È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

LE PIAGHE DELLA CHIESA POCO PRIMA DEL CONCILIO,DURANTE E SUBITO DOPO

Ultimo Aggiornamento: 18/04/2015 10:35
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
22/07/2013 13:03
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

[SM=g1740758] DICE IL SIGNORE: “E’ NECESSARIO CHE GLI SCANDALI AVVENGANO”. MA GUAI A CHI DÀ SCANDALO

Giovanni XXIII celebra la sua messa privata secondo il rito di sempre

Il paradosso o, se volete, la contraddizione che viviamo è che in realtà dallo stesso Giovanni XXIII in poi, nessun Papa voleva questa deriva, ma ognuno di loro ha messo del suo, abbassando di fatto la guardia, perché alla fine avvenisse. Di fronte a queste incomprensioni, non possiamo far altro che tirare in causa Nostro Signore e pensare, ragionevolmente, che Egli stesso abbia permesso questi fatti per cause a noi ignote e che forse risultano chiarissime all’interno del Suo progetto. Rammentiamo infatti il monito di Gesù: “E’ necessario che gli scandali avvengano” (mentre fulmina coloro che scandalizzano).

Gli scandali all’interno della Chiesa sono nati con la Chiesa stessa, come maturano insieme grano e gramigna, come esistono servi giusti e servi infingardi, come crescono senapi rigogliosi e fichi sterili. I Vangeli non nascondono l’uomo all’uomo, anzi, preannunciano un cammino tortuoso e difficile, per nulla agevolato dall’appartenere alla Chiesa.

E questa Santa Chiesa non ha mai conosciuto isole di tranquillità nel suo navigare sulle correnti della storia. Anzi, spesso i venti contrari sono stati più numerosi di quelli favorevoli. Tuttavia, questa Chiesa continua ostinata per la sua strada, rispondendo al mandato di Cristo.

Il problema è che ogni epoca pone in risalto le sue debolezze. Un tempo, la più grande tentazione per i prelati era il potere; poi vennero i soldi e, col Rinascimento, anche la lussuria fece capolino. Comunque, in ogni epoca si saranno consumati, magari a percentuali variabili, i grandi peccati capitali, ora uno, ora l’altro: nulla di nuovo sotto il sole. Oggi assistiamo ad un ritorno della superbia e della presunzione di saperne più di Dio, più della Tradizione della Chiesa, in tema di teologia.

Ha ragione Rino Cammilleri nel voler vedere, nel peccato di turno, la tentazione di turno.

La tentazione coglie l’essere umano là dove le sue difese sono più deboli, le sue mura presentano qualche crepa, la preghiera vigile cede al sonno il suo sguardo verso il fine. Oggi la maggior tentazione è il sapere, la conoscenza, o peggio, la scienza, senza minimamente riflettere sulla autentica “conoscenza dell’uomo stesso” con lo sguardo di Dio, specialmente attraverso i santi che ne furono i confidenti. Si pretende di avanzare con la propria e sola ragione condendola, ogni tanto, di un pizzico di fede giusto per darle quel sapore che possa far riconoscere tale ragione come legittima all’interno della Chiesa. Chi dà, dunque, scandalo, commette un attentato verso il prossimo, commette un atto ingiusto verso i “semplici e i puri di cuore”, verso i piccoli, per i quale se l’Amore di Dio opera per metterli a riparo, è anche vero che la Sua giustizia condannerà a suo tempo l’empietà.

Giovanni XXIII pochi mesi prima della morte

Noi, veri piccoli, non abbiamo risposte a queste domande, noi che viviamo di devozioni come il Santo Rosario quotidiano o come gli appuntamenti dei Primi Sabati e Venerdì del mese per trovare nei Cuori di Gesù e Maria quella vera Pace che altrove non troviamo. Non sappiamo neppure come siamo finiti a dover discutere di eventi più grandi di noi ma che, senza alcun dubbio, sono eventi che non avrebbero dovuto farci sentire così distanti dalla Chiesa, eventi che hanno prodotto l’apostasia. Teologi senza scrupoli che tentando di razionalizzare il nostro umanesimo hanno finito per non farci più credere in Cristo; teologi modernisti come Rahner (ancora oggi insegnato nei seminari), che invece di essere allontanati da noi sono stati premiati e promossi senza però spiegarci come questo sia stato possibile. Teologi le cui dottrine continuano ad annacquare la purezza di quella fede dei santi che tanto seppero fare per guadagnare anime al Divino Crocefisso tanto da farci domandare oggi: ma questi teologi, quante anime hanno portato alla salvezza? O forse dovremmo chiederci: quante anime a causa delle loro speculazioni teologiche si sono rovinate dannandosi?

C’è una promessa di Gesù che ci consola: “Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio.” (Mt 13, 27)

Dunque sembra quasi fatale e inspiegabile quanto abbiamo visto. Ma non agli occhi del Signore, che già tutto aveva “visto” in anticipo. E, infatti, proprio quando ormai questi fenomeni, raggiunto l’acme negli anni ’80, volgevano verso un’agonia oscena ma inevitabile, che però trascinava nell’agonia anche un intero sistema e tutte le istituzioni accademiche cattoliche, proprio allora, invece che essere puniti o almeno rimossi dalla memoria, questi teologi (si pensi a de Lubac, Congar, von Balthasar, e anni prima Danielou ecc.) furono in massa elevati da Giovanni Paolo II alla porpora. Perché? Che senso aveva? Per cosa li premiava? Forse sta proprio nella parole della parabola sopra citata, il senso.

[SM=g1740771]

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:14. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com