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14/05/2010 23:49 | |
San Domenico ecumenico, ovvero: come prendere lezioni da un anglicano Il titolo è un po’ una contradictio in adiecto: come fa san Domenico di Guzman ad essere ecumenico? Pensiamo solo a quel che fu e a quel che fece: percorse il mondo per predicare il Vangelo, chiuso nella tronfia convinzione di possedere quella Verità che gli eretici albigesi negavano, eppure al tempo stesso ricercavano. Era un identitario terribile, non capiva le ragioni dell’altro che aveva di fronte, se non per ricondurle ai propri schemi (“tu dici questo, ma in realtà ciò che cerchi è quel che io t’annuncio”...). Insomma, secondo i canoni politically correct era un odioso integralista: uno non solo convinto che la verità esista, ma che la si possa addirittura scoprire e condividere, rompendo l’angusto cerchio dell’io e delle sue voglie, e che si possa così conquistare l’autentica libertà. Uno che creda insomma che la vita sia bella e valga la pena di essere vissuta, con gratitudine.
Poi, come al solito, la realtà ti stupisce e scopri che davvero san Domenico è ecumenico. Certo, non avrà organizzato incontri interreligiosi, ma pare che il suo amore per Cristo colpisca anche chi è cresciuto anglicano (“C of E”, come dicono qui).
Il fatto è questo. Ho conosciuto, per strani giri, il cappellano di Merton College. Il quale, saputo che ero prenovizio domenicano, ha esclamato più o meno così: “Bello! Credo che ogni cristiano oggi debba avere nella massima stima l’Ordine di san Domenico!”.
Poteva suonare come una affermazione di cortesia, ma era sincera. Quest’uomo, anglicano convinto, High Church, mi racconta che è stato a Bologna per visitare la tomba del santo e pregare lì. Sono proprio stupito: san Domenico non è un santo molto noto e penso siano in pochi quanti lo pregano. Scoprire che un anglicano va a Bologna solo per pregare sulla sua tomba è una cosa che ti lascia a bocca aperta. Mi dice poi che sta facendo un PhD a Cambridge su san Tommaso – in fondo quel che facciamo è un argomento affine – e mi confida la sua grande passione per il pensiero limpido e innamorato della Verità dell’Aquinate. Non cesso di stupirmi: un anglicano dà lezioni a noi cattolici nell’amore per la ricerca intellettuale del vero (e indirettamente, nella seguire le indicazioni della Santa Sede, che ha indicato san Tommaso come guida in questo meraviglioso cammino).
Vengo a scoprire che fa parte di un gruppo di anglicani che cercano di riscoprire le loro tradizioni, alla ricerca dell’insegnamento autentico di Cristo. Qui a Oxford è difficile non pensare ai Tractarians, che a metà Ottocento vollero fare lo stesso cammino. Tra loro c’era anche Newman. E sappiamo come è finita.
Questi anglicani suscitano simpatia per il loro entusiasmo e per l’ammirazione per quella tradizione che è poi la nostra. Preghiamo per loro.
Luca G. Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine) |
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