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Che cosa è il Katechon

Ultimo Aggiornamento: 16/08/2014 22:46
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11/08/2014 12:01
 
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IL KATECHON / CATECHON / Katéchon 
(dal greco:  - coloro che rifiutano colui che rifiuta) 
(colui o chi trattiene la manifestazione dell' uomo iniquo: l' anticristo)

return to home page: GESU' PER ULTIMO 

Il Katéchon (Catechon) è un concetto biblico di carattere escatologico, che è stato successivamente sviluppato anche come nozione di filosofia politica da alcuni filosofi del novecento (Nomos of the Earth di Carl Schmitt (1942) - Ultimate Things: An Orthodox Christian Perspective on the End Times di Dennis Eugene Engleman (1995) - Multitude: Between Innovation and Negation di Paolo Virno (2008)).
Tale concetto è riconosciuto anche dalla Chiesa Cattolica Apostolica Romana, la quale però tende ad evitarlo come argomento principale dei temi escatologici evangelici e biblici, forse per non alimentare le sue interne correnti millenaristiche.

L'origine del termine, coniato nella tradizione Cristiana, deriva dalla lettera di San Paolo ai Tessalonicesi 2,6-7, in un contesto escatologico, che è possibile così riassumere:

la manifestazione dell' uomo iniquo (l' anticristo) non potrà realizzarsi fino a che il Katéchon/Catechon (colui che lo trattiene) non sarà eliminato. E' infatti questa entità che ancora fortunatamente impedisce tale manifestazione, in una sorta di "incatenamento" (vedi immagine a fianco); manifestazione che di lì a poco, preannuncerà il ritorno di Gesù Cristo, nella sua Seconda Parusia
Questa entità, che impedisce lo scatenarsi dell' uomo iniquo, nel corso dei tempi, è stata individuata dalla tradizione, in questi probabili soggetti:

- Il nome o la presenza di Dio 
- Lo Spirito Santo 
- San Michele Arcangelo 
- La Chiesa Cattolica ed il sacrificio perpetuo dell' Eucarestia 
- Il Papa 
- L' Imperatore Romano 
- L' Impero Romano 
- Il Sacro Romano Impero
- Qualche figura escatologica più o meno importante, che precede l'Anticristo e la fine dei tempi (come i due testimoni del Libro della Rivelazione)
l'unione della Famiglia e della Chiesa nelle loro azioni di indirizzo, al fine della redenzione e salvezza dell' uomo (tesi dell' autore) 

Ecco come San Paolo, nella sua seconda lettera ai Tessalonicesi, lo definisce:

[1]Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui, [2]di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente. [3]Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, [4]colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio.

[5]Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose? [6]E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora. [7]Il mistero dell'iniquità è gia in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. [8]Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta, l'iniquo, [9]la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri, [10]e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi. [11]E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna [12]e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità.



Incatenamento del katéchon/catechon , 1120 d.c. Chiesa San Omobono - Cremona

Perchè cito questo tema, in relazione agli argomenti trattati nel mio libro GESU' PER ULTIMO - il segreto di Ghiaie ?
Perchè la possibilità che ci troviamo oggi a ridosso del tempo in cui la caduta del katéchon/catechon diventerà realtà è molto, molto alta. Infatti il livello di corruzione dell' animo umano, in ogni ramo della sua quotidianità, ha raggiunto ciò che nel Vangelo è stata definita: l' abominazione della desolazione in luogo Santo, (che non è un luogo geografico ma è un luogo fisico e spirituale: il seno materno alcova del senso della vita). 
L' apostasia generalizzata dalla Fede (che è testimonianza della Verità, che è Gesù Cristo), quella predetta da San Paolo, si sta purtroppo realizzando. L' apostolo dice: "... prima infatti dovrà avvenire l' apostasia ..."
L' apostasia può avvenire solo quando l' annuncio è compiuto come Gesù ci dice in Matteo 24:
" .... questo Vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine ....!
Gesù Cristo è oggi conosciuto dall' umanità intera, anche se moltissimi non lo hanno accolto. 
Molti che sono stati già battezzati nel Suo nome, in realtà lo hanno dimenticato. Perchè ? 
Quali sono le cause di questa apostasia (generalizzata) ?
- L' uomo del terzo millennio ha dimenticato Dio, il suo Creatore, sostituendolo con l'autodeterminazione della tecnocrazia e finanzocrazia; 
- Molte persone consacrate, soprattutto nell' ambito delle gerarchie, hanno tradito lo spirito originario del ministero sacerdotale, svendendosi alla vanità delle debolezze terrene, generando scandalo;
- A causa di cio (la cattiva testimonianza) le Chiese sono sempre più vuote. I confessionali pure. I matrimoni santificati sempre più rari. Il Santissimo Sacramento (l'ostia consacrata, speranza ed antidoto del peccato per l' uomo) sempre meno consumato. Divorzio, aborto ed infedeltà sacerdotale, invece, proliferano.
- Le conversioni dei non cristiani, sono ostacolate dalla non coerenza dei battezzati in tutto il mondo.
L' inzio di questa crisi (maturata nell' ultimo secolo) si è manifestata apertamente nel 2008, con il primo default economico-finanziario delle banche conseguenza di una corruzione diffusa in ogni settore umano. 
Dio sta dimostrando che chi ha costruito la sua vita sull' edonismo e sulla menzogna, si troverà con un pugno di mosche, e rischierà anche la vita eterna della sua anima.
Solo una persona può ritardare o contribuire ad alleviare questa tragica profezia, è Maria Santissima, la Madre di nostro Signore Gesù Cristo.
Come ?
Con un Suo intervento soprannaturale in terra, così eclatante, che molti si convertiranno alla Civiltà dell' Amore, riconoscendo nuovamente in Dio, in Gesù Cristo e nello Spirito Santo le ragioni della Vita nella pace e nel bene.

- Aggiornamento del 11/08/2011 

Nella pagina che ho dedicato al Katéchon/Catechon (questa), ho cercato di spiegare cosa esso sia per la tradizione cristiana e perchè, di questi tempi, è diventato argomento teologico di attualità.
Tra le varie ipotesi di cosa o chi possa essere il katéchon/catechon, così come l'apostolo San Paolo ce lo indica nella sua lettera ai Tessalonicesi, ne ho elaborata una personale che ora vi espongo.
Alla fine delle mie ricerche, sono arrivato nella determinazione che il Katéchon/Catechon in realtà è la Famiglia umana cellula della Famiglia Chiesa e specchio della Famiglia Divina.
Famiglia intesa come unione tra un uomo ed una donna nel vincolo indissolubile del matrimonio così come creati nella tradizione della Genesi.
Infatti il valore della famiglia, nel corso delle alterne vicende della storia umana, è stato di gran lunga più importante di quello dei 2000 anni della Chiesa. Ecco perchè il katéchon/catechon non può essere la Chiesa Cattolica Apostolica Romana ma deve essere per forza ciò che genera la vita nel mondo per dono divino e per co-operazione con Lui.
Ghiaie 1944 quindi, tramite la voce della Madre delle Madri, Maria Santissima, preannuncia la caduta del katéchon/catechon, cioè la caduta della Famiglia, quale colonna di Amore e di comunione con Dio del genere umano.
Senza famiglia, e tutto ciò che essa comporta in termini di educazione e valori, sono aperte le porte a satana per la corruzione di molte anime, sopratutto le anime dei giovani cresciuti proprio senza famiglia. La famiglia è l'entità che "rifiuta la morte", cioè rifiuta il male e satana, proprio come istituzione umana, in quanto è votata alla Vita. 
Da qui la strada aperta alla manifestazione dell' uomo iniquo, il corruttore. 
Ipotesi azzardata ?
 Vedremo.


Per chi si avvicina ora all' argomento, essi potranno partire da questo concetto in sintesi:

"il Katéchon/Catechon è in realtà l'unione della Famiglia e della Chiesa nelle loro azioni di indirizzo, al fine della redenzione e salvezza dell' uomo". 

.QVQ.



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S.S. Benedetto XVI: un Katechon per la Chiesa di oggi?

Non sono passati nemmeno otto anni dalla morte del predecessore di SS. Santità Benedetto XVI, ossia il beato Papa Giovanni Paolo II. Molti Cattolici sono perciò in grado di ricordare con quanta intensità si diffusero allora voci riguardanti la possibilità che spaccature del Collegio Cardinalizio, incoraggiate da ambienti dell’establishment politico finanziario internazionale, arrivassero ad impedire la elezione di un nuovo Pontefice causando una gravissima crisi nella Chiesa con conseguente scandalo delle anime dei Fedeli.

Queste voci, che circolavano autorevolmente ed insistentemente sia fuori che dentro le mura dei Sacri Palazzi, determinarono una clamorosa iniziativa del quotidiano comunista “il manifesto”. Questo quotidiano, lungi dall’essere un mero foglietto di protesta, ha sempre voluto essere un serio laboratorio intellettuale della Sinistra, denso di analisi critiche redatte da accademici italiani ed esteri. Proprio in questa chiave i suoi animatori hanno avuto un rapporto privilegiato con l’establishment politico e finanziario.

In una recente intervista ad esempio Valentino Parlato ha vantato la sua familiarità con Enrico Cuccia (1907-2000), per varî decenni regista della politica industriale e finanziaria italiana: “Come quella volta che Parlato confessò di aver incontrato Cuccia per chiedergli un solido aiuto finanziario. ‘E certo – conferma lui, cui venne conferita anche la cazzuola d’oro, alta onorificenza della massoneria italiana – a dir la verità con Cuccia ho parlato tante volte. Conversazioni gradevoli, spiritose. Non mi diede mai una lira, ma poi con le banche mi sono giocato quel rapporto”

La redazione di questo autorevole quotidiano decise, per diversi giorni di quell’aprile 2005 in cui venne meno Papa Giovanni Paolo II, di impegnare la propria credibilità analitica e previsionale, cui tanto teneva, incorniciando le pagine dedicate alla morte, ai funerali ed alle procedure per la successione pontificia con una scritta ripetuta di seguito decine di volte: “morto un papa non se ne fa un altro”.

Per Grazia di Dio, nel vero senso del termine, il terribile disegno fallì, pare forse per uno scatto d’orgoglio del defunto Cardinale Carlo Maria Martini che si rifiutò di essere usato come strumento di tali manovre.

La Grazia di Dio portò quindi sul Soglio di Pietro un uomo che aveva una particolare vocazione ad essere Guardiano della Chiesa, vocazione già abbondantemente dimostrata da molti anni nella sua qualità di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, e che gli ha meritato il soprannome, su cui lui stesso ha amato scherzare [ii], di “pastore tedesco”.

Le grazie che Dio lega ad ogni vocazione nel suo caso gli permisero di cogliere ogni aspetto del dramma cui aveva assistito e lo hanno determinato ad agire concretamente per ostacolare in ogni modo l’inevitabile ripetersi dell’ignobile tentativo quando fosse venuto per lui quel giorno in cui noi tutti dobbiamo incontrare il nostro Creatore.

Se infatti è vero che ogni Vittoria della Chiesa si deve all’intercessione di Maria Regina presso il Suo Divin Figlio, è anche vero che la Potenza di Dio non agisce ordinariamente per vie alternative o parallele alle Sue creature, ma attraverso di esse. Incoronato Pontefice nel 2005, S.S. Benedetto XVI nominò nel 2007 S.Em. Tarcisio cardinal Bertone, già scelto nel 2006 come Segretario di Stato, alla carica di Cardinale Camerlengo, ossia il “tutore” del Conclave. Tutti conoscono la lealtà del cardinal Bertone verso il Papa dimissionario.

Nello stesso 2007 egli provvide con motu proprio dell’11 giugno 2007 a correggere, in nome della Tradizione (“Ut norma traditione sancita restitueretur”[iii]), alcuni aspetti critici della pur recente Costituzione apostolica Universi dominici gregis, emessa il 22 febbraio 1996 a proposito dello svolgimento del Conclave. Ma ciò non era ancora sufficiente a contrastare la malizia diabolica che ispira i nemici, interni ed esterni, della Chiesa.

Pare evidente quindi che S.S. Benedetto XVI abbia deciso di svolgere lui personalmente, in occasione del Conclave, la funzione di colui che, secondo le parole di San Paolo nella sua Seconda Lettera ai Tessalonicesi (2, 6-7), si oppone e trattiene il mistero dell’iniquità, la funzione del katechon, come è definito nel testo greco di San Paolo. Mistero dell’iniquità che nel testo greco è definita katechon, anomia, ossia disordine, caos, assenza di legge. Ma come poteva Sua Santità essere, anche indirettamente ma da vivo, presente al Conclave della sua successione?

L’unica soluzione consisteva nelle sue dimissioni, presentate tuttavia con una motivazione singolarmente “debole”: la vecchiaia, peraltro accettabilmente sopportata (e si noti come il Papa abbia voluto evitare una esagerata ed inutile pubblicità al leggero intervento di routine che ha subito per il cambio della batteria del suo pace-maker cardiaco), e l’abbassamento della sua forza d’animo, dato psicologico suscettibile, al caso, di immediato rinforzo.

Tuttavia la sua presenza, ancorchè nascosta in una cella monastica, dovrebbe bastare a sventare qualsiasi piano di indurre nel Conclave una disastrosa paralisi dovuta a divisioni e lotte interne ai Padri conciliari: in quell’ipotesi drammatica infatti chi potrebbe opporsi alla proposta di rieleggere l’uomo che ha dato una così buona prova sul Soglio di Pietro, uomo che ritroverebbe immediatamente in quel caso tutta la sua forza d’animo?

È d’uopo qui ricordare che se, come senz’altro auspicato da Sua Santità, i nemici interni ed esterni della Chiesa accusassero lo scacco matto e cercassero altre e successive strategie, nei libri di storia, ma non nel Libro della Vita, Papa Benedetto XVI sarà ricordato come il “papa della resa”, della “fuga”, dantescamente “colui che per viltade fece il gran rifiuto”. Un uomo come Joseph Ratzinger, che prima di essere Pontefice è stato ed è un intellettuale, portato per natura a riflettere, a meditare e rimeditare le proprie decisioni, ha perfettamente presente questa conseguenza della sua decisione, ed in perfetta coscienza ha offerto la sua buona fama, il suo onore di Sacerdote, Vescovo e Papa sull’altare di Cristo, per il bene della Chiesa.

Centro Culturale Lepanto

www.lepanto.org

 

Note

Chiara Paolini, Manifesto, in bilico da 40 anni. Ma sempre comunisti, in “il fatto quotidiano”, 28 aprile 2011.

[ii] Maria Egizia Fiaschetti, La cena preferita di Ratzinger? Zuppa calda e succo di mele, in “Corriere della Sera”, Cronaca di Roma, 13 febbraio 2013.

[iii] S.S. Benedetto XVI, De aliquibus mutationibus in normis de electioni romani pontificis, Motu proprio, 11 giugno 2007.







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In un testo di Padre Emmanuel Andrè, intitolato "La Sainte Eglise", si parla degli ultimi tempi della Chiesa e, riportando ampi stralci di parole pronunciate dal grande San Gregorio Magno, scrive:

"La Chiesa sarà come Giobbe sofferente, esposto alle perfide insinuazioni di sua moglie e alle critiche amare dei suoi amici; egli, davanti al quale gli anziani si alzavano e i principi tacevano!

La Chiesa - dice più volte il grande Papa - verso la fine del suo pellegrinaggio, sarà privata del suo potere temporale; si cercherà di toglierle ogni punto d'appoggio sulla terra. Ma dice di più e dichiara che essa sarà spogliata dello sfarzo stesso che deriva dai doni soprannaturali.

Il potere dei miracoli - dice - sarà ritirato, la grazia delle guarigioni tolta, la profezia sarà scomparsa, il dono di una lunga astinenza sarà diminuito, gli insegnamenti della dottrina taceranno, i prodigi miracolosi cesseranno.
Così dicendo non si vuole dire che non ci sarà più nulla di tutto questo; ma tutti questi segni non brilleranno più apertamente e sotto mille forme come nei primi secoli.
Sarà anche l'occasione - spiega ancora il Pontefice - di un meraviglioso discernimento.
In questo stato umiliato della Chiesa, aumenterà la ricompensa dei buoni, che aderiranno a lei unicamente in vista dei beni celesti; quanto ai malvagi, non vedendo più in lei alcuna attrattiva temporale, non avranno nulla da nascondere, si mostreranno quali sono"
(Moralia in Job, libro 35).

E prosegue Padre Emmanuel. "Che parola terribile: taceranno gli insegnamenti della dottrina! San Gregorio proclamava altrove che la Chiesa preferisce morire che tacere. Dunque parlerà ancora, ma il suo insegnamento sarà ostacolato, la sua voce coperta; molti di coloro che dovrebbero gridare sopra i tetti non oseranno farlo per paura degli uomini..."

(Padre Emmanuel Andrè, La Sainte Eglise, Clovis, 1997, pag.296)



[Modificato da Caterina63 11/08/2014 12:26]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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