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Dossier Summorum Pontificum e i tre anni dal MP: nasce un nuovo Movimento?

Ultimo Aggiornamento: 31/08/2011 11:22
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Sesso: Femminile
17/08/2010 08:44
 
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ECCO I NEMICI DELLA CHIESA!! [SM=g1740730]


La controffensiva in Rai di mons. Sodi contro il motu proprio

Le parole benemerite di mons. Burke (il cui nucleo centrale si riassume nel ricordare che il motu proprio non è una interinale concessione a gruppuscoli di tradizionalisti chiusi nelle loro cappelle, ma la riproposizione a tutto il popolo cristiano, affinché se ne riappropri, del tesoro della liturgia immemoriale) hanno avuto una grande eco e suscitato piccate reazioni. Vien da domandarsi perché, visto che si tratta di osservazioni ovvie ed evidenti (già il card. Castrillòn diceva che il Papa vorrebbe una Messa tridentina in ogni parrocchia; e del resto basta leggere le affermazioni inequivocabili e molto forti dell'allora cardinal Ratzinger per rendersene conto: qui ne trovate una buona selezione). Ogni persona con un minimo di cognizione di causa sa perfettamente qual è l'intenzione del Papa; ma vi è chi, in mala fede, cerca di convincere i semplici e gli ignari del contrario, ossia che il motu proprio va circondato da un cordone sanitario e deve riguardare solo quei nostalgici che, dal 1970, non sono riusciti a capire la ricchezza della liturgia riformata.

Uno di coloro che più si applicano in questo senso è don Manlio Sodi, salesiano, che gode di grande entratura mediatica visto che è riuscito a diffondere il suo verbo alla radio di Stato per ben due volte in tre giorni. Vediamo che cosa ha detto

***

GR3 di giovedì 12 agosto, edizione delle ore 8,45

Speaker del TG3 : A tre anni dalla pubblicazione del decreto con il quale ha autorizzato la celebrazione della Messa in latino Papa Benedetto XVI ha sollecitato una valutazione da parte dei Vescovi. I pareri anche in Vaticano sono molto diversi,

Riccardo Cristiano: “Secondo il Prefetto della Segnatura Apostolica Mons. Burck la decisione con cui Benedetto XVI ha liberalizzato la Messa in rito latino non è stato un favore a gruppi o a individui affezionati a quella liturgia ma una legge finalizzata alla salvaguardia e la promozione di tutto il corpo mistico di Cristo".

Mons. Sodi direttore di Rivista Liturgica: “Il Motu Proprio del Papa pubblicato tre anni fa è stato finalizzato a far sì che alcuni gruppi di persone che erano legate al precedente rito potessero celebrare con la dovuta tranquillità e serenità secondo il Messale pubblicato nel 1962. Quello che è stato posto in evidenza nell’ambito del Motu Proprio è stato il fatto di venire incontro a comunità stabili, comunità cioè che sono rimaste fedeli e sempre legate a questa forma di celebrazione”.

***

Radio Uno, 15 agosto 2010 (dal 10° minuto in avanti)

Un conduttore della trasmissione dal timbro di voce sfigato torna con gusto sullo spettacolo delle chierichette, che sono ormai 'universalmente accettate', dice, tanto che presto un documento della Congregazione per il Culto Divino sancirà questa evoluzione e darà piena cittadinanza alle damigelle all'altare (ah sì?); aggiunge che il settimanale Time ha salutato questa evoluzione che rappresenta, sempre per il compiaciuto conduttore (evidentemente ignaro del fatto che sul punto c'è un divieto pronunciato infallibilmente ex cathedra da Giovanni Paolo II), un passo avanti verso il riconoscimento del ministero femminile.

Accenna al fuoco di contraerea partito da mons. Burke, nonché allo spauracchio del motu proprio Summorum Pontificum che si sarebbe posto di traverso a questa benemerita prassi (curioso: quel motu proprio non si occupa affatto di chierichesse) e passa ad intervistare il solito Sodi.

Per quest'ultimo, il motu proprio concerne soltanto alcune comunità stabili, dove stabile significherebbe: esistenti da sempre (quindi anteriori al motu proprio; anzi, rimaste ancorate ai vecchi riti fin da quando furon soppiantati). Si tratta di poche persone, aggiunge, che non debbono e non possono condizionare il futuro del 99,9% dei cattolici, che sono invece proiettati verso magnifiche sorti e progressive. "Non può essere un problema dell'intera Chiesa universale", dice Sodi, e già la scelta del termine 'problema' è rivelatrice. C'è anche un simpatico passaggio sulla necessità di valorizzare la 'responsabilità episcopale' sulla questione; leggi: dar briglia sciolta all'arbitrio dei vescovi per impedire lo scandalo delle celebrazioni tridentine.

Onirico il passaggio in cui il Sodi afferma con sicumera che il Messale di Paolo VI è il messale più tradizionale che la Chiesa abbia mai avuto... A volte vien da domandarsi se certi monsignori vadano mai a messa, non diciamo se la celebrino...

Conclude il conduttore: mentre c'è ancora chi pensa a pizzi e merletti, la Chiesa si regge grazie all'apporto femminile; è quindi tempo di dar spazio alle donne. Come gli anglicani, no? Da quelli le cose funzionano a meraviglia...

Enrico









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riflessione:




C'è del diabolico in tutto ciò....  
all'analisi fatta dalla Redazione che naturalmente è condensata e relegata alle citazioni della trasmissione TV segnalata, va aggiunto a mio parere l'errore, ennesimo, che questi signori, nemici veri della Chiesa e della sana Tradizione, continuano a commettere.... qualcosa l'abbiamo approfondita qui, nel thread di Redazione:  
Il latino, la liturgia e i soliti attacchi   
 
ossia: l'errore di vedere il latino come un nemico e in questo tema vedere le donne come nemiche o peggio, come obbligate a rivalersi sugli uomini (pretesa di fare le chierichette ) e, viceversa, vedere il servizio degli uomini presso l'Altare come una sorta di misogenia contro appunto le donne....insomma, c'è del diabolico in tutto ciò!  
Ciò che mons. Sodi, con tutta la cricca progressista-regressista dimenticano è che nella Chiesa esistono i RUOLI attraverso i quali le donne NON sono mai state esonerate ne penalizzate, al contrario, è sempre stata tale distinzione che efficacemente ha prodotto nella Chiesa un fiume in piena di SANTE E MARTIRI.... un esempio ci è dato dalla canonizzazione di santa Gianna Molla, donna medico e madre di Famiglia che vivendo pienamente il suo ruolo di donna e madre (e poi di medico) da la sua vita per i figli....  
NESSUNA PROFESSIONE deve interferire con il ruolo principale che Dio ci ha dato da svolgere nella Chiesa a vantaggio degli Uomini....  
Gli Uomini hanno dei RUOLI, le Donne hanno altri RUOLI....  
 
Vorrei vedere come reagirebbe mons. Sodi se domani nascesse un gruppo che pretendesse di ufficializzare LA SOSTITUZIONE dei loro ruoli in base esclusivamente alla rivendicazione dell'uguglianza.... ossia, un movimento che pretendesse di autonominarsi "monsignori" e magari pretendendo la poltrona che occupa il Sodi....  
parlerebbero di follia! eppure è ciò che pretendono loro quando USANO IL GENIO FEMMINILE per relegarlo ad una imposizione di ruoli che a tale genio non si confà..... Wink  
la follia culturale del nostro tempo è caduta talmente in basso che assistiamo a dei grandi paradossi proprio da chi pretenderebbe innalzare il GENIO FEMMINILE attraverso delle rivendicazioni che invece lo annullano, lo schiacciano e lo NASCONDONO cammuffandolo con IL SCIMMIOTTARE  il ruolo prettamente maschile...  
 
Se il RUOLO del chierichetto nasce e si sviluppa all'interno di un contesto culturale che aiuta il giovane a trovare la sua propria vocazione nel Ministero del Sacerdozio, è ovvio che pretendendo di metterci dentro la donna, ne offusca di lei il suo proprio ruolo femminile che NON è portato verso quel ministero... Undecided  
Le BAMBINE E I BAMBINI a quell'età vivono per loro propria natura una conflittualità NATURALE E NECESSARIA proprio perchè è a quella età che si determinano poi i ruoli nella società.... infatti è tipico di quell'età infantile che i maschietti giocano a fare le guardie, i soldati, gli eroi, tutti ruoli altamente maschili, mentre le bambine giocano con le bambole...e si divertono a vestire i panni della mamma...  
E' una età in cui tali differenze spingono i bambini stessi a crearsi gruppi di amicizie separate per poi ritrovarsi insieme magari a qualche festa di compleanno o a mangiarsi un gelato....  
 
Ora, la nostra epoca, spinta dalla diabolica cultura omosessualista che pretende di annientare LE DIFFERENZE DEI RUOLI fra maschi e femmine, e grazie anche alla complicità di una esagerata EMANCIPAZIONE FEMMINILE che per rivendicare la propria femminilità ha finito per usarla COME UN ARMA CONTRO L'UOMO.... anche all'interno della Chiesa si è finito per abbracciare LE MODE DEI TEMPI e per sposare una concezione di uguaglianza che è FALSA....  
 
Questo modo errato di concepire l'autentico ruolo femminile e maschile, produce DISUGUAGLIANZA, produce divisione, produce l'anichilimento del vero genio femminile che se viene impegnato dalle bambine per fare le chierichette, fa perdere loro del tempo prezioso per vivere invece la loro propria dimensione all'interno della Chiesa che è quello soprattutto di dedicarsi alla PREGHIERA, ALL'AIUTO AL PARROCO NEL MANTENIMENTO DEI PARAMENTI SACRI MAGARI IMPARANDO A RICAMARLI E A FARLI con le proprie manine.... Wink  aiutare al DECORO DELLA CHIESA, tenere in ordine i registri, aiutare il parroco a tenere in ordine negli appuntamenti, ecc... insomma, ci sono cose che gli Uomini NON sanno fare con quella meticolosità ed ingegno tipicamente femminile....  
Perchè non RISVEGLIARE queste capacità nelle nuove leve femminili?  
Mons. Sodi non rincorra strategie diaboliche e perverse, aiuti piuttosto a far comprendere che il ruolo femminile è bello per come Dio lo ha creato, donando alle donne L'INGEGNO DEL RICAMARE NON LE TRAME ma bellissime stoffe....come Maria che con i suoi lunghi capelli asciugava i piedi di Nostro Signore...."un ruolo che non le sarà mai tolto - Una sola cosa è necessaria. Maria ha scelto la parte migliore e nessuno gliela porterà via "


[Modificato da Caterina63 17/08/2010 09:41]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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