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Per Ferragosto ricordiamo che è la Festa di Maria Assunta in Cielo

Ultimo Aggiornamento: 15/08/2015 15:10
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15/08/2011 18:27
 
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Pope Benedict XVI waves to pilgrims prior to a mass in honour of Assumption Day, a celebration of the Virgin Mary, at his summer residence of Castel Gandolfo, on the outskirts of Rome, on August 15, 2011.


Il Papa: le cose di Dio meritano fretta, anzi le uniche cose del mondo che meritano fretta sono proprio quelle di Dio, che hanno la vera urgenza per la nostra vita. Allora Maria entra in questa casa di Zaccaria e di Elisabetta, ma non entra sola. Vi entra portando in grembo il figlio, che è Dio stesso fatto uomo

SOLENNITA' DELL'ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA: LO SPECIALE DEL BLOG

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SANTA MESSA NELLA SOLENNITÀ DELL’ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA, 15.08.2011

Alle ore 8.00 di oggi, Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, il Santo Padre Benedetto XVI ha celebrato la Santa Messa nella parrocchia pontificia "San Tommaso da Villanova" in Castel Gandolfo.
Nel corso della Celebrazione Eucaristica, il Papa ha pronunciato l’omelia che riportiamo di seguito:

OMELIA DEL SANTO PADRE

Cari fratelli e sorelle,

ci ritroviamo riuniti, ancora una volta, a celebrare una delle più antiche e amate feste dedicate a Maria Santissima: la festa della sua assunzione alla gloria del Cielo in anima e corpo, cioè in tutto il suo essere umano, nell’integrità della sua persona. Ci è data così la grazia di rinnovare il nostro amore a Maria, di ammirarla e di lodarla per le "grandi cose" che l’Onnipotente ha fatto per Lei e che ha operato in Lei.

Nel contemplare la Vergine Maria ci è data un’altra grazia: quella di poter vedere in profondità anche la nostra vita. Sì, perché anche la nostra esistenza quotidiana, con i suoi problemi e le sue speranze, riceve luce dalla Madre di Dio, dal suo percorso spirituale, dal suo destino di gloria: un cammino e una meta che possono e devono diventare, in qualche modo, il nostro stesso cammino e la nostra stessa meta. Ci lasciamo guidare dai brani della Sacra Scrittura che la liturgia oggi ci propone. Vorrei soffermarmi, in particolare, su un’immagine che troviamo nella prima lettura, tratta dall’Apocalisse, e alla quale fa eco il vangelo di Luca: cioè, quella dell’arca.

Nella prima lettura, abbiamo ascoltato: "Si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l’arca della sua alleanza" (Ap 11,19). Qual è il significato dell’arca? Che cosa appare? Per l’Antico Testamento, essa è il simbolo della presenza di Dio in mezzo al suo popolo. Ma ormai il simbolo ha ceduto il posto alla realtà. Così il Nuovo Testamento ci dice che la vera arca dell’alleanza è una persona viva e concreta: è la Vergine Maria. Dio non abita in un mobile, Dio abita in una persona, in un cuore: Maria, Colei che ha portato nel suo grembo il Figlio eterno di Dio fatto uomo, Gesù nostro Signore e Salvatore.

Nell’arca – come sappiamo – erano conservate le due tavole della legge di Mosè, che manifestavano la volontà di Dio di mantenere l’alleanza con il suo popolo, indicandone le condizioni per essere fedeli al patto di Dio, per conformarsi alla volontà di Dio e così anche alla nostra verità profonda. Maria è l’arca dell’alleanza, perché ha accolto in sé Gesù; ha accolto in sé la Parola vivente, tutto il contenuto della volontà di Dio, della verità di Dio; ha accolto in sé Colui che è la nuova ed eterna alleanza, culminata con l’offerta del suo corpo e del suo sangue: corpo e sangue ricevuti da Maria. A ragione, dunque, la pietà cristiana, nelle litanie in onore della Madonna, si rivolge a Lei invocandola come Foederis Arca, ossia "arca dell’alleanza", arca della presenza di Dio, arca dell’alleanza d’amore che Dio ha voluto stringere in modo definitivo con tutta l’umanità in Cristo.

Il brano dell’Apocalisse vuole indicare un altro aspetto importante della realtà di Maria. Ella, arca vivente dell’alleanza, ha un destino di gloria straordinaria, perché è così strettamente unita al Figlio che ha accolto nella fede e generato nella carne, da condividerne pienamente la gloria del cielo.

E’ quanto ci suggeriscono le parole ascoltate: "Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta… Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni…" (12,1-2; 5). La grandezza di Maria, Madre di Dio, piena di grazia, pienamente docile all’azione dello Spirito Santo, vive già nel Cielo di Dio con tutta se stessa, anima e corpo. San Giovanni Damasceno riferendosi a questo mistero in una famosa Omelia afferma: "Oggi la santa e unica Vergine è condotta al tempio celeste … Oggi l’arca sacra e animata del Dio Vivente, [l’arca] che ha portato in grembo il proprio Artefice, si riposa nel tempio del Signore, non costruito da mano d’uomo" (Omelia II sulla Dormizione, 2, PG 96, 723) e continua: "Bisognava che colei che aveva ospitato nel suo grembo il Logos divino, si trasferisse nei tabernacoli del Figlio suo … Bisognava che la Sposa che il Padre si era scelta, abitasse nella stanza nuziale del Cielo" (ibid., 14, PG 96, 742). Oggi la Chiesa canta l’amore immenso di Dio per questa sua creatura: l’ha scelta come vera "arca dell’alleanza", come Colei che continua a generare e a donare Cristo Salvatore all’umanità, come Colei che in cielo condivide la pienezza della gloria e gode della felicità stessa di Dio e, nello stesso tempo, invita anche noi a divenire, nel nostro modo modesto, "arca" nella quale è presente la Parola di Dio, che è trasformata e vivificata dalla sua presenza, luogo della presenza di Dio, affinché gli uomini possano incontrare nell’altro uomo la vicinanza di Dio e così vivere in comunione con Dio e conoscere la realtà del Cielo.

Il vangelo di Luca appena ascoltato (cfr Lc 1,39-56), ci mostra quest’arca vivente, che è Maria, in movimento: lasciata la sua casa di Nazaret, Maria si mette in viaggio verso la montagna per raggiungere in fretta una città di Giuda e recarsi nella casa di Zaccaria e di Elisabetta.

Mi sembra importante sottolineare l’espressione "in fretta": le cose di Dio meritano fretta, anzi le uniche cose del mondo che meritano fretta sono proprio quelle di Dio, che hanno la vera urgenza per la nostra vita. Allora Maria entra in questa casa di Zaccaria e di Elisabetta, ma non entra sola. Vi entra portando in grembo il figlio, che è Dio stesso fatto uomo.

Certamente c’era attesa di lei e del suo aiuto in quella casa, ma l’evangelista ci guida a comprendere che questa attesa rimanda ad un’altra, più profonda. Zaccaria, Elisabetta e il piccolo Giovanni Battista sono, infatti, il simbolo di tutti i giusti di Israele, il cui cuore, ricco di speranza, attende la venuta del Messia salvatore. Ed è lo Spirito Santo ad aprire gli occhi di Elisabetta e a farle riconoscere in Maria la vera arca dell’alleanza, la Madre di Dio, che viene a visitarla. E così l’anziana parente l’accoglie dicendole "a gran voce": "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?" (Lc 1,42-43). Ed è lo stesso Spirito Santo che davanti a Colei che porta il Dio fattosi uomo, apre il cuore di Giovanni Battista nel grembo di Elisabetta. Elisabetta, esclama: "Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo" (v. 44).

Qui l’evangelista Luca usa il termine "skirtan", cioè "saltellare", lo stesso termine che troviamo in una delle antiche traduzioni greche dell’Antico Testamento per descrivere la danza del Re Davide davanti all’arca santa che è tornata finalmente in patria (2Sam 6,16). Giovanni Battista nel grembo della madre danza davanti all’arca dell’Alleanza, come Davide; e riconosce così: Maria è la nuova arca dell’alleanza, davanti alla quale il cuore esulta di gioia, la Madre di Dio presente nel mondo, che non tiene per sé questa divina presenza, ma la offre condividendo la grazia di Dio. E così – come dice la preghiera – Maria realmente è "causa nostrae laetitiae", l’"arca" nella quale realmente il Salvatore è presente tra di noi.

Cari fratelli! Stiamo parlando di Maria, ma, in un certo senso, stiamo parlando anche di noi, di ciascuno di noi: anche noi siamo destinatari di quell’amore immenso che Dio ha riservato - certo, in una maniera assolutamente unica e irripetibile - a Maria.

In questa Solennità dell’Assunzione guardiamo a Maria: Ella ci apre alla speranza, ad un futuro pieno di gioia e ci insegna la via per raggiungerlo: accogliere nella fede, il suo Figlio; non perdere mai l’amicizia con Lui, ma lasciarci illuminare e guidare dalla sua parola; seguirlo ogni giorno, anche nei momenti in cui sentiamo che le nostre croci si fanno pesanti. Maria, l’arca dell’alleanza che sta nel santuario del Cielo, ci indica con luminosa chiarezza che siamo in cammino verso la nostra vera Casa, la comunione di gioia e di pace con Dio. Amen!

15.8. 2011 - Libreria Editrice Vaticana


Nella parrocchia pontificia "San Tommaso da Villanova" sono stati inaugurati questa mattina anche i restauri che hanno riguardato la facciata della chiesa - restituita al colore originario voluto dal Bernini - e il ripristino dell’antico campanile in ferro. I lavori di restauro sono stati realizzati dall’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, rappresentata oggi dal Presidente S.E. Mons. Domenico Calcagno, accompagnato dall’Ing. Carlo Poggi e dall’Arch. Rosario Giuffré.
Al termine della celebrazione, prima di lasciare l’edificio sacro, il Santo Padre Benedetto XVI ha compiuto una breve sosta davanti alla lapide che ricorda i lavori di restauro e subito dopo, all’esterno della chiesa, ha ammirato la nuova porta laterale.
Infine, prima di rientrare nel Palazzo Apostolico, il Papa si è soffermato davanti alla lapide posta sul Palazzo Comunale di Castel Gandolfo che reca le parole da lui pronunciate il 7 luglio scorso arrivando a Castel Gandolfo: "Qui trovo tutto: la montagna, il lago e vedo anche il mare… e gente buona".


Pope Benedict XVI blesses pilgrims during his Angelus prayer ahead of a mass to mark the Assumption Day, honoring the Virgin Mary in the church of his summer residence in Castel Gandolfo, in the outskirts of Rome, on August 15, 2011.



LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 15.08.2011

Alle ore 12 di oggi, Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia al balcone del Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo per recitare l’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti. Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle,

Nel cuore del mese di agosto i Cristiani d’Oriente e d’Occidente celebrano congiuntamente la Festa dell’Assunzione di Maria Santissima al Cielo. Nella Chiesa Cattolica, il dogma dell’Assunzione – come è noto – fu proclamato durante l’Anno Santo del 1950 dal mio venerato predecessore il Servo di Dio Papa Pio XII. Tale memoria, però, affonda le sue radici nella fede dei primi secoli della Chiesa.

In Oriente, viene chiamata ancora oggi "Dormizione della Vergine".

In un antico mosaico della Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma, che si ispira proprio all’icona orientale della "Dormitio", sono raffigurati gli Apostoli che, avvertiti dagli Angeli della fine terrena della Madre di Gesù, sono raccolti attorno al letto della Vergine. Al centro c’è Gesù che tiene fra le braccia una bambina: è Maria, divenuta "piccola" per il Regno, e condotta dal Signore al Cielo.

Nella pagina del Vangelo di San Luca della liturgia odierna, abbiamo letto che Maria "in quei giorni si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda" (Lc 1,39). In quei giorni Maria si affrettava dalla Galilea verso una cittadina vicino a Gerusalemme, per andare a trovare la parente Elisabetta. Oggi la contempliamo salire verso la montagna di Dio ed entrare nella Gerusalemme celeste, "vestita di sole, con la luna sotto i piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle" (Ap 12,1).

La pagina biblica dell’Apocalisse, che leggiamo nella liturgia di questa Solennità, parla di una lotta tra la donna e il drago, tra il bene e il male. San Giovanni sembra riproporci le primissime pagine del libro della Genesi, che narrano la vicenda tenebrosa e drammatica del peccato di Adamo ed Eva. I nostri progenitori furono sconfitti dal maligno; nella pienezza dei tempi, Gesù, nuovo Adamo, e Maria, nuova Eva, vincono definitivamente il nemico, e questa è la gioia di questo giorno! Con la vittoria di Gesù sul male, anche la morte interiore e fisica sono sconfitte. Maria è stata la prima a prendere in braccio il Figlio di Dio, Gesù, divenuto bambino, ora è la prima ad essere accanto a Lui nella Gloria del Cielo.

E’ un mistero grande quello che oggi celebriamo, è soprattutto un mistero di speranza e di gioia per tutti noi: in Maria vediamo la meta verso cui camminano tutti coloro che sanno legare la propria vita a quella di Gesù, che lo sanno seguire come ha fatto Maria. Questa festa parla allora del nostro futuro, ci dice che anche noi saremo accanto a Gesù nella gioia di Dio e ci invita ad avere coraggio, a credere che la potenza della Risurrezione di Cristo può operare anche in noi e renderci uomini e donne che ogni giorno cercano di vivere da risorti, portando nell’oscurità del male che c’è nel mondo, la luce del bene.

DOPO L’ANGELUS

En ce jour de la fête de l’Assomption de la Vierge Marie, je salue avec joie les pèlerins de langue française. «Aujourd’hui la Vierge Marie, la Mère de Dieu, est élevée dans la gloire du ciel ». Elle nous ouvre ainsi le chemin de l’espérance. En contemplant son visage, n’hésitons pas à redire notre « oui » inconditionnel au Seigneur. À sa suite, dans les jours heureux comme dans les jours difficiles, prions le Magnificat. Que la Vierge Marie veille sur l’Église et sur toutes les familles.

I offer a warm welcome to the English-speaking visitors gathered for this Angelus prayer on the Solemnity of the Assumption of Our Lady. May the example and prayers of Mary, Queen of Heaven, inspire and sustain us on our pilgrimage of faith, that we too may attain the glory of the Resurrection and the fulfilment of our hope in her Son’s promises. Upon you and your families I invoke the Lord’s richest blessings!

Gern heiße ich alle deutschsprachigen Pilger und Besucher beim Angelusgebet hier in Castel Gandolfo willkommen. Am heutigen Festtag gedenkt die Kirche der Aufnahme Mariens in den Himmel. Wir verehren Maria nicht als eine Persönlichkeit einer vergangenen Zeit, sondern als die Lebendige, die in der Gegenwart Gottes steht und uns nahe ist. An ihr wird der ewige Plan des Schöpfers sichtbar, den Menschen ganz – mit Seele und Leib – zu erlösen und zu erneuern. Auch wir hoffen, Gott einst in unvergänglicher Freude von Angesicht zu Angesicht sehen zu können. Maria, die Mutter des Herrn, sei uns Unterpfand dieser wunderbaren Zuversicht, in der wir leben.

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española presentes en esta oración mariana. La solemnidad de la gloriosa asunción de la Virgen María, que hoy recordamos, nos abre a la esperanza de la plenitud de la vida del Cielo, a la que Ella ya ha llegado y en la que nos aguarda. Que por la amorosa intercesión de la Madre de Dios desciendan abundantes gracias y bendiciones sobre la Iglesia y el mundo.

Queridos peregrinos de língua portuguesa: sede bem-vindos! A Imaculada Virgem Maria ao ser elevada à gloria do Céu torna-se aurora e imagem da Igreja celeste e sinal de consolação e esperança para a Igreja peregrina na terra. Que pela Sua maternal intercessão desçam sobre vós e sobre vossas famílias as bênçãos de Deus.

Serdecznie pozdrawiam Polaków. Wniebowziętej Matce Boga i ludzi zawierzam cały Kościół w Polsce. Niech Maryja wyprasza wszystkim wierzącym i ludziom dobrej woli obfitość darów i łask. Niech otacza opieką tych, którzy się do Niej uciekają. Przez Jej ręce niech Bóg wam błogosławi!

[Saluto cordialmente i polacchi. A Maria assunta in cielo, Madre di Dio e degli uomini, affido tutta la Chiesa in Polonia. Maria ottenga per tutti i credenti e gli uomini di buona volontà un’abbondanza di doni e di grazie. Avvolga della sua protezione quanti a lei ricorrono. Per suo mezzo Dio vi benedica!]

Saluto, infine, i pellegrini italiani. In particolare saluto i giovani della Diocesi di Piazza Armerina e quelli della parrocchia Cristo Re Universale, in Bitonto. A tutti auguro una buona festa dell’Assunta! Grazie. Buona Festa!


Pope Benedict XVI blesses the faithful as he leads the Angelus prayer during the Assumption Festival at his summer residence in Castel Gandolfo, outside Rome, August 15, 2011.


Affido a Maria Santissima i Miei Cari che di recente hanno raggiunto la vita Eterna .....

Vi chiedo Preghiere e Suffragi per tutti i Defunti





[Modificato da Caterina63 15/08/2011 19:45]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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