conto molto meglio delle complessità della vita e della sua fondamentale fragilità. Si scoraggeranno facilmente pensando all'avvenire perché ne suppongono e ne individuano le difficoltà. Piuttosto artisti gusteranno profondamente la letteratura, la poesia, la musica, la pittura. Sono interessati più al mondo del bello che al mondo dell'utile.

Piace loro abbandonarsi alle loro impressioni, si compiaceranno anche, eterni romantici, delle loro sofferenze. Facilmente delicati, intuiranno senza fatica la reazione altrui, sentiranno se il loro gesto piace od urta. Sensuali anch'essi lo saranno alla loro maniera, con più mollezza ed unendo di più il cuore ai sensi, l'emozione alla sensazione. Spesso mancano di energia: le decisioni energiche costano loro fatica e ci mettono molto tempo a prenderle. La loro religione è nello stesso tempo più metafisica e più sensibile. Sentendo di più la fragilità delle cose, capiscono anche meglio la dipendenza essenziale dell'uomo da Dio e il problema dell'al-di-là. Sono più emotivi e quindi la loro pietà sarà più ricca di sentimento. L'avvenire fa loro paura: si sentono poco agguerriti per affrontare ed entrare nella giungla degli affari. Trovano più soddisfazione a gustare, a sentire, a godere. Non fanno dello scoutismo: se hanno fatto parte di un clan lo hanno presto lasciato. È in questo gruppo che si troveranno gli artisti, i musicisti, i poeti, i letterati.

In generale saranno mariti teneri ed affezionati, ma la moglie non troverà in loro un grande appoggio. Anzi, saranno loro invece che cercheranno di appoggiarsi a lei. Il loro stato d'animo esigerebbe che l'educazione formasse in loro la volontà. Ogni tipo di carattere ha le sue risorse e le sue mancanze: del resto si contano raramente allo stato puro.

Il virile può avere momenti di sentimento, soprattutto nella adolescenza, ma non durano: il sentimentale può avere le sue ore di energia ed ottimismo, ma passano presto. Tocca all'educatore abile il temperare un po' le virtù, il colmare, sempre imperfettamente, le lacune.

Fisicamente il virile di solito sarà un ragazzo dal viso pieno, con gli occhi facilmente luminosi e ridenti, con le labbra spesse, le mani larghe e grandi: il torace ampio, le gambe solide e ben piantate. Il sentimentale sarà più spesso longilineo, di statura media, con il viso lungo e scarno, gli occhi affondati nell'orbita, lo sguardo triste e profondo, il naso affilato, le labbra sottili, il torace stretto, con un aspetto generale più fragile, più magro. A vent'anni compariranno le prime rughe: le vene si mostreranno sulle tempio, le mascelle saranno ben delineate sotto la pelle tesa, l'espressione contratta e concentrata, effetto naturale della introspezione frequente e dell'analisi interiore, abituali al loro possessore.

Bisogna evitare di pensare che questo ritratto abbia un valore universale: ma sarà bene ammetterne spesso l'esattezza.


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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