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LETTURE PER L'ANIMA

Ultimo Aggiornamento: 26/08/2015 21:12
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04/12/2014 20:05
 
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  Un miracolo nella cella della morte






Una conversione incredibile....anzi due 

Dio dona a tutti gli uomini la sua grazia e la sua benevolenza. Per farlo si serve sempre, in modo visibile o nascosto, della Mediatrice di tutte le grazie, la Madonna! 
L'avvenimento, accaduto nel 1944 nel sud degli Stati Uniti d'America, mostra chiaramente la materna mediazione di grazie e di fede da parte della Madonna. Ne fu protagonista 
P. Robert O'Leary SVD (1911-1984), missionario nel Mississippi, lo testimoniò in radio negli anni '60. Lo zelante sacerdote lasciò per i posteri anche una registrazione audio dal titolo: 
"La conversione del prigioniero Claude Newman". 
Claude Newman (1923-1944), un uomo di colore, a soli 5 anni era stato separato dalla mamma Floretta e mandato a Bovina, una piccola località ad est della città di Vicksburg in Mississippi.


Lì, insieme al fratello più grande, crebbe presso la nonna Ellen Newman. 
Fin da bambino Claude dovette prender parte al pesante lavoro nelle piantagioni di cotone, dove lavorava anche Sid Cook, l'uomo che nonna Ellen aveva sposato nel 1939. 
Dopo aver assistito ai continui maltrattamenti e alla percosse subiti dalla sua amata nonna da parte del marito, il pomeriggio del 19 dicembre 1942, Claude lo uccise con un colpo d'arma da fuoco. 
Il ragazzo aveva 19 anni. Cercò di fuggire, ma dopo alcune settimane fu arrestato e condannato a morte sulla sedia elettrica per l'omicidio di Sid Cook. 

Nel 1943 Claude Newman si trovava in prigione a Vicksburg, in attesa della sua esecuzione capitale. Divideva la cella con altri quattro detenuti. 
Una sera i cinque conversavano tra di loro quando, in un momento di silenzio, Claude notò come una "fogliolina" appesa con una cordicella al collo di uno dei prigionieri. 
Con interesse domandò di cosa si trattasse. ll giovane compagno di cella rispose bruscamente: "E ' una medaglia". Claude chiese ancora: "Che cosa è una medaglia?". L'altro detenuto era cattolico, ma non sapeva spiegare il senso e lo scopo della medaglia, se la strappò dal collo e, bestemmiando, la buttò ai piedi di Claude gridando: "Su, prenditela!". 
Claude, senza dire una parola, raccolse la medaglia miracolosa e, con il permesso delle guardie, se l'appese al collo. Si sentiva attirato da quell'oggetto e lo voleva portare come ornamento. 

La stessa notte Claude stava dormendo sulla sua branda, quando all'improvviso fu svegliato da qualcuno che gli aveva toccato il polso. Più tardi racconto al sacerdote: "Ecco, davanti a me stava la donna più bella che Dio abbia mai creata".
Claude, spaventato ed impaurito, non sapeva cosa fare. Ma la Signora lo tranquillizzo dicendo: "Se mi vuoi come madre e vuoi diventare mio figlio, fai chiamare un sacerdote cattolico".
Dopo la Signora scomparve e il giovane gridò ad alta voce cosi forte che i suoi compagni di cella si svegliarono: "Chiamatemi un sacerdote cattolico! ".
Così P. O'Leary, il sacerdote testimone di questo avvenimento, la mattina seguente andò da Newman, il quale gli confidò quanto era accaduto la notte. Poi, insieme agli altri quattro prigionieri, sorprendendo P. Leary, chiese di ricevere un'istruzione religiosa. Il sacerdote era scettico, nonostante gli altri quattro prigionieri, pur senza aver visto né udito la voce della Signora, confermassero vivamente la verità della storia di Claude.
Infine il missionario promise di insegnare loro il catechismo.
Tornato nella sua parrocchia, P. O'Leary raccontò al suo parroco l'avvenimento. Il giorno dopo si recò puntualmente nella prigione per la prima lezione. Lì dovette constatare che Claude Newman non sapeva né leggere né scrivere, perché non aveva mai frequentato la scuola, e la sua ignoranza riguardo la fede era ancora piu grande. In fondo non sapeva proprio nulla. Non conosceva Gesù e sapeva solo che esiste un Dio.
Cosi Claude venne istruito, ma la cosa sorprendente e che i suoi compagni di cella lo seguirono fedelmente.
Dopo alcune settimane, un giorno durante la catechesi P. O'Leary disse: 'Allora ragazzi, oggi parliamo del sacramento della confessione". Claude subito rispose: "Oh, su questo sono informato! La Signora mi ha detto che noi, quando ci confessiamo, non ci inginocchiamo davanti al sacerdote, ma davanti alla croce di Suo Figlio. E quando ci pentiamo davvero dei nostri peccati e li confessiamo, il sangue che Lui ha versato per noi scorre su di noi e ci purifica dai nostri peccati ".
P. O'Leary rimase impietrito con la bocca aperta: "Oh, non sia arrabbiatol", si scusò Claude, "non ho voluto precederla". "Oh no, non sono arrabbiato, solo sorpreso. Allora hai
visto di nuovo la Signora?", domandò il sacerdote turbato.
Ma solo quando i due si ritrovarono per alcuni istanti da soli in disparte, Newman rispose serio: "La Signora mi ha detto, se lei avesse dei dubbi o delle esitazioni, che avrei dovuto ricordarLe la promessa che lei fece alla Madonna, in Olanda, nel 1940, sdraiato in trincea e della quale Lei aspetta ancora l'adempimento".
"Poi", cosi ricorda P. O'Leary, "Claude mi descrisse precisamente in cosa era consistita la promessa. Questo incredibile fatto mi convinse totalmente che, riguardo le apparizioni, Claude stesse dicendo la
verità". Ritornato al gruppo, egli continuo ad incoraggiare i suoi quattro compagni: "Non abbiate paura della confessione! Davvero voi dite i vostri peccati a Dio e non al sacerdote. Sapete, la Madonna mi ha spiegato: noi parliamo attraverso il sacerdote a Dio e Dio, attraverso il sacerdote, parla a noi".

La settimana dopo P. O'Leary preparò, per i suoi cinque prigionieri, una lezione sul Santissimo Sacramento dell'altare. Claude gli fece comprendere che la Madre di Dio lo aveva istruito anche su questo argomento. Con il permesso del sacerdote, inizio a spiegare: "La Madonna mi ha detto che I 'Ostia ha solo l 'apparenza di un pezzo di pane, ma in verità é Suo Figlio. Ella mi ha anche spiegato che Gesù rimane solo per breve tempo dentro di me, come rimase dentro di Lei prima della sua nascita a Betlemme. Perciò dovrei passare il tempo con Lui come ha fatto Lei durante la sua vita: amandolo, adorandolo, lodandolo, chiedendo la Sua benedizione e ringraziandolo. In quei minuti non dovrei pensare a nessuno e a nulla, ma passare il tempo con Lui solo".
Conclusa la catechesi, i cinque prigionieri divennero membri della Chiesa cattolica attraverso il battesimo ricevuto il 16 gennaio del 1944. Quattro giorni dopo avrebbe dovuto aver luogo l'esecuzione di Claude.
Il giorno precedente lo sceriffo Williamson gli domandò "Claude, puoi esprimere un ultimo desiderio. Cosa vuoi?". Il prigioniero rispose: "Voi siete tutti agitati. Anche le guardie sono confuse, ma voi non comprendete: solo il mio corpo morirà, io andrò a stare con Lei. Perciò vorrei organizzare una festa", "Cosa intendi? chiese lo sceriffo. "Un party", rispose Claude con calma. "Potrebbe chiedere al sacerdote di organizzare una festa con dolci e gelato e permettere ai prigionieri del secondo piano di muoversi liberamente nella sala principale in modo che tutti possiamo festeggiare? "Qualcuno potrebbe aggredire il sacerdote... " avvertì uno dei sorveglianti. Claude si rivolse ai suoi compagni e chiese: "Ragazzi, non lo farete, vero?". Allora il sacerdote andò a far visita ad una ricca benefattrice della parrocchia la quale provvide ai dolci e al gelato. Cosi i prigionieri ebbero il loro party.
Alla fine, nella stessa sala, su desiderio di Claude, tutti poterono vivere un'ora santa di preghiera. Meditarono la Via Crucis, pregarono per Claude e per la salvezza delle loro anime.
I prigionieri ritornarono nelle loro celle e P. P'Leary si recò in cappella.
Andò a prendere l'Eucarestia e diede a Claude la Comunione. Poi i due rimasero ancora in preghiera inginocchiati.

I sacrificio d 'amore per un casa disperato 
Quindici minuti prima dell'esecuzione, lo sceriffo Williamson salì le scale, correndo e gridando ad alta Voce: "Proroga, proroga, il governatore ha data una proroga di due settimane!". 
Presso gli uffici competenti, lo sceriffo e l'avvocato di zona avevano tentato tutto il possibile per salvare la vita di Claude. Quando ne fu informato, egli cominciò a piangere. P. O'Leary
e Williamson pensavano che fossero lacrime di gioia e di sollievo.
Ma Claude, singhiozzando fortemente, balbettava: "Voi non capite nulla! Se aveste visto solo una volta il 'Suo' volto e guardato nei 'Suoi' occhi, non vorreste vivere neanche
un giorno di più. Dove ho sbagliato la settima passata ", chiedeva al sacerdote, "che Dio mi rifiuta di tornare in patria? Perché dovrei vivere per altre due settimane sulla terra? ".
O'Leary ebbe un'idea: ricordò a Claude James Hughs, un altro detenuto, che aveva condotto una vita totalmente immorale, anch'egli condannato a morte; mentre Claude veniva
educato nella fede cattolica, James aveva iniziato a nutrire un profondo odio verso di lui.
"Forse Maria desidera che tu offra questa rinuncia di non essere ancora presso di Lei per la conversione di Hughs", disse il sacerdote. "Perché non offri a Dio ogni momento lontano dalla Madonna per questo prigioniero, per far sì che non resti lontano da Dio per I 'eternità?". 
Claude fu d'accordo e pregò il sacerdote di insegnargli le preghiere per fare questo dono a Dio. Egli aiutò il suo protetto che gli confidò "Padre, qui in prigione, Hughs mi ha odiato fin dal! 'inizio, ma ora il suo odio non conosce più limite!".
Il giovane ventenne per due settimane offrì generosamente ogni angheria, sacrificio e preghiera per James Hughs.
Dopo due settimane, Newman fu giustiziato e P. O'Leary commentò: "Mai aveva visto prima qualcuno andare incontro alla morte cosi sereno". Anche i testimoni ufficiali e i giornalisti ne furono sbalorditi e non riuscivano a comprendere come il volto di un condannato a morte sulla sedia elettrica potesse esprimere tanta serenità".
Le ultime parole di Claude furono per P. O'Leary: "Padre, mi ricorderò di lei e quando avrà un desiderio, si rivolga a me ed io chiederò alla 'bella Signora'. "
Era il 4 febbraio 1944. La notizia dell'esecuzione di Claude Newman fu pubblicata il giorno stesso sul 'Vicksburg Evening News'. "Questa mattina alle ore 7.00, nella prigione federale di Warren, mediante sedia elettrica, si é svolta l'esecuzione capitale di Claude Newman, un uomo di colore di vent'anni. Egli é stato accompagnato da P. O'Leary.Prima dell'esecuzione Newman, che in prigione é diventato cattolico, ha detto: 'Sono pronto ad andare!"

Salvato all'ultimo momento 
Tre mesi dopo, il 19 maggio 1944, doveva aver luogo l'esecuzione di James Hughs, l'uomo che aveva odiato profondamente Claude Newman.
P. O'Leary raccontò "Era il tipo più disonesto e immorale che avessi mai conosciuto. Il suo odio contro Dio e contro tutto ciò che é spirituale é impossibile descriverlo" .
Negli ultimi istanti, prima di essere accompagnato dallo sceriffo nella cella dell'esecuzione, il medico del distretto, il dott. Podesta, chiese insistentemente al detenuto almeno di inginocchiarsi e recitare il Padre Nostro. Come risposta, il condannato, bestemmiando, sputò in faccia al medico.
Appena Hughs fu fissato sulla sedia, lo sceriffo fece un ultimo tentativo: "Se avesse ancora da dire qualcosa, lo dica ora! ". La risposta fu un'altra bestemmia.
Ma poi, all'improvviso, ammutolì, fissando con occhi sbarrati dallo spavento un angolo della stanza. Ad alta voce gridò allo sceriffo: "Portatemi un sacerdote!".
Poiché la legge di Mississippi prescrive la presenza di un sacerdote, P. O'Leary era già nella stanza, ma nascosto dietro alcuni giornalisti, perché Hughs aveva minacciato di bestemmiare Dio, se avesse visto un "pretaccio".
P. O'Leary andò immediatamente dal condannato, il quale gli disse: "Sono cattolico, ma a diciotto anni, per la mia vita immorale, mi sono allontanato dalla Chiesa ".
Poi tutti uscirono; rimasero solo il sacerdote e il prigioniero. James Hughs si confessò come un bambino, con profondo pentimento.
Quando tutti rientrarono nella stanza, lo sceriffo domandò con curiosità: "Padre, cosa ha provocato il cambiamento di Hughs?".
"Non lo so ", rispose P. O'Leary, "non l 'ho chiesto". "Oh" disse lo sceriffo, "se non riesco a scoprirlo, non potrò chiudere occhio questa notte". E immediatamente si rivolse al condannato: "Allora, cosa ti ha fatto cambiare idea?
"Si ricorda l'uomo di colore, Claude Newman, che mi era tanto antipatico?", chiese un Hughs totalmente diverso. "Ebbene, egli stava qui in quell'angolo e dietro di lui, con le mani sulle spalle di
Claude, la Santa Vergine. Poi Claude mi ha detto:<<Ho offerto la mia morte in unione con Cristo sulla Croce per la tua salvezza. La Madonna ha ottenuto per te la grazia di vedere il luogo dell'inferno che ti é destinato, se non dovessi pentirti >> E in quell'attimo ho chiesto ad alta voce un prete". Poco dopo James Hughs fu giustiziato. Si era convertito all'ultimo momento.







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La vecchia suora che parla con Dio

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Sister_Maria

Stavo andando dove dovevo andare per Roma, vedo dal codice di percorso che il bus tarderà 35 minuti. Mi fermo allora in una chiesa là vicino la Nomentana, dove qualcuno sta celebrando. Non sapendo di andare incontro alla poesia e alla letteratura, alla mistica e al mistero del silenzioso Dio facitore di destini umani.
Ci sono delle suore, a messa. All’ingresso, sulla carrozzella, una suora vecchissima, nel suo delirio pieno, ma lucidissimo, saturo di un’ironia gentile e antica. La osservo e capisco che ormai ha persino smesso di parlare con gli uomini, di rispondere per mezzo deimediatores Dei; risponde direttamente a Dio, parla con lui: è già oltre.
La guardo e penso a Teresa D’Avila che combatte e si aggrappa a tutto per non essere staccata da terra durante certe liturgie, nelle quali è sospesa in aria, in levitazione: per non disturbare, per non distrarre l’attenzione delle altre dall’Unico, come se lei stesse lì sospesa per aria chissà a causa di chi.

Osservo intensamente la vecchia suora in carrozzella, deve avere quasi cent’anni.
E l’ascolto. Segue la messa ma risponde a Dio con parole sue che non sono quelle liturgiche, ma bellissime, e tutte pertinenti:
Prete: “Ricongiungi a te, padre misericordioso, tutti i tuoi figli ovunque dispersi
Suora: “Io qua sto, non ti dimenticare: ti aspetto“.
Prete: “...questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi“.
Suora: “E questo, Cuore mio, è il mio corpo che ho offerto a te: ormai sono 70 anni

Come si può essere così innamorate alla sua età, età che in genere è tanto egoistica?, sto chiedendomi. O è pazzia? Ma non è forse stato detto, dagli psicanalisti, che l’innamoramento è una nevrosi? Non è forse fonte di ogni pazzia l’amore? Ma come si può essere “nevrotizzati”  così a lungo?, ancora mi chiedo.

E mi si ghiaccia il sangue quando il prete dice: “Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta“. E la vecchia suora ora ha sollevato il capo e mi guarda, ma non capisco se sta rispondendo a me o a Dio o al prete dicendo: “Cosa fa una sposa innamorata se non attendere lo sposo? Dopo viene la gioia“.
E mi imbarazzo dinanzi a questo momento che irrompe, così surreale, dinanzi a queste parole sature di metafore che mi confondono. E sorride. Sorride con i suoi occhi di un azzurro ormai sfumato e stinto. Sorride la vecchissima sposa di Cristo. Sorridendo la vedo già oltre: lo Sposo sta arrivando, è alle porte, lo avverto, la sposa è piena di gioia nuziale. Freme: finalmente vedrà il Suo volto. Sono stato certamente tra gli ultimi testimoni di questa vita vissuta come “altrove”.

Esco, per non turbare la loro intimità, ma sono scosso io stesso da questa “visione”, mentre mormoro il Te Deum: “In te, Domine, speravi: non confundar in aeternum”.






[Modificato da Caterina63 16/12/2014 17:59]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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