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Affetto, speranza, condivisione e Rosari dal Papa per i minatori imprigionati nella miniera cilena

Ultimo Aggiornamento: 23/10/2010 10:29
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03/09/2010 17:26
 
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Cile: l’arcivescovo di Santiago consegna ai 33 minatori intrappolati un Rosario, dono del Papa

                           

L’arcivescovo di Santiago del Cile, cardinale Francisco Javier Errázuriz, ha visitato ieri i parenti dei 33 minatori intrappolati nella miniera di San José da oltre 25 giorni. Ha celebrato la Santa Messa e ha consegnato ai familiari di questi lavoratori un dono speciale: una corona del Santo Rosario benedetta da Benedetto XVI. Il servizio di Luis Badilla
:

Il porporato si è intrattenuto con ciascuna delle famiglie dei minatori. Il cardinale, accolto con affetto, ha ricordato ancora una volta le parole pronunciate dal Papa nel corso
dell'Angelus del 29 agosto. “Desidero ricordare con particolare affetto – ha detto il Santo Padre in quell’occasione - i minatori che si trovano intrappolati nel giacimento di San José, nella regione cilena di Atacama”. “Affido loro e i loro familiari all’intercessione di San Lorenzo, assicurando loro la mia vicinanza spirituale e le mie continue preghiere, perché mantengano la serenità e la speranza di una felice conclusione delle operazioni che si stanno portando a termine per la loro liberazione”.

Oggi, ha detto il cardinale Francisco Javier Errázuriz, “desidero rinnovare questo suo speciale affetto e la sua preoccupazione attraverso la consegna di una corona del Rosario a ciascuno dei minatori tramite un loro parente vicino”. Colpisce, ha poi aggiunto il porporato nel corso di un incontro con la stampa insieme con il vescovo della diocesi di Copiapò, mons. Gaspar Quintana, come questo fatto abbia “unito tutti noi come una sola famiglia” e come tutti in Cile seguano “costantemente quanto stia accadendo qui”.

D'altra parte, l’arcivescovo di Santiago ha anche osservato che colpisce tutti “il valore e la forza, nonché la gioia e la solidarietà, con la quale questi nostri fratelli hanno affrontato la loro situazione”. All momento del congedo il porporato ha nuovamente affidato i minatori alla protezione della “Virgen de la Candelaria” e a San Lorenzo come già aveva fatto il Santo Padre, sottolineando: “Tutti gli sforzi che si stanno realizzando ribadiscono e proclamano ancora una volta il valore della vita umana”.

Intanto, da cinque giorni la trivellatrice speciale fatta arrivare dalla Germania lavora per scavare un pozzo profondo almeno 700 metri e largo 60 centimetri attraverso il quale si dovrebbero raggiungere i minatori per procedere poi a riportarli in superficie. Esperti cileni e statunitensi, svolgono una sorta di piano di lavoro con i minatori assegnando loro dei compiti e altre attività con lo scopo di assicurare un equilibrio psicologico compatibile con le condizioni di vita e un alto spirito collaborativo. Sono condizioni ritenute indispensabili nell'eventualità che i tempi siano così lunghi come si prospetta. Ad ogni modo è certo, assicurano le autorità cilene, che sono allo studio ulteriori alternative che magari consentano di accorciare i tempi dell’operazione di soccorso.

 Radio Vaticana


uniamo anche le nostre forze e preghiera per questa triste vicenda....perchè si concluda bene....



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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08/10/2010 00:27
 
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Bandiera cilena...

Oggi il Papa Benedetto XVI, ricevendo il nuovo Ambasciatore Cileno, ha ricevuto in risposta una Bandiera Cilena che i minatori ancora intrappolati hanno voluto firmare per donarla al Papa e ringraziarlo per il suo interessamento e per le sue costanti preghiere....


Continuiamo a Pregare....
la liberazione è vicina ma la situazione è sempre più difficile...

 
Fraternamente CaterinaLD

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13/10/2010 21:09
 
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A uno a uno tratti in salvo i minatori cileni rimasti intrappolati per dieci settimane

E le stelle stavolta stanno a guardare contente





Santiago del Cile, 13. Stanno tornando in superficie uno alla volta i 33 minatori intrappolati per quasi dieci settimane a settecento metri di profondità, dopo un crollo nella miniera di San José de Copiapó, il 5 agosto scorso. La capsula Phoenix continua da ore a percorrere il tunnel scavato per raggiungerli, mentre l'operazione, trasmessa dalla televisione, è seguita con esultanza dall'intero Paese e dalle comunità di cileni all'estero, su maxischermi approntati in diverse ambasciate.


Il primo operaio a rivedere il cielo - le cui stelle, per citare Cronin, stavolta è bello immaginare contente di guardare - è stato Florencio Avalosa, che poco dopo la mezzanotte (le cinque a Roma) ha riabbracciato i familiari nel Campamento Esperanza, dove si trovano i congiunti dei minatori, assediati dai cronisti, e le massime autorità del Paese, a partire dal presidente Sebastián Piñera, accompagnato dalla moglie. Al momento in cui andiamo in stampa, sono dieci i minatori riportati in superficie. L'ultimo a uscire dovrebbe essere Luís Urzua, il capo squadra che fin dai primi giorni ha tenuto compatto e determinato il gruppo.


(©L'Osservatore Romano - 14 ottobre 2010)






[Modificato da Caterina63 15/10/2010 10:30]
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23/10/2010 10:29
 
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Solenne celebrazione in Cile per ringraziare Dio per il salvataggio dei 33 minatori



Un solenne Te deum di ringraziamento si svolgerà lunedì prossimo nel Tempio nazionale votivo della Madonna del Carmine per celebrare il successo delle operazioni che hanno consentito di riportare in vita sani e salvi i 33 minatori cileni intrappolati 69 giorni in una miniera della regione di Atacama, nel nord del Paese.

Alla celebrazione eucaristica saranno presenti i minatori con le loro famiglie, e le più importanti autorità del Paese, guidate dal Presidente della Repubblica, Sebastián Piñera. Mons. Alejandro Goic, vescovo di Rancagua, e presidente della Conferenza episcopale locale, ha esteso l’invito anche a esponenti di altre confessioni religiose, ricordando che il desiderio comune è quello “di ringraziare il Signore non solo per vite restituite ai parenti e a tutta la nazione, ma anche per lo sforzo e la generosità con le quali si sono prodigati i soccorritori”.

Nel corso della Messa, sarà presentata una preghiera speciale per i 33 minatori e per tutte le persone che lavorano nell’ambito minerario in Cile.

Qui l’attività mineraria non solo è molto ricca, fra le maggiori del mondo, ma è anche fondamentale per l’economia del Paese. Il Cile, infatti, è fra i primi Paesi al mondo a rifornire i mercati internazionali di rame e gran parte del suo introito nazionale si ricava proprio dalla vendita di questo minerale, al giorno d’oggi sempre più strategico. Proprio quest’intensa e diffusa attività mineraria, concentrata soprattutto nella regione desertica del nord, ha dato origine a un fenomeno di sfruttamento a volte selvaggio e illegale che oggi le autorità hanno deciso di sottoporre a nuove regolamentazioni e a ferreo controllo.

Dopo il successo delle operazioni di salvataggio dei 33 minatori e dopo i festeggiamenti, nel Paese si sta discutendo molto di questa realtà: sia il governo, sia il Parlamento si preparano, infatti, a mettere in atto nuove disposizioni a protezione dei minatori, per favorire la regolamentazione dell’attività estrattiva.

(A cura di Luis Badilla da Radio Vaticana)


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