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Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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La Santa Messa (di padre Vincenzo Cuomo)

Ultimo Aggiornamento: 05/09/2009 12:15
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05/09/2009 12:15

L'AZIONE DELLO SPIRITO SANTO NELLA SANTA MESSA

Dividiamo per punti per una migliore com­prensione.

1) Nella Liturgia della Parola, in quanto pre­ghiera rivolta a Dio e in quanto parola di Dio a noi.

a) La preghiera cristiana ha questo di specifico: è lo Spirito Santo che prega in noi. È un'affermazione della Sacra Scrittura: «Noi nemmeno sappiamo che cosa dire... ma è lo Spirito che fa salire dal cuore alle labbra la parola "Abba ", "Padre "».

b) quando Dio parla dobbiamo ricordare che quanto contenuto nelle Letture liturgiche è divinamente ispirato per opera dello Spirito Santo. Ma è anche vero e certo che la com­prensione di quella Parola è opera dello Spirito Santo (At 16,14) «Il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo».



2) Nella Consacrazione vi è una triplice effu­sione dello Spirito Santo

a) per trasformare il pane e il vino nel Corpo e nel Sangue di Gesù;

b) nel creare un cuor solo e un'anima sola di tutti quelli che ricevono il Corpo e il Sangue del Signore;

c) nel fare di ciascuno un sacrificio perenne a Dio gradito.



3) Nella purificazione del cuore interviene lo Spirito Santo.

Questo avviene già all'inizio della Messa nei riti penitenziali, al lavabo e prima della Comunione con l'affermazione-preghiera: «O Si­gnore, io non sono degno che tu venga nella mia casa, ma dì soltanto una parola ed io sarò guari­to». È necessaria l'effusione dello Spirito Santo per creare in noi un cuore nuovo, una nuova creatura. Lo Spirito Santo crea e ricrea, fa nuove tutte le co­se. «Lavami e sarò più bianco della neve» (Sal 50).



4) Con la Comunione Eucaristica io ricevo anche tutta la ricchezza dello Spirito Santo di cui è ripieno Gesù; con Gesù ricevo la potenza dello Spirito Santo che, mentre mi purifica sempre di più, mi fa ricco dei suoi innumerevoli doni e mi rende possibile vivere una vita degna di un figlio di Dio. Mi rende capace di superare le insidie e le tentazioni dello spirito maligno, mi rende facile e gioioso l'esercizio delle virtù, mi rende strumento idoneo a trasmettere, con la parola e con la vita, il Messaggio della salvezza. Nella misura in cui io corrispondo alle sue divine mozioni rende fecondo il mio apostolato. Talvolta interviene anche in modo straordinario e compie nel cristiano e per mezzo del cristiano opere straordinarie con i cari­smi. La vita dei Santi ne è ricca.



n linea ordinaria possiamo affermare che un autentico cristiano:

- quando parla è lo Spirito Santo che parla in lui;

- quando opera è lo Spirito Santo che opera in lui.

Studiamoci di renderci sempre di più stru­menti di bene, per noi e per gli altri, docili nelle mani del Spirito Santo.



IL TABERNACOLO

Per motivi pastorali sono tornato in Chiesa a sera inoltrata.

Mi sono fermato vicino vicino al tabernacolo... Un fremito misterioso, un pensiero che invadeva l'anima... È qui Gesù! Ho sentito la sua «prigionia» la sua «solitudine»! Sei proprio tu, Gesù! Sei vivo come lo sono io! Come fai a stare notte e giorno rinchiuso in questa angusta casetta? La senti la soli­tudine? Ti angustia la solitudine?

Non è che Gesù dorma. Egli veglia in attesa di un cuore umano che gli doni un po' d'amore vero. Ma - come nel Getsemani fecero i discepoli di allora - noi dormiamo.

Comprendo le iniziative generose di alcune anime - poche ahimè! - che si fanno promotrici dell'adorazione perpetua e notturna.

Penso ai tanti tabernacoli, la maggioranza, do­ve sei tu, Gesù, bruciante di amore per noi ma con­dannato alla perenne solitudine. Passano le ore, spunta l'alba, sorge il sole... ma ci vuole ancora tempo perché qualcuno si accorga che tu ci sei e che faccia qualche atto di amore e di adorazione.

Poi ci immergiamo nelle mille occupazioni, tutte urgenti, tutte invadenti... e tu sei solo, solo, solo! Anche i tuoi amici più intimi, ahimè! quanto poco tempo spendono per te, per dirti il loro amore, consolarti e riempire la tua solitudine! E quante ore al giorno sono aperte le chiese dove c'è un Taber­nacolo con Gesù vivo? Molte chiese sono aperte solo qualche ora al giorno. Vi sono mille altri im­pegni più o meno apostolici che premono, che pre­valgono. Ma non è un impegno primario quello di orientare le anime verso il Tabernacolo?

Passa un'ora, al massimo due e poi la chiesa diventa un deserto nel quale vive uno solo: il pri­gioniero solitario nella sua cella d'isolamento.

E avete notato lo spettacolo di fede distorta di tanti che entrano in chiesa e sono attirati «solo» da qualche immagine sacra? Niente genuflessione, nessun pensiero che Gesù è nel Tabernacolo... For­se o senza forse che vi sia Gesù vivo in quella pic­cola casetta non lo sanno! E chi si cura di scoprire alla massa dei fedeli il mistero di quella presenza?

Penso alla mia grave responsabilità di Sacer­dote che devo gridare a tutti: «Qui c'è Gesù! Veni­te, Egli vi aspetta. Egli vi ama! Egli vi chiede l'elemosina del vostro amore!».

Non sia mai che io, scelto proprio da Dio, per essere il pastore che guida le pecorelle a Gesù, sia il primo a trascurare l'impegno di stare quanto più a lungo è possibile con Lui per riempire la sua soli­tudine.

E se malauguratamente il televisore ha sosti­tuito il Tabernacolo?

Io chiudo questa riflessione gridando forte: «O Sacerdote, sii innamorato di Gesù! Solo così potrai santamente contagiare gli altri perché a loro volta siano innamorati di Gesù, allora tutti correremo ai nostri Tabernacoli come «la cerva anela ai corsi d'acqua» e come l'ape vola alla corolla dei fiori per suggeme il miele».

O Maria, aiutaci e ispiraci a stare con te accan­to a Gesù prigioniero quanto più a lungo è possibi­le e con quanto più amore è possibile.



LA PRESENZA DI MARIA NELLA MESSA

Il concetto della presenza di Maria nella Santa Messa fa parte di quello più ampio del memoriale della presenza di Maria nella vita della Chiesa, dei singoli cristiani e nei Sacramenti.

Il concetto liturgico di memoriale - già spiega­to altrove - è che si fa presente sul piano mistico, misterioso ma vero e reale, un evento che è avve­nuto storicamente tanti secoli fa.

Giovanni Paolo II, in un discorso del Corpus Domini, afferma: «Ogni Eucaristia è memoriale di quel Sacrificio e della Pasqua (...) ogni Messa ci pone in Comunione intima con Lei, la Madre, il cui sacrificio "ritorna" presente (...) alle parole della Consacrazione».

In una catechesi il Papa, alcuni anni fa, ha af­fermato la presenza di Maria nella Liturgia e in particolare nella Messa. Maria è presente perché, per volontà di Dio, entra nel mistero della salvezza come elemento indispensabile intimamente unita al Redentore, Lei - subordinata a Lui - Corredentrice. Cosicché non vi è Messa che non realizzi insieme con la presenza di Gesù anche quella di Maria. È una realtà splendida e consolante!

Seguendo il concetto di «memoriale» siamo certi che nella Messa si realizza nel mistero quello che avvenne sul Calvario mentre Gesù agonizzava «Padre perdona loro...» disse allora Gesù. «Padre, perdona loro... » prega Gesù in tutte le Messe e ci ottiene la misericordia e il perdono.

«Donna, ecco il tuo figlio...». «Ecco tua Ma­dre» disse allora Gesù. «Donna, ecco tuo fi­glio... ». «Ecco tua Madre... » dice Gesù in tutte le Messe. Così si perfezionano e si coltivano i nostri vincoli di filiale fiducia e di amore per Maria e Maria continua ad avvolgere noi, tutti figli suoi, nell'abbraccio della sua tenerezza di Mamma.

Qual'è il ruolo di Maria?

Nella celebrazione della Messa la presenza di Maria è principalmente quella di modello e aiuto interiore.



Ricordiamo che la Messa è:

Liturgia della Parola.

Liturgia offertoriale.

Liturgia sacrificale.

Liturgia di Comunione.

Liturgia di missione.

La vita di Maria è tutta una Messa.

Vediamo­ne i diversi punti.



I. Liturgia della Parola

La Madonna era nutrita assiduamente dalla Parola di Dio. Almeno ogni sabato partecipava all'incontro religioso nella Sinagoga dove veniva proclamata e spiegata la Parola di Dio. Un momen­to solenne nella Vita di Maria fu l'Annuncio dell'Angelo... Parlerà a Maria, ripiena di Spirito Santo, sant'Elisabetta; parla ancora a Lei il santo profeta Simeone spinto dallo Spirito Santo.

Qual è l'atteggiamento di Maria all'ascolto della Parola di Dio? Maria ascolta, accetta, rende viva in sé quella Parola e la trasmette agli altri. Tutto questo mondo interiore ci è rivelato dalla pa­rola di risposta di Maria all'Angelo: «Eccomi! So­no la serva del Signore. Si faccia di me secondo la tua parola».



II. Liturgia offertoriale

La Madonna ha ricevuto da Dio un grande do­no, il dono dei doni che è Gesù, il suo tesoro, tutta la sua vita ed il suo motivo di esistere.

Nel mistero della presentazione al Tempio compie il suo Offertorio: si «espropria» di Gesù of­frendolo a Dio, anticipando il Sacrificio della Cro­ce. Anche la parola «Eccomi» è pronunziata con i fatti da Maria che immola la propria volontà a quella di Dio.

Tutta la vita di Maria è un'oblazione perenne a Dio in tutte le circostanze della vita. Pensate alla fuga in Egitto... allo smarrimento di Gesù nel Tem­pio quando sembra aver perduto il suo tesoro. La parola pronunziata da Maria apre uno spiraglio sul­la sofferenza del suo Cuore: «Angosciati, ti cerca­vamo!».



III. Liturgia sacrificale

È 1'Agnella che volentieri s'immola con l'Agnello per gli Agnellini.

C'è una sofferenza occulta che accompagna Maria per i tre anni della vita pubblica di Gesù. Maria è nella Sinagoga quando a Nazaret Gesù manifesta di essere il Messia. Pensate allo strazio del Cuore della Mamma quando vide il furore dei paesani che scacciano il suo Gesù dalla Sinagoga per ammazzarlo! Pensate al dolore continuo intimo di Maria nel constatare l'odio mortale e diabolico degli scribi e dei farisei contro il Figlio... E come si può scandagliare il dolore del sacrificio supremo di Maria associata al Sacrificio di Gesù nella Passio­ne, Morte, e Sepoltura?

Tutta la vita di Maria è intrecciata continua­mente e completamente alla vita di Gesù che fu tutta «Croce e Martirio» come afferma l'Imitazione di Cristo.

È davvero la vita di Maria sempre e tutta «sacrificio perenne gradito a Dio».



IV. Liturgia di Comunione

La comunione di Maria con Gesù è unica e ir­repetibile. Nessuna creatura potrà mai esserle pari. Prima di iniziare la comunione con Gesù, Lei ha offerto la «materia prima» necessaria perché il Figlio di Dio, rimanendo nel seno del Padre, abi­tasse anche nel seno della Madre.

Quale comunione intima per nove mesi, un flusso e riflusso di vita tra Madre e Figlio!

Gesù viveva la vita di Maria e Maria viveva la vita di Gesù. Gesù viveva perché viveva Maria, Gesù respirava perché respirava la Mamma, il Cuore di Gesù pulsava perché pulsava il Cuore della Mamma. E quando Gesù è nato la Madonna ha continuato a donarsi ed a vivere in intima co­munione con Gesù. Il suo sangue e la sua carne materna si sono trasformati in latte diventando nu­trimento di Gesù. Colui che nutre e sostiene l'universo, che nutre l'uccellino che cinguetta tra i rami, Colui che dà la vita al filo d'erba dei campi ha bisogno del nutrimento della Mamma.

Quale intima comunione tra Lui e Lei, tra Lei e Lui che continua e continuerà per tutta l'eternità. Non c'è Gesù senza Maria, non esiste Maria senza Gesù! Così ha voluto Dio!



V. Comunione di Maria con noi

Anche questo è un aspetto essenziale della Messa: non è solo comunione con Dio ma anche comunione coi fratelli, in questo caso della Mam­ma con i figli.

Sul Calvario Gesù ha rivelato la Maternità universale di Maria: Lei Mamma, noi figli.

Già prima del Calvario la Madonna ha vissuto la comunione coi fratelli, donandosi e donando Gesù senza risparmiarsi.

Appena diventa la Madre di Dio nel giorno dell'Annunciazione si muove da Nazaret (Movimento Mariano!..) per donarsi ad Elisabetta, sua parente, e per donare Gesù a lei, a Giovanni non ancora nato, a Zaccaria... Dona Gesù ai Pasto­ri, ai Magi, al santo vecchio Simeone... Lo dona sulla Croce al Padre e a noi... lo dona nella Euca­ristia... Maria è l'albero fecondo, Gesù ne è il frutto (Benedetto il frutto del tuo seno...)... La Carne di Gesù è la carne di Maria, il Sangue di Gesù è il sangue di Maria.

La vita di Maria, anche adesso che sta in Pa­radiso, è tutta un dono a tutti.

La Madonna ogni tanto rende anche sensibile questa sua premura nel donarsi attraverso le sue Apparizioni, segno tangibile della sua presenza tra noi. Ogni contrada della terra vanta qualche Appa­rizione, in tutto il mondo. Ci fermiamo alle più clamorose:

la Medaglia Miracolosa a Parigi Lourdes...

la Salette in Francia Fatima nel Portogallo

Siracusa con la Madonna delle lacrime

Ma anche chi scrive è personalmente testimo­ne di un evento eccezionale: il 13 marzo del 1980, alla presenza di alcuni testimoni una statuetta della Madonna di Fatima ha sudato abbondantemente ed ha pianto...

Così la Madonna può ripetere con Gesù: «Sto con voi! Non vi lascio mai».

Maria, dunque, è modello di come trasformare tutta la vita in una Messa perpetua nel continuo ascolto della Parola di Dio, nell'offrirci e immo­larci a Dio e al prossimo, nel vivere in intima co­munione di carità con Dio e col prossimo, nell'essere tutti missionari del Vangelo.



VI. Maria, aiuto interiore

La Madonna può e vuole aiutare tutti i suoi figli con un influsso misterioso ma reale, agendo nel nostro interno.

Riflettiamo: quando tra noi umani vogliamo comunicare agli altri pensieri o sentimenti o stati d'animo, abbiamo bisogno necessariamente di servirci di segni esteriori, sensibili, specialmente della parola. Abbiamo una «stazione trasmittente» - la parola - e una «stazione ricevente» - l'udito. Non abbiamo altro modo di comunicazione.

Questo non vale né per Dio né per il mondo al di là della umanità: la Madonna, gli Angeli (inclusi i demoni), i santi del cielo. Essi possono entrare in comunicazione con noi senza i mezzi umani.

San Paolo (1 Ts 2,18) scrive: «Io ho desidera­to più di una volta di venire a voi, ma satana me lo ha impedito» Giovanni (13,2): «il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota di tradire Gesù». Ricordiamo Samuele (1 Re 18,10): «Uno spirito cattivo sovrumano s'impossessò di Saul» contro David. Ecco l'azione misteriosa e reale del demo­nio che cerca di lavorarci interiormente con le sue suggestioni e tentazioni per ostacolare la nostra salvezza. Noi non sentiamo la sua voce, non lo vediamo, e tuttavia non possiamo dubitare della sua nefasta influenza. Questo potere gli viene dalla sua natura angelica di cui non conosciamo le leggi. Constatiamo i fatti.

Se tanto può il demonio, quanto più può «la Regina degli Angeli e dei Santi». Colei che schiac­cia, unita a Cristo, la testa a satana ha ricevuto dal Figlio il potere di aiutare coloro che Dio le ha dato per figli con un aiuto che viene da Lei e ci muove nell'intimo in un modo misterioso ma reale.

Presento una mia convinzione sulla presenza di Maria. Dov'è Maria?

Assunta nella Gloria, Maria vive nell'intimo della SS. Trinità. Noi sappiamo dal Vangelo che la SS. Trinità fa dimora in chi ama: «Chi mi ama... verremo a lui e faremo dimora presso di lui». Se in noi dimora la SS. Trinità per conseguenza vi dimo­ra anche Maria che vive nel suo intimo. Ciò vuol dire che Maria dal di dentro ci aiuta con soavi ispi­razioni a debellare il male e a compiere il bene.

Dopo queste riflessioni possiamo rivolgere una preghiera alla Madonna:

Mamma, vado a Messa. Assistimi mentre vi partecipo perché io da Te aiutato possa ascoltare, accettare e praticare il Messaggio che mi viene dal Signore in ogni Messa; aiutami a fare l'offerta di me a Dio e al prossimo; ad accettare volentieri per amore e con amore il mio ruolo di Agnellino im­molato con Gesù Agnello e con Te Agnella di Dio; a vivere pienamente la Comunione coi fratelli e con Gesù; ad uscire dalla Messa con spirito mis­sionario per la salvezza mia e dei fratelli.

O Maria, vivendo come Te, con Te, la vita come Messa, io possa raggiungere la beatitudine del cielo che è Messa vissuta nella gloria con Gesù nell'eternità.


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