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Meditazioni quotidiane per il 2015 mese per mese (2)

Ultimo Aggiornamento: 23/11/2015 00:32
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28/10/2015 00:41
 
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[SM=g1740717] “Misericordes sicut Pater”, ovvero il motto ufficiale del Giubileo straordinario, “Misericordiosi come il Padre”, tratto dal Vangelo di Luca (6,36), usato anche nell'Inno ufficiale che vi offriamo in formato karaoke.

Le strofe si alternano con una frase ripetuta in un facile latino: “In aeternum misericordia eius”, la misericordia di Lui, del Padre, è in eterno, ripresa dal Salmo 135 o 136. Le altre frasi sono nella lingua natia di ogni Nazione, qui naturalmente ve lo offriamo in italiano.

Padre Costa: vi racconto come è nato l’inno per il Giubileo della Misericordia

E’ stato pubblicato su YouTube l’inno ufficiale del Giubileo della Misericordia. L’inno si apre con le parole “Misericordes sicut Pater”, ovvero il motto del Giubileo, “Misericordiosi come il Padre”, tratto dal Vangelo di Luca (6,36). Gli autori della musica, Paul Inwood, e del testo, il padre gesuita Eugenio Costa, hanno donato ogni diritto di sfruttamento di questa opera al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione al fine di facilitare la diffusione dell’Inno in tutta la Chiesa. La registrazione è stata eseguita dalla Cappella Musicale Pontificia, diretta dal Maestro mons. Massimo Palombella, a cura della Radio Vaticana.

Al microfono di Alessandro Gisotti da Radio Vaticana, il teologo e musicista padre Eugenio Costa racconta come è nato l’inno per il Giubileo:

R. – Mons. Massimo Palombella, maestro della Cappella Sistina, con cui collaboro da molto tempo, mi ha chiesto di fare un inno sul tema della Misericordia e lo ha fatto d’accordo con l’ente pontificio, che è preposto a questo Anno della Misericordia, quindi il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione con in testa mons. Rino Fisichella. Mi hanno dato alcune “dritte”, anzitutto alcuni interventi brevissimi nel testo di lingua latina. Mi hanno detto: “Il ritornello di questo inno deve essere il motto dell’Anno della Misericordia”, che in latino è “Misericordes sicut Pater”.
E’ una citazione dal capitolo sesto di San Luca, in cui Gesù dice: “Siate misericordiosi come il Padre vostro”. Poi, all’interno delle strofe, che sono quattro, mi è stato chiesto di inserire proprio come una ripetizione continua, quindi ripetibile facilmente da qualunque assemblea, una breve frase, anche questa in latino: “In aeternum misericordia eius”, la misericordia di Lui, del Padre, è in eterno. E questa è una ripresa dal Salmo 135 o 136, quel Salmo che ha questa breve acclamazione lungo tutto il suo testo, da capo a fondo. In italiano lo traduciamo: “In eterno sarà il suo amore per noi”.

D. – Una cosa che colpisce è che già la prima volta che si ascolta questo inno, per la sua musicalità e per il testo - questa brevità che diceva anche lei – entra immediatamente nell’orecchio, uno se lo ricorda. Ovviamente, c’è questo intento?

R. – Certamente, l’intento era questo! Dal punto di vista della musica, vorrei ricordare che il dicastero per la Nuova Evangelizzazione, nel concorso per una composizione musicale di questo testo, lo ha mandato a ben 90 compositori sparsi per il mondo. Di questi 90, 21 hanno risposto. Tra questi 21, ne è stato scelto uno, naturalmente, che è quello che è poi stato anche registrato. E’ opera di Paul Inwood, che è un compositore laico inglese - molto bravo e già molto conosciuto nell’Inghilterra cattolica - capace, che capisce cosa vuol dire comporre con un intento preciso, non “per gli Angeli e per gli Arcangeli”, ma per un’assemblea concreta, non di professionisti, per persone che cantano perché sono radunate per pregare e cantare! Ha composto quindi questa musica che è semplice, sì, ma molto ben costruita. Il ritornello, infatti, “Misericordes sicut Pater” entra, come dice lei, nell’orecchio tre secondi dopo che uno l’ha sentito. E poi, la ripresa del ritornello latino interno, nelle strofe, “In aeternum misericordia eius”, è affidata a delle piccole melodie orecchiabilissime.

D. – Il tema della misericordia come si lega, secondo lei, anche nella sua esperienza con la musica?

R. – La risposta alla sua richiesta può essere solo un atto di fiducia e di speranza che chi si approprierà, cantando, di queste parole, entri un po’ più a fondo in questo mistero della misericordia. Per questo le quattro strofe sono: la prima, indirizzata al Padre, la seconda al Figlio, la terza allo Spirito Santo e la quarta riprende un po’ tutti i temi insieme. Facendo questo testo e affidandolo al compositore uno compie un atto di speranza. Il compositore ed io ci auguriamo, che questo testo cantato contribuisca ad approfondire seriamente il tema della misericordia, tema così profondo, così ampio su cui Papa Francesco si sta impegnando a fondo. Lo scopo di un canto, un canto liturgico, è sempre quello di aiutare chi lo canta ad entrare in quello che si sta facendo. Questo canto avrebbe, dal punto di vista rituale, il senso di essere un canto processionale, ciò vuol dire che deve aiutare ad accompagnare una lunga processione, per esempio di ingresso, di inizio di una celebrazione - può essere una Messa o altro - con molte persone, spesso con molti vescovi, sacerdoti e diaconi. Che questo venga accompagnato da questa musica, che ha un suo ritmo pacato, però preciso, che aiuta a camminare nella fede e nella speranza.

Di seguito vi offriamo il Karaoke con l'Inno:

gloria.tv/media/JypadG6xHPh

www.youtube.com/watch?v=T24L1vRLrHM

Movimento Domenicano del Rosario
www.sulrosario.org
info@sulrosario.org




[SM=g1740738]


[SM=g1740727] Halloween, la festa delle zucche vuote, così l'ha definita il Vescovo di Perugia mons. Gualtiero Bassetti mettendoci in guardia a "non diventare noi stessi delle zucche vuote". Halloween è un fenomeno inquietante, risponde Don Aldo Bonaiuto responsabile del Servizio anti sette dell'Associazione Papa Giovanni XXIII, figlio spirituale cresciuto al sacerdozio da Don Oreste Benzi, consulente delle Procure di mezza Italia e collaboratore della Direzione centrale anticrimine della Polizia, mettendoci in guardia dai pericoli di cadere nelle trappole dell'occultismo.

Insomma, noi vi invitiamo a difendere la nostra cultura Cristiana di Ognissanti e a raccontare ai bambini non Halloween ma le storie dei Santi.
clicca anche qui
difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/d/9975679/Novembre-Festa-liturgica-di-Tutti-i-Santi-e-dei-Nostri-cari-Defunti-2-/discussi...

[SM=g1740733]

di Lorenzo Bertocchi
29-10-2015
La nuova bussola quotidiana
La festa pagana di Halloween
Quando gli antichi druidi celtici dell’Irlanda celebravano la festa di Samhain, quando l’inverno, simbolo della morte, subentrava all’estate-vita, ecco che il mondo dei morti si poteva aprire a quello dei vivi. E gli spiriti dei defunti vagavano liberamente privi di ogni ostacolo. E tra sacrifici umani e orge rituali, celebrati in onore del principe della morte, i partecipanti a Samhain se ne andavano in giro con delle rape intagliate con dentro un lume.

È l’origine pagana della festa delle zucche, quella che oggi si chiama Halloween. Quella che negli ultimi anni ci ha assalito grazie alla macchina del business. Arriva a noi dagli Stati Uniti, che la ereditarono dai migranti provenienti dall’Irlanda a metà ‘800. Questi irlandesi, nonostante san Patrizio, e papa Gregorio III (731 d.C) che aveva istituito la festa di Ognissanti il primo di novembre, avevano continuato a festeggiare la vigilia secondo la vecchia tradizione pagana.

Oggi se ne parla all'Università Europea di Roma dove viene presentato un libro di don Aldo Bonaiuto, sacerdote della comunità fondata da don Oreste Benzi. É l'occasione anche della prima uscita pubblica di monsignor Matteo Maria Zuppi in qualità di arcivescovo di Bologna designato. L'ex parroco a Trastevere, pastore che dicono essere molto in linea con il vescovo-tipo di papa Bergoglio, interverrà in un dibattito politicamente scorrettissimo.

Su Halloween molti dicono «ma che male c'è?», mentre il titolo del libro di don Bonaiuto è tutto unprogramma: Halloween. Lo scherzetto del diavolo (Ed. Sempre Comunicazione). «Gli ingannevoli richiami al soprannaturale e all’orrorifico», si legge nel libro, cominciarono da subito ad affacciarsi nei party americani di fine ‘800. E senza voler scendere immediatamente nell’esoterico, bisogna rilevare che il fenomeno Halloween è cresciuto grazie a un gran giro di soldi. Dai primi party nelle case dei migranti irlandesi si è passati alle feste di strada, con gente nelle piazze, nelle scuole e, magari, giù, giù, fino a qualche bel salone parrocchiale.

Gli ingenti mezzi finanziari della macchina commerciale sono riusciti a ribaltare gli intenti di sanPatrizio e papa Gregorio III, cioè hanno ripaganizzato una festa cristiana. Gli americani oggi spendono quasi 6.000 milioni di dollari per festeggiare la notte delle streghe e della zucca vuota, ma anche in Italia nel 2010 i commercianti dichiaravano una spesa di circa 400 milioni di euro per la mascherata. «Halloween ormai», come dice don Aldo, «è la parodia noir del carnevale» e i suoi valori principali «sono magia, orrorifico e soprannaturale». Magari svenduti a buon mercato dietro “innocui” simboli e simpatici teschietti.

Rispettiamo lo sforzo nobile del sacerdote della comunità di don Benzi, che con san Tommaso ricorda ai lettori che «ogni azione magica presuppone un accordo con il maligno», ma con il successo che riscuote il soprannaturale tra i contemporanei la sua rischia di essere una «vox clamantis in deserto». Eppure, tra il gusto del macabro e quello della vita, della bellezza, dell'eternità, non sarebbe difficile scegliere, anche rimanendo con i piedi piantati in terra.

Ma la festa cristiana di Ognissanti e quella della commemorazione dei fedeli defunti è una profonda riflessione sul senso della vita, traguardato con l'unica speranza seria che possiamo avere su questa terra: la Risurrezione di Gesù Cristo che ha vinto il principe della morte. Per questo, con molta sobrietà, invece, di «dolcetti e scherzetti», nei prossimi giorni sarebbe bene accompagnare i bambini sulla tomba dei vostri cari. Fategli mettere un fiore. E recitare una prece.

gloria.tv/media/tBn96PqHp6V

www.youtube.com/watch?v=BpI8vbtLn4g&spfreload=10

Movimento Domenicano del Rosario
www.sulrosario.org
info@sulrosario.org




[SM=g1740717] [SM=g1740750] [SM=g1740752]


[Modificato da Caterina63 29/10/2015 10:06]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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