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Ultimo Aggiornamento: 26/08/2015 21:12
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08/10/2013 18:53
 
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"Veniamo da anni di retorica sul Battesimo, dimenticando il cuore del Battesimo" - Editoriale di "Radicati nella fede" del mese di ottobre

 


Prendiamo dal blog "Radicati nella fede" e pubblichiamo 
l'editoriale del mese di ottobre 2013.



La retorica sul Battesimo  
ne ha dimenticato il cuore.
 
 Veniamo da anni di retorica sul Battesimo, dimenticando il cuore del Battesimo.
 
  Mai come in questi anni di Post-Concilio si è parlato tanto del Battesimo, del fatto che tutto nasce dal Battesimo, che il cristiano è generato dal Battesimo, che dal Battesimo nasce la vocazione del cristiano a vivere nella Chiesa e nel mondo il suo ruolo laicale... si sono spesi fiumi di inchiostro e conferenze su conferenze, corsi di catechesi e di aggiornamento del clero per ridare valore al Battesimo, da cui i laici ricevono il pieno mandato ad essere protagonisti, in una Chiesa sempre meno incentrata sul prete. Si sono inventate anche esperienze ecclesiali per appropriarsi “esperienzialmente” della propria vocazione battesimale, troppo spesso dimenticata in un angolo oscuro dell'inizio della propria vita.
 
E quanti sinodi diocesani sul ruolo dei battezzati, dei laici come si ama dire oggi, e quante riforme in nome del riscoperto compito dei fedeli nella Chiesa, Popolo di Dio. Quante revisioni dei vecchi catechismi e della pastorale considerata troppo clericale.
 
Tutto potrebbe andare bene se non si dimenticasse l'essenziale, perché quando si dimentica l'essenziale si dimentica tutto!
 
  E qual è l'essenziale?
 
  L'essenziale è che il Battesimo è necessario alla salvezza.
 
  Attenti, leggete bene: è necessario! Non basta dire “il Battesimo dà la salvezza”, occorre dire “è necessario alla salvezza”. L'operazione che è stata fatta in questi ultimi decenni nella mente e nella coscienza dei fedeli cattolici è proprio questa: non ribadire più la necessità del Battesimo, portando a credere di fatto che tutti si possano salvare anche senza il Battesimo; quasi che il Battesimo sia un “optional” che migliora, anche di molto, la vita spirituale di chi lo riceve, ma che in fondo non sia del tutto necessario.
 
  Invece la Chiesa Cattolica ha sempre affermato la necessità del Battesimo per salvarsi; lo ha fatto obbedendo al suo Signore: “Andate in tutto il mondo, predicate il vangelo ad ogni creatura, chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, chi non crederà sarà condannato” (Mc 16,15-16).
 
  E la Chiesa ha ribadito più volte questa obbedienza a Dio scomunicando chi osava dire il contrario, come al Concilio di Trento: “Si quis dixerit Baptismum liberum esse, hoc est, non necessarium ad salutem, anathema sit” (Se qualcuno dirà che il Battesimo è libero, cioè non necessario alla salvezza, sia scomunicato).
 
 Se più semplicemente andiamo a prendere il buon catechismo di San Pio X troveremo queste domande e risposte: - Quali sono i sacramenti più necessari per salvarsi? I sacramenti più necessari per salvarsi sono i sacramenti dei morti, cioè il Battesimo e la Confessione, perché danno la prima grazia o la vita spirituale. - Il Battesimo e la Confessione sono ugualmente necessari? Il Battesimo e la Confessione non sono ugualmente necessari, perché il Battesimo è necessario a tutti, nascendo tutti col peccato originale; la Confessione, invece, è necessaria a quelli che, dopo il Battesimo, hanno perduto la grazia peccando mortalmente.
 
  Più chiaro di così!
 
  Ma è ancora così chiara tra noi la dottrina cattolica, dopo anni di “riformulazioni” per parlare al “cuore dell'uomo di oggi”?
  Non è che, strada facendo, volendo spiegare con un linguaggio fresco e moderno il Battesimo e il Cristianesimo al nostro tempo, abbiamo perso tragicamente l'essenziale?
 
  Il Battesimo dà la salvezza ed è necessario per tutti, questo è l'essenziale! Cristo ci ha salvato sulla Croce ed il suo Sangue che salva ci raggiunge attraverso i sacramenti, primo e necessario fra tutti il Santo Battesimo. Questo è il cuore dell'opera della Chiesa nel mondo: predicare Cristo crocifisso e battezzare, perché gli uomini, i singoli uomini, si salvino.
 
  C'è proprio da domandarsi se per i cristiani moderni sia ancora così.
  Un tempo lo era e lo si vedeva dalla pratica del Battesimo dei bambini. Il bambino veniva battezzato il giorno stesso della nascita, massimo il giorno dopo, fino a tutto l'800. Fino agli anni '60 del novecento li si battezzò nei primi otto giorni. Oggi il Battesimo viene, nel migliore dei casi, dilazionato per mesi, magari perché la festa in parrocchia venga meglio! È chiaro che non si pensa più che il Battesimo sia proprio indispensabile, altrimenti non si lascerebbe così tanto tempo dei fanciulli nel peccato e lontano da Dio.
 
  Antonio Rosmini, che molti oggi “tirano di qua e di là” per farlo diventare a tutti i costi anticipatore del Concilio e sopratutto del Post-Concilio, così disastroso nei suoi esiti, ha accenti molto severi contro chi dimentica la necessità del Battesimo. Rosmini, affermando che la Chiesa “riconosce la necessità del Battesimo dei bambini, acciocché evitino la condannazione del peccato e la morte eterna”, citando S. Agostino aggiunge, contro quei teologi che questa necessità non riconoscono, “...perché togliere la necessità del Battesimo? Perché adulare in tal modo l'umana natura? Perché ingiuriare alla redenzione, ed alla grazia di Gesù Cristo (…)?” ( A.Rosmini, Il razionalismo teologico, Città Nuova 1992, pag. 139).
 
  La faciloneria con cui oggi fedeli e clero affermano che ci si può salvare senza Battesimo, é una vera “adulazione dell'umana natura” che insulta la redenzione di Cristo.
 
  Da questo tragico pasticcio ha avuto origine una vera e propria rivoluzione nella Chiesa che ha portato a perdere l'essenziale. Se il Battesimo diventa un nobile “optional” per alcuni, se diventa solo un segno di riconoscimento per i cristiani, ma non urgente per tutti, allora la Chiesa e la sua pastorale si trasformerà in qualcosa di semplicemente umano, senza la grazia che salva: una società umana, troppo umana, senza Dio, inutile e triste. Così, la parabola del rincorrere la modernità finisce per distruggere dall'interno la Chiesa.
 
  Ripartiamo carissimi, anche noi, dal Battesimo sì, ma dal suo cuore.


[SM=g1740733]

[SM=g1740758] LA PERSEVERANZA.....

perseveranza

pensieri in libertà.....
Ho appena finito, oggi, di rileggere il meraviglioso passo di Sant'Agostino, quello sulla riva del mare:

un giorno passeggiava per una spiaggia quando incontrò un bambino-angelo che con un secchiello prendeva dell'acqu...a di mare e la versava in una piccola cavità nella sabbia. Alla domanda del Santo su che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino gli replica che così come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.

***
Stasera mi vedo un po' di D-Max per distrarmi- staccare la presa, come si suol dire.... e incappo in eccezionale sforzo umano: un uomo riesce a bucare il vetro con uno spillo, il quale passa dall'altra parte del vetro e buca un palloncino.... l'effetto straordinario è garantito.... ma ciò che mi ha colpito è la frase che l'uomo ha detto: "MI CI SONO VOLUTI 15 ANNI DI ESERCIZI E DI COMPORTAMENTO PER GIUNGERE AL RISULTATO CHE VOLEVO....."
***
[SM=g1740733]
Sant'Agostino con le sue Confessioni ci ha rivelato che il metodo non è cambiato: anni di esercizi e spirito di volontà fanno diventare santa una persona così come questo uomo è riuscito nel suo intento: bucare il vetro con uno spillo.....
Abbiamo forse dimenticato quando gli apostoli dissero al Signore: «Aumentaci la fede». ed Egli rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo sicomoro: "Sradicati e trapiantati nel mare", e vi ubbidirebbe (Luca 17,5-6) [SM=g1740733]

e lo stesso San Paolo ci rammenta LO SPORT come esempio:
"Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è temperante in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile, noi invece una incorruttibile. Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio il pugilato, ma non come chi batte l'aria, anzi tratto duramente il mio corpo e lo trascino in schiavitù perché non succeda che dopo avere predicato agli altri, venga io stesso squalificato" (1Cor. 9,24-27)

Certo, quello che ci chiede Gesù non è di bucare un vetro con uno spillo e vincere la medaglia d'oro o fermarsi alla SODDISFAZIONE PERSONALE..... eppure mi chiedo: come è possibile che IL PREMIO che Gesù ci offre non è, per molti, più allettante del bucare un vetro con uno spillo? [SM=g1740733]

Ecco perché Gesù ci chiede di PERSEVERARE in quella fede, anche se poca, per riuscire a raggiungere la meta che non consisterà in un premio che rimarrà sulla terra, ma che durerà per l'eternità....
che ci trasformerà, come LUI.....
Facciamo allora come gli atleti, PERSEVERIAMO negli esercizi che sono i Sacramenti, la Preghiera, la Carità..... che possiamo dire anche noi: "MI CI SONO VOLUTI 15, 20, 30 60 ANNI.... MA ALLA FINE CE L'HO FATTA"

e poter dire con san Paolo:
"Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione ...." (2Tim.4,6-8)

[SM=g1740738]

[Modificato da Caterina63 09/10/2013 23:54]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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