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Leggere la Bibbia

Ultimo Aggiornamento: 19/01/2010 16:23
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19/01/2010 16:21
 
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Da: Soprannome MSN°Raptor  (Messaggio originale)Inviato: 19/03/2004 16.06
A mio parere ci sno tre offese che si possono fare alla Bibbia.
La prima è trascurarla, considerandola alla stregua di un libro qualunque.
La seconda è manipolarla citandola a sproposito e cercando di piegarla alle proprie idee.
La terza è leggerla con la presunzione di capirla da soli sempre e comunque.
facciamo un esempio e parliamo della Genesi. Coem va intrepretato questo libro? Sono molti, anche inambito cattolico, che sostengono una lettura e una interpretazione letterale. Dio, ad esempio, impiegò esattamente 6 giorni per creare tutto l'universo. Un modo di manipolare la Bibbia cercando di piegarla ai propri scopi e alle proprie idee può essere sintetizzato con un semplice esempio. Supponiamo che qualcuno vi dica che nella Bibbia si legge:
Genesi 1:5 Dio chiamò la luce «giorno» e le tenebre «notte». Fu sera, poi fu mattina: primo giorno. Genesi 1:8 Dio chiamò la distesa «cielo». Fu sera, poi fu mattina: secondo giorno. Genesi 1:13 Fu sera, poi fu mattina: terzo giorno. Genesi 1:19 Fu sera, poi fu mattina: quarto giorno. Genesi 1:23 Fu sera, poi fu mattina: quinto giorno Genesi 1:31 Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Fu sera, poi fu mattina: sesto giorno.
E poi aggiunga:"Visto? Ho ragione io". Ecco quella persona è un imbroglione. Vediamo cosa dice veramente la Bibbia e concentriamoci sul quarto giorno.
14 Dio disse "Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni 15 e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra". E così avvenne 16 Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. 17 Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra 18 e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. 19 E fu sera e fu mattina quarto giorno.
Evidentemente c'è qualcosa che non va. Se il sole e la luna ( le due grandi luci) servono a dividere il giorno dalla notte, come si poteva sapere che nei tre giorni precedenti era venuta sera e mattina? La sera e a mattina dipendono dal sole e dalla luna, no?
In realtà questo tipo di lettura "fondamentalista" è abbastanza puerile e, soprattutto, denota ignoranza. La Bibbia è Parola di Dio ma è mediata dall' uomo.Quello che la Bibbia nella Gensesi vuole comunicarci è che Dio è il creatore di tutto, non vuole spiegarci per filo e per segno come ha fatto a creare il tutto.
Mi fermo qui e lascio spazio ad eventyuali interventi.


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Consiglia Elimina    Messaggio 2 di 18 nella discussione 
Da: nylusInviato: 19/03/2004 18.31
La descrizione che della Genesi troviamo nel V.T. ovviamente non può essere presa alla lettera.
Da essa bisogna solo evincere che Dio ha creato l'universo.
I sei giorni indicano che Dio ha affidato al tempo la metamofosi delle cose, cioè l'evoluzione della materia.
La descrizione degli avvenimenti indica la cura e l'amore che Dio ha messo nel dare inizio a questo suo progetto.
Sarebbe interessante immaginare come sarebbe stata scritta la Genesi ai nostri giorni; certamente in modo diverso, ma in che modo?

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Consiglia Elimina    Messaggio 3 di 18 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°RaptorInviato: 19/03/2004 19.32
Sicuramente ai giorni nostri la Genesi verrebbe scritta in maniera differente. Così come viene presentata, la Genesi risente dell' ambiente semitico nel quale gli ascoltatori ( perchè la Bibbia veniva ascoltata ) vivevano.
Ci sono poi altre particolarità. Ad esempio si dice che Adamo venne creato il sesto giorno.
Bisogna notare che Adam può essere tradotto con "umanità".
Quindi il sesto giorno Dio crea "l'umanità".
E chiediamoci perchè proprio il sesto giorno.
Perchè il numero 6, nella gematria ebraica, rappresenta l'imperfezione dato che manca un'unità per arrivare al 7, simbolo di perfezione (ed in effetti il settimo giorno è di Dio). Questo è un messaggio per noi tutti. E' come se Dio ci dicesse: state attenti perchè anche se vi credete chissà chi non siete perfetti. 

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Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 19/03/2004 20.04
E'possibile credere che l'uomo sia stato creato direttamente da Dio, e che NON discenda dalle scimmie, senza per questo accettare letteralmente TUTTO il libro di Genesi.
Riguardo all'abuso della Bibbia che troviamo spesso tra i nostri fratelli separati, il motivo è semplice:
E'molto più appagante e soddisfacente leggere la Bibbia da soli cercando liberamente la Verità che accettare passivamente le interpretazioni altrui.
Insomma, abbiamo visto più volte che il dogma "Sola Scriptura" è un colabrodo che fa acqua da tutte le parti.....ma in fin dei conti non è importante che una cosa SIA vera per avere effetti sulle persone, è sufficiente che le persone CREDANO che quella cosa sia vera.

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Da: Soprannome MSN°RaptorInviato: 19/03/2004 20.45
Detto francamente non credo che l'uomo discenda dalle scimmie. Ho in mente quei disegni che si vedono sui libri scuola nei quali una scimmia ( uguale a quelle che si vedono adesso!) lentamente, immagine dopo immagine, si alza perdendo il pelo e si trasforma in uomo.
La teora dell'evoluzione di Darwin è esattamente questa: una teoria. Oltretutto manca sempre il famoso anello nella catena evolutiva.
Non sono neppure d'accordo, però, nel leggere da soli la Bibbia. Quello che Stefano definisce "accettare passivamente l'opinione altrui" è invece sfruttare il tesoro di consocenza e di ricerca di archeologi, storici, esegeti e linguisti.

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Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 19/03/2004 21.02
Concordo.
Utilizzare la mole di conoscenze bibliche oggi reperibile non è affatto cosa a mio avviso negativa, ma è invece positiva.
Sta di fatto che alla gente in linea di massima piace di più leggere la Bibbia da soli e decidere da sè stessi cosa è vero o cosa è falso...forse se il protestantesimo ha successo è anche per questo.

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Da: Soprannome MSN°RaptorInviato: 19/03/2004 21.27
Mettiamola così. Se io leggo la Bibbia da solo sono io che decido come interpretarla e quindi posso più facilmente adattarla al mio modo di pensare invece di essere io ad adattarmi a ciò che Dio  dice.

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 20/03/2004 15.33
Scusate....intervengo NON per cambiare discorso, ma arricchirlo. perchè spesso MI SOFFERMO quando ripetutamente leggo frasi come queste:
FIGLI SI DIVENTA QUANDO LO SI RICONOSCE COME PADRE....
.....
cioè....prima siamo "creature" di Dio......
Premetto che stando all'interpretazione della Chiesa TUTTI GLI UOMINI "creature di Dio" hanno assunto la figliolanza con Dio mediante la Crocifissione del Figlio che si è sacrificato per tutti.....poi, mediante LA CONVERSIONE INDIVIDUALE, questa figliolanza diventa EFFETTIVA e partecipante......ma la Chiesa insiste nel dire che dal momento della Crocifissione TUTTe le creature di Dio sono diventate FIGLI DI DIO.....ma questa ADOZIONE A FIGLI, gratuita appunto,
1) può essere accolta e quindi PARTECIPATA (cristiani-ortodossi),
2) può essere RIFIUTATA (coloro che consapevolmente rifiutano=peccato contro lo Spirito Santo),
3) può essere vissuta INCONSAPEVOLMENTE (esempio un Gandhi).....
Da quel che ne so io....alcuni evangelici invece, mediante una lettura personale della Bibbia, FIGLI si diventa ESCLUSIVAMENTE credendo in Cristo......tutti gli "altri" sono "solo creature" ma non figli.....per restare nell'esempio....un Gandhi era dunque una cretura semplice, MA NON FIGLIO DI DIO......
Ma c'è una contraddizione.......
Essi rifiutano il Battesimo ai bambini perchè dicono che sono esenti dall'accusa di peccato e che dunque se un bambino muore va (giustamente) nella Gloria di Dio, anche se fosse un NON cristiano, molti evangelici sostengono che un bambino va da Dio.....benissimo, lo concordiamo, ma....sono ugualmente considerati FIGLI DI DIO O SOLO CREATURE DI DIO?
e se fossero solo creature...che tipo di eternità vivranno: da figli o da semplici creature?
Qualcuno sa rispondermi?
Fraternamente Caterina

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Consiglia Elimina    Messaggio 9 di 18 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/03/2004 13.54

A mio parere ci sno tre offese che si possono fare alla Bibbia.

La prima è trascurarla, considerandola alla stregua di un libro qualunque.

La seconda è manipolarla citandola a sproposito e cercando di piegarla alle proprie idee.

La terza è leggerla con la presunzione di capirla da soli sempre e comunque.

Ve ne sarebbero anche altre di offese che si possono purtroppo fare alla Bibbia:

quella di togliere alcune parti importanti del canone,

quella di scegliere nel canone rimasto, solo alcune parti come il NT scartando il VT.

Oppure quella di scegliere solo alcuni brani della Bibbia come misura delle proprie conclusioni che il più delle volte cozzano con le conclusioni deducibili da altri brani.

O ancora quella di considerare solo letterale quello che invece ha anche un senso spirituale o viceversa considerare solo allegorico quello che ha anche un significato storico e reale.

Oppure quello di non ammettere che il linguaggio usato è rapportato alle concezioni del tempo in cui furono scritti i vari libri.

Ma la lista si potrebbe allungare di molto.

Il rischio di fare errori di valutazione riguardo alla Bibbia si può allontanare appunto leggendola con umiltà, armandosi di tanta pazienza, chiedendo l’aiuto allo Spirito Santo di illuminarci riguardo alla Parola che "cresce insieme con chi legge" ma anche di servirsi, come è stato già detto di quel prezioso tesoro di conoscenza che costituisce il deposito della fede la quale si è andato costituendo nel tempo, con tutto quello che lo Spirito si è degnato di comunicare ai tanti santi credenti delle epoche che ci hanno preceduto.

Tanto per restare nell’esempio proposto nel topic, abbiamo una chiara evidenza che quei "giorni" secondo Dio, non sono la stessa cosa dei "giorni" computati dall’uomo.

Noi riusciamo a concepire solo giorni di 24 ore, determinati dal ciclo solare. Il "giorno di Dio" ha certamente un altro parametro visto che si svolgeva prima ancora che il sistema solare venisse all’esistenza.

E allora in questo caso dovremmo parlare di ere, di cui è impossibile stabilire la lunghezza in anni solari non avendo nella Bibbia una indicazione circa la lunghezza dei "giorni" computati da Dio.

Quando la Bibbia dice che un giorno è come mille anni, non è detto che si tratti di mille anni "solari" ma semplicemente che si tratta di una imprecisata moltitudine di anni e quindi permane l’impossibilità di calcolare realmente il tempo di Dio.

Una analoga considerazione potremmo fare riguardo alla creazione delle singole specie vegetali o animali e dell’uomo.

Quell’atto della creazione di Adamo può non essere avvenuto in un attimo ma nel lungo corso di quel "sesto giorno". Rimanendo sempre ancorati fermamente alla Scrittura per non farcela a "nostra immagine", possiamo anche ammettere pur senza affermarlo con certezza, che l’uomo abbia avuto una lenta formazione, partendo dagli elementi della terra, come ci attesta la Genesi fino ad arrivare allo stadio finale in cui l’uomo ha raggiunto la consapevolezza di poter decidere liberamente con l’uso della propria ragione.

Quello però che maggiormente è importante resta il fatto che l’uomo non si è fatto né da solo, né per caso.

Ma è invece una creatura fatta da Dio.

E’ questo che invece la teoria della evoluzione non si preoccupa di ammettere, ma si preoccupa piuttosto di offuscare se non addirittura di negare.

Dal punto di vista della fede non è determinante sapere quanto tempo Dio abbia realmente voluto dedicare alla creazione e come abbia impostato un eventuale sviluppo di essa. Quello che importa è appunto il fatto che la creazione è un atto di Dio, una atto dell’amore di Dio e non di una evoluzione cieca in cui gli elementi si sono per puro caso aggregati formando le cose che vediamo.

Quindi la Genesi, come di qualunque altro libro della Bibbia, non può essere scartata né completamente né parzialmente. Deve essere solo compresa, facendo ricorso a tutte le conoscenze passate e presenti e alla luce della fede della Chiesa che ci permette di non andare fuori strada, e di cogliere in profondità il messaggio essenziale che a noi è richiesto di fare nostro e di approfondire ancora di più per quanto ci è dato.

Con affetto

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