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Notizie dalla Chiesa in Argentina e dal Brasile

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2011 15:27
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23/08/2010 22:13
 
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Messaggio del cardinale Bergoglio ai catechisti argentini

Il Vangelo radicato nella storia


Buenos Aires, 23. Un invito a continuare a operare con fede e impegno all'interno della Chiesa è stato rivolto domenica scorsa a tutti i catechisti argentini dall'arcivescovo di Buenos Aires, cardinale Jorge Mario Bergoglio, in preparazione del Congresso nazionale di catechesi che avrà luogo a Morón el Iller nel 2013 con lo slogan:  "Anticipare l'aurora, costruire la speranza".

"La catechesi in Argentina sta vivendo un momento molto particolare - ha spiegato il porporato in un messaggio - sempre di più la Chiesa è chiamata a ripensare profondamente e a rilanciare con fedeltà e coraggio la sua missione soprattutto nelle nuove circostanze. Non si può arrendere a tutte le forze sociali che creano confusione e che vogliono trasformare la realtà e piegarla alle visioni ideologiche. Si tratta - ha aggiunto - di confermare, rinnovare e rivitalizzare sempre di più la novità del Vangelo radicata nella nostra storia da un incontro personale e comunitario con Gesù Cristo che susciti discepoli e missionari".

Il cardinale ha raccomandato ai catechisti di avere molta audacia per andare contro la corrente della cultura di morte marcata dal relativismo e li ha esortati a non vergognarsi di proporre certezze, perché "non tutto sta per cambiare, non tutto è instabile, non tutto è frutto della cultura o del consenso".

L'arcivescovo di Buenos Aires nel ringraziare tutti per il lavoro di catechesi fino a oggi svolto nel Paese ha auspicato che il rinnovamento pastorale e di catechesi non dipenda soltanto da lunghi programmi o da grandi strutture, ma per lo più da uomini e donne  nuovi  che  incarnano  la  tradizione e  la  novità come veri discepoli di Gesù Cristo e missionari del suo regno.

"Nel nostro compito di evangelizzazione - ha aggiunto il cardinale Bergoglio - Dio ci chiede di accompagnare un popolo che cammina nella fede. Il Signore dimora nei cuori di tutti e ci precede nel suo cammino. È la nostra guida. Il nostro compito, quindi, è abbastanza semplice:  spiegare e rivelare la presenza di Colui che ha già il potere di rendere bella e piena tutta la vita. La nostra è una bella missione, il mistero della Parola di Dio è stato trasmesso dai catechisti in modo continuo da duemila anni. Per questo motivo mi sento di dover ringraziare tutti per l'immenso lavoro fin qui svolto".

Nel suo messaggio il cardinale, inoltre, si è soffermato sull'importanza di essere cristiani oggi in Argentina e a Buenos Aires. "Gli argentini sono persone dalla fede profonda - ha detto - e ciò si avverte e si sente durante una passeggiata per le vie della città ricca di chiese, santuari e piccoli altari dislocati nei quartieri, dove la gente del luogo si sofferma a pregare. Non si tratta di altari che fanno solo coreografia o abbelliscono le strade. Un popolo del quale voi e io facciamo parte e con il quale, grazie al battesimo, ci riconosciamo famiglia e ci scopriamo fratelli in Gesù, un popolo e una città che hanno bisogno di vicinanza, perché i grandi fatti e l'anonimato non nascondono la storia minima che, per essere umana e cristiana, si fa storia e terra sacra. Un popolo e una città - ha proseguito il cardinale Bergoglio - in pericolo più che mai, minacciati quotidianamente da una cultura sempre più pagana che si poggia sulla sua amnesia e che cerca di imporci un Dio distillato, trascendente ma a portata di mano solo per essere usato come uno strumento di consumismo che ci opprime".

Infine l'arcivescovo di Buenos Aires ha ribadito il ruolo fondamentale svolto dal catechista nella società di oggi:  "Vero e proprio maestro Gesù - ha concluso il porporato - questo tuo popolo e la tua città hanno più che mai bisogno di un catechista. Fa' che tutti i catechisti ci accompagnino nella cura della fede. Gesù li benedica e possa la Santa Vergine vegliare su di loro".

Intanto, il vescovo di Goya e membro della Commissione episcopale per l'assistenza alle regioni più bisognose, monsignor Ricardo Oscar Faifer, ha ringraziato domenica scorsa tutti gli argentini per la grande solidarietà dimostrata in occasione della Colletta nazionale che si ripete ogni anno nel Paese sudamericano.

"A pochi giorni dalla sua conclusione (il prossimo 12 settembre) possiamo dire con soddisfazione di aver ottenuto risultati ben oltre le previsioni, ciò dimostra che il tema della povertà ha toccato ancora una volta il cuore degli argentini. Rispetto agli anni passati - ha sottolineato il vescovo - abbiamo registrato un incremento del trentacinque per cento, grazie soprattutto al coinvolgimento e all'interessamento di tutti".

"Construyamos una historia sin excluidos" è lo slogan della Colletta iniziata nel settembre del 2009 e che sta per volgere al termine.
"Sappiamo benissimo che eliminare la povertà non è una cosa facile - ha spiegato monsignor Faifer - e la Colletta "Más por Menos" non è certamente la soluzione per questo difficile e preoccupante problema, ma sicuramente è un buon modo per avvicinarsi ai bisognosi e allontanarli dalla soglia di povertà".

I soldi raccolti tra settembre 2009 e settembre 2010 saranno distribuiti nei prossimi mesi tra le venticinque diocesi del Paese più bisognose suddivise in cinque livelli di priorità. "La distribuzione - ha precisato il presule - avverrà nella maniera più trasparente possibile".

In particolare, i fondi serviranno per la costruzione di abitazioni popolari con mutuo credito, contributi per la nascita  e  la gestione di micro imprese, realizzazione  di cucine destinate alle comunità di accoglienza per i poveri, corsi di formazione professionale nel settore dell'agricoltura e dell'artigianato.
Le donazioni, oltre che nelle parrocchie della propria diocesi, si possono ancora effettuare anche attraverso bonifico bancario.


(©L'Osservatore Romano - 23-24 agosto 2010)

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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