I TRADIZIONALISTI ANGLICANI TORNANO A CASA? pare di si!

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Caterina63
00giovedì 27 gennaio 2011 12:51

Proprio una perfida Albione: alla faccia dell'ecumenismo!

Si è conclusa la settimana di preghiera per l'unità dei Cristiana.
In Italia son terminate le sdolcinate tavolerotonde e i vaniloqui, poco programmatici e ancor meno missionari.
Tutti i fautori del tanto osannato ecumenismo son tornati alle proprie sedi, in attesa di riuscire per Assisi III, e non si è fatta parola, se non in rarissimi casi e forse per errore, di un evento che concretizza e rappresenta il vero e solo ecumenismo possibile da parte della Chiesa Cattolica: la (lunga) missione che ha avuto come fausto effetto la conversione e l'accoglienza di buon numero di anglicani alla dottrina cattolica (si veda l'ordinazione sacerdotale di qualche giorno fa di tre ex pastori anglicani) (
link e link2).
Da noi non se ne è parlato abbastanza. In Inghilterra se ne parla ancora.
Leggete come gli anglicani parlano del Papa, dell' Anglicanorum coetibus, e delle converisioni degli anglicani al cattolicesimo.
Essi criticano l'attività concreta del Papa mirata affinché tutti siano (di nuovo) un corpo solo: sì, ma non piace che il corpo solo sia quello della Chiesa Cattolica.
Finchè se ne parlava solamente, andava bene, ma quando alle parole son (finalmente) seguiti i fatti... ecco che allora storcono il naso. E ci (s)parlano dietro, definendo il Papa un predatore, un imprenditore che fa razzia e specula sulle povere e indifese anime inglesi.
Una considerazione: le parole di R. Williams "arcivescovo" di Cantembury riferite personalmente al Papa, all'indomani delle conversioni e dei primi ingressi nell'Ordinariato degli anglicani cattolici, se pur non esaltanti, erano di tutt'altro tenore (link).

Che in realtà l'articolo riveli i veri sentimenti striscianti tra le gerarchie anglicane? Forse.
Abbiamo motivo di credere che in realtà si tratti di un grossolano tentativo di ostacolare e dileggiare un'operazione tanto delicata quanto vincente. Speriamo di non sbagliarci.
Comunque, l'importante è che gli inglesi, piano piano, ri-tornino cattolici, con buona pace di chi si offende! Oh! Ma pensate un po'!
Traduzione nostra. in rosso i nostri commenti

*

.Articolo tratto dal The Telegraph del 25.01.2011.


fonte: The Telegraph Link

"Alcuni eminenti della Comunione anglicana d’Inghilterra hanno attaccato l’offerta di Papa Benedetto XVI per gli anglicani illusi di convertirsi al cattolicesimo, descrivendola come gesto da "predatore"e "insensibile".
Un vescovo ha affermato che l'invito del Vaticano ha "imbarazzato" il dottor Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury, mentre un chierico lo ha paragonato ad una "offerta pubblica di acquisto aziendale".
Un altro vescovo ha ammesso che i rapporti tra le due Chiese [o meglio tra la Chiesa cattolica e l’unione anglicana, n.d.r.] siano stati danneggiati dalle conversioni degli anglicani.
E' la prima volta che anglicani di spicco hanno criticato l’offerta del Papa da quando è stata proposta nel 2009 e rivela tutta la rabbia che era stata fin ora latente.
Le loro osservazioni seguono l'ordinazione di tre pastori ex anglicani come sacerdoti cattolici sabato scorso e che sta rappresentando il rischio di esacerbare le tensioni tra la Comunione Anglicana e la Chiesa Cattolica.
Il clero cattolico è rimasto costernato da un sermone tenuto dal Canonico Giles Fraser, cancelliere della cattedrale di St Paul, nel corso di un servizio liturgico la scorsa settimana al termine della settimana di preghiera per l'unità dei cristiani.

Parlando alla Cattedrale di Westminster (cattedrale per i cattolici in Inghilterra e nel Galles), dove sono stati ordinati gli ex-"vescovi", [Giles Fraser] ha detto che l’offerta del Papa per i pastori anglicani di poter tornare sotto Roma è stato sentito come un gesto “leggermente predatorio”.
"In termini aziendali, [è] un po 'come un'offerta pubblica di acquisto in qualche gioco di potere della politica della Chiesa", ha proseguito Fraser. "E se gli anglicani percepiscono così, mi chiedo se le cose sono davvero così rosee nel giardino ecumenico”.
[hembè? Anche fosse, chi se ne importa?]
Ai suoi commenti hanno fatto eco quelli di Christopher Hill, "vescovo" di Guildford, che è Presidente del Consiglio per l’Unità dei Cristiani della Comunione Anglicana.
"Credo che sia stato un atto insensibile [l’offerta del papa ] per il fatto che sia arrivata in un momento in cui la “Chiesa” d'Inghilterra era ancora in fase decisionale relativa l'ordinazione delle donne ed è avvenuto con una minima consultazione".
"E 'stato difficile e imbarazzante non solo per l' "arcivescovo" Rowan, ma anche per i vescovi cattolici inglesi".
[meglio: nel caso, non hanno così avuto modo di opporvisi (troppo), in nome del solito perbenismo ecumenico]

"Io non credo che fossero entusiasti e ci rendiamo conto che li ha messi in una posizione difficile."
Papa Benedetto ha emesso un decreto storico nel 2009, promettendo che i pastori e i fedeli anglicani avrebbero potuto convertirsi al cattolicesimo in una "struttura" chiamata Ordinariato che permetterebbe loro di conservare alcuni elementi della loro eredità.
Solo 50 preti hanno finora indicato che vorrebbero con piacere seguire i tre ex pastori nel passaggio a Roma, ma questo numero potrebbe crescere se i tradizionalisti si sentissero non più disposti di rimanere nella "chiesa" d'Inghilterra con l'introduzione delle donne vescovo [e saranno anch'essi i benvenuti!]
John Saxbee, “Vescovo” di Lincoln, ha detto […] "Non posso giudicare i motivi [dell'offerta], ma il modo in cui è stata fatta non si sposa facilmente con tutti i discorsi tesi a migliorare le relazioni". […]
[o poverini! si sono offesi? Il sig. Saxbee forse voleva che il Papa chiedesse loro il permesso di convertire un po' di anglicani? allora sì che sarebbe stato un gesto cortese?]

Potrebbero filtrare le relazioni del mese prossimo, quando il Sinodo generale e la “chiesa” del Parlamento inglese, dibatteranno su un rapporto redatto dalle due "chiese" sull'importanza di Maria, che i cattolici credono fosse libera da "ogni macchia di peccato originale". [non è che semplicemente "crediamo", "riteniamo", ma l'Immacolata Concezione della B.V.M. è un dogma, una verità di fede!]
"Questo rapporto potrebbe essere motivo di ulteriore divisione perché non rappresenta ciò che gli anglicani credono sui dogmi su Maria," ha detto un membro del Sinodo.
[affari loro, noi certo non vogliamo né possiamo cambiare anche al teologia mariana per farli contenti! Ma che pretendono?]

Il "vescvovo" Hill ammette che probabilmente il tono del dibattito sarà più "belligerante" di quanto sarebbe stato prima della creazione dell'Ordinariato [suona come una minaccia?]aggiungendo: "[... ]nella "chiesa" d'Inghilterra si può avere una varietà di opinioni verso Maria [ah sì? strano], ma la Chiesa cattolica romana ha solo una convinzione sola" [sì, e guai a chi ce la tocca!].
Il cardinale Walter Kasper, un collaboratore del Papa ed ex presidente del Ponticio Consiglio per l'Unità dei Cristiani, ha tentato di allentare le tensioni della scorsa settimana.
Parlando ad una cena con il dottor R. Williams, ha detto che l'ordinazione di tre ex pastori anglicani non ha rappresentanto un "giorno della vittoria", ma "un giorno di penitenza".
[penitenza per che cosa, eminenza? Per aver convertito alcuni anglicani? O il suo era il solito buonismo? O un mieloso tentativo diplomatico di edulcorare la pillola? Comunque sia, l’importante è che le conversioni e le ordinazioni siano iniziate! E, lo faccia dire a noi: vittoria! (e non la Regina, ben inteso!)].
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fonte: Amici di Papa Ratzinger 4

ps. ove possibile nella traduzione abbiamo sostituito la parola "chiesa" (quando il termine originale church era usato in riferimento a quella non Cattolica) con la perifrasi più appropriata "Comunione anglicana"; lo stesso con la parola "vescovo".





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riflessione breve:


Laughing ... il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi.... o se vogliamo: il lupo perde il pelo ma non il vizio....  
 
"solo 50 preti?" si, forse in questa applicazione, ma  si dimenticano di segnalare gli oltre 300 degli anni '80..... Wink  
 
Ciò che manca all'articolo è un "piccolissimo" peccato d'orgoglio che omettono: il fatto se vescovi sposati vogliono entrare nella Chiesa Cattolica, dovranno rinunciare all'anello vescovile visto che hanno preferito l'anello nuziale del Sacramento del Matrimonio..... con quanti anelli vogliono andare in giro? e con quante MOGLI? Laughing  
 
i tre vescovi di recente conversione hanno dimostrato davvero una portentosa volontà d'animo che merita non solo rispetto, ma anche affetto sincero.... hanno rinunciato alla carica di Vescovo per essere sacerdoti, sposati, e porsi ugualmente al servizio della vera Chiesa....  
forse è questo che brucia più di tutto e che infatti non viene mai correttamente divulgato: la conversione non è un passaggio da una azienda all'altra, non è il calcolo di opportunismi o di carriere, non è la scelta di un prodotto al supermercato e non è la rincorsa ai saldi... il beato cardinale Newman ci rammenta TUTTA LA DRAMMATICITA' di una vera conversione e di un passaggio da una comunità, da una comunione con caratteristiche cristiane, all'entrare NEL CUORE VIVO E PALPITANTE DELLA CHIESA e diventarne MEMBRA, tessuto, arto, fibra...  
 
Non si tratta di "domanda e offerta", cari fratelli e sorelle anglicani.... bensì si tratta di aderire a quanto la comunità anglicana rinnegò per capricci politici facendovi diventare sudditi NON DELLA MADRE CHIESA E DEL SUO SPOSO DIVINO, ma sudditi del Cesare di turno....  
Il vostro Arcivescovo di Canterbury non ha alcun potere nell'uso delle CHIAVI DEL REGNO e lo dimostra il fatto che egli è spesso PRIGIONIERO DELLE DECISIONI DI CESARE....in questo caso della VOSTRA REGINA.... e del suo Parlamento....  
Come potete pensare di essere "CHIESA" ?  
Chi si converte davvero comprende questo dramma e la scelta che compie rimette in gioco NON la Chiesa, ma le personali posizioni...  
 
Ecco perchè anche noi, da questa sponda del Tevere dobbiamo fare davvero sostegno al sommo Pontefice.... Wink







Caterina63
00domenica 27 febbraio 2011 12:55

Conversioni: ora tocca agli Anglo-luterani degli U.S.A.

I "cattolici anglo-luterani" U.S.A. tornano a Roma
di Marco Respinti, La Bussola Quotidiana, 23-02-2011
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La famiglia dei convertiti dall’anglicanesimo al cattolicesimo si allarga ogni giorno di più. Merito di quell’Ordinariato personale di Nostra Signora di Walsingham che si sta rivelando efficace strumento di apostolato concreto. Anzi, una vera e propria “casa comune” per quell’esercito di “cristiani separati” che di fatto lo attendeva da tempo. Dopo numerosi anglo-cattolici (cosa non automatica, ma in un certo senso facile), ora è la volta (in tesi più ardua) della Chiesa Cattolica Anglo-Luterana (ALCC, per info si veda qui), come annuncia ufficialmente la sua massima autorità, l’arcivescovo metropolita Irl Allen Gladfelter di Kansas City, nel Missouri.

Tutto è iniziato il 13 maggio 2009 quando l’ALCC scrisse al cardinal Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’Unità dei cristiani, affermando di voler «cancellare gli errori del padre Martin Lutero per tornare all’Unica, Santa e Vera Chiesa Cattolica, fondata da Nostro Signore Gesù Cristo attraverso il beato san Pietro». Giratale la lettera per competenza, la Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede rispose in giugno assicurando piena attenzione.
Poi venne la grazia - come dicono i membri della Comunione Anglicana che oggi si convertono - della costituzione apostolica Anglicanorum coetibus, promulgata il 4 novembre dello stesso anno proprio per favorire l’istituzione di quegli ordinariati personali che, sul modello di quello intitolato alla Vergine di Walsingham per il Regno Unito (clicca qui), stanno ora facendo con successo il giro del mondo. L’ALCC salutò l’evento con enorme favore e ne benedì gli effetti positivi esercitati su quei suoi fratelli e su quelle sue sorelle anglicani che per tramite di esso scelsero la comunione piena con Roma, ma quanto a sé se ne astenne elegantemente in nome della propria ascendenza luterana. E in attesa di una risposta diretta alla famosa lettera.

Fu così che in ottobre l’arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer, segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, ebbe a informare l’ALCC che negli Stati Uniti era stato nominato un delegato episcopale, il cardinale Donald William Wuerl, con l’incarico preciso di assistere la stessa Congregazione nell’attuazione dell’Anglicanorum coetibus e che quindi i cattolici anglo-luterani statunitensi prendessero direttamente contatto con lui. «!» è stata la risposta immediata del metropolita Gladfelter a nome del suo clero e del suo gregge. Ebbene, il 21 febbraio il metropolita Gladfelter ha reso ora pubblico l’invito rivoltogli dalla Chiesa Cattolica ad entrare nell’Ordinariato nordamericano, con tanto di risposta affermativa.

Lo ha fatto con una e-mail inviata al suo amico don Christopher G. Phillips, che ne ha dato notizia sul blog The Anglo-Catholic. Don Phillips è parroco della chiesa cattolica di Our Lady of the Atonement di San Antonio, Texas; già ministro di culto anglicano in Inghilterra, poi episcopaliano negli Stati Uniti, si è convertito al cattolicesimo nel 1981 e due anni dopo (nonostante moglie e cinque figli) è stato ordinato sacerdote cattolico.
E il blog The Anglo-Catholic è moderato da Christian Clay Columba Campbell, cattolico, direttore esecutivo della Three Fish Consulting che si occupa d’informatica a Orlando, la nota città della Florida dove pure sorge quella cattedrale dell’Incarnazione presso cui Campbell è attivissimo avendo tra l’altro organizzato il pellegrinaggio di conversione con cui la parrocchia, già episcopaliana, è diventata cattolica. Nel nome dell’Anglicanorum Coetibus. Perché, come ama ricordare il metropolita Gladfelter, l’ex anglicano e oggi beato della Chiesa Cattolica John Henry Newman disse un tempo: «Approfondire la storia significa smettere di essere protestanti».


Caterina63
00giovedì 12 maggio 2011 15:26
[SM=g1740733]

Sacerdoti anglicani ordinati diaconi cattolici


AYLESFORD (Gran Bretagna), martedì, 10 maggio 2011 (ZENIT.org).- Una dozzina di sacerdoti anglicani ha ricevuto l'ordinazione diaconale lo scorso fine settimana, mentre un gruppo di circa 50 chierici continua il suo percorso verso il ministero sacerdotale nella Chiesa cattolica.

Seguendo il programma delineato poco dopo l'istituzione dell'Ordinariato Personale di Nostra Signora di Walsingham, pensato per i gruppi di anglicani che decidono di entrare in comunione con la Chiesa cattolica, le ordinazioni diaconali avranno luogo durante il tempo pasquale.

Le ordinazioni sacerdotali avverranno invece verso Pentecoste.

Il rapido processo delle ordinazioni sta permettendo al clero di continuare a seguire gli ex anglicani delle loro comunità che hanno scelto di entrare in piena comunione con la Chiesa cattolica.

La formazione di questi diaconi e dei futuri sacerdoti continuerà dopo l'ordinazione.

Per ulteriori informazioni sull'Ordinariato Personale di Nostra Signora di Walsingham, http://ordinariate.org.uk/index.htm

[SM=g1740733] 

 

CORO ABBAZIA DI WESTMINSTER SI ESIBIRÀ IN SAN PIETRO

Città del Vaticano, 6 marzo 2012 (VIS). Il Coro dell’Abbazia di Westminster, canterà insieme al Coro della Cappella Musicale Pontificia "Sistina" durante le cerimonie liturgiche della Solennità dei Santi Pietro e Paolo - il 29 giugno prossimo - che saranno trasmesse a livello internazionale. Il Coro di Westminster è stato invitato dalla Santa Sede, tramite il Maestro della Sistina, Monsignor Massimo Palombella.

In un Comunicato congiunto reso pubblico questa mattina, si precisa che "Questa importante iniziativa ecumenica rappresenta la prima volta che, in 500 anni di storia, il Coro della Cappella Sistina unisce le sue forze con quelle di un altro coro. L’invito a recarsi a Roma giunge dopo la visita di Papa Benedetto XVI all’Abbazia, nel settembre 2010, quando il Santo Padre partecipò ai Vespri e pregò sulla tomba di Eduardo il Confessore insieme all’Arcivescovo di Canterbury, il Reverendo Dr. Rowan Williams, durante la sua visita di Stato in Inghilterra e Scozia".

L'Arcivescovo di Canterbury e Primate della Chiesa d'Inghilterra ha ricordato che San Pietro è il Patrono della Basilica Vaticana e dell'Abbazia di Westminster. "Celebrare insieme la sua testimonianza apostolica e il suo esempio è un forte richiamo alla vocazione comune delle nostre chiese ad essere fedeli, oggi, alla pienezza apostolica del Vangleo".

I due cori canteranno insieme durante i Primi Vespri nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, il 28 giugno e durante la Messa presieduta dal Papa nella Basilica Vaticana, la mattina del 29 giugno. Il Coro dell'Abbazia di Westminster si recherà anche al Monastero Benedettino di Montecassino per cantare i Vespri e la Messa insieme alla comunità monastica del luogo in cui è sepolto San Benedetto. Furono i Monaci Benedettini a stabilire la tradizione del culto liturgico quotidiano, che continua fino ai nostri giorni, nell'Abbazia di Westminster, fondata da San Dunstano nel 960.

 

 

[SM=g1740722] 

 

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