...e da questo che segue si vedono i frutti DELLA VISITA DEL PAPA in America Latina quando aprì proprio i lavori del CELAM.... Conclusa in Nicaragua la trentaduesima assemblea plenaria I vescovi del Celam
contro il relativismo
Managua, 19. "Siamo coscienti delle difficoltà e delle resistenze legate al processo di rinnovamento delle strutture ecclesiali affinché siano missionarie, e alla formazione degli operatori di pastorale, presbiteri, consacrati e laici, affinché siano discepoli missionari. Ma riconosciamo che la conversione pastorale sta portando a una trasformazione e le nostre Chiese stanno rispondendo. La ferma chiamata rivolta ad Aparecida a realizzare la Missione continentale sta dando i suoi frutti". È quanto affermano i vescovi rappresentanti delle ventidue Conferenze episcopali dell'America Latina e dei Caraibi, nel messaggio diffuso al termine della trentaduesima assemblea plenaria del Celam (Consiglio episcopale latinoamericano) che si è svolta per la prima volta a Managua, capitale del Nicaragua.
I vescovi hanno ricordato che ad Aparecida "si è affermato con chiarezza che la diocesi è il luogo privilegiato per vivere la comunione".
A tal proposito hanno riconosciuto e apprezzato "gli sforzi che sono stati fatti a vari livelli per promuovere la comunione", in un momento in cui la testimonianza di unità nella Chiesa si trasforma in pietra angolare per dare una testimonianza credibile alla società".
Allo stesso tempo, i presuli apprezzano le diverse attività del Celam orientate a favorire la Missione continentale, con la convinzione che "la Missione continentale offre la provvidenziale opportunità di contemplare Cristo Resuscitato che ha garantito la vittoria del bene sul male. Questa percezione - si legge nel messaggio dei vescovi - richiede il meglio dei nostri sforzi per fortificare il cammino e articolare i diversi processi. Condividere le esperienze è la chiave affinché nella pluralità si mantenga l'unità".
D'altro canto, condividendo la realtà dei diversi Paesi, i vescovi latinoamericani hanno constatato alcune delle principali sfide del momento attuale, come ad esempio "la crisi economica globale; il flusso della povertà in vari Paesi; una certa delusione per la democrazia che ha portato alla ricerca di nuovi modelli politici mescolati con il populismo; la fragilità dei nostri Stati nel garantire pienamente i diritti umani; la corrente secolarizzata che tace sui valori religiosi e morali, pretendendo di negare alla Chiesa la sua responsabilità nel collaborare a una cultura centrata sulla dignità della persona umana, garantendo la vita dalla fecondazione fino alla morte naturale".
I vescovi, inoltre, hanno sottolineato che "proprio l'apporto storico della Chiesa cattolica, avendo creato una cultura fondata sui valori del Vangelo, è stato l'anima dei nostri Paesi, i quali ora sostenendo il progresso e lo sviluppo, pretendono di portarci alla dittatura del relativismo".
Il messaggio dei vescovi si conclude con la manifestazione di solidarietà verso "i fratelli nell'episcopato che sono stati fatti oggetto di calunnia, di discredito e perfino di violenza, insieme ad altri presbiteri, consacrati e fedeli che donano in maniera eroica la loro vita per il Vangelo. A tutti loro viene espressa solidarietà, con l'incoraggiamento a continuare con la loro testimonianza per manifestare che Cristo è il Signore della Storia".
(©L'Osservatore Romano - 20 maggio 2009)
Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)