A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

L'Habemus Papam di Moretti? OFFENSIVO, MENTITORE SUL RUOLO DEL PAPA

Ultimo Aggiornamento: 16/05/2011 11:13
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
20/04/2011 10:30
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Dal Blog di Raffaella riporto queste ulteriori riflessioni e le successive discussioni scaturite nel suo blog:


Lo scisma tra i cattolici per il Papa di Moretti (Caverzan). Benedetto XVI subisce ben altre offese! (Raffaella)

Lo scisma tra i cattolici per il Papa di Moretti

di Maurizio Caverzan

Ciak si gira lo psicodramma per una commedia. Personaggi e interpreti: critici cinematografici, vaticanisti, intellettuali cattolici, intellettuali atei e atei devoti, Papa-boys, monaci benedettini studiosi di Freud, il quotidiano della Cei, la Commissione di valutazione film dei vescovi. Habemus Papam è «offensivo». No, è «complesso ma superficiale». «Non offende i cattolici». Invece va querelato.

Il film di Moretti è uscito nelle sale da cinque giorni e già siamo in overdose da dibattito - pensa un po’ che beffa - in paranoia da filologia morettiana. Chissà come si arriverà al 22 maggio, giorno di chiusura del Festival di Cannes dove la pellicola è stata invitata in concorso. Comunque, una cosa è certa: il più divertito è lui, Giovanni Nanni Moretti da Brunico, malmostoso regista or giunto al suo undicesimo lungometraggio. Chi gli è vicino lo descrive distaccato, silente eppure di buonumore.

Figurarsi se il polverone alzato soprattutto in ambienti cattolici non era stato previsto per un’opera che, in un registro grottesco e visionario, immagina il rifiuto del soglio pontificio di un cardinale, qui chiamato Melville con geniale citazione dell’autore di Bartleby lo scrivano, aduso a rispondere «preferirei di no» ai comandi del suo superiore. E figurarsi se tante accuse e tante critiche non finiranno per fare da cassa di risonanza al film che godrà di un’enorme pubblicità gratuita.

«Sul mio lavoro c’è libertà di opinione, chiunque può dire qualsiasi cosa, ma io non commento», aveva concesso, magnanimo, il regista ospite di Che tempo che fa. E, dunque, ora si starà fregando le mani. Dalla querela del sito Pontifex per offesa al «decoro del Papa» alla scomunica dei Papa-boys che ritengono «un’offesa al cristianesimo» far uscire il cine-uovo «in prossimità della Pasqua» (e non risparmiano una lezioncina nemmeno al Vaticano per le immagini dei funerali di Wojtyla concesse «a questa stupida pellicola»), passando per il realismo di Vittorio Messori («la guerra santa è una mossa sbagliata»), il ventaglio delle reazioni è completo.

E coinvolge anche gli intellettuali: dalla stroncatura preventiva di Camillo Langone, che su Libero elenca tre buoni motivi per evitare la visione, fino a Giuliano Ferrara che ha concluso il suo intervento con un «Non l’ho visto e già mi piace». In mezzo si colloca Mario Tarquinio, il direttore di Avvenire che, rispondendo ai lettori, confessa che vorrebbe ancora andare a vedere il film, «ma se continua così mi faranno passare la voglia». Ieri, infine, è intervenuta anche la Cei: «Sulla crisi di identità che attanaglia il neo eletto pontefice, il regista getta uno sguardo di comprensione ampia e generosa». Ma, si legge nella nota della Commissione valutazione film, dal punto di vista pastorale si tratta di un’opera «complessa e segnata da superficialità».
Sembra contraddittorio il giudizio della Cei, ma in realtà non lo è. Habemus Papam è certamente un film che si presta a infinite letture, come confermano le molte disparate reazioni.

Un film tanto più complesso in quanto si avventura su un terreno irto di difficoltà, sommamente per un artista privo della dimensione religiosa. Secondo le parole del regista, Habemus Papam è un’opera «sulla difficoltà di essere all’altezza delle aspettative degli altri». È «un elogio dell’inadeguatezza». Se è un’opera estranea alla fede lo è perché, più che immedesimarsi nella fragilità di un uomo al vertice della Chiesa, in realtà Moretti ha come sfondo psicologico la propria esperienza personale di rinuncia alla leadership della sinistra anti-berlusconiana alla quale lo aveva sospinto la stagione dei girotondi.

Al termine di una tormentata fuga per le vie di Roma e nei sogni mancati della propria gioventù, il cardinal Melville riesce a spiegare al popolo di Piazza San Pietro le ragioni del proprio rifiuto («sono fatto per essere condotto, non per condurre»). Moretti, invece, ha confermato anche stavolta, come già in Palombella rossa, Caro diario, La stanza del figlio, Il Caimano, di praticare un cinema che tratta temi forti come la crisi della sinistra, il tumore, la morte di un figlio, il potere. Qui tratteggia una Chiesa debole. Ma se nel farlo dimostra di non avere il dono della fede, i cattolici dovrebbero dispiacersene per lui. Invece di imputarglielo come una colpa.

 Il Giornale, 20 aprile 2011 consultabile online anche qui.

***************************************************

Nei giorni scorsi non ho dato spazio alla polemica visto che, nella Settimana Santa, mi sembrava doveroso occuparmi d'altro anche perche' ieri cadeva l'anniversario di Pontificato di Papa Benedetto. Ce ne siamo ricordati in pochi. E sto parlando dei Cattolici, non dei laici.
Oggi e' il 20 aprile. Appurato il fatto che a nessuno interessa ricordare gli ultimi sei anni, colgo l'occasione di questo articolo per dire la mia.
Non ho visto il film di Moretti, ma penso che valga la pena di riflettere sulla condizione di un uomo, un cardinale, chiamato ad un compito immane, quasi schiacciato dal peso di chi l'ha preceduto. Alla fine del film il Papa di Moretti si dimette. E' una rinuncia, una resa, ma il regista non e' credente e non possiamo fargliene una colpa.
Le critiche sono sacrosante ed infatti sabato abbiamo ospitato tante opinioni. Non condivido assolutamente l'idea della denuncia a Moretti ed a Fazio. Non vedo dove sia l'offesa a Benedetto XVI.
Si puo' decidere di non vedere il film perche' noi Cattolici (grazie a Dio!) abbiamo Papa Ratzinger, ma non si puo' dire che "Habemus Papam" e' oltraggioso. Non posso sicuramente dirlo io visto che il film non l'ho nemmeno visto.
Una cosa pero' voglio dirla: trovo molto, ma molto, piu' offensivo l'atteggiamento di certi conduttori e certi cattolici che continuano a vivere ed a confezionare speciali come se Benedetto XVI non esistesse. Devo dire che quanto si e' visto ieri sera su Canale 5 non e' stato rispettoso. Eppure erano presenti molti cattolici (persino un cardinale!) e nessuno che si sia degnato di ricordare almeno la data. Nessuno che abbia detto qualcosa di davvero originale.
Queste sono offese, anche se ben celate, a Papa Benedetto, non il film di Moretti che nemmeno e' cattolico.
R.

Da dopo il Concilio la figura e il ruolo del Pontefice, che una volta lo sichiamava SOMMO con tutto il peso che si porta dietro il termine, è venuto meno e senza dubbio, come spiega Raffaella, l'oltraggio che subisce un Pontefice (Sommo) è ben altro.... ma non sottovalutate il potere PSICOLOGICO che un film può dare a molte persone e, in questo caso, STRAVOLGENDO-ANDARE-OLTRE(=OLTRAGGIO) IL RUOLO DEL PONTEFICE E DELLA CHIESA MEDESIMA...

Moretti OLTRAGGIA semplicemente perchè IMPONE attraverso un apparente innocuo film, una immagine FALSA del ruolo Petrino e della Santa Sede in particolare, coinvolgendo appunto i cardinali in scene che derivano NON dalla realtà dei fatti, MA DALL'IMMAGINARIO di Moretti...

Il termine oltraggio significa, etimologicamente, "tutto ciò che oltrepassa la misura ed il giusto".... OLTRA=ULTRA, dunque andare OLTRE....addirittura un "omaggio" all'eccesso...
mentre oggi, tale termine, viene usato anche per sottolineare l'ingiuria, l'offesa...
è pertanto corretto parlare di oltraggio nella misura in cui esso significava etimologicamente...

Cara Alessia, la "figura di un Pontefice" non può essere usata per essere trattata con tenerezza, con simpatie o con antipatie....i pro e i contro...se è bello o brutto e mischiarci perfino il concetto settecentesco dell'anticlericalismo....questo è SOGGETTIVISMO...
qui sta l'OLTRAGGIO(=ANDARE OLTRE MISURA) del film in questione
...

Il Papa è il Vicario di Cristo! Punto!

se non ritorniamo a parlare del Sommo Pontefice nella giusta misura  nella quale il Capo=Cristo Signore lo ha chiamato ad esercitare un mandato ed una missione, continueremo a DIVIDERCI sulla sua Figura trattandola con "antipatie o simpatie, bello o brutto, atletico o rammollito, perfino curiale o anticlericale...." continueremo o a deificare un Pontefice o a ridurlo a brandelli secondo uno schema soggettivo....

L'immagine di un Papa, già usata per il film su Albino Luciani, concentrata sulle sue allergie ANTICURIALI ed anticlericali, FALSIFICANO LA STORIA della Chiesa,  rinchiudono un Sommo Pontefice nell'immaginario collettivo ERRATO di un Papa che NON soffre più per le anime da salvare, ma per le beghe di palazzo...
questo è l'oltraggio di Moretti in quel suo andare OLTRE MISURA...

Per l'eggere L'HABEMUS PAPAM
consiglio di leggere dal Dialogo della Divina Provvidenza di santa Caterina da Siena, chi è davvero il Sommo Pontefice, quale compito deve svolgere, la sua reale vita all'interno del Progetto di Dio e non nell'immaginario di un regista qualsiasi, che usa tale figura per imporre la sua VISIONE di Chiesa e del ruolo della Santa Sede, definita "SANTA" non senza un motivo...


Come a dire: gioca con i fanti, ma lascia stare i santi...la SANTA CHIESA, la Santa Sede, il Santo Padre....vanno tutti trattati in termini e concetti di SANTITA'
....





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 02:25. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com