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Notizie dalla Chiesa in Argentina e dal Brasile

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2011 15:27
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23/08/2009 11:22
 
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Un documento pastorale chiude la riunione dell'episcopato

In Argentina
Chiesa in stato di missione
per rispondere alle molte povertà


Buenos Aires, 22. Dalla Chiesa in Argentina un richiamo convinto a rinnovare lo stile evangelizzatore e missionario per "rispondere con urgenza e coerenza" alle sfide delle molte povertà. La Conferenza episcopale, presieduta dall'arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Jorge Mario Bergoglio, ha diffuso un documento pastorale con orientamenti rivolti a sacerdoti, religiosi, religiose e laici, per "mettere in pratica la Missione continentale" proposta dai vescovi ad Aparecida, in Brasile.

I presuli invitano al rinnovamento personale e comunitario a partire da una "conversione pastorale che porti a uno stato di missione permanente, iniziando dalla pastorale ordinaria" e da "missioni organizzate che incarnino e rendano visibile questo rinnovato stile missionario".

Dopo una sorta di autocritica che sottolinea gli ostacoli che i sacerdoti hanno affrontato nelle proprie relazioni con i fedeli, riconoscono, citando Giovanni Paolo II, che vi sono errori, infedeltà, incoerenze e lentezze pastorali che bisogna abbandonare. Stimolano anche a lasciare da parte "strutture caduche" o atteggiamenti che li allontanano dal vero spirito evangelizzatore.

I vescovi auspicano inoltre, prendendo come riferimento il documento pastorale "Navega mar adentro", una serie di azioni rilevanti per "questo tempo di rinnovamento missionario". Propongono in questo senso di incoraggiare lo stile missionario nella pastorale organica e diocesana, specialmente a partire dalla parrocchia; dare la priorità a una pastorale missionaria a partire dalla catechesi di iniziazione; promuovere l'impegno missionario, che deve poter divenire "permanente", per una società giusta e responsabile, ponendo particolare attenzione alla pastorale familiare ed educativa e lavorando alla luce dei principi della dottrina sociale della Chiesa.

In relazione alla "questione sociale", i presuli sostengono che essa "comprende tanto le situazioni di esclusione economica come le vite umane che non trovano senso e non possono più riconoscere la bellezza dell'esistenza", quanto "la crescita dell'individualismo e l'indebolimento dei vincoli personali e comunitari". Oltre a sottolineare la necessità di "aiutare a pianificare la vita, ad avere una vita più degna", precisano che nella cultura nazionale la dignità della vita si gioca sull'asse "inclusione-esclusione, comunione-isolamento".

Sul problema delle molte e gravi povertà nel Paese, in particolare sulla esclusione sociale, si riflette e si lavora da molto tempo. I vescovi hanno continuato ad approfondire la questione e soprattutto hanno studiato nuove iniziative per collaborare nella lotta contro la povertà. Di fronte a quanto sostenuto dall'Istituto nazionale di statistica - che parla di un 15 per cento di poveri nel Paese - ribadiscono invece che ben il 40 per cento della popolazione argentina si può definire povera secondo le cifre fornite dall'Osservatorio del debito sociale dell'Università cattolica della capitale. "Si tratta di un lavoro scientifico disponibile a tutti e pubblicato tempestivamente - ha precisato il portavoce - dunque, non di apprezzamenti soggettivi".

Padre Jorge Oesterheld, portavoce dell'episcopato, ha ribadito quanto già detto in diversi documenti. "La Chiesa ricorda a tutti che in primo luogo la cosa più importante da fare è evitare, a ogni costo, che i giovani siano avvicinati alle droghe. I vescovi sono contrari a qualsiasi tipo di depenalizzazione, ma ciò non vuol dire che il tossicodipendente vada criminalizzato:  è invece una vittima. Il narcotraffico è un crimine".


(©L'Osservatore Romano - 23 agosto 2009)
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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