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IL CREDO della Chiesa Cattolica;-)

Ultimo Aggiornamento: 14/10/2009 18:54
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14/10/2009 18:54
 
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Consiglia Elimina    Messaggio 9 di 15 nella discussione 
Da: in59RMInviato: 16/11/2005 10.21
Caro Teofilo ti sono grata per aver accolto il mio appello.
Ho proposto al parroco, dal mese di Gennaio, di proporre il Credo formulato da Paolo VI per gli incontri con gli adulti che teniamo il giovedì sera alle 21,30.
Perciò se avete riflessioni ulteriori da collegare, mi sarete di grande aiuto, così come spero di poter inserire con calma, io stessa, delle meditazioni.
Grazie, e a presto, Carla.

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Consiglia Elimina    Messaggio 10 di 15 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIoFrancesco21Inviato: 17/11/2005 11.46
La Pace del Risorto.
Mi veniva in mente di dare questo contributo.
La maggior parte del Protestantesimo storico e dei Pentecostali accettano il Credo, ma postulano questo che segue, dicono:
La CCR crede nella successione apostolica, cioè il fatto che il papa erediti la stessa autorità degli apostoli. Essa crede che quando il papa parla "ex cathedra" (cioè dal suo seggio di autorità), egli parli senza commettere errori. Questa dottrina sull'infallibilità papale sorse piuttosto recentemente nel 1870 al primo Concilio Vaticano. Secondo la Scrittura solo coloro che avevano testimoniato la risurrezione di Cristo avevano autorità apostolica (vedi Atti 1:22; 1 Co. 9:1)
Analizzo con voi frase per frase:
- La CCR crede nella successione apostolica, cioè il fatto che il papa erediti la stessa autorità degli apostoli.
Se ci pensiamo bene anche i pastori protestanti e Pentecostali ereditano la medesima autorità, altrimenti non potrebbero predicare senza rischiare di inventarsi dottrine nuove, le prove sono nelle Scritture:
San Paolo a Tito dice Paolo sul come devono essere un vescovo, presbitero all'inizio: " attaccato alla parola sicura SECONDO LA DOTTRINA TRASMESSA, per essere capace di esortare nella SANA DOTTRINA, SIA DI CONFUTARE QUELLI CHE VI SI OPPONGONO".
Questa è l'autorità apostolica, se i Pentecostali credono di non ereditarla essi stessi, allora trasmettono dottrine che non sono trasmesse.
1Pt.2,11-17
11 Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai desideri della carne che fanno guerra all'anima. 12 La vostra condotta tra i pagani sia irreprensibile, perché mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere giungano a glorificare Dio nel giorno del giudizio.
13
State sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del Signore: sia al re come sovrano, 14 sia ai governatori come ai suoi inviati per punire i malfattori e premiare i buoni. 15 Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all'ignoranza degli stolti. 16 Comportatevi come uomini liberi, non servendovi della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servitori di Dio.
Se dobbiamo essere sottomessi ad ogni istituzione umana, tanto più ci è chiesto di essere sottomessi ai nostri vescovi, al Vescovo che è in Roma e che rappresenta l'unità visibile della Chiesa, istituzione non umana ma di Gesù, gestita da persone normali. Altrimenti come spiegano i Pentecostali la loro sottomissione ai loro pastori? Con quale autorità i pastori si rendono infallibili?
- Essa crede che quando il papa parla "ex cathedra" (cioè dal suo seggio di autorità), egli parli senza commettere errori. Questa dottrina sull'infallibilità papale sorse piuttosto recentemente nel 1870 al primo Concilio Vaticano.
Ma non è vero!
L'infallibilità dottrinale è iniziata con la predicazione degli apostoli dopo che Gesù ascese dalla terra al cielo, lasciando questa autorità ai Dodici, dai quali si è estesa attraverso il "mandato apostolico" da dove ha avuto inizio il Kèrigma della Pentecoste. Se il Papa commettesse errori quando parla dalla sua Cattedra insieme ai vescovi a lui uniti, come possono pretendere i Protestanti e i Pentecostali di vantare essi stessi la verità tanto da mantenere le divisioni nella Chiesa? Ma poi l'abbiamo visto, i Pentecostali alla fine non riescono a smontare nessuna dottrina cattolica. Non portano le prove con la Parola di Dio, ma con le loro interpretazioni delle Scritture, come fanno a dire che la loro interpretazione sarebbe infallibile?
Avevo postato in altro forum quanto segue:

1Giovanni 2,18-25

18 Figlioli, questa è l'ultima ora. Come avete udito che deve venire l'anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l'ultima ora. 19 Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma doveva rendersi manifesto che non tutti sono dei nostri. 20 Ora voi avete l'unzione ricevuta dal Santo e tutti avete la scienza. 21 Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità. 22 Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L'anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. 23 Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre.
24 Quanto a voi, tutto ciò che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quel che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. 25 E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna.

I fratelli Luterani e Pentecostali di oggi, riconoscono di che comunque i Cattolici come presenza cristiana nel mondo esistevano prima di loro, essi riconoscono quei primi secoli di comunione dove già la Tradizione era una verità di fede e di vita. Debbono allora riflettere sulle parole dell'Apostolo che dice: Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma doveva rendersi manifesto che non tutti sono dei nostri.
20 Ora voi avete l'unzione ricevuta dal Santo e tutti avete la scienza. 21 Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità.
La base mancante è da loro perchè non si può fare una selezione di quel che più ci aggrada, "noi abbiamo la Verità e abbiamo la Scienza", esiste allora una infallibilità che non può che essere di livello dottrinale e di magistero, se non l'avessimo "noi" non l'avrebbero neppure loro, nessuno l'avrebbe e Giovanni avrebbe mentito.
- Secondo la Scrittura solo coloro che avevano testimoniato la risurrezione di Cristo avevano autorità apostolica (vedi Atti 1:22; 1 Co. 9:1)
Allora così dovremmo pensare che dopo la morte dell'ultimo apostolo, nessuno aveva più l'autorità, neppure per definire le dottrine che si occuparono di correggere le eresie contro la divinità di Gesù. Neppure Paolo avrebbe potuto avere questa autorità, perchè non fu testimone del Risorto e le prove che lui ci porta sono di carattere spirituale alle quali abbiamo creduto perchè ci siamo fidati di Paolo. E così affermando, oggi, nessun pastore Pentecostale potrebbe più insegnare nulla, perchè l'insegnamento proviene dall'autorità apostolica "Tramandata".

Tt 1,1-9
Stabilisci presbiteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato


Paolo, servo di Dio, apostolo di Gesù Cristo per chiamare alla fede gli eletti di Dio e per far conoscere la verità che conduce alla pietà ed è fondata sulla speranza della vita eterna, promessa fin dai secoli eterni da quel Dio che non mentisce, e manifestata poi con la sua parola mediante la predicazione che è stata a me affidata per ordine di Dio, nostro salvatore, a Tito, mio vero figlio nella fede comune: grazia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro salvatore.
Per questo ti ho lasciato a Creta perché regolassi ciò che rimane da fare e perché stabilissi presbiteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato: il candidato deve essere irreprensibile, sposato una sola volta, con figli credenti e che non possano essere accusati di dissolutezza o siano insubordinati.
Il vescovo infatti, come amministratore di Dio, dev’essere irreprensibile: non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, pio, padrone di sé, attaccato alla dottrina sicura, secondo l’insegnamento trasmesso, perché sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e di confutare coloro che contraddicono.

Parola di Dio

Paolo, senza essere testimone del Risorto, agisce con autorità apostolica e riceve la destra da Cefa e Giovanni in segno di unione, come spiega la Lettera ai Galati.
Gv.16: 12 Ho ancora molte cose da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata; 13 quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire. 14 Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà. 15 Tutte le cose che ha il Padre, sono mie; per questo ho detto che prenderà del mio e ve lo annuncerà
e vi annuncerà le cose a venire.
Mica che gli apostoli erano immortali! Con la Pentecoste ha avuto inizio l'affermazione del Credo che solo dopo la morte degli apostoli verrà formulato con la formula che conosciamo e dopo che la Chiesa aveva dissipato i dubbi che erano nati con le eresie.
Dal post n. 10 di questo forum, è utile ricordare quanto segue che fu postato da altri e ringrazio anche per questo forum molto ricco di approfondimento.
leggiamo questo brano di Fil.3:
12 Non però che io abbia già conquistato il premio o sia ormai arrivato alla perfezione; solo mi sforzo di correre per conquistarlo, perché anch'io sono stato conquistato da Gesù Cristo. 13 Fratelli, io non ritengo ancora di esservi giunto, questo soltanto so: dimentico del passato e proteso verso il futuro, 14 corro verso la mèta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
15 Quanti dunque siamo perfetti, dobbiamo avere questi sentimenti; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo. 16 Intanto, dal punto a cui siamo arrivati continuiamo ad avanzare sulla stessa linea.
17 Fatevi miei imitatori, fratelli, e guardate a quelli che si comportano secondo l'esempio che avete in noi. 18 Perché molti, ve l'ho già detto più volte e ora con le lacrime agli occhi ve lo ripeto, si comportano da nemici della croce di Cristo: 19 la perdizione però sarà la loro fine, perché essi, che hanno come dio il loro ventre, si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi, tutti intenti alle cose della terra. 20 La nostra patria invece è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, 21 il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutte le cose....
....
la dinamica è la seguente:
a) Paolo confessa di non sentirsi giunto alla meta, cioè alla perfezione cristiana, ma che ogni suo sforzo è votato a questo traguardo....
b) Paolo umilmente dicendo di non pretendere di aver afferrato, si auspica di cuore di raggiungerla e...al vv.5 riparla al plurale dicendo una frase molto interessante: ; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo. 16 Intanto, dal punto a cui siamo arrivati continuiamo ad avanzare sulla stessa linea.....
c) Paolo incoraggia a SEGUIRE LUI e: e guardate a quelli che si comportano secondo l'esempio che avete in noi......ancora plurale e singolare che si alternano.....in questo NOI Paolo intende la Chiesa....
d) Paolo infatti a seguire cita di coloro che HANNO MOLLATO LE REDINI.......parlandone, dice Paolo...PIANGENDO.....evidenzia qui una rottura con altri cristiani che non hanno probabilmente perseverato......
Riprendendo il punto b) ; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo. 16 Intanto, dal punto a cui siamo arrivati continuiamo ad avanzare sulla stessa linea.....Paolo è dunque consapevole che in qualche cosa la si pensa diversamente.....ma ciò che è importante, dice...è che nel punto in cui erano giunti, cioè comunità cristiana della Chiesa, invita a continuare ad avanzare sulla stessa linea.....qual'è questa linea?
Lo leggiamo in tutti i messaggi precedenti.....principalmente all'obbedienza DEI LORO INSEGNAMENTI......ed allo stare LONTANI DAI FALSI PROFETI.....
Infatti in Gal.5,7 dice:
Voi correvate bene; chi vi ha fermati perché non ubbidiate alla verità?.........
Paolo qui ce l'ha con quanti si facevano circoncidere e dice una cosa interessante al verso 3: se vi lasciate circoncidere , CRISTO NON VI SARA' DI UTILITA' ALCUNA....In sostanza Paolo afferma che chi si fa circoncidere E' POI OBBLIGATO A METTERE IN PRATICA TUTTA LA LEGGE......dice addirittura che chi si fa circoncidere...NON ha nulla a che fare con Cristo....
Strano...Gesù stesso venne circonciso e Paolo stesso farà circoncidere Timoteo per non creare lo scandalo....ma allora cosa è cambiato?
Probabilmente la posizione di Paolo è legata a dopo il Concilio di Gerusalemme nel quale si stabilì di non far più circoncidere quanti si convertivano semplicemente perchè oramai la giovane Chiesa ERA POSTA FUORI DAL GIUDAISMO......
Le disposizioni dunque cambiano.....qualcosa è già cambiato nella posizione della Chiesa la quale era prima TOLLERANTE  verso la circoncisione...ed ora NON lo è più.....
dice al verso 8: " Questa persuasione (a farvi circoncidere) non proviene da colui che vi chiamò..."
e ancora al v.10: " Quanto a voi io sono persuaso nel Signore, CHE VOI NON PENSERETE AFFATTO DIVERSAMENTE DA ME; chi poi mette lo scompiglio tra di voi, subirà la condanna, chiunque egli sia..."
Paolo subito dopo questo ricorda che cosa vuol dire LIBERTA' DEL CRISTIANO:
13 Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri. 14 Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso. 15 Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!........
quest'ultima frase ci riporta a quella in Filippesi: se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo. 16 Intanto, dal punto a cui siamo arrivati continuiamo ad avanzare sulla stessa linea.....
Infatti al verso 26 di Gal.5, leggiamo anche: Non siamo vanagloriosi, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri........o come leggiamo in 2Sam. 2,26: La spada divorerà per sempre? Non sai che alla fine ci sarà dell'amaro? Quando verrà dunque il momento che ordinerai al popolo di non dare più la caccia ai suoi fratelli?........
mentre assistiamo ancora a chi va a caccia di prede (cattoliche)...da convertire altrove........si amici....siamo prede prelibate se facilmente influenzabili, ma se non siamo influenzabili allora siamo da condannare e lasciare alla nostra morte......
Così Paolo torna ad ammonire coloro che sono restii all'obbedienza alla Chiesa 1Cor.3,3: Infatti, dato che ci sono tra di voi gelosie e contese, non siete forse carnali e non vi comportate come qualsiasi uomo?.........Ancora più incisivo qui 1Cor.6,6-8:
6 Ma il fratello processa il fratello, e lo fa dinanzi agli infedeli. 7 Certo è già in ogni modo un vostro difetto che abbiate fra voi dei processi. Perché non patite piuttosto qualche torto? Perché non patite piuttosto qualche danno? 8 Invece siete voi che fate torto e danno; e per giunta a dei fratelli.....
.....
Altro capolavoro è Gc. 4....già...la Lettera che Lutero voleva cancellare dal N.T.
1 Da dove vengono le guerre e le contese tra di voi? Non derivano forse dalle passioni che si agitano nelle vostre membra? 2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.......
E nella 1Tim.1 leggiamo:
5 Il fine di questo richiamo è però la carità, che sgorga da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera. 6 Proprio deviando da questa linea, alcuni si sono volti a fatue verbosità, 7 pretendendo di essere dottori della legge mentre non capiscono né quello che dicono, né alcuna di quelle cose che dànno per sicure....
......
Certamente che ognuno potrebbe rigirarsi i testi della Scrittura a personale tornaconto....ma questo è un peccato specialmente se si diventa consapevoli...leggiamo allora a chi dobbiamo dare ascolto noi oggi.....
Ce lo dice, sulla scia di Paolo e gli altri Apostoli, un grande Vescovo della Chiesa venuto dopo di loro......
S.Ignazio di Antiochia: CLICCA QUI .......
il quale già nell'anno 110...aveva le idee molto chiare su CHE COSA FOSSE LA CHIESA E CHI LA RAPPRESENTAVA....

scrivendo alla Chiesa di Roma Ignazio dirà:

Saluto

Ignazio, Teoforo, a colei che ha ricevuto misericordia nella magnificenza del Padre altissimo e di Gesù Cristo suo unico figlio, la Chiesa amata e illuminata nella volontà di chi ha voluto tutte le cose che esistono, nella fede e nella carità di Gesù Cristo Dio nostro, che presiede nella terra di Roma, degna di Dio, di venerazione, di lode, di successo, di candore, che presiede alla carità, che porta la legge di Cristo e il nome del Padre. A quelli che sono uniti nella carne e nello spirito ad ogni suo comandamento piene della grazia di Dio in forma salda e liberi da ogni macchia l'augurio migliore e gioia pura in Gesù Cristo, Dio nostro.....

....

Dunque per s.Ignazio la Chiesa di Roma era:

che presiede nella terra di Roma, degna di Dio, di venerazione, di lode, di successo, di candore, che presiede alla carità, che porta la legge di Cristo e il nome del Padre........

e dice ancora: .......A quelli che sono uniti nella carne e nello spirito ad ogni suo comandamento piene della grazia di Dio ..........ATTENZIONE qui alle parole, Ignazio sta riferendosi ALLE CHIESE CON QUELLA DI ROMA UNITE  nella carne e nello spirito ad ogni suo comandamento .....PIENE della grazia... "PIENE" è nella forma plurale.....

Dunque si evince da qui che Ignazio aveva non soltanto un "buon rapporto con" la Chiesa di Roma, ma che intendeva dire di questa Chiesa ben altro....e Paolo l'apostolo, già denunciava quanti erano fuori da questa linea:

6 Proprio deviando da questa linea, alcuni si sono volti a fatue verbosità, 7 pretendendo di essere dottori della legge mentre non capiscono né quello che dicono, né alcuna di quelle cose che dànno per sicure....

Sia lodato Gesù e Maria.
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