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ATTENZIONE: 22 MAGGIO MARCIA PER LA VITA A ROMA E A DESENZANO

Ultimo Aggiornamento: 31/05/2011 12:57
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20/05/2011 09:58
 
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Marcia per la vita a Roma il 22 maggio

II edizione Marcia Nazionale Per la Vita - Life Day, da Piazza San Pietro al Senato

MARCIA PER LA VITA A ROMA 22 MAGGIO 2011,
A SOSTEGNO DEL MAGISTERO DI BENEDETTO XVI

Nella ricorrenza del 22 maggio del 1978 quando il Parlamento Italiano approvò la famigerata Legge 194 che legalizzò l'orrendo crimine dell'aborto, una marcia in pieno centro per gridare sì alla vita di ogni essere umano sin dal concepimento e in tutto l'arco del suo sviluppo sino alla morte naturale.

Il ritrovo è in programma alle ore 10.30 a piazza Risorgimento (50 m. fermata Metro A Ottaviano) , dove si riunirà il corteo che partirà alla volta di piazza San Pietro per pregare con e per il Papa il Regina Coeli.

Facciamo sentire tutto il nostro sostengo al Successore di Pietro e al suo Magistero in difesa della vita, costantemente e instancabilmente riproposto ai fedeli sin da quando il 30 marzo 2006 ricordò ai deputati europei il valore “non negoziabile” del diritto alla “tutela della vita in tutte le sue fasi”, per finire alla sua recentissima visita a Venezia e Aquileia.

Dalle 12.30 la marcia si incamminerà in direzione del Senato dove la manifestazione avrà il suo termine a Piazza Navona intorno alle 14.

Informazioni ed adesione alla email: info@lifeday.it  (http://www.lifeday.it/) oppure lepanto@lepanto.org (http://www.lepanto.org/). Cell.: 347.2292760

Anche l’Italia marcia per la vita


di Francesco Agnoli 04-05-2011 su “La Bussola quotidiana"


Da anni, in quasi tutti i paesi d’Europa e non solo, vi è ogni anno un raduno nazionale, che prende il nome di “marcia per la vita”. Lo scopo è quello di manifestare pubblicamente una concezione della vita come dono intangibile, che è stata negata dal tempo in cui l’Occidente ha legalizzato e reso via via sempre più indifferente e banale il ricorso all’aborto. Questa marcia può essere di vari tipi, a seconda della sensibilità degli organizzatori e delle diverse attitudini dei vari popoli.

Costituisce, però, in ogni modo, un richiamo pubblico, e soprattutto è l’occasione per trovarsi, tra quanti ogni giorno cercano di portare avanti la loro piccola o grande battaglia per la vita: i cosiddetti pro life, o, come si diceva in passato, pro vita.

In Italia, purtroppo, una marcia simile a quella presente negli altri paesi europei, o negli Usa, non esiste. Questo è dovuto a vari motivi, uno dei quali paradossalmente è la forte presenza, nel nostro paese, sino a pochi anni fa, di un grande partito, la Dc, che purtroppo ha contribuito, in vario modo, alla legalizzazione dell’aborto con l’ introduzione della legge 194. Proprio quella Dc, colpevole di questo grande tradimento (del paese, della Chiesa e delle sue stesse origini), ha poi sempre voluto che i toni del confronto rimanessero molto bassi.

Che i pro life italiani sussurrassero, piano piano, la loro posizione… per non infastidire, per non creare problemi, discussioni… Purtroppo questa commistione tra battaglia pro life e politica ha nuociuto fortemente alla causa. Così abbiamo un paese in cui sono nate tante bellissime e lodevoli iniziative a favore delle ragazze madri, dei bambini, della famiglia (penso ai Centri di Aiuto alla Vita, al Progetto Gemma, al telefono SOS Vita…), ma ben poco è sorto, invece, sul piano della costruzione culturale. Pochi libri di bioetica, scarsa presenza di intellettuali e attivisti pro life, scarsa attività sul territorio per far conoscere veramente cosa è l’aborto, quali sono i rischi che corre la donna, quale è la vita profonda del feto ecc…Eppure l’informazione corretta costituisce il primo mezzo per prevenire la tragedia dell’aborto e per smascherare le bugie del partito di Erode.

Anche le “marce” e le manifestazioni pubbliche sono state ritenute, da molti, inopportune, quando invece, come ha insegnato il Family Day del 2005, hanno anch’esse una grande funzione. Ma finalmente qualcosa si sta muovendo. Infatti quest’anno si volgeranno due “marce”, una a Roma, il 22 maggio (http://www.lifeday.it/ ), con un passaggio davanti al Senato della Repubblica, ed una a Desenzano sul Garda, il 28 maggio (http://www.marciaperlavita.it/).

Alla prima hanno già dato la loro adesione l’ ideatore, Piero Pirovano, autore di tante belle battaglie per la vita, l’on. Carlo Casini e alcuni Cav (Centri aiuto alla vita); alla seconda, promossa dal Movimento Europeo Difesa Vita e Dignità umana (Mevd) e da Famiglia Domani, hanno aderito riviste come Il Timone, Radici Cristiane, Studi cattolici…, associazioni come Libertà e persona, Alleanza cattolica, l’Associazione Nazionale Famiglie Numerose, le Sentinelle del mattino, Vita umana internazionale, la Scuola di Cultura Cattolica di Bassano del Grappa, il Columbia Institute, e tante altre (tra cui MpV e Cav locali, associazioni di Scienza e Vita ecc..). Hanno aderito, inoltre, voci autorevoli di radio Maria, come Renzo Puccetti, il direttore del Timone, Giampaolo Barra, intellettuali come Cesare Cavalleri, Cristina Siccardi, Claudio Risè, Francesco Dal Pozzo, Massimo Viglione, Corrado Gnerre e tanti altri pro life conosciuti in Italia per le loro iniziative. Di grande spessore anche le testimonianze previste: il dottor Oriente, braccio destro di Pino Noia, noto co-fondatore dell’Aigoc e della Quercia millenaria, racconterà del suo passato di medico abortista, mentre Silvio Ghielmi, co-fondatore del Movimento per la Vita, ricorderà la nascita del Progetto Gemma, di cui è stato co-fondatore e primo gestore.

La camminata di Desenzano, che non vuole avere intenti di tipo “politico” nel senso deteriore del termine, ma solo costituire un incontro tra pro life italiani sparsi in varie zone, per un approfondimento dell’amicizia e dei temi all’ordine del giorno nel nostro paese, sarà dedicata all’eroe cubano pro life Oscar Elias Biscet e al grande Giuseppe Garrone, inventore, tra le altre cose, del telefono verde “SOS Vita”. Chi desiderasse aderire o avere informazioni può contattare: biscetlibero@tiscali.it o info@marciaperlavita.it



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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31/05/2011 12:54
 
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Marcia per la vita







[...] sabato 28 maggio, si è svolta a Desenzano del Garda la Marcia Nazionale per la Vita, promossa dal Movimento Europeo Difesa Vita (MEDV) e dall’Associazione Famiglia Domani, e alla quale hanno aderito anche moltissime personalità importanti del mondo cattolico italiano. La giornata ha preso il via alle dieci e trenta, con un breve discorso cui i partecipanti hanno prestato ascolto assiepati sul sagrato del Duomo di Desenzano: “[…] l’aborto è divenuto legale, in Italia, nel 1978: è stata la perfetta conseguenza di un lungo attacco, a 360 gradi, alla famiglia, definita, nella cultura sessantottina, una ‘camera a gas’. L’aborto legale e gratuito viene dopo che si è predicata l’uccisione dell’autorità e, con essa, la morte del padre; viene dopo che si è insegnato da mille pulpiti che la maternità non è la ricchezza delle donne, ma il loro limite e il loro impedimento. Per questo, essere pro-life significa anzitutto tornare a comprendere e a raccontare il valore, la bellezza, la grandezza della famiglia: della maternità e della paternità, del figlio come dono e responsabilità, del matrimonio come impegno profondo, di fronte a Dio e agli uomini.

Tornare a costruire, anzitutto, famiglie vere, famiglie unite, famiglie radicate. La battaglia per la vita non è soltanto per salvare bambini destinati ad una morte violenta, sotto i freddi ferri del chirurgo o l’azione dissolvente di veleni sempre più potenti. E’ anche perché possano nascere con un padre e una madre, come è sempre stato nella storia dell’umanità.”Dopo il discorso, è cominciata la marcia vera e propria. Più di cinquecento persone hanno percorso a piedi i quattro chilometri che separano il Duomo di Desenzano dall’Abbazia di Maguzzano: parlando, facendo amicizia, pregando il Rosario, ammirando il lago cristallino…Le persone impossibilitate a camminare, invece, hanno potuto usufruire di un pullman “Navetta” che seguiva il corteo, oppure si sono portate direttamente all’Abbazia di Maguzzano con la macchina. Gli organizzatori stimano il numero totale dei partecipanti a circa 600, tra cui molte famiglie con bambini e tanti giovani e religiosi. La fotografia che emerge è quella di un mondo pro-life vivo, entusiasta, che ha voglia di esserci e di lottare per i valori in cui crede! Senza dimenticare, inoltre, che quella di Desenzano era la prima manifestazione di questo tipo e che si è svolta nel nord Italia, in un posto fantastico ma non da tutti facilmente raggiungibile: negli anni venturi le adesioni alla Marcia sono quindi destinate a crescere…Il corteo è arrivato all’Abbazia di Maguzzano verso mezzogiorno e le persone si sono sparpagliate a mangiare al sacco nel cortile dell’edificio o sui prati circostanti; alcuni, invece, hanno usufruito del refettorio della stessa Abbazia o di una trattoria tipica poco distante.Alle tredici e trenta sono cominciate le due tavole rotonde, durante le quali hanno parlato personalità del calibro di Antonio Oriente, Mario Palmaro, Silvio Ghielmi… e altri.

Nel corso di questo "momento culturale" sono anche stati premiati alcuni esponenti del mondo cattolico che si stanno distinguendo per il loro operato: Giampaolo Barra, Direttore della rivista di apologetica Il Timone; Roberto De Mattei, Vice Presidente del CNR e Direttore del mensile Radici Cristiane; Giovanni Zenone, della casa editrice Fede&Cultura; Maria Pellegrini, pilastro del telefono verde SOS Vita; e, infine, padre Livio, Direttore di Radio Maria. Inoltre, c'è stata la telefonata di Oscar Elias Biscet, un prigioniero politico cubano che è stato liberato un paio di mesi fa ed in onore del quale molti partecipanti alla Marcia indossavano una maglietta con il suo volto.

Nel pomeriggio, in diversi orari, sono anche state celebrate tre messe: due secondo il Vetus Ordo, cantate in gregoriano, e una in nuovo rito.Verso le diciassette la giornata è volta al termine e i partecipanti hanno cominciato a lasciare l’Abbazia, salutandosi con gioia e dandosi appuntamento alla Marcia Nazionale per la Vita del prossimo anno.


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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31/05/2011 12:57
 
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Il successo della prima edizione della MARCIA NAZIONALE PER LA VITA

«Occorre ripartire dal Logos, dal Dio della vita per comprendere il reale significato di vita. “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste” (Gv 1, 1-3). Nella liturgia antica, dove si adora con sacralità Dio è presente tutto il significato autentico e meraviglioso di esistenza. Nella sublime liturgia della Chiesa noi possiamo sperimentare il mistero della vita eterna e predisponendo la nostra anima a comprendere tutta la magnificenza della vita proiettata nell’eternità diventiamo, inevitabilmente, paladini e difensori della vita umana nella sua interezza ed infinità», così ha affermato nella sua bellissima omelia Padre Serafino Lanzetta dei Francescani dell’Immacolata, durante la Santa Messa in rito romano straordinario, celebrata il 28 maggio all’Abbazia di Maguzzano a Lonato (BS) nella prima edizione della Marcia Nazionale per la Vita. Proprio da qui occorre ripartire: solo Dio è padrone della vita e della morte, nessun altro. E tutto ciò che annienta la vita innocente, fin dal suo sorgere, è da considerarsi atto omicida.

Obiettivi della manifestazione sono stati: affermare che la vita è un dono, indisponibile, di Dio; chiedere il Suo aiuto, per una società smarrita; deplorare l'iniqua legge 194 che ha legalizzato l'uccisione, sino ad oggi, in Italia, di 5 milioni di innocenti; ribadire che esiste una distinzione tra Bene e male, tra Vero e falso, tra Giusto ed ingiusto; invitare alla mobilitazione i cattolici e gli uomini di buona volontà.
Alla manifestazione, promossa dal Movimento Europeo Difesa Vita (MEDV) e dall’Associazione Famiglia Domani, sono arrivati i messaggi di sostegno del Cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, di Monsignor Mario Oliveri, Vescovo di Albenga-Imperia, di Monsignor Luigi Negri, Vescovo di San Marino-Montefeltro e del Vescovo ausiliare di Firenze, Monsignor Claudio Maniago.
Leggiamo nella lettera di Monsignor Oliveri: «Il vostro è senza dubbio – e mi piace sottolinearlo – un incontro di Preghiera dalla quale dipende l’accoglienza della Grazia divina che sola può far sorgere il vero bene; ma esso è allo stesso tempo una forte proclamazione della verità sull’origine, sulla dignità, sulla intangibilità della vita umana, proclamazione rivolta a muovere la volontà di molti (si spera di moltissimi) al rispetto assoluto della vita umana e alla sua promozione.
La verità sulla vita è offuscata e negata da tutti coloro che non accolgono Dio come principio e fine di tutte le cose, che non accolgono che la vita dell’uomo è chiamata ad eternità. Non si può avere dalla vita umana vera e giusta concezione, quando la ragione umana non si lascia illuminare dalla fede, quando si presume di poter fondare tutto sulla sola ragione. Mai e poi mai la luce della fede mortifica la ragione, ma la illumina sul Mistero di Dio e di tutto ciò che da Lui deriva, la illumina su tutto ciò che la sola ragione non può afferrare per nulla, o non può afferrare con certezza. […] La Chiesa, come sempre, ma oggi più che mai, e dunque i figli della Chiesa, hanno la sublime missione di annunciare e quindi di vivere tutto “il Vangelo della vita”: in altre parole: di annunciare e di vivere tutta la verità sulla vita alla luce del Vangelo, della Divina Rivelazione, del buon ragionamento umano che si lascia illuminare da Dio. Anche in questo ambito, oserei dire: proprio in questo ambito, i cristiani debbono essere “la luce del mondo”, “il sale della terra”. Dio benedica il vostro Incontro, rafforzi e sostenga ogni buona volontà!».


Nell’osservare la lunghissima fila di persone che con entusiasmo hanno partecipato alla Marcia si è subito compresa la svolta nel modo di intendere il pro life: non più considerare legittima la Legge 194, facendo il malsano, rassegnato e codardo tentativo di interpretarla come era stata pensata e scritta, per cercare di eliminare gli abusi, bensì non accettare a priori la Legge stessa. Andare dritti alla radice filosofica, teologica, religiosa del problema, senza sotterfugi o infingimenti per giungere ad un’azione ragionata e incisiva. La vita è un miracolo che si compie ogni giorno con l’entrata nel tempo e nel mondo di una creatura, la quale è modellata «a nostra immagine, a nostra somiglianza» (Gen 1,26), pertanto non può un cattolico, veramente fermo nel Credo della Chiesa, essere tollerante di fronte alla violazione del quinto comandamento.
Oltre il MEDV e l’Associazione Famiglia Domani hanno partecipato:
- Francescani dell’Immacolata
- Congregazione del Verbo Incarnato
- Sentinelle del Mattino
- Comitato Verità e Vita
- Fondazione Lepanto
- Radici Cristiane
- Militia Christi
- Scienza e Vita di Pontremoli e di Pisa-Livorno
- Libertà e Persona
- Movimento con Cristo per la Vita
- Movimento mariano Regina dell’Amore
- Associazione Ora et Labora in difesa della vita
- Vari gruppi del Movimento per la Vita
- Associazione «Italia Cristiana»

Erano anche presenti molte personalità importanti del mondo cattolico italiano: oltre al professor Francesco Agnoli, anima dell’iniziativa, il professor Roberto De Mattei, il dottor Gianpaolo Barra, il dottor Alessandro Gnocchi, l’eurodeputato Lorenzo Fontana, Paolo Deotto di «Riscossa Cristiana», Palmarino Zoccatelli di "Famiglia & Civiltà", Normanno Malaguti di "Vera Lux"; inoltre Radio Maria ha assicurato la diretta delle tavole rotonde, mentre Tele Pace ha realizzato un ampio servizio.
Circa 600 persone radicate in Cristo hanno percorso a piedi i quattro chilometri che separano il Duomo di Desenzano dall’Abbazia di Maguzzano, in un panorama da sogno, dove le acque del lago riflettevano il luccichio abbagliante del sole e dove centinaia di bandiere (le più numerose delle quali erano quelle della Fondazione Lepanto) erano mosse da un piacevole vento.
Ha detto il professor de Mattei, Direttore di «Radici Cristiane», nonché Presidente della Fondazione Lepanto: «È straordinario che oggi sia presente una galassia pro life senza l’appoggio né della stampa, né della politica. Queste associazioni sono riuscite a richiamare un pubblico numeroso, motivato e qualificato. Il successo di questa giornata è un’ottima partenza e sarà ripetuta l’anno prossimo. Aborto, eutanasia, testamento biologico… sono le tematiche cruciali che vanno affrontate apertamente e senza infingimenti. È particolarmente significativo che questo evento cada a circa quindici giorni di distanza dal terzo convegno sul Motu Proprio "Summorum Pontificum" del Santo Padre Benedetto XVI "Speranza per tutta la Chiesa", organizzato dall'Associazione "Giovani e Tradizione" e Sodalizio Sacerdotale "Amici del Summorum Pontificum". È un’ulteriore prova di come il risveglio della Tradizione, vale a dire della Verità di sempre, espressa nella lex orandi quale specchio e megafono della lex credendi, acquisisca una dimensione anche etica e sociale.

Coloro che hanno scelto di addivenire a compromessi sul fronte dottrinale e liturgico, vantando, a contrario, la loro intransigenza nella difesa della vita, erroneamente concepita come più accettabile dal mondo, si sono ritrovati costretti, sempre per non urtarsi con il mondo, a cedere anche su questo fronte. Ecco che a difendere la ragione, il diritto naturale e, conseguentemente, la sacralità della vita dell’innocente sono rimasti solo coloro che non temono di scontrarsi con il politicamente ed ecclesialmente corretto».



Di grande valore ha assunto la presenza maggioritaria di giovani e di numerosissime famiglie che, con sacrificio, sono arrivate anche con i loro bambini piccoli, quindi una nuova generazione di persone impegnate, per amore di Dio che è vita e dà la vita, a mantenere saldo il valore dell’inviolabilità dell’esistenza umana in tutte le sue fasi.

Scrive Francesco Agnoli nella sua chiarificatrice Storia del Movimento per la Vita. Fra eroismi e cedimenti (Fede & Cultura, € 13,00, pp. 107): «[…] il MpV [Movimento per la Vita] italiano, di cui faccio parte con riconoscenza e orgoglio, è senza dubbio encomiabile per l’attività dei CaV [Centri di Aiuto alla Vita], svolta con generosità e passione da migliaia di persone eccezionali, che dedicano il loro tempo e le loro forze al servizio del prossimo bisognoso, ma è altrettanto innegabilmente mancante dal punto di vista della carità culturale. Questo difetto, purtroppo, è rintracciabile, in parte, sin dall’inizio del Movimento (1977), da quando cioè la lotta contro la legge 194, che di fatto rese gratuito e libero l’aborto (senza alcun limite nei primi tre mesi, e pochi nei mesi successivi), è stata condotta talora con troppa volontà di mediare, di edulcorare, di stemperare il conflitto in atto contro una terrificante cultura di morte […] si scopre che in alcuni dei suoi membri vi fu fin dal principio un modo di procedere che potremmo definire quantomeno timido: si sprecano, nei primi tempi, le dichiarazioni sul fatto che il Movimento non voleva essere “contro”, e che non cercava contrapposizioni o scontri» (pp. 6-7).
Come non ricordare, allora, lo spirito dilaniato di Paolo VI quando il 29 maggio 1978, a distanza di tre mesi dalla sua morte, ricevette la raccapricciante notizia della Legge sull’aborto approvata dal Senato (con 160 sì e 148 no)? La legge sul divorzio del 1974 fu l’apripista per l’interruzione di gravidanza. Aveva scritto Papa Montini a Giulio Andreotti in una lettera confidenziale del 22 dicembre 1969: «[…] non posso trovare conforto all’amarezza che mi affligge profondamente per la grande ferita, inflitta alla inviolabile norma umana e cristiana circa la stabilità e la santità della famiglia, dalla ormai incombente legislazione d’un Paese, come l’Italia, così segnato dalla vocazione di fedeltà alla “lex naturae” e alla “lex gratiae”, per il bene e per l’onore del suo Popolo e per l’esempio classico e moderno agli altri Popoli della terra. Cresce il mio dolore al vedere che tocca proprio a testimoni insigni della sociologia cristiana, ora al vertice della responsabilità politica, avallare l’offesa», si trattava degli ex dirigenti dell’Azione Cattolica e della Fuci, divenuti responsabili dello Stato.


Quanto l’introduzione del divorzio sia stato il primo passo per la costruzione di una società “liberata” dal diritto naturale e dalla sua tradizione cristiana, lo ha affermato lo stesso padre del divorzismo giuridico italiano, Loris Fortuna (1924-1985), quando, durante la campagna elettorale per il Referendum abrogativo di tale normativa ebbe ad affermare come il rendere reversibile il matrimonio ed instabile la famiglia fosse il primo dei tre obiettivi fondamentali per la laicizzazione della società italiana; gli altri due sarebbero dovuti essere la legalizzazione dell’aborto e quella dell’eutanasia. Anche i nemici di Cristo possono essere, purtroppo, profetici.
Nel pomeriggio di sabato 28 maggio la dottoressa Virginia Coda Nunziante di «Famiglia Domani» ha introdotto la tavola rotonda, dove è intervenuto Mario Palmaro (docente di filosofia del diritto all’Università Europea di Roma), che nel suo esplicativo intervento ha, tra l'altro, affermato:
«I pro life hanno il dovere di conservare una precisa ortodossia: no a tutte le leggi che rendono legale l'uccisione dell'innocente. No all'aborto legale, alla fecondazione artificiale legale, al testamento biologico legale, all'eutanasia legale. Dunque, la Legge 194, la Legge 40, il progetto di Legge sulle Dat (la Legge sulle Dichiarazioni anticipate di trattamento) sono tutte leggi gravemente ingiuste, cioè delle "non leggi" che è doveroso sempre combattere e denunciare come tali. Il vero pro life ripudia la categoria ambigua e politica della legge imperfetta, sa che a certe rigorose condizioni una legge ingiusta può essere subita e votata in luogo di una peggiore già esistente, ma quella rimarrà comunque una legge gravemente ingiusta.
Se i pro life si preoccupano solo dei risultati politici diventano sale senza sapore, non servono più a nulla. I pro life oggi devono tenere accesa la verità tutta intera sulla vita, senza sconti e compromessi, fiammella tenue che va diminuendo nella società civile e nello stesso mondo cattolico.

Manifestazioni come quelle di oggi mostrano la ricchezza del mondo pro life italiano, ben più vitale dell'ormai sclerotizzato e clericale Movimento per la vita di Carlo Casini, che in questi giorni sta cercando di epurare i Movimenti, i Cav e l'intera Federazione del Piemonte. Spettacolo assai triste e imbarazzante.
In questa manifestazione verità e libertà si danno appuntamento: ognuno vi partecipa con il suo stile, chi pregando, chi esponendo manifesti, chi tacendo e marciando. I numeri sono contro di noi, ma la verità non muore finché qualcuno la tiene viva e la testimonia. Dedico questa marcia a due grandissimi testimoni della vita: Francesco Migliori e Giuseppe Garrone.
Grazie alla marcia di oggi è finita un'epoca, quella del monopolio pro life e del moderatismo compromissorio del Movimento per la Vita italiano attuale; altri vogliono tenere accesa la fiamma della verità sulla vita, e per questo nel 2004 Garrone, Ghielmi, Rocchi, Caltroni, Orecchia, Baccaglini e altri con me hanno fondato il Comitato Verità e Vita. Le censure e gli insulti non ci spaventano. La storia ci giudicherà, la Provvidenza ci aiuterà e saprà valorizzare il nostro niente».

Toccante e piena di significato è stata la testimonianza del dottor Antonio Oriente, ginecologo, che per anni ha compiuto aborti. Poi la conversione: nel momento in cui i figli nella sua vita matrimoniale non arrivavano comprese che non gli era possibile chiedere a Dio la grazia, visto che lui uccideva i figli degli altri... Quando prese la decisione di cessare quei crimini ben due creature giunsero ad allietare la sua casa.
Alle due tavole rotonde sono intervenuti inoltre don Pierino Ferrari, Marisa Orecchia, Silvio Ghielmi, Renzo Puccetti.


Nel pomeriggio, in orari diversi, sono state celebrate tre messe, ben due delle quali cantate in Vetus Ordo. Sempre nel corso della seconda parte della giornata sono stati premiati alcuni esponenti del mondo cattolico, che si stanno distinguendo per il loro operato: Roberto de Mattei; Giampaolo Barra, direttore della rivista «il Timone»; Giovanni Zenone, direttore della casa editrice Fede&Cultura; Maria Pellegrini, pilastro del telefono verde SOS Vita e padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria. Inoltre ha telefonato il dottor Oscar Elias Biscet, che è stato liberato un paio di mesi fa ed in onore del quale molti partecipanti alla Marcia indossavano una maglietta con impresso il suo volto. Egli rappresenta uno dei più fulgidi esempi di lotta per la vita: solo per la sua tenace, ostinata, ed irriducibile battaglia contro l’estensione alla sua patria del genocidio abortista è stato incarcerato e torturato dal regime cubano.

Il Cardinale Ennio Antonelli, nella lettera che ha fatto pervenire ai partecipanti della Marcia, nomina esplicitamente Biscet: «volentieri invio il mio saluto in occasione della “Marcia per la Vita” […] in memoria di Giuseppe Garrone, instancabile difensore del diritto alla vita, e in onore del dottor Oscar Elias Biscet, strenuo sostenitore dei diritti umani, recentemente scarcerato grazie alla mediazione della Chiesa cattolica cubana.
Esprimo a voi il mio caloroso saluto e la più viva gratitudine per il vostro generoso impegno, facendo mie le parole pronunciate appena qualche giorno fa dal Santo Padre Benedetto XVI: “Mi congratulo con voi, in particolare per l’impegno con cui aiutate le donne che affrontano gravidanze difficili, i fidanzati e i coniugi che desiderano una procreazione responsabile; così voi operate concretamente per la cultura della vita. Chiedo al Signore che, grazie anche al vostro contributo, il “sì alla vita” sia motivo di unità in Italia e in ogni Paese del mondo”. Con ogni benedizione nel Signore. Cardinale Ennio Antonelli».

Da segnalare che la prestigiosa, anche se giovane, rivista di etica della medicina, «Quaderni di San Raffaele» (info.acim@alice.it), ha scelto questa manifestazione per la sua prima uscita pubblica. Il trimestrale è uno dei rari esempi di difesa della vita conseguente all’esposizione della verità. È dalla realtà oggettiva che trae la sua giustificazione ogni norma etica, tanto è vero che ogni qualvolta si è desiderato giustificare una violazione etica si è stati costretti a mentire a riguardo di verità scientifiche, filosofiche, razionali… esempio palmare di ciò è la rozza negazione della qualità di persona umana all’embrione da parte degli abortisti.
«L’amore per la vita ha come radice la Fede», ha affermato Gianpaolo Barra, «L’uomo è creatura di Dio! Torno a casa con una speranza per il futuro; non tutto è perduto e l Evangelium vitae di Giovanni Paolo II si incanala in questa speranza. Occorre andare alla base della questione: chi applica la Legge che consente l’omicidio di un essere innocente è un assassino e chi lo aiuta e lo sostiene è il complice di un omicida».
Il dottor Alessandro Gnocchi, scrittore, saggista, giornalista e brillantissimo collaboratore de «il Timone» è voluto tornare sul rapporto tra compromessi ideali e dottrinali ed attentato alla vita: «Appare ogni giorno più evidente che la deriva genocida della cultura abortista affonda le sue radici nell’antropocentrismo illuminista. Quando l’uomo, a satanica imitazione, pretende di non essere soggetto al diritto naturale, vale a dire alla legge divina, inscritta nella stessa natura umana, ogni valore, ogni principio, ogni norma etica diviene provvisoria e mutevole: tutto viene, così, affidato al capriccio del detentore del potere. È dalle premesse del liberalismo illuminista che nasce il disprezzo e l’odio per la vita; e dall’adorazione della legge come fonte astratta del diritto, in luogo dell’ossequio allo specifico contenuto del diritto di natura che nasce l’arroganza totalitaria del legislatore.

 Nell’Inghilterra ottocentesca si diceva che il Parlamento può tutto, salvo mutare l’uomo in una donna; il Parlamento spagnolo contemporaneo ha dimostrato di essere in grado di fare anche questo. Di fronte a queste ovvietà quello che più scandalizza non è la donna che abortisce e nemmeno il medico assassino; quello che più scandalizza è il compromesso ideale, dottrinale ed etico di tutti quei cattolici che, illudendosi di poter trovare qualcosa di buono nell’ideologia della modernità, fingono di non accorgersi di avere già venduto la loro Fede e la loro ragione al potere economico e politico mondano».


Cristina Siccardi



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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