A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Beato Cardinale, martire croato, Alojzije Stepinac e il card. Mindszenty d'Ungheria

Ultimo Aggiornamento: 07/01/2014 11:29
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
24/03/2010 21:01
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Il coraggio della fedeltà


Pubblichiamo la prefazione scritta dal cardinale arcivescovo di Zagabria al libro Lettere dal martirio quotidiano (Pordenone, Proget Edizioni, 2009, pagine 443, euro 19). Il volume curato da Alberto Di Chio e Luciana Mirri, raccoglie le lettere del cardinale Alojzije Stepinac.
 

di Josip Bozanic


Nate dalla viva fede e scritte di proprio pugno, questi documenti sono l'autentica testimonianza del beato; le sue epistole ci avvicinano alla sua opera e alla sua sofferta ed eroica testimonianza per la gloria e per la giustizia divina e per la dignità e i diritti dell'uomo fondati da Dio.

Il contenuto di questo libro mostra al lettore come l'arcivescovo Alojzije Stepinac abbia continuato a esercitare il proprio servizio, benché allontanato forzatamente dal proprio gregge. Prega e soffre pazientemente, non si abbandona mai allo scoraggiamento, anzi invitava in particolare i sacerdoti, a essere fedeli a Cristo e alla Chiesa nonché a una indomabile fede nella vittoria di Dio. Con tutta la sua autorità cercava di convincere e incoraggiarli a opporsi decisamente a tutte le pressioni del Governo di formare le cosiddette "società dei sacerdoti". In esse egli individuava un grande sotterfugio nemico che poneva in questione il cattolicesimo e l'unità della Chiesa, che per lui erano le cose più sacre.

In queste pagine la nostra Chiesa riscopre il periodo difficile in cui ha offerto la testimonianza del proprio amore verso Dio e l'opzione per la fondamentale unità con il vescovo di Roma e con la Santa Sede di fronte a empie pressioni e opposizioni. Grazie ai sacrifici dei vescovi, dei sacerdoti, dei religiosi, delle religiose e di tanti fedeli laici, e specialmente al sacrificio del cardinale Stepinac, essa è rimasta unanimemente unita e fedele. Poiché questa testimonianza scritta del nostro beato ha un fondamento biblico ed è redatta su questo nostro suolo, merita di essere letta, meglio conosciuta e meditata. Inoltre, essa merita di essere "indicatore della strada di salvezza, il faro della Chiesa del popolo croato".

In qualità di terzo successore del beato Alojzije Stepinac sulla cattedra dell'arcidiocesi di Zagabria, sono lieto che la nostra Chiesa e un pubblico più vasto possano conoscere la santità e il martirio del beato dal contenuto delle sue lettere scritte al tempo  della  persecuzione dei cristiani.




"Ubi Aloisius ibi Ecclesia"



Martedì 23 marzo a Roma, nell'ambasciata della Repubblica di Croazia presso la Santa Sede, si è tenuta una conferenza dedicata al cardinale Stepinac, "Un modello per il nostro tempo". Pubblichiamo parte di uno degli interventi.


di Roberto de Mattei


Alojzije Stepinac nacque l'8 maggio 1898 nel villaggio di Brezanic, parrocchia di Krasic, a una trentina di chilometri da Zagabria. Durante la prima guerra mondiale combatté sul fronte italiano, fu ferito e fatto prigioniero. Con il crollo dell'impero austro-ungarico la Croazia divenne parte del nuovo regno dei serbi, dei croati e degli sloveni. Il giovane Stepinac fu ordinato sacerdote il 26 ottobre 1930; tre anni dopo fu nominato arcivescovo coadiutore di Zagabria, con diritto di successione.

Il 7 dicembre 1937, con la morte dell'arcivescovo Anton Bauer, Stepinac assunse il pieno governo della grande diocesi, che contava circa due milioni di abitanti. Sull'orizzonte si addensavano però fosche nubi. La guerra, scoppiata nel settembre 1939, nei primi mesi del 1941 dilagò anche in Jugoslavia. Nella terra di Croazia si scontrarono le due ideologie totalitarie del xx secolo, nazionalsocialismo e comunismo.

Nel 1945 la Jugoslavia entrò nell'orbita sovietica; i comunisti, giunti al potere con l'aiuto di Mosca, cercarono di estirpare le radici cristiane del popolo croato. Monsignor Stepinac venne arrestato il 18 settembre 1946; il reale movente era la lettera pastorale del 23 settembre di un anno prima, con cui l'episcopato rivendicava i diritti della Chiesa e denunciava le persecuzioni in Jugoslavia. Sottoposto a un processo farsa, l'11 ottobre seguente fu condannato a sedici anni di lavori forzati e il 19 ottobre trasferito al carcere di Lepoglava. Si aprì così il "caso Stepinac" di cui parlarono i giornali di tutto il mondo.

L'arcivescovo di Zagabria fu imprigionato dal 19 ottobre 1946 fino al 5 dicembre 1951, quando fu trasferito al domicilio coatto, nella canonica del paese nativo. Nel confino di Krasic - che i fedeli chiamavano "piccolo Vaticano", ubi Aloisius, ibi Ecclesia si diceva in Croazia - Stepinac non poteva allontanarsi fuori dai confini della parrocchia ed era strettamente sorvegliato.

Il 10 dicembre 1952 la Santa Sede annunciò che Pio xii lo avrebbe creato cardinale nel concistoro del 13 gennaio seguente. Il Governo di Tito considerò questa decisione una provocazione e ruppe ogni relazione diplomatica con la Santa Sede, chiedendo che il Vaticano richiamasse immediatamente la sua missione a Belgrado. Subito dopo, l'8 gennaio 1953, il maresciallo Tito convocò presso di sé sette vescovi jugoslavi per studiare le possibilità di un accordo diretto tra il regime comunista e l'episcopato locale, tentando di separare la Chiesa jugoslava dal centro della cattolicità. "Quando l'erba avrà coperto le tombe dei persecutori della nostra Chiesa di oggi - scrive Stepinac al padre Stanko Banic, nel giugno del 1959 - rimarrà ancora salda e incrollabile fino alla fine del mondo".



(©L'Osservatore Romano - 25 marzo 2010)

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:10. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com