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Meditazioni quotidiane per il 2015 mese per mese (2)

Ultimo Aggiornamento: 23/11/2015 00:32
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12/11/2015 09:43
 
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  Dall’altra parte

Cari giudici, che dire, ce l’avete fatta.
Vi siete costruiti, passo passo, sentenza dopo sentenza, la strada per poter dire che è legittimo poter selezionare gli embrioni. Avete demolita una legge votata dal Parlamento e che è scampata ad un referendum con tutti contro, a parte la ragione. Adesso avete stabilito che, in nome del desiderio, degli embrioni siano condannati all’oblio perpetuo nel freddo. Avete sancito, messo nero su bianco, che ci sono degli uomini di serie A, degli uomini di serie B.Che chi ha certe malattie non ha diritto di nascere ma può essere scartato. Messo da parte. Per il suo stesso bene, è chiaro. Per l’esigenza di tutelare la sua dignità. Ipocriti.
La disuguaglianza, che si credeva bandita. L’eugenetica, incubo di ere passate. La pretesa vestita da diritto, vista troppe volte. Chi vi sostiene forse crede siano novità, ma hanno l’odore di antiche rupi, di remote caverne.

Ce l’avete fatta. A portare alla logica conseguenza il fatto che sia lecito uccidere un figlio, seppure non nato; conseguenza dell’amare il proprio desiderio più della vita. Altrui.
Non avete ancora finito, è chiaro. Volete tutto: volete che sia legale creare un bambino (non chiamatelo figlio!) come volete, decidendo cosa mettervi dentro, giocando ad esser dio. Magari pretendendo che sia per il suo stesso bene. Non manca molto. Alcune sentenze, e poco più. Già vi muovete.
Vi do una notizia: non siete dio. Non sapete che cosa state contribuendo a creare. Non ne avete idea, probabilmente. Certamente.
Giocate ad esser dio, ma in fondo è roba vecchia, che altri hanno giocato molto prima di voi. Ma era un inganno, non ve l’hanno detto? Non avete la stoffa di Dio. Siete ominicchi.
Verrete selezionati. I vostri figli, i vostri nipoti, e trovati mancanti. Scartati. Inadatti. Imperfetti.
Sognate di esser dio, ma non vi accorgete che siete tra gli uomini. Dall’altra parte della sbarra. Anche voi.
Sarete trovati indegni. Lasciati fuori, tra gli inutili. Non sentite già un po’ di freddo?

cronos

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Un bambino speciale, il cardinale Burke e Nostra Signora di Guadalupe

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Riprendo da Benoit et moi [qui] una notizia che ci riempie di gioia e di tenerezza: testimonianza di una fede precoce e provata e della grande premura e tenerezza di un pastore come il nostro card. Burke. È la conclusione commovente di un toccante episodio che ha fatto il giro del web lo scorso anno da noi registrato [qui]. Indicibili l’intensità e la tenerezza dell’immagine attuale, più sotto.

 

La vita non è sempre stata facile per il secondo figlio di Pietro e Theresa Martin. Louis è nato con una malattia rara (a causa di una malattia di origine genetica), che ha lasciato per anni impotenti e senza speranze medici e genitori. Durante i suoi primi cinque anni di vita ha sofferto molto. Restava sul divano a sopravvivere più di giocare con i suoi fratelli e amici. Eppure, nonostante tutto questo, al posto dell’amarezza, il suo cuore si rafforzava in amore e compassione.

Louis piange, un anno fa, consolato dal Card. Burke, per non poter fare la comunione.
Il piccolo grande Louis piange, un anno fa, consolato dal card. Burke, per non poter ricevere la Comunione.

Sua madre ricorda che un Venerdì Santo, quando aveva quattro anni, ha dovuto rimanere a casa mentre suo padre e i suoi fratelli andavano in città per la visita delle sette chiese. Era pallido, gli occhi affossati e sua madre ricorda come fosse straziante. «Non avevamo risposte e le sue condizioni non cessavano di peggiorare. Vedevo il suo aspetto fragile e sofferente e piangevo. Gli ho detto quindi che poteva vedere tutti i video che voleva perché era malato e volevo solo si sentisse meglio! E sapete che cosa mi ha detto questo dolce bimbo di 4 anni? Mi ha detto: ‘Mamma, voglio guardare un video su Gesù perché lui è morto oggi e soffriva più di me.’ Di nuovo piangevo. Che bambino incredibile!»

Finalmente i suoi genitori hanno avuto una corretta diagnosi per Louis e, quando iniziò le iniezioni notturne del farmaco adeguato, le sue condizioni sono migliorate quasi miracolosamente. Ha iniziato a crescere; poteva finalmente dormire tutta la notte senza pressione cranica e senza vomito; poteva camminare senza dolore e poteva fiorire! Era una risposta alle preghiere della famiglia. Inoltre, pur migliorando le sue condizioni fisiche, il suo cuore è rimasto profondamente appassionato. I suoi genitori condividevano il suo modo di fare le cose e molti non comprendono la sua personalità, ma ciò non sembra infastidirlo. Anche se a volte gli capitava di piangere ricordando il male che aveva, la sua percezione della vita era piena di speranza, risate e allegria. Anche il suo amore per Gesù è continuato a crescere.

Più di un anno fa, il 3 agosto 2013 presso il Santuario, il fratello maggiore di Luigi, Gregorio ha ricevuto la Prima Comunione, con altri tre ragazzi, dalle mani del cardinale Burke. Louis era seduto con la sua famiglia durante la Messa e non diceva una parola. Alla fine, i suoi genitori si sono resi conto che aveva il dolore di non ricevere Gesù nell’Eucaristia come suo fratello. Ciò che è accaduto in seguito ha trasmesso alla famiglia di Luigi, ed altri, una inaspettata corrente d’amore. Il Cardinale Burke dopo la messa è venuto a salutare le famiglie dei comunicandi, con un piccolo regalo per ciascuno di loro. Si avvicina ai Martins, consegna il suo dono a Gregory e vede che Louis piangeva.

Il 12 dicembre Louis ha ricevuto il Signore dal Card. Burke.
Il 12 dicembre Louis ha ricevuto il Signore dal Card. Burke.

Ci sono persone che, vedendo un bambino piangere, non prestano molta attenzione, i bambini piangono per molte ragioni. Ma il cardinale Burke non si è limitato a sorridere al bambino triste e gli ha chiesto che cosa ci fosse che non andava. La mamma di Louis ha spiegato a sua Eminenza che era triste perché non poteva ricevere anche lui la prima comunione. Il Cardinale Burke ha guardato Louis, compassionevole. E questo bambino, invece di tornare indietro, si è appoggiato al cardinale, stringendosi alle sue vesti e piangendo. Sua Eminenza lo ha calorosamente abbracciato a gli ha detto: «Non preoccuparti! La tua prima comunione arriverà presto! ».

La madre di Louis dice che di solito, lui non si apre con gli estranei, ma c’era qualcosa di così pieno di affetto e tenerezza nel Cardinale Burke che non si è affatto sorpresa di vedere Louis, lui stesso così compassionevole, rispondere alla bontà di un vero Pastore della Chiesa. Il momento è stato fissato in una foto dalla nonna di Luigi e da allora l’immagine in pochi giorni si è diffusa su internet. L’abbiamo vista in un certo numero di siti in tutto il mondo e in molte lingue e continua ad essere diffusa. È una foto che sorpassa ogni argomento politico, ogni teoria impersonale e faziose querelles e mostra il vero cuore di Cristo nella sua Chiesa. Un momento che i Martins non potranno mai dimenticare.

Il Santuario di Nostra Signora di Guadalupe è stato onorato di partecipare a questo bel momento che oggi ha visto il suo compimento. Il 12 dicembre 2014, giorno della festa della Madonna di Guadalupe, Louis Martin ha ricevuto la prima santa Comunione dalle mani del cardinale Burke, alla presenza della sua famiglia.

Possano i nostri cuori essere incoraggiati a desiderare Cristo con tanto amore e incoraggiarci a vicenda nell’amore. Come il Cardinale Burke, che anche noi possiamo essere veicoli della compassione di Maria che ci conduce a suo Figlio. Come ci ha detto la Madonna di Guadalupe «Io ve Lo mostrerò, Lo esalterò e lo renderò manifesto. Lo donerò alle persone con tutto il mio stesso amore, la mia compassione, il mio aiuto, la mia protezione: perché io sono veramente la vostra Madre misericordiosa… Ascolterò le loro lacrime, i loro lamenti e guarirò tutte le loro tristezze, prove e sofferenze».

FONTE: chiesaepostconcilio.blogspot.it




 

LUNEDÌ 21 DICEMBRE 2009

La santa ironia metereologica della Liturgia.
 
 
Oggi, primo giorno di inverno, con mezza Italia e tre quarti d'Europa sotto il manto della neve, la prima lettura della Messa riporta, invece del solito brano di Isaia tipico dell'Avvento, un passo del Cantico dei Cantici (2,8-14) che ci fa ascoltare queste parole, assolutamente - a prima vista - fuori luogo:

Ora l’amato mio prende a dirmi:
«Àlzati, amica mia,
mia bella, e vieni, presto!
Perché, ecco, l’inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n’è andata;
i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire
nella nostra campagna.
Il fico sta maturando i primi frutti
e le viti in fiore spandono profumo.
Àlzati, amica mia,
mia bella, e vieni, presto!

Nel pieno del rigore invernale viene proclamata la bella notizia della primavera: si tratta di una splendida tipologia metereologica dell'avvento di Cristo. Nel mezzo del freddo del peccato e della tenebra raffigurati dai giorni più corti dell'anno, splende - ormai in arrivo - il calore e la speranza di Cristo. E la liturgia ci fa leggere oggi l'annuncio di questa primavera ormai vicina.

Tutto ciò, poi, è rafforzato dall'antifona maggiore propria del 21 dicembre, riferita, non a caso, al sole.
Proprio oggi pomeriggio si verificherà il SOLSTIZIO D'INVERNO: la notte più lunga è passata, da adesso il sole inizia timidamente a riprendersi la sua rivincita. E la chiesa, proprio oggi canta "O Oriens":
O astro che sorgi,
splendore di luce eterna,
e sole di giustizia:
vieni ed illumina
coloro che siedono nelle tenebre,
e nell'ombra della morte.

(qui il canto in latino)

Per questo il dottore della Chiesa sant'Antonio di Padova spesso appaia l'inverno all'incarnazione di Gesù:

Cristo fece come la tortora, che nel periodo invernale scende a valle e senza piume si rifugia nei tronchi cavi degli alberi; invece nel periodo estivo ritorna sulle alture. Così Cristo, nell'inverno dell'infedeltà e nel gelo della persecuzione diabolica discese nel grembo dell'umilissima Vergine e dimorò in questo mondo, povero e disprezzato come un uccello senza piume. Di questa tortora dice Salomone: «La voce della tortora si è fatta sentire nella nostra terra» (Ct 2,12). (Dom. IV dopo Pasqua, 7)

La Sapienza di Dio Padre fu soffio ardente nella sua incarnazione. Allora infatti passò l'inverno dell'infedeltà, cessò la pioggia della persecuzione diabolica. I fiori dell'eterna promessa apparvero nella nostra terra (cf. Ct 2,11-12). 
(Dom. X dopo Pent., 13)


Ti rendiamo grazie, Padre Santo, perché nel pieno dell'inverno, tra i più grandi freddi, ci hai largito un tempo primaverile. Infatti in questa nascita del Figlio tuo, Gesù benedetto, che si celebra in pieno inverno, nella stagione dei freddi più intensi, ci hai dato un tempo primaverile, ricolmo di ogni incanto.
 (Natale, 13)


Basilica del Santo di Padova 19 dic. 2009 foto G. Voltan




[Modificato da Caterina63 23/11/2015 00:32]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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