È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

La Chiesa cattolica ha eliminato un comandamento?

Ultimo Aggiornamento: 20/11/2009 16:24
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 4.551
Sesso: Maschile
20/11/2009 16:22
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 6 di 22 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/03/2005 14.40
Sempre dallo stesso studio leggiamo il seguito posto come chiarimento del SECONDO COMANDAMENTO...........noteremo che anche gli Ebrei lo inseriscono in UNA SOLA VOCE CONTENENTE ALCUNI PRECETTI NEGATIVI COME L'ASPETTO DELL'IDOLATRIA.............
 

Secondo comandamento: proibizione di ogni forma di idolatria



"Non avrai altri dei al mio cospetto. Non ti farai alcuna scultura né immagine qualsiasi di tutto quanto esiste in cielo al di sopra o in terra al di sotto o nelle acque al di sotto della terra. Non ti prostrare loro e non adorarli perché Io, il Signore tuo D-o, sono un D-o geloso che ricorda il peccato dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione per coloro che Mi odiano. E che uso bontà fino alla millesima generazione per coloro che Mi amano e che osservano i Miei precetti"

Il Secondo Comandamento si compone di quattro versi e contiene quattro separati precetti negativi, tutti che proibiscono vari aspetti dell'idolatria.

....dunque i Cattolici NON HANNO TOLTO NULLA......... ma sempre dal medesimo testo leggiamo:

Il Sèfer Hachinuch spiega: noi non dobbiamo credere in nessun altro D-o se non nel Signore nostro D-o. Il precetto è il grande principio Sul quale si fonda tutta la Torà, come disse un saggio (Sifri, Bamidbar 111): chiunque accetta gli idoli come deità è considerato come se avesse negato l'intera Torà. Si viola questo comandamento se un individuo dichiara di accettare un altra deità; se adora una falsa deità utilizzando i riti degli altri popoli; se adotta uno dei quattro modi in cui la Torà insegna come adorare il Signore (macellazione rituale, olocausto, libagione, prostrazione).

Rashì avverte che non bisogna tradurre il termine Elohim acherim come altri dei, cosa che implicherebbe che vi sono altri dei oltre il Signore (anche se inferiori), ma che bisogna tradurre dei degli altri, ovvero dei delle altre nazioni. Quindi il Comandamento avverte Israele di non dare credito agli dei delle nazioni pagane.

Rashì spiega inoltre Elohim acherim come dei che sono stranieri, che sono cioè come degli stranieri di fronte ai loro adoratori; questo perché quando i pagani sono in pericolo pregano con fervore i loro dei, ma non ottengono risposta: gli dei sono come stranieri assoluti che non ascoltano coloro che si appellano a loro.

************************

applicare dunque contro il cattolicesimo....l'ingiusta accusa di adorare altri dèi nel culto dei Santi, esprime da parte Pentecostale una gravissima IGNORANZA in termini scritturali......grave perchè loro che sono per la Sola Scriptura ignorano queste verità.........e grave perchè con l'ignoranza pretendono di essere MAESTRI.........

Ma leggiamo ancora un altro passo:

........

La Mekhiltà traduce Elohim acherim come dei differenti, perché gli idolatri costantemente cambiano le figure e le immagini dei loro dei: alcune volte sono di oro, o di argento o di materiale povero. La Torà descrive questi continui cambiamenti in questo modo (Deuteronomio 32:17): nuovi dei che appaiono solo di recente, che i vostri padri non temevano.

Rambam (Yesodè HaTorà 1:6) dice: non dobbiamo considerare la possibilità che vi siano altri dei oltre il Signore, che è l'Unico e solo D-o. Chi non accetta questo principio è come se rifiutasse il principio base della fede ebraica, il principio sul quale tutta l'intera religione ebraica si basa.

.........

questa base...è anche la base CATTOLICA-ORTODOSSA.........dentro la quale insieme al popolo Ebraico riconosciamo L'UNICO VERO D-O........I Comandamenti dati dal Signore intendono PROTEGGERE I SUOI PROPRIO DALLE ALTRE DIVINITA' ESTERNE ALLA BIBBIA..........questo è il vero significato delle immagini e del loro divieto nel contesto del DECALOGO.......

........

L'ingiunzione contro l'idolatria non è limitata solamente nel tempo o nell'occasione in cui il popolo era nel Sinai, ma per tutte le generazioni che verranno. Io sono l'Onnipresente; quindi ovunque l'idolatria è praticata, lo è in Mia presenza.

Ibn Ezra cita un saggio che parafrasa questo avvertimento: o servo, non fare adirare impudentemente il tuo Signore mentre ti sta guardando e D-o ti sta sempre guardando.

Anche se una persona crede nella presenza e nella sovranità di D-o, ma persiste a credere che esistono altre deità di uguale statura, egli sta violando questo comandamento.

........

quanto segue....per noi stessi interessante..deve esere tenuto in considerazione che qui non contempla il Cristo Risorto, per mezzo del quale, per noi cristiani, il CULTO DEI SANTI è altamente BIBLICO.......e si attiva IN CRISTO, CON CRISTO E PER CRISTO.....se non si accettasse questo, allora non siamo più neppure cristiani ma dovremo essere solamente Ebrei in attesa del Messia.......

Buona meditazione fraternamente Caterina

Il Sèfer Hachinuch cita Rambam (Hilkhot Avoda Zara 3:9): uno non deve fare immagini che adorerà, anche se produrrà immagini che non adorerà lui stesso. L'atto stesso di creare delle immagini da adorare è proibito. Non fa nessuna differenza se uno fa le immagini con le sue stesse mani o ordina ad altri che siano fatte. Se uno è causa nella creazione di immagini da adorare ha trasgredito il precetto.

Rambam è in disaccordo, spiegando che questo verso proibisce solamente la creazione di idoli per la propria personale adorazione; la proibizione di fare idoli per altre persone è nell'Esodo (20:23) e nel Levitico (26:1).

Il Talmud (Sanhedrin 61a) desume dal nostro verso che chiunque dichiara se stesso un D-o e cerca di farsi adorare è punibile con la morte, perché è scritto: tu non farai te stesso un idolo.

La Mekhiltà di Rashbi identifica il termine pèsel, con la stessa radice di pasùl (difettoso, non adatto). D-o avverte: colui che fa degli idoli mi rigetta (mi rende non adatto), che stia attento affinché Io non rigetti lui dal mondo.

Or Hachaim usa una simile interpretazione per spiegare come mai alcuni idoli sono chiamati elohim (dei) ed altri sono chiamati immagine ricavate, come nel nostro verso.

Rambam descrive lo sviluppo storico dell'idolatria. (noterete che applica il concetto di idolatria NON AI SANTI come intende il culto cristiano dei primi secoli, ma proprio adorazione di oggetti e cose al di fuori di D-o)

Le prime generazioni di uomini riconobbero che il Signore era il creatore, ma nello stesso tempo le persone iniziarono a predicare che era necessario onorare anche i servi di D-o - il sole, le stelle, la natura e così via - così come uno onora un re mostrando rispetto anche nei confronti dei suoi assistenti.

Questo però non fu sufficiente e la trasgressione fu compiuta nel momento in cui le nuove generazioni iniziarono a credere che gli stessi assistenti erano dei. Quindi troviamo due categorie di dei: una che viene considerata come la vera deità e l'altra che è importante solamente in quanto al servizio della prima deità. Questa seconda categoria di dei può essere distrutta e rimpiazzata a seconda delle circostanze. Per esempio un fiume può essere adorato come fonte di irrigazione e fertilità, ma quando questo diventa secco può essere scartato in favore di un altra fonte sorgiva. Questa specie di dei sono chiamati pèsel dalla parola pasùl (non adatti), perché sono deità servite solo in base alle convenienze, quindi intrinsecamente difettosi.

E nessuna immagine

In contrasto con la parola pèsel, che è un oggetto tridimensionale, temuna (immagine) è una simbolica rappresentazione o un dipinto. Come spiega Chizkuni, uno vorrebbe adorare D-o ma sente la necessità di dover indirizzare la propria devozione verso qualcosa di tangibile; quindi potrebbe creare una forma che simbolizzi la sua fede.

Che sono nel cielo oppure sulla terra

Le immagini di cui si è spiegato prima sono disegni grafici, simili a qualcosa di osservato nel cielo o sulla terra.

Rambam spiega che in passato le persone adoravano il sole, la luna, le costellazioni perché pensavano che il loro culto avrebbe accresciuto la forza degli uomini. Furono per questo costruite figure delle costellazioni (come lo zodiaco) per essere adorate.

Il Talmud insegna che le parole sulla terra includono la proibizione di idolatrare tutto ciò che è sulla terra (mare, colline, fiumi, ecc.); la parola mittàchat (sotto) allude anche al più piccolo animale che striscia.

Nell'acqua e sotto la terra

Nel suo significato più immediato questo verso vieta di adorare immagini di creature marine. Ramban commenta dicendo che ciò si riferisce a forme di idolatria nella quale le persone veneravano forze spirituali diaboliche (shedim), demoni. Alcune di queste forze hanno il potere di danneggiare l'uomo e potrebbero essere controllate solo da maghi o falsi profeti. (I maghi del faraone furono ad esempio in grado di ripetere le prime due piaghe, perché essi possedevano l'arte, oggi perduta, di evocare queste forze negative).

Bàal HaTurim nota che la lettera vav di vecol ha il valore numerico di 6, che allude alle sei principali categorie di immagini - maschio, femmina, quadrupede, volatile, rettile, e pesce - tutte categorie che vengono citate nel Deuteronomio (4: I 6-18), quando la Torà enfatizza il divieto di idolatria.

La Torà ridicolizza quegli ebrei che credevano nelle forze demoniache dicendo (Deuteronomio 32:17): "Loro hanno sacrificato ai demoni, non dei, dei che non hanno conosciuto, nuovi dei che sono apparsi dopo e nei quali i vostri padri non credevano".

Il nostro verso quindi fa riferimento a questi dei che abitano nella acqua e sotto la terra perché sono stati conosciuti lì.

Voi non vi prostrerete a loro

Sefer Hachinuch spiega: non ci si deve prostrare di fronte agli idoli con 1'intenzione di adorarli; prostrarsi significa sdraiarsi con le mani e con i piedi distesi a terra, oppure piegare la testa fino a terra di fronte all'idolo.

Il Talmud (Avoda Zara 12a) insegna che è sbagliato fare qualsiasi azione che appaia vagamente come prostrazione di fronte ad un idolo. Quindi, se una spina si conficca nel piede di una persona o bisogna chinarsi per raccogliere degli oggetti caduti di fronte ad un idolo, bisogna fare queste azioni evitando di apparire come degli adoratori che si prostrano.

Il Talmud (Sanhedrin 61a) insegna che è proibito prostrarsi di fronte ad un uomo che si proclami come un D-o; mentre è permesso davanti ad un re o ad un uomo pio.

********************


Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 7 di 22 nella discussione 
Da: Soprannome MSNVegaDonDiegoInviato: 14/03/2005 14.50
Ma che è questo D-o? R-e m-i f-a s-o-l l-a s-i

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 8 di 22 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 14/03/2005 16.59
Non mi sembra che occorrano molte parole o riferimenti per comprendere ciò che deve intendersi con il comandamento:
1) Non avrai altri dèi di fronte a me. (ecco il primo comandamento)
Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che vi è nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. 
E' più che chiaro che questo divieto era stato posto quando l'idolatria era imperante in tutto il mondo e gli stessi ebrei ne subivano l'influsso che derivava dalla loro lunga permanenza in Egitto.
Allora gli idoli erano rappresentati con forme animali terrene, aeree, acquatiche e celesti (gli astri), ecco perchè fu necessario elencarle.
Così come è altrettanto chiaro che il comandamento verte sul disconoscere qualsiasi deità al di fuori dell'Unico Dio.
Gli evangelici si ostinano invece, mi sembra quasi volutamente, a confondere l'idolatria, ovvero un'attribuzione di divinità, con la venerazione, che è solo riconoscimento e rispetto verso individui che hanno lasciato un'impronta indelebile di santità, e che il prostrarsi è solo un segno di umiltà e rispetto.
Confondono un'immagine sacra, che vuole essere solo rappresentativa dell'oggetto che raffigura, con un feticcio al quale si attribuiscono caratteri di divinità.
Avrebbero ragione se si limitassero a disapprovare certi eccessi di esaltazione che a volte sembrano sfiorare la superstizione, ma dimenticano ... o fingono di non sapere ...che anche la Chiesa li disapprova, pur non condannandoli drasticamente, se entro certi limiti,  perchè comunque legati alla fede.
Non comprendendo la "comunione dei santi" sono convinti che non bisogna pregare per le anime che lasciano questa terra, e tanto meno chiedere l'intercessione di chi è in piena comunione con Dio.
Motivo? Perchè non è scritto esplicitamente.
Però dimenticano che, se fosse come loro credono, forse Gesù stesso ne avrebbe fatto presente l'inutilità, visto che non poteva non sapere come si sarebbe sviluppato il culto dei morti, che comunque era già presente fin d'allora.
Per la stessa ragione negano il Purgatorio e così sono costretti a far quadrare le cose attribuendo corone diversificate e discriminatorie a seconda dei meriti, entrando così in contraddizione con l'affermazione che le opere non servono alla salvezza e dimenticando che Gesù stesso ebbe a dire che, pur credendo, la porta è stretta ... tanti i chiamati ma pochi gli eletti.
Tant'è che non avrebbe neppure senso aver detto, a proposito del ricco, che è più facile che un cammello passi per la cruna di un'ago piuttosto che un ricco in paradiso, visto che quel ricco credeva e osservava tutti i comandamenti.
iyvan

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 9 di 22 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/03/2005 17.12
Diego.....impara..........D-O........... per gli Ebrei ( e forse dovremmo portare più rispetto anche noi) il nome di D-o è appunto impronunciabile.........e per poter scrivere in internet usano mettere il trattino............
Caro Yivan concordo.........specialmente quando parliamo di COMUNIONE DEI SANTI.è assurdo ad esempio che essi nel Credo dicano "Credo LA COMUNIONE DEI SANTI" e poi sostengano che si riferiscono SOLO AI VIVI...........
La Trasfigurazione alla presenza di Mosè e di Elia ci dimostrano che in Cielo C'E' MOLTA ATTIVITA' LA QUALE NON E' AFFATTO DISSOCIATA CON NOI QUAGGIU'.........anzi.....i santi sono proprio coloro che IN CRISTO, CON CRISTO E PER CRISTO ci garantiscono questa UNIONE E QUESTA COMUNIONE CONTINUA e fruttuosa.......
Fraternamente Caterina

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 10 di 22 nella discussione 
Da: Soprannome MSNVegaDonDiegoInviato: 14/03/2005 17.16
Allora dovresti scrivere G--ù.
Io non sono ebreo e quindi non mi sento di dover censurare "Dio" con un trattino bigotto.
Il nome di Dio è il tetragramma, ed è quello che è impronunciabile.
Amministra Discussione: | Riapri | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:06. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com