A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Giovanni 1,1-14

Ultimo Aggiornamento: 19/08/2009 15:41
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19/08/2009 15:39
 
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Il tema generale di questa Scuola della Parola è la “VITA”. E la prospettiva di fondo che ha guidato e motivato questa scelta è la tematica proposta dal Papa per la giornata della Gioventù: “Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”.

Quindi è questo il cuore, il punto nodale del nostro riflettere e pregare quest’anno alla Scuola della Parola: la VITA. E il percorso proposto, l’itinerario di ricerca, di scoperta, di approfondimento che ci verrà suggerito è il Vangelo di Giovanni. E’ attraverso i suoi brani, alcuni quadri evangelici, che scopriremo che Gesù è vita, possiede la vita. E questa vita è nostra, è per noi. Ecco il senso del tema: “Io vivo e voi vivrete”, della scuola della Parola di quest’anno. Gesù è la vita, perché noi viviamo, perché abbiamo la vita.

I brani che ci verranno proposti, nei vari incontri, faranno presenti, metteranno in luce alcuni aspetti dell’essere di Gesù, vita per noi.

L’incontri di questa sera, ci introdurrà in questa ricerca e approfondimento. Diciamo così: l’incontro di questa sera, è un po’ come una porta di accesso, per entrare nel mistero della vita, una vita che ci viene svelata, manifestata.

Il testo sul quale cercheremo di fare una lavoro di penetrazione apre agli incontri successivi, li introduce. E’ il Prologo di Giovanni; il testo in assoluto, più difficile di tutto il NT.

Ci è richiesta questa sera, quindi, in questo nostro primo incontro tanta pazienza e tanto impegno. Il nostro Arcivescovo dice che ingoiato questo brano, si mastica con più facilità tutto il resto. Non è comunque, molto consolante.

Ci prepariamo quindi nel raccoglimento, nella preghiera, nel più sentito e profondo silenzio, soprattutto interiore, nella partecipazione personale ottima alla manifestazione della vita. Una “vita che ci viene svelata”.

 

 

LA VITA SVELATA

 

Il primo passo da compiere, quando ci si accosta a un brano biblico, è quello di cercare di capire il testo, esaminarlo con cura per determinare il senso, il significato. E’ il primo movimento della Scuola della Parola.

Ma quando ci si imbatte in testi, come quello che abbiamo appena proclamato, per altro unico nel suo genere, la comprensione, l’esame, l’analisi e la ricerca dei significati, diventano davvero delle operazioni faticose, difficilissime, forse impossibili. Ci si spaventa, o forse si prova il disagio di trovarsi di fronte a qualcosa che ci supera, qualcosa di misterioso. O forse ancora, si prova il desiderio di contemplare questa Parola detta, senza dire niente; per non nominarle o distorcerle.

Ma noi dobbiamo capire cosa ci è stato comunicato. Almeno tentare.

Qui Giovanni, ha messo insieme in pochi versetti la storia del mondo, la storia della vita. Questo brano introduttivo a tutto il vangelo è molto difficile, lo ripeto. Non è un riassunto breve di ciò che verrà poi proposto nel vangelo. E’ il vangelo stesso; diciamo il più profondo e nello stesso tempo il più preciso che ci sia in circolazione. Possiamo dire: una sintesi dettagliata dell’esperienza della fede cristiana. Ogni parola riassuma, evoca numerose realtà e molteplici concetti di tutta la Sacra Scrittura.

Penso, allora, che le domande, gli interrogativi spontanei che possono nascere siano molti. E possono essere:

- Ma cosa mi dicono tutte queste parole? O meglio:

- Come possiamo mettere ordine in tutte queste parole che ci parlano di tutto?

- Come trovarci una logica, un senso? E per quanto interessa a noi:

- Come poterle ridurre a un’immagine da contemplare? A un’icona?

- Come queste affermazione, che sono state fatte, così astratte, incomprensibili, forse, possono essere da me capite, comprese? E ancora altre domande; per esempio:

- Come c’entra Giovanni Battista in tutto questo discorso?

- Cosa vuol dire: “le tenebre non hanno accolto la luce?”?

- Di chi si parla quando si dice: “In lui era la vita...”? Allora possiamo farci un’unica semplice domanda concreta:

- Cosa facciamo?

- Cosa faccio io?

Riprendiamo il testo con pace; con pace cerchiamo di vedere coda ci dice, cosa capiamo. Senza romperci la testa! E allora tentiamo.

Proviamo a suddividere il testo in punti, in affermazioni di senso. Ne troviamo almeno otto. E’ una divisione libera, se possono fare altre, ma a I noi preme cogliere che cosa, in successione, ci viene detto.

1- La prima affermazione che troviamo ai vv.1-2 è legata insieme da un verbo che viene ripetuto quattro volte: “ERA”.

* Si dice cosa era al principio.

* Mi viene detto ciò che era prima della creazione.

Il Verbo, la Parola, questo “qualcosa”, è descritto nella sua vita divina.

2- La seconda affermazione è al v.3:

* Mi viene detto ciò che è stato fatto (il verbo cambia).

* Cosa ha fatto questo Verbo nella creazione e nella storia: Tutto!

3- La terza affermazione ai vv.4-5:

* Ci viene comunicata l’Azione rivelatrice del Verbo; Fonte della vita e della luce. Cioè: cosa c’era in lui (questo Verbo):

   - la vita e la luce

   - E che cosa non è passato di lui

   - Si dice: luce non accolta.

4- La quarta affermazione (vv.6-8) prende un’altra strada, è su Giovanni Battista. E’ un’inserzione su Giovanni presentato come testimone della luce.

5- La quinta affermazione (v.9):

* Si dice: questa luce “veniva” nel mondo (cambia ancora il verbo)

* Si rivela al mondo, entra nella storia.

6- La sesta affermazione (vv.10-11):

* Egli (il Verbo)---> ritorna il soggetto dell’inizio:

   -non trova riconoscimento

   - non trova accoglienza

   - non fu riconosciuto dai suoi.

7- La settima affermazione  (vv.12-13) ci dice: (aggiungendo un altro pensiero): Ma quelli che l’hanno accolto diventano figli.

8- L’ottava affermazione (v.14) è il pensiero conclusivo, che riprende ancora il soggetto con cui tutto è incominciato:

* La Parola si fa carne

* Abita nel mondo

* E noi abbiamo visto la sua Gloria.

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