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Ultimo Aggiornamento: 21/09/2012 13:04
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Sesso: Femminile
16/07/2010 14:01
 
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CARI SACERDOTI, DIFENDETE LA PRESENZA DEL CROCEFISSO, LA PRESENZA DELLA CROCE.....

Dopo aver cacciato il coro troppo 'elitario', il parroco abolisce le processioni

Ma quando finiranno gli anni Settanta?

Dopo il coro della chiesa tocca all'abolizione delle processioni con le statue lungo le vie della frazione. E i fedeli insorgono in difesa delle tradizioni. Il parroco di Sant'Urbano, don Stefano Manni, dopo aver sciolto il coro perché proponeva canti troppo complicati durante le liturgie, qualche giorno fa ha comunicato alla comunità di voler eliminare 3 delle 7 processioni annuali. Quella di Sant'Urbano organizzata ogni 25 maggio e risalente al 1700, quella di San Giovanni Bosco in programma ogni anno il 31 gennaio e infine quella della Madonna del Carmelo, ormai prossima venerdì 16 luglio.
«Questa decisone - spiega don Stefano - deriva da una valutazione condivisa con i membri del consiglio pastorale e si basa sulla mia esperienza di 4 anni a capo della parrocchia, dove ho constato che queste 3 processioni sono poco partecipate dai fedeli. La celebrazione di queste feste religiose, comunque, non verrà eliminata ma si ridurrà a delle semplici messe». «Ritengo giusto "sfoltire" un po' il credo per non rimanere troppo legati a statue e devozioni del passato ormai non più partecipate. Ad esempio quella di San Giovanni Bosco che si basa su un tradizione orale e di cui non vi sono documenti scritti» dice don Stefano.
La decisone del parroco, però, ha suscitato parecchio scontento fra i residenti di Sant'Urbano che hanno deciso di rompere il silenzio mantenuto durante la vicenda del coro. «È più facile far cadere un paese che eliminare una tradizione - commenta Antonio Neri -. Le processioni fanno parte della nostra tradizione, soprattutto quella del patrono del paese. Sono occasioni di unione. Non ci sentiamo rappresentati dal consiglio pastorale perché tutti i membri sono stati scelti dal parroco e non dalla comunità». Aggiunge Rosanna Piana: «Non mi piace la decisone del parroco di eliminare le processioni. Anche se sono poche le persone che vi partecipano è giusto continuare a farle per loro. In questo modo sta disgregando la frazione. A partire dalla vicenda del coro. Molte persone se ne sono già andate in altre parrocchie». «Le processioni sono una delle tradizioni più belle - afferma Stefano Santuliana - e non è giusto privare il paese di qualcosa a cui è devoto ed affezionato».
Conclude Bepi Peron, l'anziano organista della frazione e membro dell'ex coro, che torna sulla vicenda dello scioglimento del gruppo: «Non sono stati i coristi, in sede di discussione, ad andarsene sbattendo la porta. Bensì il parroco. L'ex direttore del coro ha sempre scelto canti sulla base dei suggerimenti liturgici».

Fonte:
Il Giornale di Vicenza


Dello stesso pretonzolo, pubblichiamo questa letterina di protesta contro (eh sì!) il progetto del Comune di mettere una croce nella piazza del municipio:

In merito alla posa di una croce sul piazzale del municipio di Montecchio Maggiore sento il bisogno - essendo anche stato sollecitato ad intervenire al riguardo da più parti - di esprimere tre semplici considerazioni:
1) La croce se diventa simbolo solo di un'idea contro un'altra, di un modo di pensare contro un altro, perde totalmente di significato. Si impugna la croce - come si faceva ai tempi delle crociate - per darla sulla testa di quelli che non sono come noi. Mi pare allora che la croce posta davanti al municipio non c'entri nulla con le croci piantate dai nostri padri ai crocicchi delle strade, tra le nostre contrade, sui nostri colli. Non usiamo la croce per compiere semplici azioni politiche.

2) Prima di manifestare pubblicamente i nostri valori cristiani piantando croci, cerchiamo di viverli questi valori cristiani, magari accogliendo un po' di più quelle persone che, a causa della fame e della guerra, sono costrette a lasciare le proprie terre. Non dobbiamo dimenticare che sono poche le nostre famiglie che non hanno avuto, anche in un recente passato, parenti e amici emigrati all'estero per mancanza di lavoro e spinti dalla miseria. Abbiamo davvero la memoria corta.

3) Come cristiani praticanti e non solamente di facciata dobbiamo far sentire la nostra voce di disappunto quando la croce, segno distintivo della nostra appartenenza a Cristo, viene usata in maniera polemica contro le persone. Quando la croce viene usata così, essa non rappresenta più il patibolo sul quale è morto il Signore, ma solo due pali di legno messi insieme, come mi sembrano essere quelli posti fuori del nostro municipio.

Fonte: FB

                                                                                                 




Riflessione:
leggiamo dal sacerdote alcune aberrazioni gravissime:

La croce se diventa simbolo solo di un'idea contro un'altra  
 
3) Come cristiani praticanti e non solamente di facciata dobbiamo far sentire la nostra voce di disappunto quando la croce, segno distintivo della nostra appartenenza a Cristo, viene usata in maniera polemica contro le persone  
 
**********************  
 


??????????????????????????????????  
vorrei sapere, con le prove, quando il Crocifisso sia stato usato in "maniera polemica CONTRO LE PERSONE" Undecided  
L'ignoranza sulla nostra FEDE è lampante nelle parole di questo sacerdote, ragioniamo:  
 
1) Occorre fare differenza fra LA CROCE E IL CROCEFISSO.... con la Croce indubbiamente possiamo discuternee l'uso alle Crociate, usata quale SIMBOLO di una GIUSTA battaglia, quando infatti la Croce venne ancora usata nella IV Crociata che prese un altra direzione, il Papa condannò tale Crociata....  
 
2) LA CROCE VUOTA E' IL SIMBOLO CRISTIANO (ed è usata largamente infatti dal protestantesimo), IL CROCEFISSO E' IL SEGNO DELLA NOSTRA FEDE CATTOLICA sul quale la PERSONA RIPRODOTTA E' QUESTO SEGNO....un sacerdote che non specifichi queste differenze quando è interpellato proprio su questo, è preoccupante... Ergo: si vuole innalzare in piazza UNA CROCE VUOTA O UN CROCIFISSO? sul Crocefisso C'E' UNA PERSONA CHE NON E' UN SIMBOLO, MA E' VIVA ED E' DIO! sulla Croce vuota NO, ed esprimiamo IL SIMBOLO stesso DEL CROCEFISSO RISORTO....  
Se non si fa questa dovuta distinzione siamo all'IDOLATRIA del Crocefisso visto esclusivamente come SIMBOLO AL PARI DELLA CROCE VUOTA VOLENDO RIDIMENSIONARE VOLUTAMENTE LA MORTE DI CROCE, come di fatto è accaduto nella Messa: l'eliminazione del Calvario!  
 
3) far sentire la nostra voce di disappunto su che cosa dunque? Su UNA MENZOGNA? da quando IL CROCEFISSO viene usato CONTRO LE PERSONE? Non sarà forse ancora quel SENSO DI COLPA ingiustificato del "Mea Culpa" per le Crociate e che dunque hanno giustificato L'ELIMINAZIONE DEL CROCEFISSO DAGLI ALTARI?  
 
4) La Croce, IL CROCEFISSO è senza dubbio LO SCANDALO PER CHI NON CREDE.... un sacerdote che dice: " La croce se diventa simbolo solo di un'idea contro un'altra " dimentica lo scandalo che questo SEGNO E' CHIAMATO A DARE AL MONDO..... non si tratta certo di ingaggiare battaglie contro le persone, MA CONTRO LE IDEE DEL MONDO SULLA SORTE E SULLA VERITA' DELL'UOMO SI! La Croce, il Crocefisso E' SCANDALO!!  
 
Infine:  
senza dubbio il sacerdote HA RAGIONE quando mette in guardia dalla strumentalizzazione delle giunte comunali sull'uso di tale SEGNO e simbolo, ma la soluzione NON è vietarne la messa in piazza, quanto PREDICARE E SPIEGARE CATTOLICAMENTE E DOTTRINALMENTE IL SIGNIFICATO DI QUELLA PRESENZA....  
 
Oggi, davanti alle difficoltà, la più grande tentazione è quella di RIMUOVERE CIO' CHE NON SI E' PIU' CAPACI DI PREDICARE E SPIEGARE....l'ostacolo così diventa la Verità a vantaggio delle proprie opinioni e in nome di un pacifismo da 4 soldi!...  
 
Cari Sacerdoti, istruitevi dai Santi per spiegare le ragioni della nostra Fede, ma non arrampicatevi sui muri per seminare una falsa verità offuscando LA VERITA'... 
 
Embarassed


Altro spunto, dice questo sacerdote:  
 
2) Prima di manifestare pubblicamente i nostri valori cristiani piantando croci, cerchiamo di viverli questi valori cristiani, magari accogliendo un po' di più quelle persone che, a causa della fame e della guerra, sono costrette a lasciare le proprie terre. Non dobbiamo dimenticare che sono poche le nostre famiglie che non hanno avuto, anche in un recente passato, parenti e amici emigrati all'estero per mancanza di lavoro e spinti dalla miseria. Abbiamo davvero la memoria corta.  
 
*******************************  
 
forse abbiamo la memoria corta, ma il Vangelo e san Paolo dice un altra cosa, dice di predicare nei momenti OPPORTUNI E INOPPORTUNI, ossia SEMPRE!  
Quest'altra TENTAZIONE di BARATTARE la nostra fede a causa dei nostri peccati, è una pastorale sbocciata dopo il Concilio....se i Santi del passato avessero dovuto aspettare che il loro gregge fosse sdiventato perfetto PRIMA....non avrebbero MAI predicato il Crocefisso!  
 
San Carlo Borromeo usando IL ROSARIO, spinse il popolo analfabeta e peccatore, A VENERARE IL CROCEFISSO, ad averne DAVANTI L'IMMAGINE proprio per correggersi dagli errori e dai difetti...  
Pertanto, barattare la presenza del Crocefisso in una piazza, ossia mettere la Croce SOLO DOPO...aver fatto, è fuorviante, non è GRATUITA', NON E' CARITA'....  
c'è invece questa tendenza a sostituire i segni e simboli con una presenza ESCLUTIVISTA CHE ALBERGHEREBBE DENTRO DI NOI, DUNQUE INVISIBILE, MA ATTIVISTA....  
Non si baratti la Croce con il NON fare di alcune persone che si dicono Cristiane....  
SI PIAZZI PRIMA LA CROCE, LA SI ACCOMPAGNI CON PREDICHE VERAMENTE CATTOLICHE e vedrà il prete i frutti come cadranno dal cielo!!  
Wink


P.S. 
ricordo a questo Sacerdote che la Croce o il Crocefisso sono per lui i segni distintivi  DELLA SUA IDENTITA' PRESBITERIALE.... 
non ricorra dunque alle strumentalizzazioni politiche per eliminarlo, ma si attivi perchè il significato autentico di QUESTA PRESENZA REGALE sia compreso da tutti
....









[Modificato da Caterina63 16/07/2010 14:10]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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