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Alla Sindone con il card. Hojos e i Tradizionali Cattolici (da Rinascimento Sacro)

Ultimo Aggiornamento: 24/05/2010 09:02
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Torino: al pellegrinaggio del SP, Castrillon Hoyos critica il disprezzo verso la EF

                     Torino: al pellegrinaggio del SP, Castrillon Hoyos critica il   disprezzo verso la EF thumbnail
By Redazione
Published: maggio 23, 2010

In questi giorni di ostensione, la Sacra Sindone ha chiamato a Torino anche alcuni gruppi di fedeli legati al Summorum Pontificum. Il pellegrinaggio, organizzato degli amici torinesi per numerosi fedeli giunti da tutta Italia con bambini e famiglie appresso, è iniziato al mattino nella Chiesa di San Giovanni Battista decollato con una Messa Sacrae Syndonis Domini Nostri Jesu Christi. La funzione è stata celebrata dall’emerito Presidente della PCED, il Cardinal Castrillon Hojos.

Durante l’omelia il Porporato ha ricordato l’importanza di visitare la Sacra Sindone con occhi di veri pellegrini e non di turisti, i quali smaniano pìù di scattare fotografie al sacro lino che di interiorizzare con la preghiera il momento di devozione. Ha inoltre ricordato davanti all’Arciconfraternita della Misercordia, custode della Chiesa e di una delle prime celebrazioni in rito antico in assoluto in Italia, il disprezzo con cui alcuni preti, vescovi e perfino qualche cardinale, definiscono quella della Messa gregoriana “un girare le spalle al popolo” quasi non fosse un guardare insieme al Cristo crocifisso, come invece si dovrebbe intendere l’orientamento richiesto dalla liturgia.

Le difficoltà di applicare il Summorum Pontificum, secondo un Cardinale che ha avuto ampiamente modo di constatarlo quand’era responsabile dell’Ecclesia Dei, sono quindi dovuti ad una pura prevenzione ideologica, un modo di porsi diffuso che denota incapacità di comprendere la volontà del Papa e non permette che si adempia, com’è giusto che sia.

La funzione religiosa è confluita immediatamente nel pellegrinaggio verso il luogo dell’ostensione. Un naturale proseguimento della liturgia che ha portato i pellegrini, dopo due ore e mezza sotto il sole, davanti alla sacra reliquia recitando il rosario e cantando a pieni polmoni i canti della tradizione religiosa. Va detto che ciò ha destato qualche meraviglia negli altri presenti, tra cui un gruppo di “Mussulmani per il dialogo” recanti bandiera tunisina che giusto precedeva i pellegrini del Summorum Pontificum, e persino nel servizio d’ordine schierato sul percorso. Segno, come sottolineato dal Cardinale, che spesso la visita alla Sindone viene scambiata più per un giro turistico ad un qualunque reperto archeologico che per il solenne cammino cristiano verso i gloriosi segni della Passione e lo strabiliante mistero della Resurrezione.

Il fatto che non si potesse sostare in alcun modo a pregare davanti alla reliquia e che le chiacchiere venissero soffocate con sterili inviti al silenzio invece che con la preghiera, non ha fatto onore all’organizzazione. Eppure la Sindone stava lì, muta testimone della Gloria di Dio, con tutto il suo splendore, e per noi sarebbe stato bello caderle in ginocchio davanti, e cantarle solennemente: Vexilla Regis prodeunt, fulget crucis mysterium...


PER LE FOTO E IL VIDEO CLICCATE QUI

La notizia è riportata, a ben ragione, anche dal blog Messainlatino:


Messa del card. Castrillòn ieri a Torino


Si è svolta ieri, presso la Chiesa della Misericordia a Torino, la S. Messa del pellegrinaggio della Tradizione alla Sindone. Celebrata dal cardinale Dario Castrillon Hoyos, il quale ha in parte letto, in parte declamato 'a braccio', una lunga omelia, in cui egli, ormai libero da impegni ufficiali, ha parlato con singolare franchezza.

In ben due passaggi dell'omelia ha apostrofato quei "sacerdoti, Vescovi ed anche qualche cardinale" che non ubbidiscono al Papa e non applicano il "Summorum Pontificum". Ha detto inoltre che la S. Messa gregoriana "esprime meglio" la sacralità ed il mistero dell'Eucarestia. Poi se l'è presa con coloro che in riferimento al vetus ordo dicono che il sacerdote dà le spalle al popolo e si guardano bene dal ricordare che invece sia il celebrante che il popolo guardano negli occhi Gesù Crocifisso. Ha citato, fra i molti testi, anche la Mediator Dei di Pio XII.

Ha sottolineato con chiarezza che l'essenza della S. Messa è il sacrificio di Cristo e non il banchetto o la cena
, ed in ciò si è mirabilmente collegato con la Passione evidenziata dalla S. Sindone. Ha definito quest'ultima, andando oltre a quanto dichiarato da Benedetto XVI, una "Reliquia" che ci dà un'evidenza "quasi storica" della Passione.

Davvero un'omelia memorabile. Credo si sia anche capito, quando ha criticato "anche qualche cardinale", il riferimento al card. Poletto, notoriamente refrattario al Motu Proprio. In tal senso va notato, e questo probabilmente non emergerà mai dai resoconti ufficiali, che le parole di Castrillòn Hoyos sono giunte dopo il saluto del Rettore della Chiesa della Misericordia don Savarino, il quale ha ricordato che in quel tempio si celebra la Messa Antica dal 1989 ma che, proprio per questo, "siamo sempre stati emarginati dalla Chiesa torinese quando non apertamente avversati".







Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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