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I dieci Comandamenti

Ultimo Aggiornamento: 09/11/2009 16:05
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09/11/2009 15:58
 
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Consiglia  Messaggio 10 di 21 nella discussione 
Da: Soprannome MSN♣®rom♪♪1Inviato: 25/08/2002 10.25
 
  3°      RICORDATI DI SANTIFICARE LE FESTE(sei giorni per l’uomo – UNO per DIO!) <?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p></o:p>Due motivazioni diverse per questo comandamento.  Es 20,8-11: «Ricordati del giorno del sabato per santificarlo; sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e quanto è in essi, ma il settimo giorno si è riposato. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro».(Ogni uomo è immagine di Dio, quindi è opportuno che si riposi in giorno di sabato).   Dt 5,12-15: «Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come Dio tuo ti ha comandato. Sei giorni faticherai e farai ogni lavoro, ma il settimo giorno è il sabato per il Signore tuo Dio: non fare lavoro alcuno, né tu,… Ricordati che sei stato schiavo nel paese d’Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore tuo Dio ti ordina di osservare il giorno di sabato».Ogni uomo deve riposare il sabato come uomo libero, perché il Signore ha liberato il suo popolo dalla schiavitù, dai servizi obbligatori, e ora è libero!1.      L’intenzione originariaOgni settimo giorno gli uomini liberati da Dio devono prendere coscienza della libertà loro donata; debbono partecipare al riposo creatore di Dio e rinnovarsi così costantemente nella loro qualità di immagine divina.Le due redazioni sottolineano l’aspetto sociale del comandamento: il riposo è per tutti.Gli uomini liberati dal Signore che hanno sperimentato l’amarezza della schiavitù dovrebbero portare in sé l’impulso del cambiamento, affinché lavoro e riposo non continuino ad essere suddivisi tra schiavi e liberi: ogni uomo deve avere la sua parte benefica di lavoro e di riposo.2.      Variazioni successiveQuesto comandamento che mirava alla libertà è stato utilizzato per comprimere l’uomo sia col sabato giudaico sia con la domenica cristiana. Gesù butta all’aria le prescrizioni complicate ebraiche e afferma: «Il sabato è stato creato per l’uomo e non l’uomo per il sabato».Gesù si preoccupa di mettere in risalto la virtù umanamente liberante di questo giorno. Anche nel cristianesimo comparvero presto tendenze oppressive che fecero sì che la domenica non fosse vissuta come festa della libertà. La partecipazione dei cristiani al culto domenicale è certo irrinunciabile, ma dove il rapporto di amore con Dio viene ridotto al dovere della frequenza alla messa, si cade nella situazione di due coniugi le cui relazioni coniugali vengano ridotte ai ‘doveri coniugali’. Il culto o servizio, divini, significa che noi celebriamo il fatto che Dio si è posto al servizio degli uomini. Gesù disse: «Io sto in mezzo a voi come colui che serve» (Lc 22,27).La tradizione ebraica vede il momento del riposo come tempo della pace; il riposo sabbatico  è importante per l’uomo perché egli è immagine di Dio.3.      Odierna attualizzazionea.      Osservanza esteriore ma svuotamento interioreTutti oggi lavorano e hanno tempo libero; sia i ricchi che i poveri. I professionisti (liberi) lavorano anche la domenica e muoiono per troppo lavoro. Ma si è perso il senso, per le classi inferiori, della domenica, del riposo: la nevrosi del sabato sera! o della domenica! (al ritorno dal week end). Tante persone trovano il senso della loro esistenza solo nell’attività professionale, si rifugiano nella frenesia della vita professionale; la domenica è ‘vuota’ senza senso perché senza lavoro! Occorre recuperare il senso del riposo, ma anche della santificazione e della comunione sociale.b.      ‘SantificazioneIl giorno del riposo è fatto per ‘santificare’ il tempo, tirarlo fuori dall’ambito ordinario e metterlo in relazione con Dio (non solo andare a Messa).L’esperienza del sabato e della domenica dovrebbe aiutare l’uomo a prendere le distanze da se stesso, affinché le sue tante e molteplici occupazioni non finiscano per sequestrarlo e inghiottirlo in maniera pericolosa.Santificare il sabato è inserire la propria vita in orizzonti più vasti e divini. Dal ricordo (Esodo) al passato nascono la gratitudine del presente e la speranza nel futuro: Dio ha aiutato allora, è fedele e aiuterà quindi anche oggi e manterrà le sue promesse fino in fondo.Santificare, celebrare, ringraziare sono tre atti che vanno strettamente uniti: essi sono parte di un’umanità ben riuscita davanti a Dio. Quando uno ha imparato a ringraziare, ha compreso la ricchezza del dono di Cristo.Un’attività intensa e ininterrotta può a lungo andare esaurire l’uomo nella sua dimensione interiore e provocare in lui un vuoto inquietante. L’uomo non è quello che produce, ma quello che si lascia donare da Dio e che può quindi celebrare. Nel culto il tempo libero è un grandioso spreco di tempo; e questo ha un effetto liberante.Nel culto ebraico si celebra la liberazione operata dal Signore. Per i cristiani questo significa: come Dio ha liberato il suo popolo da una schiavitù mortale così ha liberato dalle catene della morte Gesù; tale azioni liberatrice è l’azione più grande di Dio e non si finirà mai di celebrarla. Se Gesù è stato liberato definitivamente anche noi saremo liberati definitivamente. Dobbiamo celebrarlo! c.      Comunione di uomini liberatiL’osservanza del sabato include anche l’esperienza della comunione di uomini liberati. L’amore traboccante di Dio vuole promuovere gli uomini mediante la comunione con lui e tra loro.Il sabato e la domenica dovrebbero essere riservati alle relazioni personali: con gli amici, la famiglia, i parenti, che sono tanto importanti per la piena espansione del nostro essere. La capacità di vivere il tempo libero in maniera gratuita è espressione di libertà e di umanità. La domenica deve diventare un’oasi di splendide idee creatrici per tutta la vita: educare l’uomo alla libertà creativa!
 
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Consiglia  Messaggio 11 di 21 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 01/09/2002 19.00
 
4° ONORA TUO PADRE E TUA MADREDt 5,16: "Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo ti ha comandato, perché la tua vita sia lunga e tu sia felice nel paese che il Signore tuo Dio ti dà".
  1. L’intenzione originaria
All’israelita adulto e libero viene ricordato il dovere di provvedere ai genitori anziani, alla generazione non più capace di provvedere a sé. E’ rivolto ai potenti perché si preoccupino di genitori anziani e malfermi.E’ un comandamento pesante e difficile perché la cura dei genitori anziani è un peso e un aggravio economico per la generazione produttiva.E’ il comandamento del ‘rispetto’ ai genitori, dell’obbligo della fiducia in loro. E’ vietato ai genitori imporre ai figli una sudditanza tradizionalista ed ai figli di scartare i genitori anziani. La mancanza di rispetto per gli anziani è una minaccia di tutto il popolo.‘Onora tuo padre e tua madre perché tu (il popolo di Dio) viva a lungo nel paese che Dio ti ha promesso’.Sir 3,12: "Figlio soccorri tuo padre nella vecchiaia, non contristarlo durante la vita. Anche se perdesse il senno compatiscilo e non disprezzarlo, mentre sei nel pieno vigore".Mt 15,4-6: Gesù ricorda il comportamento dei figli adulti verso i loro genitori. 
  1. Variazioni successive
Nel corso della storia il quarto comandamento fu utilizzato per sostenere l’autorità dei genitori e quelle politico-sociali o religiose… anche dei padroni di lavoro. Ciò favorì non pochi abusi di potere.Ma la Bibbia ricorda anche che "bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini" (At 5,29). L’obbedienza (in senso biblico) consiste soprattutto nell’ascolto dei comandamenti, Dio è la vera autorità. "Il primo comandamento è questo: ‘ascolta Israele!’". L’AT del resto non accetta mai in maniera acritica le forme di governo esistenti. In Israele fu sempre guardata con occhi critici soprattutto la monarchia (1Sam 8,1-22). La legge del re, di Dt 17,14-20, parla molto diffusamente degli obblighi del re piuttosto che dei suoi diritti.Il quarto comandamento sembra apprezzare le tradizioni collaudate; chi le respinge e le considera solo un ostacolo alla propria autorealizzazione ‘respinge delle esperienze che sono indispensabili per una più profonda comprensione di se stessi’. Tradizione significa una trasmissione viva e creativa; indubbiamente è giustificata una ribellione contro tradizioni sclerotizzate. Ci sono piccole regole che sono destinate a cambiare e la grande regola (tradizione), che è la grande corrente della trasmissione viva d’una sapienza e cultura collaudata d’un popolo: sono due cose che debbono completarsi reciprocamente, deve continuare.  
  1. Odierna attualizzazione
E’ evidente che oggi la figura del padre e della madre non ha più lo stesso peso di una volta.I comandamenti vogliono indicare delle vie verso una libertà che non favorisce l’arbitrio e l’egoismo, ma che corrisponde alla libertà di Dio.Oggi sembra che le generazioni diverse vadano d’accordo con difficoltà tra loro; però è anche vero che è migliorato il rapporto paritario tra le diverse generazioni.Molti adulti desiderano oggi imparare a trattare su di un piede di parità con la giovane generazione, senza per questo abdicare al ruolo ed agli obblighi che spettano naturalmente a loro a motivo dell’età.Particolarmente difficile anche se particolarmente importante è la cooperazione fiduciosa e cordiale tra la generazione di mezza età e gli anziani. Fa piacere vedere come in tante comunità bambini, giovani, adulti, anziani si incontrano senza farsi violenza reciprocamente.L’importanza particolare della generazione più anziana per la trasmissione della fede va nel frattempo rivelandosi in maniera sempre più chiara. Importante è che gli anziani si rendano conto dei loro specifici carismi che le persone di altre età non hanno, e li impieghino per il bene di tutti: l’esperienza, il senso del distacco, la comprensione e la capacità di discernimento per ciò che è essenziale.La generazione anziana deve poter fare l’esperienza di essere apprezzata, rispettata e messa in condizione di esprimersi e lavorare secondo le proprie possibilità. La massima prestazione culturale di un popolo sono gli anziani contenti. Ma c’è contentezza solo là dove si vive una vita piena.Applicato alle diverse generazioni: ognuno deve rispettare il carisma dell’altro e mettere il proprio al servizio del tutto. "Ciascuno viva secondo la grazia ricevuta, mettendola a servizio degli altri" (1Pt 4,10) per il bene comune.
 
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Consiglia  Messaggio 12 di 21 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 01/09/2002 19.04
 
Carissimi, la cara Rom, che ora è in vacanza, mi ha fatto pervenire il testo del seguito dell'opuscolo sui 10 Comandamenti che stava inserendo lei, al fine di proseguire con gli inserimenti.Con affetto
 
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Consiglia  Messaggio 13 di 21 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 05/09/2002 21.48
 
5° NON UCCIDERELe tre formulazioni più brevi del decalogo suonano: "Non uccidere. Non commettere adulterio. Non rubare" (Es 20, 13-15). Sono forse le parti più antiche delle dieci parole.Ognuna di esse tutela a suo modo un bene fondamentale della società umana dal disfacimento, dalla dissolutezza, cui l’uomo è inclinato per natura. Questi comandamenti proteggono la vita contro la distruzione da parte di tendenze aggressive; il matrimonio contro la distruzione operata dalla concupiscenza disordinata e da tendenze libidinose; la proprietà contro la distruzione a causa di un’attività esagerata o di tendenze tattili.Queste tre tendenze distruttrici sono in rapporto ai tre consigli evangelici che oppongono l’obbedienza, la castità e la povertà, contro la distruzione causata dall’arbitrio personale.Il quinto comandamento oggi è quello che riscuote un riconoscimento sociale e politico generale: tortura, pena di morte, guerra, obiezione di coscienza, suicidio, eutanasia, energia atomica, inquinamento dell’ambiente, danni della salute (procurati da droga, alcool, fumo), aborto…Si assiste allo strano spettacolo di gente che si scaglia contro la guerra,… la pena di morte e contemporaneamente vogliono l’interruzione della gravidanza, il ricorso all’eutanasia…All’origine il quinto comandamento non si riferiva a tutti questi aspetti.
  1. L’intenzione originaria
Il comandamento si oppone innanzitutto alla giustizia fatta da sé. Nessuno di sua iniziativa può versare sangue umano per affermare il proprio presunto diritto. Esso proibisce che si uccidano persone di nascosto e poi si sotterrino.Gen 9,6: "Chi sparge il sangue dell’uomo, dall’uomo il suo sangue sarà sparso, perché a sua immagine Dio ha fatto l’uomo".Il divieto dell’omicidio indica in maniera chiara la differenza tra uomo e animale (che vende per vivere).In Israele la vendetta di sangue era tollerata. In caso di omicidio i parenti dell’ucciso sono autorizzati a vendicare l’assassinio (Nm 27,10; Gdc 8,18). "Occhio per occhio, dente per dente" (Mt 5,38) sono un’arma protettiva molto efficace contro una escalation degli atti di vendetta.
  1. Variazioni successive
In Israele venne limitato lo spazio della vendetta personale. Si riconobbe all’assassino di rifugiarsi presso l’altare (Es 21,14) o in città asilo (Nm 35,25).Inoltre la vendetta di sangue può colpire solo il colpevole, non i suoi familiari. "Non ti vendicherai né serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore" (Lv 19,18) "Mia sarà la vendetta" (Rm 12,19).La vita venne sempre più attentamente orientata con prescrizioni giuridiche. Per i profeti l’uccisione può avere questi contorni/significati: sfruttare economicamente un individuo in maniera grave, opprimerlo socialmente e giuridicamente, tarparne le possibilità… questo è un assassinio! (Os 4,2; Is 1,15).I ricchi che sfruttano i poveri sono cannibali "divorano la carne del mio popolo…" (Mi 3,3).Gesù osserva: "avete udito che fu detto… ma io vi dico chiunque si adira col proprio fratello sarà sottoposto a giudizio" (Mt 5,22).
  1. Odierna attualizzazione
In quale direzione secondo la volontà di Dio va vista la ‘protezione’ della vita umana?
    1. La nostra economia mondiale tende seriamente a favorire la possibilità di vita di tutti gli uomini? Oppure siamo degli assassini?
Quando noi importiamo cibo a basso prezzo dai paesi in cui si muore di fame? Il quinto comandamento non proibisce solo l’uccisione vera e propria ma anche le forme mascherate di uccisione, come la distruzione della buona fama di un individuo (calunnia grave) o anche la critica pungente che lo rende insicuro di sé. Anche il nostro linguaggio quotidiano tradisce in certe espressioni assassine l’effetto della nostra società efficientista… Certamente la vita richiede la disponibilità e la capacità di sopportare i conflitti. E’ importante anche esercitarsi ad esprimere la critica in maniera che altri possano accettarla. Quando ti prepari ad un duro incontro, prima prega intensamente per il tuo avversario e anche per la stessa discussione. Si possono umanizzare i conflitti, coltivare la capacità di sostenerli, non di evitarli sempre.
    1. Il problema della sovrappopolazione. Le nazioni ricche cercano di arginare la esplosione demografica dei paesi poveri con campagne in favore della contraccezione e con la sterilizzazione coatta. Così feriscono la dignità umana.
<DIR> <DIR> <DIR> <DIR> Le classi molto povere della popolazione hanno bisogno di molti bambini: </DIR></DIR></DIR></DIR>
      • solo i figli vivi sono una garanzia per i genitori nella malattia e nella vecchiaia
      • solo così essi possono sperare che almeno alcuni sopravvivano
      • i figli sono una forza lavoro a poco prezzo, aiutano la famiglia col lavoro.
<DIR> <DIR> <DIR> <DIR> Dal punto di vista delle classi molto povere questa è semplicemente una questione di sopravvivenza. Perciò il tema della sovrappopolazione rientra nel quinto comandamento.La sterilizzazione violenta non è una soluzione umanamente degna. E’ una questione di giustizia sociale.Le nazioni più industrializzate consumano più derrate alimentari dei paesi del terzo mondo.</DIR></DIR></DIR></DIR>
    1. Il bando della guerra (positivismo)
<DIR> <DIR> <DIR> <DIR> La visione di un mondo senza guerra gioca un ruolo importante nei testi dell’AT (Is 2,4; 9,6). Gesù nella sua predicazione del regno di Dio sostiene il principio della non violenza e lo mette in pratica nel suo modo di agire."Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio" (Mt 5,9).Anche la Chiesa ufficiale si dichiara sempre più spesso in favore del bando della guerra. Il quinto comandamento è un invito a impegnarsi con costanza per la pace. </DIR></DIR></DIR></DIR>
 
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Consiglia  Messaggio 14 di 21 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 08/09/2002 23.10
 
6° NON COMMETTERE ATTI IMPURIEs 20,14; Dt 5,18: "Non commettere adulterio" Oggi l’adulterio ha perso il carattere di delitto punibile (resta solo il furto).Il divorzio è ormai cosa ovvia, l’autorealizzazione, scartare la sofferenza. Da un lato è vero che una legislazione ecclesiastica in qualche caso incomprensibile ed inumana, nonché la trattazione pastorale e pedagogico morale rigorosa del sesto comandamento praticate per lungo tempo hanno contribuito in misura notevole all’allontanamento di molti dalla chiesa.Dall’altro bisogna riconoscere che una prassi lassista del matrimonio non giova a nessuno.
  1. L’intenzione originaria
Senza il riferimento all’esodo, liberazione-alleanza, questo comandamento diventa un flagello.Il sesto comandamento tende a proteggere il bene del matrimonio e la famiglia.Attraverso l’istituzione del matrimonio gli uomini vengono inseriti in complessi umani più grandi. L’uomo è un essere sociale.I bambini per crescere e svilupparsi come uomini liberi hanno bisogno di molti stimoli che vengono loro forniti soprattutto in un intreccio molteplice di relazioni personali. Per espandersi hanno bisogno di protezione e di amore, di molteplici calde relazioni dall’altro.Il nido della famiglia è il presupposto migliore della maturazione di un uomo.La Bibbia ripropone il matrimonio come il simbolo più adeguato dell’alleanza tra Dio e il suo popolo (Os 1-3; Ger 2,1). Contemporaneamente accomuna l’infedeltà di Israele verso il Signore all’infedeltà matrimoniale.Viceversa viene esaltata la fedeltà permanente di Dio verso il suo popolo.Evidentemente l’alleanza del Signore con il suo popolo non pregiudica la libertà.Dio vuole uomini liberi che si aiutino vicendevolmente a espandere la loro libertà. Promozione della libertà e promozione delle relazioni personali vanno perciò strettamente unite.Tutta la rivelazione avviene per amor dell’uomo. L’amore umano e divino non contrastano tra loro ma si illuminano e si favoriscono vicendevolmente. Il matrimonio è segno efficace ed eloquente della salvezza per i due partner e i loro figli, e per molti: un segno eloquente e salutare dell’immenso amore di Dio. Il sesto comandamento mira a preservare dalla dissoluzione dell’egoismo la comunione dell’uomo e della donna che deve essere un’immagine della fedeltà di Dio. 
  1. Altre accentuazioni successive
Nella sua redazione originaria all’uomo era vietato solo violare un altro matrimonio già costituito; le sue relazioni sessuali con una donna non sposata o con una prostituta non erano ritenute un adulterio.La donna sposata invece era adultera anche quando l’uomo, con cui si intratteneva sessualmente, al di fuori del matrimonio, non era sposato.Nel NT questo divario fu superato (Lc 16,18; Mt 5,32 e 19,9).La cristianità primitiva concepì in modo negativo il piacere in genere e il piacere sessuale (stoicismo). I peccati in campo sessuale furono ritenuti quasi ovunque i più gravi. Nel calderone del sesto comandamento finì di tutto. Ma il sesto comandamento mirava chiaramente alla protezione del matrimonio e della famiglia! 
  1. Odierna attualizzazione
Oggigiorno si mette in giusta luce il valore della sessualità; tutto l’uomo è sessualmente caratterizzato; le singole questioni del comportamento sessuale devono essere viste nel più vasto contesto del comportamento morale personale.La fedeltà coniugale acquista una grande dimensione!Essa sta ad indicare una fedeltà più profonda: ciò impone a tutti di sapersi legare e saper amare con fedeltà fin dalla giovinezza. La via della giusta maturazione sessuale e umana generale rimane faticosa e si prolunga a volte tutta la vita.Bisogna guardarsi da una sopravvalutazione della sessualità. Essa va inserita nella totalità della persona e del riferimento a Dio, essa ha a che fare con l’orientamento dell’uomo al ‘tu’ umano e divino, ed è molto di più dunque d’un ‘mezzo privato facilmente disponibile, di soddisfacimento dell’istinto’. Non è neppur adeguata l’esaltazione della sessualità come semplice forza vitale. L’accentuazione isolata della sessualità non conduce alla maturazione, alla libertà e alla pienezza dell’uomo, ma piuttosto al caos.Molte persone respingono in partenza le affermazioni ecclesiali sulla sessualità come antiquate e poco utili. La Chiesa non viene considerata ‘maestra di vita’ perché fa comodo vivere come piace e soddisfare i propri istinti e il proprio soggettivismo. Eppure le filosofie, le ideologie falliscono e rendono infelici generazioni intere, ma gli uomini non vendono neppure adesso?  
  1. La valutazione del comportamento sessuale prematrimoniale
Oggi la nostra società tende a fare dell’uomo un oggetto dal punto di vista della sessualità, ciò che contraddice l’immagine divina impressa nell’uomo.Il rapporto tra i sessi diventa inumano quando viene concepito come una società ‘a responsabilità limitata’.Il matrimonio dal punto di vista biblico ed anche antropologico è una comunione indissolubile (la normalità non è il divorzio, ma il rapporto duraturo in tutte le civiltà). Per questo motivo dovrebbe essere cosa indiscutibile per i cristiani che esso sia il luogo normale, se non l’unico, delle relazioni sessuali.Pesch: "L’unione sessuale piena al di fuori del matrimonio ha sempre qualcosa di incompleto… qualcosa di miserevole perché sciupa possibilità molto migliori, perché si consuma in un’esperienza istantanea non vincolante, a volte con una spaventosa discrepanza tra le belle parole (ti amo!) e le successive azioni indegne che rivelano solo il proprio egoismo!"Sinodo generale delle diocesi tedesche (1976): "E’ chiaro che il rapporto sessuale indiscriminato con qualsiasi partner va valutato in maniera diversa dalle relazioni intime tra fidanzati o tra persone che si sono scambiata una promessa di matrimonio, che si amano e che sono decise a stabilire un legame permanente, ma che per motivi gravi si vedono impediti di contrarre il matrimonio. In ogni caso tali relazioni non possono essere considerate rispondenti alla norma morale".Occorre comunque far capire l’orientamento generale della Chiesa: la preoccupazione di realizzare nell’uomo la propria umanità in conformità all’immagine divina.
  1. Il problema dell’ammissione dei divorziati risposati ai sacramenti
La Bibbia conosce molto bene la fragilità e la debolezza dell’uomo; essa tiene conto del peccato, che non approva né minimizza. Ma ha imparato da Dio che non cessa di amare e rimane fedele qualsiasi sia l’infedeltà del popolo.Esistono sempre situazioni in cui la vita matrimoniale sembra insulsa e l’idea del divorzio sembra una liberazione.Il sesto comandamento incoraggia ad adeguarsi al respiro lungo dell’amore, mediante il riferimento al Dio paziente.Col passare del tempo parecchi matrimoni si svuotano in maniera irreparabile. Come comportarsi davanti ai divorziati? La chiesa cerca di trovare altre vie per aiutare anche i coniugi che hanno fallito senza per questo mettere in questione l’importanza fondamentale del matrimonio e la sua indissolubilità.Mt 19,8: ‘Il divorzio nell’AT fu concesso per la durezza di cuore degli uomini’.E la chiesa non dovrebbe tenere conto della durezza di cuore dei cristiani? 1981, - il vescovo di Limburg dice: ‘Parrocchie e pastori sempre più numerosi auspicano una revisione delle norme vigenti circa la partecipazione alla vita ecclesiale; esse dovrebbero tenere più conto sotto il profilo pastorale della situazione individuale del singolo caso, senza mettere in discussione l’indissolubilità del matrimonio’.
 
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