Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

AIUTA LA CHIESA CHE SOFFRE (solidarietà ecclesiale)

Ultimo Aggiornamento: 21/03/2011 16:26
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
17/02/2009 15:31
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota


Permane difficile la situazione dei cristiani nel Paese
La Chiesa in Iraq
chiede aiuto


di Francesco Ricupero

    "C'è stato un silenzio assordante sulla drammatica situazione dei cristiani iracheni. Abbiamo assistito inermi a una fuga di massa nell'indifferenza generale. Le nostre grida di dolore e di disperazione hanno trovato spazio sui media solo da qualche mese. È ora che l'opinione pubblica e la comunità internazionale si faccia carico di questa situazione e consenta a milioni di profughi iracheni di tornare nel loro Paese".

Sono le parole dell'arcivescovo di Kerkûk dei Caldei, Louis Sako, e del vescovo ausiliare di Babilonia dei Caldei, Shlemon Warduni, intervenuti, mercoledì sera, nella sala Marconi di Radio Vaticana alla presentazione del documentario di Elisabetta Valgiusti, dal titolo:  "Iraq Sos rifugiati". Erano presenti l'arcivescovo di Baghdad dei Siri, monsignor Athanase Matti Shaba Matoka, l'arcivescovo di Mossul dei Siri, Basile Georges Casmoussa, e il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi.

    Secondo i prelati iracheni, i cristiani, che rappresentano una componente minore per numero ma fondamentale per la storia del Paese, hanno subíto negli ultimi cinque anni gravi violenze, più del cinquanta per cento della comunità è stata costretta a lasciare le proprie case, soprattutto gente istruita, professionisti, appartenenti a una classe media. Queste persone, in qualche caso, sono costrette a vivere nella miseria nei Paesi ospitanti come Siria, Giordania ed Egitto, in attesa di poter tornare nelle proprie abitazioni.

    La Siria ha accolto circa un milione e seicentomila iracheni, la Giordania settecentomila. Mentre sono più di due milioni e cinquecentomila i profughi dentro i confini iracheni. Considerato che la famiglia, la comunità, i rapporti e i legami tribali rappresentano in Iraq i fattori più pregnanti della struttura sociale, la fuga di un quinto degli abitanti dai luoghi di origine significa la distruzione della coesione culturale e sociale del Paese.

    "Dobbiamo impedire - hanno sottolineato i vescovi - che altri cristiani iracheni abbandonino la loro terra. È evidente che la situazione in cui è costretta a vivere la piccola comunità cristiana è costellata da minacce, soprusi, violenze e perfino uccisioni, ma tutto questo deve finire. La comunità internazionale e gli Stati Uniti in particolare devono garantire la pace nel nostro Paese. I cristiani devono avere la garanzia di vivere la loro vita senza pericolo di minacce e violenze, come è accaduto fino a oggi. Portare la pace e la sicurezza in Iraq è prioritario".

    La fuga dei cristiani da Mosul, Kirkuk e Baghdad ha ridotto paurosamente il loro numero. Questa comunità è la pietra angolare della società irachena, prenderla come bersaglio ha significato colpire il cuore della cristianità. La persecuzione dei cristiani è iniziata con bombe e attacchi a chiese e ai monasteri, continuata con rapimenti e omicidi di sacerdoti e vescovi, tra questi l'uccisione dell'arcivescovo Rahho. Intere famiglie sradicate dalla loro terra di origine.

    L'arcivescovo Sako, che nelle prossime ore sarà ricevuto dal Papa insieme ai monsignori Matti Shaba Matoka, Casmoussa e Warduni, chiede aiuto alla comunità internazionale e alla Chiesa. "Chiederò al Santo Padre di preparare un Sinodo per la Chiesa in Iraq - ha dichiarato il presule -. Abbiamo tanto bisogno dell'aiuto del Papa, grazie ai suoi continui appelli, i media internazionali hanno iniziato a parlare della causa irachena. Noi - ha proseguito l'arcivescovo - non siamo in grado di pianificare e progettare il futuro dell'Iraq. La Santa Sede ci potrà sicuramente dare una mano e un appoggio. I cristiani iracheni sono molto fiduciosi e a loro dobbiamo dare risposte per impedire che la paura abbia il sopravvento. Abbiamo bisogno degli altri - ha concluso Sako - in Iraq occorre una democrazia adatta a un Paese che non l'ha mai avuta. L'aspettiamo da trentacinque anni".

    Infine, monsignor Warduni si è soffermato sul futuro dell'Iraq. "Spero che i profughi cristiani possano tornare in Iraq nel più breve tempo possibile", ma questo dipenderà anche dal corretto svolgersi delle operazioni di transizione necessaria a restituire pienamente l'Iraq al suo Governo. "La democrazia deve essere educata non imposta - ha concluso Warduni - e vogliamo che i rifugiati vengano aiutati. Al più presto".



(©L'Osservatore Romano - 23 gennaio 2009)

                         [SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740717]


L'UNICO SACERDOTE SULLA STRISCIA DI GAZA.....


faccio osservare il crocefisso al centro sull'Altare.....

Roma, 4 gen. (Apcom) - "Pesanti bombardamenti, un gran numero di vittime, i soldati israeliani non distinguono più tra civili e combattenti, questa è guerra, guerra, guerra; qualcuno provi a fermarli": raggiunto dall'agenzia Misna nella sua parrocchia della Sacra Famiglia, padre Manuel Musallam, unico sacerdote cattolico della Striscia di Gaza, racconta l'ennesima tragedia di un popolo senza patria chiuso da decenni in una prigione e inascoltato dal resto del mondo.



"I soldati israeliani si trovano nell'area dei loro vecchi insediamenti abbandonati nel 2005 - dice - ma non entrano nelle nostre città perché hanno paura di fronteggiare il cuore della resistenza palestinese; i bombardamenti da cielo, da terra e dal mare sono continui, alcuni colpi sono arrivati a nemmeno 20 metri dalla chiesa. Dopo la morte della piccola Cristine, un'altra bimba è morta questa mattina per il terrore e i boati continui. Era musulmana, frequentava la nostra scuola, il padre Abu Ras è disperato".



C'è rassegnazione nelle parole del sacerdote che vede con i suoi occhi ciò che molti mezzi di informazione continuano a nascondere o a far finta di non vedere. "Gli israeliani - continua - non solo colpiscono indiscriminatamente, ma stanno usando nuove e più insidiose armi. Ho parlato con il direttore del maggiore ospedale di Gaza che mi ha riferito di corpi con strane ferite mai viste prima qui a Gaza. Non so cosa stiano usando, nuove diavolerie di guerra e di morte".



Chiuso nei confini stretti di una striscia di terra lunga 40 chilometri e larga 15, un milione e mezzo di persone aspetta gli sviluppi di un attacco di cui non si riescono ancora a vedere con chiarezza le finalità. "Nonostante il resto del mondo dica il contrario, anche perché spinti da una informazione faziosa e disonesta - prosegue il sacerdote - sono stati gli israeliani a violare la tregua ripetutamente, non Hamas. Hamas non è un movimento estremista, gode del sostegno della popolazione e questo sostegno nell'ultima settimana si è accresciuto. Moltiplicare i motivi di risentimento dei palestinesi, come sta facendo Israele uccidendo donne, uomini e bambini che non hanno mai preso un'arma in pugno, anzi, frequentano la nostra comunità, non farà altro che allontanare ancor di più la pace".


****************************

ed ecco la condanna anche da parte degli Ebrei... così che non si dica che si vede solo da un punto di vista.... Occhi al cielo

(ASCA-AFP) - Rabat, 15 gen - I leader della comunità ebraica del Marocco hanno condannato il costo in termini di vite umane dell'operazione militare condotta da Israele nella Striscia di Gaza.

Simon Levy, direttore della Fondazione per il patrimonio culturale ebraico-marocchino ha espresso il suo sdegno riguardo le uccisioni ingiustificate nei territori palestinesi ed ha descritto la situazione come ''più che deplorevole''.

''E’ orribile e non somiglia a ciò che considero ebraismo'', ha aggiunto Levy. Ha poi chiesto alla comunita' internazionale di intervenire per trovare una soluzione giusta.

Il Consiglio delle comunità ebraiche in Marocco (Ccim) ha divulgato il proprio comunicato di condanna in cui si legge che ''da più di due settimane i residenti di Gaza stanno subendo sotto le bombe l'estesa distruzione, la mancanza di cibo e acqua''.

''Le immagini che ritraggono i bambini paletinesi strappati alla vita sono insopportabili'', continua la nota.

''Noi, ebrei marocchini, siamo solidali con le vittime innocenti che stanno soffrendo a Gaza e altrove. Nessuna soluzione giusta ed attuabile può essere trovata attraverso l'uso della forza''. E' quanto si legge nel comunicato.


COSA POSSIAMO FARE NOI OLTRE A PREGARE?

GESU' CI DICE: HO FATTO TE, HO DATO A TE...PERCHE' TU POSSA FARE QUALCOSA PER LUI
(Madre Teresa di Calcutta)

ecco come possiamo aiutare
:

Chi desidera contattare l'Associazione Aiuto alla Chiesa che Soffre,
impegnata da oltre mezzo secolo
nel sostenere i cristiani perseguitati
e minacciati a motivo della fede,
può scrivere o telefonare a:
 
Aiuto alla Chiesa che Soffre
Piazza san Calisto, 16
00153 Roma
tel. 06/698.939.20

[SM=g1740733] [SM=g1740734] [SM=g1740733] 

 



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:26. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com